Un Prete in Cammino per Diritti e Libertà. Oggi da Marconia a Policoro.
3 Aprile 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, continua il pellegrinaggio di don Emanuele Personeni da Bergamo a Roma, toccando tutta l’Italia, in difesa di diritti e libertà negate da un governo di malfattori, contro la Costituzione, che nessuno si perita di difendere, tantomeno il cosiddetto garante #camminaeascolta. E per far giungere al pontefice regnante una lettera firmata da molte persone a cui viene proibito di lavorare e avere una vita sociale. Ecco il programma di oggi.
DOMENICA 03/04/2022
TAPPE da MARCONIA a POLICORO
circa km 22 in bicicletta.
Partenza ore 9
MARCONIA (MT) – Parrocchia di San Giovanni Bosco
SCANZANO JONICO (MT) -Parrocchia di Maria Santissima Annunziata
POLICORO (MT) -Parrocchia del Buon Pastore
LUNEDI’ 4 APRILE MERITATO RIPOSO
***
VANGELO DI DOMENICA 3 APRILE
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Commento
Quel giorno in cui Gesù corse il rischio di venire lapidato insieme ad una ragazzina. Intitolerei così questo brano dove Gesù disarma in extremis una folla pronta a lapidare una giovane ragazza. Che si trattasse di una ragazza assai giovane, 12-13 anni, lo sostengono gli studiosi. La lapidazione era prevista infatti per le ragazze vincolate da contratto matrimoniale (che veniva stipulato per la ragazza a 12 anni e 1 giorno) ma non ancora convolate a nozze con lo sposo (passo questo che veniva fatto quando la ragazza compiva i tredici anni). Se l’adulterio avveniva dopo le nozze la pena non era la lapidazione ma lo strangolamento. É da crudeltà come queste -e anche peggiori- che Gesù é venuto a liberare l’uomo. La sua opera é ostacolata naturalmente da coloro che trovano sempre buone ragioni per legittimare la violenza. E quale strumento migliore per legittimarla se non la Legge? L’argomento che gli accusatori portano é che la Legge parla chiaro: la ragazza va lapidata perché é stata sorpresa in flagranza di reato. A costoro non interessa di lei e neppure del rispetto della Legge. Se importasse loro della Legge avrebbero condotto a processo anche l’uomo sorpreso con lei. Invece nulla. Del maschio neppure l’ombra. Due pesi e due misure dunque. Ciò che a loro interessa é incastrare Gesù. La ragazza bambina é la vittima sacrificabile per raggiungere il loro obiettivo. Possiamo immaginarla terrorizzata in mezzo al cerchio di uomini pronti a metterla in una fossa e a colpirla con le pietre (avveniva così la lapidazione). La immagino guardarsi intorno in cerca di qualcuno che prenda le sue difese. Ma nessuno interverrà. Lei lo sa bene. Nessuno oserà mettersi contro i potenti, si rischia la vita. Dal canto suo Gesù non ha scampo: se risponde che va lapidata, salverebbe sé stesso ma perderebbe la ragazza e il Padre suo. Se invece afferma che va salvata in nome di Dio verrebbe lapidato insieme a lei. La trappola é ben tesa, sicuramente architettata da tempo. Per tutta risposta Gesù si mette a scrivere per terra. Secondo il profeta Geremia i nomi di coloro che si sarebbero allontanati dal Signore sarebbero stati scritti nella polvere. Per Dio erano morti. Gesù é il dito di Dio e i nomi scritti sono quelli dei presenti. Sollecitato dalla loro insistenza si alza e risponde: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. Lei é peccatrice, dice Gesù. Ma anche voi sapete di esserlo. Non siete migliori di lei. Chi di voi vuole incaricarsi di ucciderla? Poteva andare diversamente. Invece, uno a uno, se ne sono andati tutti. Lí per lí la ragazza bambina non ha capito cosa é successo. L’unica cosa di cui si é resa conto é che doveva essere morta e invece si é ritrovata viva. É sempre così quando c’è di mezzo Gesù. Uno non ha più speranza e toh, sente la vita fluire nuovamente nell’anima. Neanche io ti condanno. Queste sono le parole di Gesù.
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Tag: emanuele personeni
Categoria: Generale