Giovanni Lazzaretti: contro il Bipolarismo da Tifosi e una Certa “Guerra Giusta”.

4 Aprile 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, ci sembra interessante offrire alla vostra attenzione l’ultimo “Samizdat” del prof. Giovanni Lazzaretti, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e meditazione.

§§§

 

Samizdat dal paesello

Il nazismo non è più il male assoluto?

Una signora ha apprezzato l’ultimo Samizdat ed ha aggiunto una segnalazione: «Un solo neo: per rimanere fedele alle 2 paginette hai rimpicciolito la dimensione dei caratteri e la lettura rimane un po’ difficoltosa, almeno per me. Non si può fare uno strappo e passare a due paginette e mezzo?»

Eh, mi verrebbe sempre da fare uno strappo, perché gli appunti che ho davanti sono innumerevoli. Ma devo reimpostarmi come era all’inizio: articoli di giornale che avevano dei limiti nel numero di battute consentite. Torno al carattere 10, resto nelle 2 pagine, al massimo passo a 3 pagine se devo inserire delle tabelle.

11 – Bipolarismo da tifosi e “guerra giusta”

Ho chiuso la scorsa puntata affermando che non è possibile stare con Zelensky. Immediatamente scatta la reazione: «Allora stai con Putin!». E’ la malattia della Seconda Repubblica: il bipolarismo. Stai di qua, stai di là. Destra-Sinistra. Prodi-Berlusconi. Papa-Bush. SiVax-NoVax. Eccetera. Bipolarismo da tifosi, che trionfa in TV e che impedisce ogni ragionamento che non sia uno slogan; bipolarismo che consente alla TV di “dosare” i tifosi di una certa parte per far vincere mediaticamente una certa linea.

Io sto con la giustizia e con la pace. Giustizia e pace richiedono che i contendenti si siedano a un tavolo, con le loro ragioni e i loro torti. Al tavolo non possono essere soli, ma occorrono mediatori credibili, che purtroppo non possono essere gli europei dopo l’ondata guerrafondaia di questi giorni e dopo il loro apporto fallimentare nella non-attuazione degli accordi di Minsk II (Francia e Germania dovevano essere i garanti).

Su cosa deve vertere il colloquio Putin – Zelensky? Beh, un illuso come me immagina che si svolga sul concetto di “guerra giusta”. La guerra giusta, secondo il Catechismo, può essere sintetizzata in 4 punti.

(A) Il danno causato dall’aggressore deve essere durevole, grave e certo. (B) Tutti gli altri mezzi per porvi fine si sono rivelati impraticabili o inefficaci. (C) Ci sono fondate condizioni di successo. (D) Il ricorso alle armi non deve provocare mali e disordini più gravi del male da eliminare.

(A) Il danno causato dall’aggressore deve essere durevole, grave e certo.

Zelensky: «Ci avete attaccato il 24 febbraio 2022 e tuttora siete in Ucraina. I danni sono enormi. Il vostro è un attacco durevole, grave e certo. L’aggressore siete voi e il “buon diritto” è dalla nostra parte».

Putin: «Il 24 febbraio abbiamo varcato i confini dell’Ucraina per difendere il Donbass che voi state attaccando e martellando da 8 anni, dopo il colpo di Stato del 2014 che rimosse il presidente filo-russo democraticamente eletto. Siamo qui per difendere i russi del Donbass e per eliminare le vostre milizie neonaziste che hanno prodotto 16.000 morti e 1.500.000 sfollati. Siamo i difensori del Donbass, non gli attaccanti».

(B) Tutti gli altri mezzi per porvi fine si sono rivelati impraticabili o inefficaci.

Zelensky: «Altri mezzi? Che altri mezzi potevamo mettere in campo di fronte a un’invasione?»

Putin: «Gli altri mezzi li avevate già in mano: gli accordi di Minsk II firmati nel 2015 dalla Francia, dalla Germania, dalla Russia, dall’Ucraina. Non avete voluto realizzarli, ma avete preferito continuare a vessare i vostri cittadini russi invece di concedere loro la giusta autonomia». [Autonomia come il Sud Tirolo, aggiungo io: il faticoso percorso 1948-1972 che portò a un’autonomia vera]

(C) Ci sono fondate condizioni di successo.

Zelensky: «La storia dimostra che anche nazioni piccole possono battere nazioni grandi. Il Vietnam contro gli USA, l’Afghanistan contro l’URSS. Anche l’Ucraina ha fondate condizioni di successo militare».

Putin: «Concordo. Non c’è nulla di scontato nella nostra vittoria. Sia noi, come grande potenza, sia voi, come colonia supportata dagli USA, abbiamo entrambi la possibilità di vincere».

(D) Il ricorso alle armi non deve provocare mali e disordini più gravi del male da eliminare.

Zelensky: «Il male più grande è la perdita della propria terra. Combatteremo fino alla fine».

Putin: «Non oso immaginare cosa avreste fatto al Donbass se vi avessimo lasciato continuare. Non ho idea su cosa pensavate di fare coi bio-laboratori finanziati dagli USA. Non ho idea su cosa avreste fatto entrando nella NATO. Il male che stavate facendo con le milizie neonaziste è grande, e andava fermato. Gli altri mali li immagino, ma li immagino su basi concrete: non sono un’invenzione dal nulla, come le inesistenti “armi di distruzione di massa” di Saddam».

***

Le linee di confronto più o meno sarebbero queste. Perché quindi non si può stare con Zelensky? Perché è sicuramente perdente sul punto (B): non ha realizzato gli accordi firmati a Minsk (1), in perfetta continuità con il suo predecessore Poroshenko, entrambi mal consigliati dagli USA, e con Francia e Germania mediatori evanescenti.

Sul punto (A) ognuno deve scegliere in scienza e coscienza: chi è l’attaccante? Certo, se una persona si sintonizza sulla Storia solo il 24 febbraio 2022 quando glielo dice la TV, allora l’attaccante è Putin. Se invece studia la Storia almeno dal 2014 (ma meglio ancora retrocedere al 2004), allora l’attaccante è l’Ucraina, contro i suoi stessi cittadini.

Sul punto (D), idem: se la mente dello spettatore si accende solo il 24 febbraio, tutti i danni che vede in TV li addebita a Putin. Ma chi ha visto gli 8 anni del Donbass, la pensa diversamente.

Scegliete, ma non tirate fuori la storiella dei confini inviolabili. Ci sono giornalisti che nel 2003 invocavano la “guerra preventiva” all’Iraq e adesso affermano che chi varca i confini ha sempre torto.

Giuliano Ferrara (2), ad esempio, arriva a definire Zelensky «un Churchill vero, redivivo». Non avrebbe mai detto la stessa cosa di Saddam nel 2003, quando Ferrara sponsorizzava la guerra preventiva (della quale non si è mai pentito anche col senno di poi). Questi ragionamenti indicano che non è la “guerra giusta” a guidare il suo pensiero, ma è l’ideologia dell’americanismo.

12 – Il nazismo non è più il male assoluto?

Nel 2014 seguii la rivolta di Euromaidan e conclusi mentalmente con un commento amaro: «La solita fregatura neoliberista». Un presidente democraticamente eletto, Janukovyc, sceglie di chiudere con l’area di libero scambio con l’UE e coi prestiti capestro del FMI, e di accettare invece un prestito dalla Russia. Poiché la democrazia vale solo quando fa gli interessi della finanza occidentalista, ecco nascere immediatamente le proteste “spontanee”, che abbattono Janukovyc, costringendolo alla fuga. (3)

La cosa che mi sconcertò di più era la presenza di militanza neonazista nelle manifestazioni, con uomini venuti anche dall’estero: come si fa a far passare per “democratica” una manifestazione con simili partecipanti? E il peggio doveva ancora venire, perché le brigate neonaziste divennero poi il nerbo dell’attacco al Donbass che si ribellava al colpo di Stato di Euromaidan. Con punte imbarazzanti come questa, quando è lo stesso governo ucraino a dover arrestare una sua “compagnia”.

18 GIUGNO 2015 13:57 – Torture, arrestati soldati Ucraina – Otto soldati della compagnia ucraina “Tornado” sono stati arrestati nel Donbass perché accusati di diversi reati, tra cui sequestro di persona, tortura e omicidio. Ad annunciare gli arresti è stato il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov, secondo il quale tra gli arrestati figura anche il comandante dell’unità (ora sciolta), Ruslan Onishchenko. (TGCOM24)

La presenza neonazista era conclamata e riconosciuta trasversalmente, da destra a sinistra, passando anche per giornali tranquilli come La Stampa. Come era riconosciuta tranquillamente la strage di Odessa del maggio 2014 come opera di estremisti di destra, neonazisti (4) e nazionalisti ucraini.

Ma in breve arriva il mascheramento. La guerra del Donbass mediaticamente scompare, e i neonazisti possono lavorare indisturbati. Naturalmente, oltre agli abitanti del Donbass, c’è almeno la Russia che sa cosa sta succedendo realmente. All’ONU vengono approvate diverse risoluzioni promosse dalla Russia contro il risorgere del nazismo in Europa: 2014, 2017, 2020, 2021, forse altre mi sono sfuggite.

Il 18 novembre 2021 la Terza Commissione dell’ONU ha approvato una risoluzione che vieta la glorificazione del nazismo con 125 voti a favore, 53 astenuti e i voti contrari di Stati Uniti e Ucraina.

“Combattere la glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza correlata”

Tutte le risoluzioni hanno lo stesso esito: 115/125 voti a favore 51/55 astenuti 2/3 contrari. I contrari sono sempre l’alleanza blindata USA+Ucraina, con l’aggiunta del Canada nel 2014. Gli astenuti sono il misto UE+NATO, più qualche satellite.

Perché USA e Ucraina votano contro? «Perché la risoluzione era strumentale e pretestuosa contro l’Ucraina».

Attenzione a questa motivazione. Immaginate di tornare ad anni lontani. Supponiamo che Berlusconi abbia 3 TV. Supponiamo che approvino una legge per cui non si possono avere più di 2 TV. La legge potrebbe anche essere giusta, ma in quel momento sarebbe “strumentale e pretestuosa” contro Berlusconi. PERCHE’ BERLUSCONI AVEVA REALMENTE 3 TV.

La risoluzione contro il nazismo può essere “strumentale e pretestuosa” contro l’Ucraina. PERCHE’ L’UCRAINA HA REALMENTE I NEONAZISTI NEL DONBASS. Se non li avesse, che problema c’era a votare una risoluzione anti-nazista banale e ovvia?

Ricordiamo a che livello era arrivata la “caccia alle destre” in Italia. Salvini non poté presentare il suo libro-intervista “Io sono Matteo Salvini” (5) al Salone del Libro di Torino perché pubblicato da Altaforte, casa editrice che ha contatti con CasaPound. Caccia alle destre anche nelle briciole.

Poi arriva la guerra in Ucraina, e improvvisamente Mentana ci comunica che il battaglione Azov, non è fatto di neonazisti, ma di nazionalisti ucraini. Poi Repubblica intervista il capo di Azov, e anche qui “se stai cercando nazisti sei venuto nel posto sbagliato, giornalista”. Poi Wikipedia riscrive completamente la pagina “Strage di Odessa”, che diventa “Rogo di Odessa”

PER 8 ANNI INIZIAVA COSI’ – La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati, in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti ucraini ai danni dei manifestanti che si opponevano al nuovo governo instauratosi nel Paese in seguito alle rivolte di piazza di Euromaidan. In concomitanza del rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone

IMPROVVISAMENTE INIZIA COSI’ – Il rogo di Odessa è stato un incendio verificatosi il 2 maggio 2014 presso la Casa dei sindacati di Odessa, in Ucraina, a seguito di violenti scontri armati fra fazioni di militanti filo-russi e di sostenitori del nuovo corso politico ucraino determinatosi nel paese dopo le proteste di Euromaidan. Il rogo ha portato alla morte di 42 persone.

La cosa è inquietante. Ma è ancora più inquietante guardando alle persone. Mentana ha la mamma ebrea. La Repubblica è proprietà Gedi = Elkann. Ebreo è Soros, ampio “gestore” del post Euromaidan. Ebreo è Zelensky. Fortemente ebreo è il governo USA attuale: 12 ebrei, 6 uomini, 6 donne. Li metto in tabella, così mi autogiustifico (come ho scritto nell’introduzione) per aver scritto tre pagine invece di due.

Come possono tanti ebrei tollerare, anzi, essere alleati con la presenza neonazista in Ucraina?

Dobbiamo rassegnarci al fatto che ci sono ebrei per i quali il nazismo non è più il male assoluto. Il male assoluto è colui che contrasta il neoliberismo imperante. Alle risoluzioni anti-naziste all’ONU Israele vota a favore e gli USA votano contro.

Questa è la differenza con Putin. Se Putin afferma nel suo discorso pre-guerra che entra in Ucraina per denazificare, sa bene che cosa significa: vuol dire varcare i confini, combattere, morire, mettere le brigate varie in condizione di non nuocere, affinché il Donbass torni a respirare. Ed essere classificato come mostro.

Invece per i gestori USA e per il giornalismo nostrano “denazificare” è molto più semplice e indolore: basta far sparire i nazisti per via mediatica. Tanto «noi siamo i buoni e perciò // abbiamo sempre ragione».

Giovanni Lazzaretti

 

NOTE

(1) Prima o poi dedicherò una pillola a Minsk, a Dio piacendo.

(2) Scelgo lui perché le sue posizione sono nette (e sbagliate) nel 2003 come oggi. Lo scelgo anche perché, per antichi motivi, lo ringrazio pregando quotidianamente per lui. Lo critico quindi fermamente, ma senza alcun livore.

(3) Spontaneità marcata USA. // Come ha spiegato la portavoce del dipartimento di Stato Nicole Thompson ai colleghi di PolitiFact, dal 1992 il governo americano ha speso circa 5,1 miliardi di dollari per sostenere i programmi di costruzione della democrazia in Ucraina. Di questi, circa 2,4 miliardi di dollari sono andati a programmi volti alla promozione della pace e della sicurezza (tra gli esempi citati ci sono l’assistenza militare, la sicurezza delle frontiere e le questioni relative alla tratta di esseri umani) mentre la cifra restante è stata suddivisa tra aiuti umanitari, incentivi alla crescita economica e investimenti «nelle persone». (dal sito Facta.News: con questo brano voleva smentire interventi USA nel cambio di regime in Ucraina)

(4) Sgombro subito un’obiezione che ho letto: “non sono veri neonazisti”. Certo, non sono nazisti perché il nazismo è un progetto ariano, dove gli slavi avrebbero avuto il ruolo dei paria. Ma prendono dal nazismo tutti gli elementi esportabili anche in un popolo slavo che vuole opprimere un’altra parte del popolo.

(5) Libro che non entrerà nella storia della letteratura, e che comunque sarebbe da riscrivere, dopo l’appoggio al governo Draghi e alla guerra.

1 aprile 2022, Sant’Ugo di Grenoble // 2 aprile 2022, San Francesco da Paola

§§§




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English.

Y este es el enlace al libro en español


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: ,

Categoria:

14 commenti

  • Gisa ha detto:

    Forse, e sarebbe ora, il bipolarismo da stadio non dovrebbe nemmeno essere nominato in quest’ora. Ho letto e leggo continue accuse e offese contro Zelenskij. Personalmente, questo nome l’ho letto per la prima volta all’inizio della guerra in corso e ho pure letto che è in carica da tre anni (a maggio). Putin, se non erro, è al potere da 23 anni e, con l’ennesima modifica della costituzione promulgata da Yeltsin nel 1993 e approvata dal popolo russo con referendum il 12 dicembre dello stesso anno, si è assicurato la permanenza in quella posizione fino al 2034 (modifica approvata dalla amica Duma nel 2020).
    Ma, ripeto, lasciamo stare queste considerazioni, altrimenti dovremmo ricordare molte altre cose, perché ogni popolo ha radici assai più profonde di quanto si pensi e il suo oggi altro non è che la somma delle esperienze del suo passato.
    Quello che a me fa male al cuore sono le vittime innocenti. Si tratta, in gran parte di persone povere, che nulla sanno dei grandi sistemi di cui si dibatte sopra le loro teste. Ci sono innumerevoli morti, feriti, migranti, gente che ha perduto tutto: casa e affetti.
    Nell’estate del 2013 sono stato per una quindicina di giorni a Sergeevka, nel sud dell’Ucraina, a un paio di chilometri dal Mar Nero. Ho incontrato solo povera gente, con lavoro precario e che viveva miseramente. Ho visto situazioni inimmaginabili nel nostro mondo occidentale.
    E’ a loro che penso e soffro quando leggo di bombardamenti e di vittime. E chi sono Zelenkij, Putin, i patriarchi Kirill e Hilarion per permettersi di giustificare questa tragedia?
    Credo che Anatole France abbia proprio avuto ragione a scrivere che LES DIEUX ONT SOIF!

    • Aurelio ha detto:

      @Gisa
      Concordo con lei quanto alle vittime innocenti della violenza e della distruzione.
      Tuttavia, nonostante la sua esperienza di viaggio in Ucraina, ho l’impressione che per lei valgano queste parole di Lazzaretti:
      …se una persona si sintonizza sulla Storia solo il 24 febbraio 2022 quando glielo dice la TV…
      Insomma sono/erano vittime innocenti, e da molti anni, anche le popolazioni del Donbass o le povere vittime della strage di Odessa.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Mi accodo ad Aurelio e francamente mi stupisco sempre della “pietà” verso chi indicato dall’ideologia del politically correct, dimenticando invece le vittime “improduttive” per tale perverso ingranaggio…
        Che dire poi degli italiani?Avremo mai pietà di noi stessi?Oltre che colpevolmente pecoroni, siamo un popolo-vittima, un popolo-cavia, un popolo-non popolo, estromessi dal lavoro, dalla nostra stessa patria, schiacciati in ogni modo e odiati da chi sta al timone della nave. Che la forza dirompente della Risurrezione di Cristo pervada i nostri cuori e ci compatti nell’unico punto necessario…quel famoso calcagno!!!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Una cosa è parlare DELLA guerra in generale come mezzo per risolvere le vertenze internazionali e altra cosa è parlare di UNA specifica guerra come quella in corso tra Russia e Ucraina.
    Anche quando si parla di guerra in generale si manifesta una forma di bipolarismo . C’è chi dice che la guerra è un male da eliminare e chi invece sostiene che è una necessità legata alla combattività intrinseca nella natura umana .
    Proprio in questo blog ieri ho proposto una rilettura dell’enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII concludendo la mia presentazione con queste parole : a me piacerebbe che tra gli amici di SC si aprisse una più serena discussione sulla guerra e la pace. Ma l’invito, a giudicare dall’esiguo numero di commenti, non è stato accolto.
    Pazienza! Ma a me sembra, e torno a ripeterlo, che se non ci si mette d’accordo sul concetto universale di guerra è impossibile mettersi d’accordo su una guerra particolare. Alla base di ogni guerra ci sono sempre ragioni opposte tra i contendenti così come ci sono colpe da entrambe le parti. Inevitabilmente, in molti casi, il contendere finisce in una guerra in un mondo che sostiene l’esistenza di una guerra GIUSTA.

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Caro Stilumcuriale, nella mia famiglia ho avuto modo di ascoltare spesso racconti di guerra, dai miei genitori e altri parenti, in particolare una prozia, morta nel 1992, che era nata nel 1897 e che, perciò, aveva vissuto la prima e la seconda guerra mondiale.
      La guerra difensiva è un estensione del principio di legittima difesa ai rapporti fra gli Stati.
      Le condizioni perché una guerra, anche difensiva, sia “legittima” non ci sono quasi mai; inoltre, la potenza distruttiva della guerra moderna è enorme, rispetto anche solo all’Ottocento. In poche parole, sarebbe meglio non pensarci nemmeno a fare una guerra.
      Nel caso presente, ciò che suscita fastidio non è certo la preoccupazione per i cittadini ucraini, ma l’ipocrisia stomachevole dell’Occidente che ha la pretesa di porsi su un livello superiore, un po’ come i farisei con l’adultera, del Vangelo di ieri. L’Occidente (USA ed Europa) fa schifo tanto quanto Putin dal punto di vista della guerra e sotto altri aspetti molto di più. Perciò, è bene adoperarsi per la pace, ma non avere la sfacciataggine di sentirsi “!buoni”.

  • Mimma ha detto:

    @Davide Scarano
    Ben detto!

  • Mimma ha detto:

    Sono con lei ancora una volta, prof Lazzaretti.
    Definisce inquietante lo stravolgimento narrativo fella strage di Odessa e ha ragione.
    Per me é pure rivoltante, perché mentono tutti consapevolmente. La storia degli ultimi tempi è una sequela di menzogne, di pretesti da lupi per divorare capre e agnelli; ma a pensarci bene, tutta la storia lo è, dato che gli attori protagonisti sono manovrati , in alta percentuale,dal principe di questo mondo.
    Gli ebrei sionisti sono tra costoro, senza dubbio; non nascondono nemmeno il loro disprezzo per i goym e il.loro odio per la Chiesa Cattolica.
    Chi ha orecchi da intendere, intenda.
    L’Italietta , se avesse avuto la schiena dritta, avrebbe solo dovuto restare neutrale, per rimanere con le mani pure di sangue innocente.

    • Emilio ha detto:

      Concordo con lei e con Lazzaretti. L’Italia sarebbe dovuta rimanere neutrale e avrebbe dovuto porsi da mediatrice, ma purtroppo è una colonia degli USA e con gli attuali governanti lo è pure senza dignità. Con gli Andreotti o i Craxi non sarebbe stata così succube.

  • Davide Scarano ha detto:

    Anzitutto complimenti a Giovanni Lazzaretti per la sua chiarezza ed efficacia. Desidero porre in evidenza alcuni punti:
    1) Bipolarismo e democrazia, Ci hanno raccontato per anni che l’Italia era una “democrazia bloccata” (vero) ed in molti, tra cui lo scrivente, abbiamo seguito con ingenuità ed entusiasmo il percorso che ha portato alla seconda Repubblica, attraverso il combinato disposto di mani pulite e dei referendum promossi da Mario Segni. Dopo alcuni anni un Presidente della Repubblica ha spiegato ai capi dei partiti vincitori delle ultimi elezioni che il ministro dell’Economia da loro proposto era inadatto perchè aveva espresso scettiche verso l’Euro. Ecco: abbiamo creduto in narrazioni e ne abbiamo pagato pegno. Siamo caduti nell’inganno perchè deboli sul piano umano e spirituale. Sotto il primo profilo abbiamo dimenticato la grande lezione di Machiavelli secondo cui la politica “è arte dell’inganno e disinganno” e, per quanto riguarda il secondo aspetto, abbiamo disimparato ad usare la virtù della prudenza che insegna a osservare in modo critico le parole del politico di turno. 2) E’ infine curioso il cortocircuito tra liberalismo economico e libertà tout court: spesso la promozione del primo obiettivo va a scapito del secondo, basti pensare alla prevalenza della community gestita dai social media rispetto alle norme previste dalla nostra Costituzione. A ben riflettere non vi è da stupirsi: è forse il principale effetto dell’erosione della forma giuridica statuale.

  • laura cadenasso ha detto:

    a) cancellare la cultura b) cancellare la storia c) creare il nuovo ordine mondiale. Che risultati finali produrrà -essendo in via di composizione e sviluppo- dobbiamo ancora vederlo. Certamente ci si augura che -fatti i dovuti paragoni- non ci si debba pentire e rimpiangere la cultura e la storia del mondo che è stato distrutto. A mio parere, senza alcuna buona ragione oltre l’ unica possibile di soddisfare singoli EGO-ismI di pochissimi uomini spinti da incommensurabile SUPERBIA.