Russo. La Settima Santa di Gesù. Quando è Avvenuta la Resurrezione?

2 Aprile 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, come forse ricorderete ieri Stilum ha pubblicato una lettera sul triduo pasquale. Oggi Sergio Russo ci invia questa riflessione – facendosi mediatore con un sacerdote che non conosciamo sullo stesso argomento. Buona lettura, e meditazione. 

§§§

 

LA SETTIMANA SANTA DI GESÙ

 

A seguito dell’articolo pubblicato su Stilum Curiae il 1° Aprile ed intitolato “Quando è Morto Gesù? Ieri, l’Ultima Cena. Oggi, la Crocifissione. Nel 33 D.C.”, pensiamo di fare cosa gradita ai gentili Lettori di questo blog, mettendo loro a disposizione delle riflessioni, molto ben documentate e argomentate, di un Sacerdote che, allo studio di tali tematiche, ha dedicato svariati anni della sua vita.

Ed infatti, avendogli io segnalato il suddetto articolo, egli prontamente mi ha scritto inviandomi una mail:

   «Caro Sergio, con quello pubblicato da Marco Tosatti mi sono sentito invitato a riesaminare il tema delle date, per chi vuole divertirsi seriamente:

    Il 2 Aprile ricorrono tre anniversari importantissimi, e tutto è documentato con severo esame matematico da due grandi scienziati con grande vita spirituale: Fernand Crombette (+13.11.1970) e Carlos Vidal Martinez (+12.10.1994, autore del libro “E i suoi non La ricevettero”).

   I tre anniversari sono:

– il 2 Aprile del 1226 prima di Cristo: l’apertura del Mar Rosso;

– il 2 Aprile dell’anno 33: giovedì in computo civile, venerdì ormai in computo biblico, la morte di Cristo in Croce (il mare Rosso del suo Sangue, aperto, per permettere al nuovo Popolo di Dio di passare – “Pasqua” – all’altra riva, alla salvezza);

– e il 2 Aprile del 2005, alla stessa ora dell’apertura del Mar Rosso, il passaggio all’altra riva del Papa Giovanni Paolo II.

 Buon divertimento per una nostra buona Pasqua!»

 

Ecco dunque che metto a disposizione di tutti (in più puntate) uno scritto dal titolo “La Settimana Santa di Gesù”, in cui si ripercorre la cronologia della settimana di Passione di Nostro Signore appunto, elaborando degli spunti davvero particolari, ma che i più attenti, fra i lettori di SC, sapranno certamente apprezzare.

 

Premessa:

Innanzi tutto notiamo che la settimana ebraica ed ecclesiastica è:

 

Domenica

lunedì

martedì

mercoledì

giovedì

venerdì

Sabato

Invece, la settimana civile in quasi tutto il mondo è:

 

lunedì

martedì

mercoledì

giovedì

venerdì

sabato

Domenica

Notiamo anche che la festa ebraica della Pasqua (“Pesah”) doveva coincidere con il plenilunio e che perciò poteva cadere in qualsiasi giorno della settimana, non necessariamente di sabato.

Notiamo infine che il giorno può essere: “civile” (o “commerciale”), astronomico, biblico, ebraico:

 

giorno notte giorno notte giorno notte giorno

 

ore         12            24             12            24            12            24            12

giorno civile Giovedì Venerdì Sabato
g. astronomico
giorno biblico sera –Giovedì bibl.– mattina sera – Venerdì bibl.– mattina sera – Sabato bibl.– mattina sera
giorno ebraico Giovedì ebraico Venerdì ebraico Sabato ebraico

ore          14’20                        14’20                        14’20                       14’20

18                            18                             18                           18

 

(Il mezzogiorno nel meridiano zero, di Greenwich, corrisponde alle 14’20 in quello di Gerusalemme).

(Le ore 18 indicano l’ora media del tramonto, quando per gli ebrei iniziava – inizia – il nuovo giorno).

 

*   *  *

 

Esaminiamo adesso da vicino i dati cronologici che ci offrono gli evangelisti, circa la Passione.

 

(Gv 12,1): “SEI GIORNI PRIMA DELLA PASQUA, Gesù andò a Betania…” Si tratta della cena in casa di Simone il lebbroso (ovviamente, ex-lebbroso, senz’altro un miracolato da Gesù: potrebbe trattarsi dello stesso Apostolo Simone “lo Zelota”, secondo Lc, o “cananeo”, secondo Mt e Mc, quindi non galileo). Il particolare lo troviamo in Mt 26,6 e in Mc 14,3.

(Gv 12,12): “Il giorno seguente…” (a quello della cena), è l’ingresso trionfale di Gesù inGerusalemme, nel giorno che in futuro sarebbe stato chiamato “la domenica delle Palme”. Infatti, al 10 del mese di Nisan, 5 giorni avanti la Pasqua, quando si doveva procurare l’agnello che si serbava per la Pasqua, così si presentò alla Santa Città il vero Agnello di Dio, di cui l’altro erafigura.

 

Dal canto loro, Mt 21 e Mc 11 raccontano quello che fece Gesù nei giorni che noi chiamiamo

  • domenica: la sua entrata trionfale in Gerusalemme, quindi il ritorno a Betania;
  • lunedì: ritornando la mattina alla Città, Gesù maledisse il fico sterile e cacciò i mercanti daltempio;
  • e martedì: di ritorno a Gerusalemme (poiché la notte la passò a Betania), Gesù con gli Apostolividero il fico Gesù ebbe varie dispute coi Giudei e fece “il discorso escatologico”.

(Mt 26,1): “Terminati questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: Voi sapete che TRA DUEGIORNI È LA PASQUA e che il Figlio dell’Uomo…” In quale giorno disse questo: di martedì o di mercoledì? Quando? Si può supporre che “quei discorsi”, dopo un’intensa giornata, finissero sul tardi; che quindi Gesù abbia pronunciato la frase probabilmente dopo il tramonto, quando per i giudei   era già iniziato un altro giorno.

(Mc 14,1): “Mancavano intanto DUE GIORNI alla Pasqua e agli Azzimi”Alt! Qui c’è un dato ambiguo, visto che si tratta di giorni diversi:

  • 1°: “il primo giorno degli Azzimi”,
  • 2°: la “Parasceve” o preparazione della Pasqua,
  • 3°: la festa della stessa

Così si deduce dai testi evangelici (Lc 22,7; Mc 14,12; Mt 26,17; Gv 19,14 e 31).

I preparativi per l’ultima Cena: “Venne IL GIORNO DEGLI AZZIMI, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua…” (Lc 22,7 e così pure Mc 14,12 e Mt 26,17, che precisano: “Il PRIMO giorno degli Azzimi”), mentre Gv 13,1 dice semplicemente: “Prima della festa di Pasqua…”; tuttavia precisa che quando il traditore se ne andò dal

 

Cenacolo “era notte” (13,30), che quando Gesù fu condotto da Pilato “era l’alba” (18,28), e spiega che i Giudei non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare (quella sera) la Pasqua. Questo vuol dire che Gesù con i suoi discepoli aveva anticipato di un giorno la solenne Cena di Pasqua, rispetto a quanto ufficialmente si faceva, e tuttavia non fu questo una cosa strana. Un po’ come noi adesso, che abbiamo la Messa domenicale, ma viene celebrata anche come Messa prefestiva, la sera del sabato…

E Gv 19,14 dice: “Era IL GIORNO DELLA PARASCEVE DELLA PASQUA, verso mezzogiorno, quando Pilato disse ai Giudei: Ecco il vostro Re!”.

Che la Passione di Gesù sia stata nel giorno della “Parasceve” o Preparazione della Pasqua, lo dicono tutti e quattro gli Evangelisti (Gv 19,31 e 42; Lc 23,54; Mc 15,42; Mt 27,62).

A partire da questo momento, incomincia a comparire un altro termine, “il sabato”: “E chinato il capo, spirò. ERA IL GIORNO DELLA PARASCEVE e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante IL SABATO – era infatti un giorno solenne quel SABATO…”(Gv 19,30-31).

E così, parlando della sepoltura, Lc 23,54 dice: “Era il giorno della PARASCEVE e già splendevano le luci del SABATO”. “Sopraggiunta ormai la sera, poiché era LA PARASCEVE, cioè LA VIGILIA DEL SABATO”Quindi racconta la sepoltura (come anche Mc 15,42).

Giovanni parla in seguito della Risurrezione: “Nel giorno dopo IL SABATO, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quando era ancora buio…” (Gv 20,1). Alla prima testimone pubblica della Risurrezione accadde un fatto, del quale abbiamo una testimonianzaevangelica realmente impressionante, per chi abbia la sufficiente sensibilità: scambiò il Signore per il contadino. (Quante volte noi, nella vita, avremmo scambiato Nostro Signore per il contadino? Perché la cosa eccezionale non è che Egli si renda a noi presente; eccezionale è che noi Lo riconosciamo). Lc 23,56   e 24,1 dice: “Il giorno di SABATO, le donne osservarono il riposo, secondo il comandamento.   Il primo giorno dopo IL SABATO, di buon mattino, si recarono alla tomba…” Lo stesso dice   Mc 16,1-3, che poi dice: “Risuscitato il primo giorno dopo IL SABATO…”.

L’idea tradizionale, acritica, ha pensato che i fatti apparentemente si sarebbero svolti così:

  • 1°: il primo giorno degli Azzimi (Gesù celebrò la Pasqua nella sua ultima Cena, istituendo l’Eucaristia);
  • 2°: il giorno della “Parasceve” (Passione, morte e sepoltura del Signore);
  • 3°: “Sabato” solenne, nel quale si suppone la festa della Pasqua (quindi un giorno di grande festa e di riposo);
  • e 4°: il primo giorno della settimana, che era il primo dopo il Sabato (la Risurrezione di Gesù).

Ma io credo, con la Chiesa e secondo le Scritture, che Gesù Cristo è veramente RISORTO IL TERZO   GIORNO, cioè NEL CORSO DEL TERZO GIORNO, conforme alla parola del Signore: “Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’Uomo resterà TRE GIORNI E TRE NOTTI nel seno della terra” (Mt 12,40). Pertanto, sia che contiamo i giorni di nome (ogni giorno iniziava al tramonto) o che li contiamo di fatto (cioè,un giorno 24 ore a partire dalla morte), supponendo la sua morte nell’ora nona del nostro venerdì,la sua Risurrezione all’alba della Domenica, sarebbe stata nel 2° giorno dopo quello della morte.

Il primo giorno dopo la morte non è quello della morte, ma quello successivo. Pertanto, sostenere che morì un venerdì (e per giunta a solo qualche ora dal tramonto) e già contarlo come il primo giorno, è evidentemente forzare la realtà.

Se la Risurrezione è avvenuta nel giorno che segue il Sabato – e questo è il dato incontestabile – LA PASSIONE E MORTE SONO STATE IL GIOVEDÌ SANTO.

Ma allora, non è stato forse ucciso il giorno della “Parasceve” della Pasqua? Certamente! … MA CHI HA DETTO, DUNQUE, CHE LA FESTA DELLA PASQUA SIA STATA IL GIORNO DI SABATO?

La sola spiegazione possibile è questa: che sia dovuto ad una particolarità linguistica, come avviene in altre lingue. Cioè, che una medesima espressione o parola serva, a seconda del caso o del contesto, a indicare due cose, soprattutto se sono analoghe: il 7° giorno sacro al Signore(detto “il Sabato”) e la grande festa (il cui nome proprio è “Pasqua”), sacra al Signore. Con una stessa parola (“il Sabato”) indicare le due feste, quella settimanale e quella annuale. Ed ecco per noi quel tanto che bastava a confonderci le idee: la lettura fatta era apparentemente ovvia, ma in realtà in contraddizione con la verità del Credo; così è rimasta chiusa la strada che avrebbe permesso di capire altre cose… Insomma, le profezie dovevano restare sigillate “fino al tempodella fine”.

Ad ogni modo, non ha sbagliato la Chiesa celebrando la Passione di Gesù “il Venerdì Santo”. Non  però il Venerdì “civile”, che inizia alla mezzanotte, ma il Venerdì “biblico” (“sera e mattina”), che inizia a mezzogiorno, in ora universale, quando a Gerusalemme sono le 14’20. E il Signore, possiamo dire,  “si è adattato” all’interpretazione corrente, per esempio concedendo adiverse anime vittime di partecipare alla sua Passione precisamente di Venerdì…

Un Sacerdote (a cura di Sergio Russo)

1 (continua)

§§§




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8 commenti

  • alessio ha detto:

    @ un sacerdote .
    Ma è mai possibile che molti
    di voi uomini di Chiesa
    dovete sempre raffreddare
    il messaggio del Vangelo
    riducendolo a un gelato
    confezionato insapore e ad una mera ed algida
    operazione di matematica ?
    Abbiamo i tre giorni della
    Passione ,Morte e Resurrezione
    di Gesù che sono fissati per
    la nostra Resurrezione e questo ci deve bastare :
    ‘Dopo due giorni ci ridarà
    la vita e il terzo ci farà
    rialzare” (Osea 6 ,2).

    • Riccardo ha detto:

      Se lei sapesse chi è questo sacerdote, che ruolo ha ed avrà nella Chiesa, la Graz di cui è inondato e come è amato da Maria Santissima, non parlerebbe così.
      Non abbiamo a pentirci di giudizi affrettati per i quali dovremo rendere conto davanti ad un Tribunale imparziale. La misericordia che avremo usato verso ciò che non ci è noto, sarà il metro del giudizio verso ciò che di nostro è noto davanti al Giudice eterno.

      • alessio ha detto:

        X Riccardo.
        Siamo tutti amati da Maria
        Santissima , non solo preti e
        monaci , ed io giudico
        da quel che leggo .

  • Milly ha detto:

    Veramente edificante questo articolo, ci trasporta quasi fisicamente in quei terribili giorni!

  • acido prussico ha detto:

    La “Resurrezione” avverrà il 17 aprile 2022 in diretta su rai uno.
    “Papa Francesco a Pasqua su Rai Uno per un viaggio inedito nel Vangelo, con Roberto Benigni”: l’annuncio di Fuortes
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/31/papa-francesco-a-pasqua-su-rai-uno-per-un-viaggio-inedito-nel-vangelo-con-roberto-benigni-lannuncio-di-fuortes/6543495/?fbclid=IwAR2HhvSxu7jD3ALnfxZNeitP8MqOf4FN_7__JUuMactvveJ55iLdXPE7Q1w

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Nell’attesa dei capitoli successivi, vale la pena sottolineare, a proposito dell’ “apertura del Mar Rosso”, di cui non ero a conoscenza fu un 2 aprile, in coincidenza con la Nascita in Cielo del BEATO GIOVANNI PAOLO II, di cui ho sempre scritto che fu un 2/3.4.5…e per l’ora a Roma la morte subito dopo che il suo segretario li celebrò il Santo Sacrificio della già FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA…IL PIÙ POTENTE MARE ROSSO DI SALVEZZA, essendo sabato come oggi 17 anni fa, non solo anche l’inizio della Domenica nella Liturgia, ma già il 3 aprile in tutta l’Asia, così, quando nacque al Cielo era già questa Festa sia per l’Oriente che per l’Occidente, il 2 e 3 aprile, 2005, ed innadiritura, era Primo Sabato del mese, come oggi…CORDIS IMMACULATI DIXIT…essendo il Papa più Mariano di tuttii tempi.

    Straordinariamente, solo la Divina Provvidenza, solo il Vero SPIRITO SANTO, non il tanto manipolato dei seguaci e lo stesso impostore della falsa misericordina schawaberORGOGLIO ICEberg, poté puntare con il suo Dito Divino, concludendo la vita terrena del Magno Pontefice, vero Apostolo della Vera Misericordia Divina: chiamando alla conversione per ricevere il Mare Rosso e Cristallino che promette Grazie Infinite scaturite dal Suo Sacro Cuore, nell’anima purificata dal peccato non solo nelle Acque del Battesimo ma ogni volta nella Confessione, e con il Suo Sangue in ogni Santo Sacrificio Eucaristico.

    Non come questo COLPO DI STATO VATICANO che lupi travestiti da pecore, e pecore maleodoranti dei peccati più abominevoli, per lasciare in esse le anime senza conversione. Perché non credono al Paradiso, al Purgatorio, tanto meno all’Inferno.

    Anche in un giorno come oggi, la colossale Venerabile María de Jesús de Agreda nacque in questo mondo, 420 anni fa, nel 1602. E 54° del Dies Natalis della venezuelana la Beata María de San José, che ha vissuto per 25 anni solo cibandosi della Sacra Ostia.
    Anche oggi ricorre il 2° anniversario del santo Sacerdote, eccezionale filosofo e teologo, Mons. Antonio Livi.

  • investigando il vangelo ha detto:

    Affascinante studio che dimostra innanzitutto perchè è possibile che una narrazione verosimile differisca dal vero.

    La mole di informazioni si auto-accredita, permettendosi “solo” di aggirare l’ostacolo inventandosi un criterio che non c’è (l’orario di inizio dei giorni) e un giorno che manca (portando quello della passione al giovedì).

    E’ questo il potere della narrazione: raccontare una storia aggirando gli ostacoli che pone la realtà.

    Gesù è risorto il terzo giorno dalla morte, compreso il giorno della morte ed appena iniziato quello della resurrezione. Il cambio di data nel calendario ebraico avviene dopo il tramonto (per comodità diciamo alle 18); non a mezzanotte come succede per noi oggi, tanto meno a mezzogiorno.

    Il fatidico 14 nisan durò dalle 18 di un giovedì (preparare la cena), alle 18 di un venerdì (chiusura del sepolcro). Era la parasceve e -casualmente- quell’anno il sabato coincideva con la Pasqua (doppiamente solenne). Mettendo i soldati di guardia al sepolcro (la guardia del tempio, non dei soldati romani) gli accusatori di Gesù commisero una clamorosa trasgressione (Mt 27,62-66): era il giorno dopo la parasceve, ma (nel nostro modo di contare) era sempre venerdì, appena dopo le 18.

    Non sappiamo l’orario esatto della resurrezione. Essa fu scoperta alle prime luci dell’alba della domenica, ma poteva essere avvenuta già da qualche ora nella notte tra il sabato e la domenica. Era effettivamente “il terzo giorno”, ma le ore trascorse dalla morte in croce (tre del pomeriggio del venerdì) vanno da 30 (se Gesù fosse risorto alle 21 del sabato) a 37 (se fosse risorto alle 4 del mattino).

    Il vangelo è così vero che va preso sul serio, senza “aiutarlo” a fargli dire altro.

    • Antonello ha detto:

      Sono d’accordo. Questo articolo mi pare completamente campato per aria.