Pacem in Terris, un’Enciclica Dimenticata. Soprattutto dai Leader Cristiani.

2 Aprile 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un post molto breve, ma che dovrebbe essere propedeutico a una riflessione profonda. Ce lo propone un amico del nostro sito, l’ing. A. Zerbini, che ben conoscete. Buona lettura e meditazione.

§§§

 

 

Una Enciclica dimenticata.

LETTERA ENCICLICA
PACEM IN TERRIS
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PP. XXIII
AI VENERABILI FRATELLI PATRIARCHI
PRIMATI ARCIVESCOVI VESCOVI
E AGLI ALTRI ORDINARI LOCALI
CHE SONO IN PACE E COMUNIONE
CON LA SEDE APOSTOLICA,
AL CLERO E AI FEDELI DI TUTTO IL MONDO
NONCHÉ A TUTTI GLI UOMINI
DI BUONA VOLONTÀ :
SULLA PACE FRA TUTTE LE GENTI
NELLA VERITÀ, NELLA GIUSTIZIA,
NELL’AMORE, NELLA LIBERTÀ

 https://www.vatican.va/content/john-xxiii/it/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem.html

In questi giorni si è parlato tanto di posizione della Chiesa riguardo alla guerra. Si è tirato in ballo di tutto : persino spezzoni di vecchi film, battute di attori e comici, scritti vari. Mi pare che però nessuno si sia ricordato di questa bellissima enciclica pubblicata l’11 aprile del 1963. Si era da poco risolta in bene la famosa crisi cubana e il blocco navale di Cuba . Grazie a tre uomini eccezionali come J.F. Kennedy, Nikita Kruscev e Papa Giovanni XXIII si era posto fine ad una intricata vicenda evitando lo scoppio di una terza guerra mondiale . Allora il “Papa buono” pubblicò un’enciclica che, al momento, ebbe molta risonanza ma poi finì nel dimenticatoio.

Articolata in cinque capitoli (i cui titoli sono qui sotto riportati) partendo dal basso l’enciclica risale fino ai vertici della comunità universale illustrando concetti e criteri cui ispirarsi per la pace  e la concordia fra tutti i popoli.

I

L’ORDINE TRA GLI ESSERI UMANI

II

RAPPORTI TRA GLI ESSERI UMANI
E I POTERI PUBBLICI
ALL’INTERNO DELLE SINGOLE
COMUNITÀ POLITICHE

III

 RAPPORTI FRA LE
COMUNITÀ POLITICHE

IV

RAPPORTI DEGLI ESSERI UMANI
E DELLE COMUNITÀ POLITICHE
CON LA COMUNITÀ MONDIALE

V

RICHIAMI PASTORALI

Compito immenso

  1. A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani; fra i cittadini e le rispettive comunità politiche; fra le stesse comunità politiche; fra individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e dall’altra la comunità mondiale. Compito nobilissimo quale è quello di attuare la vera pace nell’ordine stabilito da Dio.
  2. Certo, coloro che prestano la loro opera alla ricomposizione dei rapporti della vita sociale secondo i criteri sopra accennati non sono molti; ad essi vada il nostro paterno apprezzamento, il nostro pressante invito a perseverare nella loro opera con slancio sempre rinnovato. E ci conforta la speranza che il loro numero aumenti, soprattutto fra i credenti. È un imperativo del dovere; è un’esigenza dell’amore. Ogni credente, in questo nostro mondo, deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa: e tanto più lo sarà, quanto più, nella intimità di se stesso, vive in comunione con Dio.

Infatti non si dà pace fra gli uomini se non vi è pace in ciascuno di essi, se cioè ognuno non instaura in se stesso l’ordine voluto da Dio. “Vuole l’anima tua — si domanda sant’ Agostino — vincere le tue passioni? Sia sottomessa a chi è in alto e vincerà ciò che è in basso. E sarà in te la pace: vera, sicura, ordinatissima. Qual è l’ordine di questa pace? Dio comanda all’anima, l’anima al corpo; niente di più ordinato” [58].

Oltre a questi RICHIAMI PASTORALI, nel capitolo II si trova un’ampia definizione di “bene comune”, nel capitolo III si parla ampiamente del problema del “disarmo” e nel capitolo IV si parla di “sussidiarietà”.

Sarebbe bene che molti “cattolici” che stanno in sala comandi meditassero bene questa enciclica prima di decidere di scatenare una guerra.

E a me piacerebbe che tra gli amici di SC si aprisse una più serena discussione sulla guerra e la pace.

§§§




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English.

Y este es el enlace al libro en español


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: ,

Categoria:

11 commenti

  • Pio g. ha detto:

    Utopia. La pace non è di questo mondo.
    Non concordo sull’etichetta di uomini eccezionali affibbiata a quei tre menzionati; tutt’altro, a mio modesto avviso.
    Giovanni XXIII, il Papa modernista che volle rendere la Chiesa “comprensiva e dialogante” mettendo in soffitta il rigore. Misericordia senza giustizia. E fermiamoci qui….

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Padrone di pensarla come vuole.
      Io a quell’epoca avevo 32 anni e, guarda caso, lavoravo e studiavo in USA. So quel che dico, se permette….

      • Pio g. ha detto:

        Ma infatti non mi permetto di giudicarLa, assolutamente.
        Credo che la Chiesa debba smettere i panni del “buonismo”, che Roncalli indossò così bene e che, onvece, non le si addicono.
        Siamo tutti d’accordo che la pace sia l’aspirazione a cui si debba tendere, ma il quieto vivere non è proprio del Vangelo e del cristiano, a cui si addice la lotta, il confronto aperto e leale per la difesa della propria fede e per l’evangelizzazione dei pagani.
        Oggi si è perso il timor di Dio, grazie ad una Chiesa Cattolica e ad una teologia filoprotestante che insegnano che Dio accetta chiunque e perdona comunque, che l’inferno è un mito e via discorrendo.
        I semi sono stati gettati allora, in quell’epoca così devastante.
        È ora di voltar pagina e riscoprire il giusto timor di Dio, altrimenti ci troveremo a inseguire le teorie blasfeme del Card. Marx.

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          -Siamo tutti d’accordo che la pace sia l’aspirazione a cui si debba tendere,- non è altro che la prima frase dell’introduzione della Pacem in Terris. Ma per capirla l’enciclica va letta tutta fino in fondo. Non mi pare vi sia ravvisabile un pensiero “buonista” . Ad Angelo Roncalli fu affibbiato il soprannome di Papa Buono non si sa da chi e perchè e gli rimase appiccicato fino ai nostri giorni . In realtà fu un Papa pieno di fede, fiducioso nella guida dello Spirito Santo, pieno di autentico amore per tutta la gente e per tutte le genti. Non vedo che cosa ci sia da archiviare della sua esistenza, del suo sentire e delle sue opere.
          La discussione è aperta, purchè sia condotta nel rispetto della verità documentata e non di semplici “si dice”.

    • Angelo Simoni ha detto:

      Ne “Il giornale dell’anima”, il diario spirituale di Giovanni XXIII, c’è un episodio che merita di essere conosciuto.
      In questo momento è ancora più significativo.

      Il 23 maggio 1915 il prete Angelo Roncalli, direttore spirituale al seminario di Bergamo, viene chiamato alle armi come sergente di sanità e deve presentarsi a Milano. Giunto alla caserma Ospedale Sant’Ambrogio incontra un ufficiale che gli prospetta la possibilità, con pochi soldi e una buona raccomandazione, di farsi cambiare l’incarico e di essere inquadrato come cappellano militare.
      La prospettiva è allettante: il cappellano militare è un incarico più adatto per un prete e, cosa da non trascurare assolutamente, è un ufficiale (non un sottufficiale come il sergente) con i benefici e i privegi annessi.
      Roncalli però rifiuta. Non intende “tentare Dio” come dice nel diario. Vuole seguire ciò che la Provvidenza ha in serbo per lui.
      Accetta dunque il suo destino e … cosa succede?

      “L’indomani partivo dalla stazione di Milano per Bergamo destinato … all’ospedale militare del seminario.
      La stessa sera ero già al mio posto, mutato d’abito, ma risiedendo nella stessa camera donde tre giorni innanzi ero partito col pensiero forse di non rivederla più”
      E aggiunge.
      “Tre giorni innanzi, quando li lasciai i miei colleghi si condolevano con me, il solo mobilitato, per allora. A così poca distanza di tempo ero il solo che potevo abitare ancora nella mia piccola camera; tutti gli altri avendo dovuto ritirarsi dalla loro per lasciare sgombro il locale per i soldati”

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Posto il link del bell’articolo di Aldo Maria Valli apparso recentemente sul suo blog e che forse rende più “praticabile” la pace per la specie umana, conflittuale di natura sì, caro Nuccio, ma chiamata a vincersi in Cristo, le pare?

    https://www.aldomariavalli.it/2022/03/27/non-ce-pace-senza-giustizia/

    • Maria Michela Petti ha detto:

      E il successore di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, per il primo Messaggio del suo pontificato in occasione della medesima giornata celebrativa (2006) precisa: “Nella verità, la pace”, esprimendo «la convinzione che, dove e quando l’uomo si lascia illuminare dallo splendore della verità, intraprende quasi naturalmente il cammino della pace»
      Verità fondata sull’ordine voluto dall’amore di Dio, per amore dell’uomo, secondo la descrizione della “tranquillitas ordinis” di Sant’ Agostino nel “De civitate Dei” (XIX,13): «vale a dire [di] quella situazione che permette, in definitiva, di rispettare e realizzare appieno la verità dell’uomo».
      Grazie, ingegner Zerbini, per il costante invito a riflettere su un tema di stringente interesse generale e per il reiterato appello rivolto a nuora (nei Suoi commenti) perché suocera (= i responsabili delle sorti dell’umanità) intenda ed agisca di conseguenza.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        ottima precisazione, Maria Michela! Avessimo ascoltato di più il Santo Padre BXVI….
        Grazie per averlo reso ben vivo e presente tra noi ora, con la sua parola redimente, salvifica, così profondamente “dottrinale” perchè autenticamente cristiana, cattolica, apostolica, romana!

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Grazie Sig.ra Petti per il suo Grazie. E Grazie anche all’amico Marco Tosatti per l’onore che mi rende pubblicando gli scritti di un modesto pensionato ex lavoratore frammezzo a scritti di grandi firme nazionali e mondiali.
        Ritornando all’Enciclica, anche in relazione ad altre discussioni in corso su SC, trascrivo e sottometto alla vostra considerazione il paragrafo 28 del capitolo II :
        — L’autorità che si fonda solo o principalmente sulla minaccia o sul timore di pene o sulla promessa e attrattiva di premi, non muove efficacemente gli esseri umani all’attuazione del bene comune; e se anche, per ipotesi, li movesse, ciò non sarebbe conforme alla loro dignità di persone, e cioè di esseri ragionevoli e liberi. L’autorità è, soprattutto, una forza morale; deve, quindi, in primo luogo, fare appello alla coscienza, al dovere cioè che ognuno ha di portare volonterosamente il suo contributo al bene di tutti. Sennonché gli esseri umani sono tutti uguali per dignità naturale: nessuno di esso può obbligare gli altri interiormente. Soltanto Dio lo può, perché egli solo vede e giudica gli atteggiamenti che si assumono nel segreto del proprio spirito–.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Enciclica tanto encomiabile quanto impraticabile… per specie umana conflittuale di natura… contronatura!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Contro natura per uomini folli come Putin, Biden, Zelens’kyj ed altri ben noti. Secondo natura per gli uomini normali e piattamente ragionevoli.