La Guerra all’Est, Come Raggiungere una Visione Superiore? Porfiri.

14 Marzo 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il maestro Aurelio Porfiri ci offre qualche spunto di riflessione – elementi di metafisica – sulla crisi attuale . Buona lettura e discussione.

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La visione superiore

Nei giorni recenti, nel clima così complesso che ci circonda, è utile cercare di avere una visione superiore delle cose che ci accadono attorno. Guerre, pandemie, crisi economiche ci disorientano perché ci scombussolano la nostra vita così ordinata e regolare. Sono come in elemento di inciampo nello scorrere consueto dei nostri giorni e ci mettono di fronte alla precarietà, alla fragilità, alla morte.

Poi, la possibilità di avere così tante notizie a disposizione ci fa immergere ancora di più nel clima di grande tensione ed ansia che ha conquistato il mondo. Se cerchiamo uno sguardo più ampio, come hanno tentato altri pensatori, non possiamo non notare come la Russia sembra essere al centro di un piano metafisico che tutti ci riguarda. Badate bene, come ha ben distinto il professor Luciano Pranzetti nella newsletter sulla Tradizione (aurelioporfiri.substack.com) c’è una differenza fra metafisico e spirituale e quindi dire “metafisico” non dona a tutto quello che sta accadendo nessun connotato di giustizia.

È vero che la Beata Vergine ha chiesto il 13 luglio 1917 la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Perché proprio la Russia? Questa consacrazione è stata fatta compiutamente? Molti si interrogano su questo aspetto.

Eppure don Ennio Innocenti già nel 2015 pubblicava un libro dal nome “Fatima Roma Mosca” in cui prefigurava che il destino dell’Europa passava per Mosca provenendo da Fatima. In un testo del 2016 curato dallo stesso Innocenti viene ospitato un articolo di padre Pierre-Julien in cui viene detto questo dell’Ucraina: “Alla fine dell’anno 1991, al momento della dissoluzione dell’Unione Sovietica, le antiche Repubbliche, a eccezione dei tre Paesi baltici e della Georgia, formarono la Comunità degli Stati Indipendenti (CEI). All’interno della zona di libero scambio, i legami commerciali fra l’Ucraina e la Russia restano importanti. La Russia deve poter esportare il suo gas naturale verso l’Europa attraverso i tre gasdotti che attraversano il territorio del Paese ad essa vicino e importare, in cambio, l’acciaio prodotto nel Basso Don, il bacino industriale dell’Est del paese. Da parte loro, gli Ucraini hanno bisogno del gas naturale russo per far lavorare la loro industria. È sul mercato russo che essi collocano gran parte della loro produzione agricola, particolarmente il loro grano. Ma la base navale russa di Sebastopoli, dal momento della dissoluzione dell’Unione Sovietica, venne a trovarsi al di fuori delle frontiere della Russia che conserva il controllo della città, ma in virtù di un contratto di affitto, e il diritto di mantenere permanentemente un contingente di 20000 militari per assicurare la protezione della sua flotta. Questa base diventerà un grave punto di inciampo fra le due nazioni”.

“L’Ucraina, soprattutto, è un paese molto diviso. Il Sud e l’Est sono in maggioranza popolazione russofona ortodossa. Russa all’origine è la regione che si estende fra Charkiv, Lugansk, Donetsk, Nikolayev, Kerson e Odessa; questa regione era stata unita d’autorità all’Ucraina nel 1922 da Mosca con lo scopo di creare un potente proletariato ucraino capace di contrastare la contadinanza considerata dai bolscevichi come un gruppo di «piccoli borghesi». Il Nord e il Nord-Ovest, terre dianzi sotto l’influenza della Polonia e della Lituania, sono popoli uniati, cattolici fedeli a Roma. Questa divisione religiosa doveva prolungarsi attraverso una divisione politica che la classe dirigente di questo paese, molto corrotta, non saprà riassorbire”.

Viste oggi, queste considerazioni ci aiutano a porci nei confronti della tragedia ucraina in una prospettiva più prudente.

Dobbiamo cercare di recuperare una visione superiore e metafisica degli eventi storici per comprenderne il dipanarsi nelle nostre vite.

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4 commenti

  • Enrico Nippo ha detto:

    Credo sia in sintonia con quanto auspicato dal maestro Porfiri.

    «In Russia, nella regione di Kaluga, hanno bruciato una riproduzione della Torre di Babele.
    Secondo la tradizione biblica, la Torre di Babele è il primo tentativo da parte dell’umanità di costruire un impero mondiale che fondesse tutti i popoli e la nazioni he abitavano la Terra. E’ il primo tentativo da parte dell’umanità di sfidare Dio e prendere il Suo posto. Fu Dio stesso a distruggere la Torre. Il fatto che proprio ora la Russia abbia deciso di bruciare una riproduzione della Torre di Babele ha un chiaro significato simbolico. La Russia sta dicendo ai signori della cabala che il loro “sogno” di costruire un governo mondiale è andato definitivamente in fumo. La Russia sta facendo sapere al mondo intero che il Nuovo Ordine Mondiale è stato sconfitto». (Cesare Sacchetti)

    https://youtu.be/94vXgH8U_nE

    https://www.rt.com/business/551791-serbia-regrets-russia-gas-contract/

  • emma ha detto:

    Incredibile questo Porfiri , parla con la stessa sicurezza di musica, arte , religione, economia, metafisica, medicina, guerra …
    Ma scrive anche libri ?

    • ruth ha detto:

      Li scrive eccome , e li pubblica pure con la sua casa editrice .Se li vende o no , questo è il problema , Ma lasciamogli spazio , in fondo fa del bene .

  • Caris ha detto:

    Dal profluvio di notizie che arrivano dalla guerra ne spunta una curiosa. Il cosiddetto Patriarca Kirill è il figlio del sacerdote che, poco dopo la nascita, ha battezzato Putin. Ovvero è il figlio di quello che noi definiamo il suo parroco. Al momento della sua nascita. (Secondo Lilin)
    Altrove si legge che Putin ricompenso’ con cariche importanti coloro che avevano fatto bene la loro professione. Un chirurgo che aveva lavorato molte ore in sala operatoria per salvare la prima moglie di Putin dopo un’incidente stradale sembra fosse diventato il ministro della salute. (Secondo Sangiuliano).
    Quindi per affrontare l’argomento proposto dal maestro Porfiri bisogna cercare di capire chi, tra Putin e Kirill governi effettivamente la Russia .
    Mi permetto di aggiungere che la devozione al cuore di Gesù fu introdotta , nel culto cattolico, da un gesuita nel 1600 (~). Quindi non sembra essere accolta nel culto ortodosso.