Un Prete in Cammino per Diritti e Libertà. Oggi da Tarsia a Montalto.
6 Aprile 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, continua il pellegrinaggio di don Emanuele Personeni da Bergamo a Roma, toccando tutta l’Italia, in difesa di diritti e libertà negate da un governo di malfattori, contro la Costituzione, che nessuno si perita di difendere, tantomeno il cosiddetto garante #camminaeascolta. E per far giungere al pontefice regnante una lettera firmata da molte persone a cui viene proibito di lavorare e avere una vita sociale. Ecco il programma di oggi.
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TAPPA da TARSIA a MONTALTO UFFUGO
circa km 35,
MERCOLEDÌ 06/04/2022
in bicicletta.
Partenza ore 9
TARSIA (CS) -Parrocchia di Santi Pietro e Paolo
TORANO CASTELLO (CS) -Parrocchia di San Biagio Vescovo e Martire
LATTARICO (CS) -Parrocchia San Nicola di Bari
MOLTALTO UFFUGO (CS) -Parrocchia Immacolata Concezione
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VANGELO DI MERCOLEDÍ 6 APRILE
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».
Commento
Il modo migliore di tradurre DECALOGO non é “i dieci comandamenti” ma LE DIECI PAROLE. La Parola non é soltanto l’articolazione sonora di una comunicazione. Quando diciamo “parlare” diciamo sempre “dare la parola” che equivale a dire “promettere”. Se non potessimo contare sull’affidabilità di colui che parla, non crederemmo a una sola delle sue parole, cioè delle sue promesse. La parola tra gli uomini quindi non é soltanto veicolo di comunicazione ma é sempre luogo di comunione e alleanza. Nell’intento di Dio quelle dieci parole non avevano lo scopo di far rigare dritto il popolo ma il modo migliore per sussurrare nell’orecchio del suo popolo l’unica parola che per Dio contava: amiamoci. Dio amava il suo popolo, non si sarebbe mai sognato di considerare il suo popolo una massa di esecutori. Li aveva sempre considerati come figli. Purtroppo questa Parola che stava al cuore delle dieci parole non venne riconosciuta e l’intento amicale di Dio nel corso dei secoli venne sepolto sotto un’arida distesa di regolamenti religiosi in base ai quali i capi religiosi sfornavano di giorno in giorno i nuovi maledetti da Dio. Tutto il contrario di ciò che Dio aveva inteso comunicando la sua Legge. Quando Gesù dice ai Giudei: “se rimanete nella MIA PAROLA”, intende dire che Lui é esattamente quella Parola che già Dio aveva pronunciato ma che gli uomini non erano riusciti a cogliere. Ora quella Parola aveva un volto. Ora manifestava chiaramente la sua natura. Di fronte ai gesti di Gesù non era più possibile sbagliarsi sulle intenzioni di Dio. “Se rimanete nella mia parola conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. La verità é che l’uomo é figlio di Dio. E che può vivere come il suo Dio, amando. Ma l’amore richiede delle scelte. Non c’è automatismo nell’amore. Essere figli di Dio non é una condizione biologico-naturale ed etnico-religiosa. Non si é figli di Dio per natura ma per amore. Ogni uomo é amato da Dio e quindi é figlio di Dio. Ma che ogni uomo viva da figlio di Dio dipende da lui. La figliolanza é una forma della reciprocità. Procede da Dio ma prende corpo nello stile di vita che ciascuno, giorno dopo giorno, sceglie. A non capire questa storia della libertà sono quelli che “avevano creduto in Lui”! Figuriamoci gli altri…Quelli che gli avevano creduto si sentono già liberi perché sono in regola con la Legge e vedono nelle parole di Gesù l’insinuazione offensiva che essi siano in realtà schiavi. Gesù cerca di dire loro che la libertà dipende dalla qualità del rapporto che si ha con Dio e con i fratelli. Ora costoro non hanno con Dio né con i fratelli un rapporto di amore.
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Tag: emanuele, emanuele personeni
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