Venditori di Sofferenza. Apostasia e Terrore al Governo del Mondo.

8 Aprile 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra interessante rilanciare dal sito della Silvana De Mari Community questa presentazione di un libro di Danilo Quinto in uscita in questi giorni. Buona lettura.

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VENDITORI DI SOFFERENZA – Apostasia e terrore al governo del mondo

La copertina del mio nuovo libro è la riproduzione del dipinto L’ora della prova, del grande Maestro Giovanni Gasparro. La prefazione è del Generale di Corpo d’Armata, già comandante della mitica Scuola Militare alpina di Aosta, Enrico Borgenni.

venditori di sofferenza – esponenti della Chiesa e del potere civile – hanno concepito e in parte realizzato una guerra anticristica contro il Bene, fondata sul terrore. Un grande progetto di ingegneria sociale, dove la Verità ha lasciato il posto alla menzogna.

La Chiesa – nella predicazione e nella prassi di un clero che non è più cattolico, perché omette il primato dell´amore al vero Dio, Uno e Trino, per essere democratico, ecumenista e giustificazionista di ogni comportamento umano che viola palesemente le parole di Nostro Signore – risolve il mandato ricevuto dal Fondatore nella diffusione di eresie, rinunciando a proclamare la dimensione della trascendenza e senza contrapporsi al dispotismo del potere civile.

La Finestra di Overton si è aperta su un mondo che ha conosciuto l’affermazione su larga scala della tecnocrazia, preparata nei decenni precedenti dalle degenerazioni del processo di globalizzazione e dall’uso spregiudicato della tecnologia, che prelude alla costruzione – già ampiamente avviata – di una società robotizzata, trans-umana, nella quale l’essere umano ricoprirà il ruolo che gli assegna squid game e sopravviverà con il reddito universale.

Che cosa possono fare coloro che vivono nel campo, dove il padrone ha lasciato che la zizzania vivesse insieme al grano e vogliono rimanere nella sequela di Gesù fino al giorno del Giudizio? Disperarsi? Angosciarsi? Scappare? Terrorizzarsi, forse? No. Devono rimanere fedeli e vivere nella Grazia. Quella che stiamo affrontando è una grande prova di fedeltà a Dio. Raccomanda Gesù: «State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque, poichè non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!» (Mc 13, 33-37).

Le spese di spedizione del libro sono a mio carico. Chi lo volesse, può scrivere l’indirizzo alla mia email pasqualedanilo.quinto@gmail.com o inviare un messaggio al numero 340.0727761 e lo riceverà a casa. La donazione di 18,00 va effettuata scegliendo una delle seguenti modalità:

  • PAYPAL a questo link PayPal.Me/PQUINTO1
  • Bonifico sul conto intestato Pasquale Quinto – IBAN IT 54 Y 36081 0513820 1764601769
  • Ricarica su carta intestata Pasquale Quinto – numero 5333 1710 7086 6807

Vi prego di diffondere ai Vostri contatti l’invito a richiedere il libro.

Sia Lodato Gesù Cristo,

Danilo Quinto

L’articolo VENDITORI DI SOFFERENZA – Apostasia e terrore al governo del mondo proviene da Silvana De Mari Community.

 

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Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English.

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16 commenti

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Danilo Quinto è uno dei pochi a parlare da cattolico e a non recitare la parte di se stesso. E non a caso è uno dei pochi a essere messo alla prova dal Signore.
    Quando qualcuno si dice cattolico, la prima cosa da guardare è il curriculum: “Guai quando tutti diranno bene di voi!”

    • Enrico Nippo ha detto:

      Però ci sono anche altri modi di parlare che, pure se non cattolici, non sono necessariamente ispirati dal Diavolo che vuole condurre le anime all’Inferno.

      L’Inferno quale spauracchio, e poi, manco a dirlo, mazzate, stragi, malattie, epidemie: tutte medicine indispensabili alla guarigione. Si nasce per vivere male e morire: come non sentirsi travolti dalla felicità?

      Nelle mie passeggiate contemplative nel parchetto vicino casa mia, incontro spesso un ragazzo dall’età indefinibile che, messo alla meno peggio su una carrozzella, viene portato a prendere un po’ d’aria. Ha la bocca aperta, gli occhi sbarrati, le mani rattrappite e le gambe inerti.

      E ogni volta, da dentro mi sorge un imbarazzo atroce che mi fa esclamare: cazzo! ma davvero questo poveraccio sta così perché è baciato in fronte da Dio!

      Ah … dimenticavo:

      “Lo Spirito soffia dove vuole”: almeno così è cattolicamente scritto.

      Sarà il caso di precisare che lo Spirito soffia dove vuole Lui, e non dove presume chiunque altro?
      .

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Lo Spirito soffia dove vuole significa, almeno stando al Vangelo, non che benedice gli adoratori della Pachamama e le coppie adultere, ma che converte uomini tenuti in nessun conto dai farisei. Vedasi il caso di “irrecuperabili” ex radicali oggi divenuti, si può ben dire, campioni di fede.
        Sempre a mio parere (ma non è solo il mio di “parere”), è un rischio specialmente per un battezzato indulgere in pratiche non cattoliche che non sono inoffensive o “neutrali”. Secondo il prof. Albisetti (molto progressista ed ecumenico…) anche una pratica di base dello yoga, per esempio, tende a trasmettere la credenza nella reincarnazione.
        “Salvezza nel peccato”, “la luce è sempre mista all’ombra”… sono concetti tipicamente cabalisti, basta fare una ricerca in rete. L’Evangelista scrive: “La Luce risplende tra le tenebre, ma le tenebre NON l’hanno accolta”!
        Poi ognuno si regola come vuole, ma come diceva il mio maestro di karate: “Più che dirtelo non posso fare”.

        E veniamo al tema “sofferenza”: le prove che il Signore manda al cristiano, secondo le sue possibilità servono per la sua evoluzione spirituale e non hanno nulla a che fare col dolorismo giansenista.
        Padre Pio era messo alla prova, ma era felice. Così Santa teresa D’Avila e San Giovanni della Croce: “Per arrivare dove non sai, devi passare per dove non sai”, ossia per la perdita di ogni umana certezza.
        La felicità del cristiano è soprannaturale: la nostra parte sensibile può soffrire ma quella spirituale essere felice.
        In realtà (Padre Manelli docet) tutta la vita contemplativa è una “cottura a fuoco lento” che nulla concede alle gioie sensibili (la monotonia della giornata e dei pasti, il luogo confinato) per permettere di attingere a quelle soprannaturali.
        È l’ABC della vita cristiana e il fatto che al catechismo non ci dicano nulla di tutto ciò è indice della profonda decadenza della Chiesa.
        Come scriveva Amerio (cf. Iota Unum, ed. Fede e Cultura), oggi la vita cristiana è presentata irrealisticamente e infantilmente come una gioia (terrena). La durezza dell’umano vivere viene negata o dissimulata. La felicità terrena viene figurata come lo stato proprio dell’uomo e dunque dovuto all’uomo, che ha diritto a una vita «secura d’ogn’intoppo e d’ogni sbarro» (Purg., XXXIII, 42). Perciò ai cattolici cosiddetti adulti pare ingiustizia ogni ostacolo da saltare, visto non come prova ma come scandalo.
        I risultati li vediamo: famiglie che si sfasciano al primo alito di vento, abbandono della vita consacrata.
        E già che parliamo di Coscienza Maschile: secondo Roberto Giacomelli si diventa uomini con prove di coraggio. Ma quali sono le prove di coraggio oggi? Lavorare in una multinazionale (col pass così il capo è contento) e farsi una crociera d’estate?

        • Enrico Nippo ha detto:

          Chi ha parlato di Spirito che benedice adoratori di Pachamama (un tormentone!) e coppie adultere? La pregherei di leggere meglio.

          “la nostra parte sensibile può soffrire ma quella spirituale essere felice”.

          Beato lei che, immagino, sa portare la croce e cantare.

          E quelli che non ci riescono? Tutti all’inferno, immagino.

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Ne ha parlato un certo Bergoglio, non fa che dire che lo Spirito (un tempo detto Santo) soffia dove vuole (ma non dove crede Bergoglio).
            Se le verità cristiane sono solo opinioni, non serve credere né far parte della Chiesa.
            Io tutta questa gente a pezzi non la vedo, mi paiono tutti o quasi inconsapevoli, “felici” e sorridenti.
            Ma se così non fosse, perché ogni tanto non si parlano invece di stare chiusi a piangere nelle loro tane? Lo proibisce qualcuno?
            Non chieda a me chi va all’Inferno e chi no. Nel dubbio meglio non inseguire vanità umane e attenersi agli insegnamenti della Chiesa.
            La miglior risposta è a mio parere quella dell’Imitazione di Cristo: “Non c’è altra via che conduca alla vita e alla vera pace interiore se non quella della santa croce. Va’ dove vuoi, cerca tutto quello che vuoi: non troverai al di sopra una strada più alta, né in basso una strada più sicura della via della santa croce. Se poi la porti di buon animo, LA CROCE PORTERA’ TE e ti sarà guida alla meta desiderata.
            Giunto poi che tu sia alla disposizione che ti faccia trovare dolce e saporosa in Cristo la tribolazione, allora fa’ conto di essere in possesso del bene, perché hai trovato il PARADISO SULLA TERRA.”

          • Enrico Nippo ha detto:

            Lei è davvero sorprendente.

            Le dico di non farmi dire cose che non ho detto e Lei mi risponde “Ne ha parlato Bergoglio”.

            A parte che non legge attentamente quello che scrivono gli altri, in questo caso io, ma si è accorto che io non sono Bergoglio?

          • Cornelius ha detto:

            Questa settimana, più volte ci verrà detto nel Vangelo che sul Golgota vi erano tre croci: la prima ha redento il mondo; la seconda ha salvato il ladrone pentito; la terza ha avuto come conseguenza la dannazione eterna di colui che l’ha subita. Credo che meditare su questa raffigurazione sia di giovamento per chiunque voglia approfondire il mistero del dolore nell’esistenza umana

      • 😨 ha detto:

        “…ogni volta, da dentro mi sorge un imbarazzo atroce che mi fa esclamare: cazzo! ma davvero questo poveraccio sta così perché è baciato in fronte da Dio!”
        Caro Nippo, per favore cerchi di non bestemmiare.

        • Enrico Nippo ha detto:

          Lei dev’essere un altro che sa portare la croce e cantare.

          Guardi che c’è una marea di gente a pezzi fisicamente, psichicamente e moralmente.

          Troppo facile scrivere “non bestemmiare”.

          • maria ha detto:

            Lei ha fatto l’errore di considerare come sua la croce di un altro. La croce invece è “su misura” come i vestiti di qualità. Nessuno mai le farà portare una croce per cui non ha le forze. Per non dire che è passeggera come tutto sulla terra. Ripensi all’episodio evangelico della trasfigurazione quando Dio fece vedere a tre apostoli la “bella copia” di una brutta pagina che avrebbero letto di lì a poco.
            “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Sembrava un grido senza risposta finché non è esplosa la risurrezione. “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra” e la risposta è arrivata.
            Ci occorre un po’ di sforzo per credere a quello che ancora non vediamo.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Enrico,
            tu sollevi il problema -per me irrisolto- del dolore ( fisico e psichico ). Dolore immeritato che pare caduto dall’alto, che pare voluto da una divinità ambigua, spesso sadica o-almeno-noncurante, che fa nascere creature deformi o non pensanti sia nel regno animale sia in quello umano.
            Questo è il Problema. Ma certo, i mezzi per risolverlo, attualmente, appaiono peggiori del problema stesso.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Gentile Maria,

            che a ognuno capita la croce che può sopportare è una favola, o per lo meno è vera per pochi privilegiati dalla grazia di Dio, o, se non credenti, sorretti da uno spirito stoico che fa pensare (forse non hanno bisogno della grazia divina?).

            In ogni caso, non c’è niente di peggio, di fronte al dolore che uscirsene con risposte preconfezionate. Questo, almeno a me, non convince neanche un po’.

            Trovare per forza una ragione superiore al tema del dolore è fuori delle mie (modestissime) possibilità.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Adriana, ti ringrazio. Siamo almeno in due. Mi sento in buonissima compagnia.

          • Forum Coscienza Maschile ha detto:

            Ma questi disperati che conosce sono tutti Matti e deformi? Senza invidiare la sorte degli handicappati, non mi sembrano i più infelici.
            Lo stesso Buddha dice che l’esistenza è dolore, per cui meglio seguire Cristo piuttosto che rovinarsi la vita dietro a vanità che non giovano a nulla.
            L’Imitazione di Cristo è una riposta preconfezionata secondo lei?
            Sa qual è il problema? In questo periodo di oppressione siamo tutti particolarmente tentati, per cui è necessario raddoppiare preghiera e penitenza (visto che siamo in Quaresima). Vedrà che i tristi pensieri di cui parla si dissolveranno come neve al sole.
            Rimane una domanda: come mai questi “infelici & disperati” non si incontrano di persona, ad es. dopo la Messa, invece di rinchiudersi nella tana? Lo proibisce qualcuno?

  • Milly ha detto:

    Transumanesimo e l’uomo mezza carne e mezza macchina, telecomandato da un algoritmo.
    Ma Dio Padre, permetterà che il Nemico infernale  deturpi l’opera delle Sue mani, che è l’uomo, creato a immagine e somiglianza Sua, soprattutto per quel grande dono che ci ha fatto e che si chiama  LIBERO ARBITRIO? Dal quale poi dipenderà la nostra vita eterna a secondo di come lo abbiamo  usato o abusato?
    Uhm, ho dei seri dubbi che il Nostro Creatore rimanga inerte o che continui a “dormire nella barca quando infuria la tempesta”!

    • SOLDATO AGLI ORDINI DI CRISTO ha detto:

      Dio non ci lascia a lungo in balìa della tempesta, ma dobbiamo chiederglielo. Purtroppo, il deturpamento dell’uomo può essere permesso, ma le vittime possono non avere colpa perché non in grado di distinguere il bene dal male o avercela per non aver capito quello che avrebbe dovuto essere capito. In quest’ultimo caso, esse hanno esercitato il loro libero arbitrio assumendosi naturalmente le conseguenze del proprio agire. Coraggio però perché se è vero, almeno in questa situazione attuale, che l’agenda dei poteri forti ha come termine il 2030, quella di Nostro Signore è molto, molto tempo prima.