Una settimana fa l’assemblea generale dell’ONU ha approvato una mozione presentata dalla Russia che condannai tentativi di glorificazione dell’ideologia nazista e la conseguente negazione dei crimini di guerra nazisti, compreso l’Olocausto. La risoluzione rileva e condanna anche l’aumento di attacchi razzisti in tutto il mondo e propone di applicare la Convenzione Internazionale sull’eliminazione di ogni forma di Discriminazione Razziale adottata in sede Onu nel 1969 ma mai davvero messa in pratica.
I media italiani hanno quasi del tutto ignorato la notizia, che invece presenta aspetti interessanti, sottolineati da blog alternativi (es qui), anche nostrani (qui e qui). Del resto parlano poco anche delle atrocità che continuano ad essere compiute in Ucraina, come testimonia anche l’ultimo rapporto ONU.
Si dirà che la mozione ricalcava altre risoluzioni del genere approvate alle Nazioni Unite, anche recentemente (2010, 2012).
Si dirà che quest’ultima risoluzione era una furbesca mossa propagandistica del Cremlino per raccogliere una condanna indiretta del nuovo governo ucraino, nato da un “colpo di stato” sponsorizzato da Stati Uniti e avvallato dalla UE.
Fatto sta che, se in altre occasioni simili c’era stata l’unanimità o quasi, questa volta è andata diversamente.
I voti favorevoli sono stati 115, 3 i contrari, 55 gli astenuti. A votare contro sono stati USA, Canada e Ucraina – è la prima novità. La seconda è che ad astenersi sono stati i paesi dell’Unione Europea (ambigui e un po’ ipocriti, come spesso capita) più vari stati nordafricani. Astenuta anche la Germania, mentre Israele non ha potuto negare il suo sì, associandosi al resto del mondo.
Una svolta ideologica. La sottolinea un blog italiano decisamente “di sinistra” che osserva come in questa occasione il “merito” della mozione (la condanna del Nazismo) perda di peso, non conti più. L’importante è contrastare l’avversario (la Russia) e sostenere l’alleato (l’Ucraina di Poroshenko e Pravy Sektor).
Un voto puramente “politico”, certo. Ma che rovescia un modo di pensare radicato nella tradizione culturale occidentale e in particolare europea – ne sa qualcosa la generazione cresciuta nel dopoguerra nel mito degli USA “salvatori” dell’Europa dal perfido criminale Hitler gasatore di ebrei e minoranze (ma del ruolo decisivo della Russia nel fermare il Furer, e dei 23 milioni di russi morti, tra militari e civili, poco si parlava e si parla).
” Con questo voto il concetto di “male assoluto”, storicamente e unitariamente identificato nel nazifascismo, non possiede più dei contorni valoriali riconosciuti e riconoscibili da tutti – osserva il blog – ma diventa semplicemente l’etichetta da affibbiare al “nemico di turno”. L’integralismo islamico-sunnita dell’Isis può essere nominato come il nuovo “male assoluto”, mentre i nazifascisti in carne-ossa-spranghe-fucili – in qualsiasi paese alleato dell’Occidente – non lo sono più “.
E’ una svolta che data ormai da decenni. Quanti “nuovi Hitler” sono stati additati, da Noriega a Saddam Hussein, da Milosevich a Gheddafi? Fino allo stesso Putin negli ultimi mesi. Ma senza ribaltare i termini della questione, senza negare esplicitamente il “male assoluto“ Nazista originario, come fa invece il recente voto negativo all’ONU da parte di US, Canada e Ucraina.
Ucraina e neo-Nazisti.La svolta ideologica sarebbe il minor problema se neo-Nazisti in carne e ossa venissero non solo tollerati ma addirittura utilizzati, finanziati, premiati con cariche parlamentari, ministeriali e non solo. E’ quel che accade in Ucraina come, a un anno dalla cosiddetta “rivolta di Maidan” e in coincidenza col voto all’ONU, documentano svariati post (diversi sul sito canadese Global Research).
E’ accaduto del resto fin dall’inizio, quando fazioni di estrema destra ultranazionalista, con bandiere e chiari simboli neo-Nazi, hanno giocato un ruolo decisivo nel “colpo di Stato” che ha rovesciato il presidente Viktor Yanukovich (corrotto quanto si vuole ma regolarmente eletto) e dato vita al governo di Arseniy Yatseniuk. Un copione scritto da tempo dal Dipartimento di Stato americano, è stato ampiamente provato, contro la volontà degli europei che col presidente uscente avevano siglato un accordo, rinnegato il giorno seguente dopo i furiosi, oscuri scontri di piazza nella notte tra polizia e dimostranti fra i quali spiccavano le milizie del Settore Destro (Pravy Sektor) e misteriosi cecchini, disordini che misero in fuga Yanukovich (Underblog qui e qui con link vari, e ancora qui, autorevole e decisivo)
Neo-Nazi in Ucraina al governo… Sono tanti, a dispetto della scarsissima affermazione del loro partito. Farne un elenco è inevitabile (qui e qui).
Andry Parubiy. Segretario del Consiglio Ucraino di Difesa e Sicurezza Nazionale. Parubiy aveva fondato il Partito Nazional Socialista dell’ Ucraina, formazione di estrema destra ultranazionalista e neo-Nazista nata nel 1991 che, malgrado il nome cambiato in Svoboda(=libertà) siede in parlamento(con soli 6 eletti invero) continuando a usare tranquillamente simboli e bandiere naziste e a richiamarsi a a Stepan Bandera, il collaborazionista ucraino dell’Ovest schierato dalla parte di Hitler, che era invece combattuto dagli Ucraini dell’Est alleati con l’Unione Sovietica di Stalin. Di qui, e da ancor più antiche ostilità, l’odio feroce che oppone le due parti dell’Ucraina. Sarebbe utile approfondire per meglio capire le posizioni.
Oleh Tyahnybok,leader di Svoboda, partito che siede in parlamento (Tyahnybok fotografato un anno fa col futuro premier Yatseniuk insieme al senatore US John McCain e a Victoria Nuland, assistente di John Kerry per Europa e Eurasia, falco Neocon nonché moglie di Robert Kagan, la vera architetta del piano ucraino costato $5 miliardi, dichiarò lei stessa, di cui venne resa nota la telefonata in cui mandava esplicitamente a farsi fottere gli europei.
Dmytro Yarosh, vice Segretario per la Sicurezza Nazionale. Leader di Pravy Sektor, sovrintende le forze armate con Parubiy. Pravy Sektor include il gruppo di estrema destra Patrioti dell’Ucraina e i paramilitari di UNA-UNSO (ne parliamo più avanti). Nelle loro insegne ci sono rune naziste, svastiche e altri simboli nazi.
Oleksandr Sych, vice Primo Ministro. Sych è membro del partito Svoboda
Ihor Shvaika,ministro dell’Agricoltura, idem
Andriy Mokhnyk, ministro dell’Ecologia. Mokhnyk di Svoboda è vice leader.
…e in parlamento,capi dei battaglioni di milizie che seminano terrore nell’Est. Squadre di volontari/mercenari che affiancano/surrogano esercito regolare di Kiev e Guardia Nazionale nella guerra etnica contro i cosiddetti “separatisti filo-Russi “. Sarebbero 34 o 50 e conterebbero varie migliaia di militi, 7000 solo il Dniepr secondo AFP.
Oleg Lyashko, capo del Radical Party che porta anche il suo nome, nonché del battaglione “Shaktar”. Human Right Watch e Amnesty International ne hanno condannato le azioni nell’Est Ucraina, ma pure sequestri di persona e torture nei confronti di suoi concorrenti (video qui). Global Researchaggiunge accuse di stupri e di giovani volontari costretti a prostituirsi (video), sebbene Lyashko, che era un candidato alla presidenza, sia considerato un politico in ascesa.
Sergey Melnichuk, comandante del battaglione “Aydar”dalle incerte sorti, deputato scelto da Lyashko.
Andrij Teteruk, neo senatore e comandante del battaglione “Myotvorets” (=che porta la pace), milizia di polizia che “restaura l’ordine negli insediamenti liberati, li ripulisce dai criminali e dalle armi”, a suo dire. Tradotto: milizie punitive.
Semen Semenchenko, nuovo senatore anche lui, il suo battaglione “Donbass” è responsabile di molti orrori contro i civili delll’Est.
Yuri Bereza, neo senatore, comanda il battaglione“Dniepr1” finanziato da Ihor Kolomoysky, il potente oligarca banchiere 2° o 3° più ricco del paese, da poco nominato governatore di Dniepropetrovsk. Kolomoysky, passaporto ucraino, cipriota e israeliano, avrebbe pianificato e finanziato il massacro di Odessa in cui sono stati torturati, mutilati e infine bruciati 37 civili, 19 dei quali ebrei. Il battaglione pullula di svastiche e mercenari Neo-Nazi. “Animali neonazisti”, li ha bollati l’assistente dell’oligarca.
Andrij Biletsky, capo dei gruppi neo-Nazisti Assemblea Social-Nazionale e Patrioti dell’Ucraina è il fondatore e comandante del battaglione “Azov”, il più tristemente noto. Responsabile di rapimenti, stupri, torture e assassini di civili nella regione del Donbass ma anche a Mariupol dove è basato, fra i suoi emblemi oltre a rune e svastiche (viste in tv pare abbiano impressionato molto i tedeschi, per il WashingtonPost sono romanticherie giovanili) c’è il simbolo occulto del Sole Nero usato dalle SS naziste.
Circa 500 uomini, “apertamente neo-Nazisti” li definì Foreign Policy in un pezzo di agosto dedicato al battaglione (ma forse sono be di più), alla pari degli oltre 50 “battaglioni punitivi”, unità paramilitari che combattono nell’Est. L’”identità europea” propugnata dall’ideologo Odnorozhenko è molto diversa dal liberalismo americano ed europeo, osserva FP. Biletsky propugna apertamente la superiorità Ariana. “La storica missione della nostra nazione in questo momento critico e guidare le Razze Bianche del mondo in una crociata finale per la loro sopravvivenza” ha detto alTelegraph (ripreso qui da Consortiumnews in un post che linka i grandi media come NYTimes ecc, che finalmente a settembre si accorgono dei neo-Nazi in Ucraina.
E sul loro sito si leggono frasi così: “Sfortunatamente oggi fra le genti Ucraine ci sono molti Russi (per mentalità), ebrei, americani, europei dell’UE, Arabi, Cinesi e così via, ma non molti specificamente Ucraini . Non è chiaro quanto tempo e quanti sforzi ci vorranno per sradicare questi pericolosi virus dal nostro popolo”.
Conclude FP: “I pro-Russi dicono di combattere contro nazisti e fascisti , nel caso di Azov e altri battaglioni queste accuse sono essenzialmente vere”.
Di sfuggita: qualche giorno fa il vicecomandante del battaglione “Azov” Vadim Troyan, è stato nominato Capo della Polizia della Regione di Oblast dal ministro dell’Interno Arsen Avakov (che la Russia chiede venga ricercato dall’Interpol per metodi di guerra proibiti, assassini e altri reati).
Da segnalare anche l’apparente processo di “nazificazione” in corso nelle scuole, come testimoniato dal dal tweet del presidente Poroshenko sull’addestramento militare a lezione e dall’immagine dei simboli nazisti in questa classe.
Eppure il governo US li aiuta e li finanzia. “Se solo il pubblico sapesse che il governo US aiuta mostri del genere”, scrive Global Research raccontando di una delegazione Ucraina in arrivo a Washington per reclamare altri soldi e aiuti militari. In realtà armi, anche letali, ne hanno appena ricevute, in coincidenza con la recente visita a Kiev del vicepresidente Usa Joe Biden – come ha rivelato il sito di hackers CyberBerkut che ha messo in rete elenchi e documenti originali (segnalato qui, in it.). Del resto un provvedimento per bloccare gli aiuti militari US all’Ucraina neo-Nazi, presentato da un deputato dem, sarebbe stato bloccato, sorprendentemente, dalla lobby israeliana.
La potente lobby ultranazionalista Ukrainian Congressional Committee of America (UCCA) sa come attivarsi. Dal dopoguerra porta avanti la piattaforma di estrema destra dell’OUN (Organization of Ukrainian Nationalist) compreso il culto del filo-Hitleriano Bandera e ha solidi canali nella destra americana Neocon.
E se il partito Svoboda fosse solo il fronte elettorale di organizzazioni neo-Naziste e ultranazionaliste non nuove, ben conosciute e appoggiate dalla stessa UCCA, come l’UNA-UNSO? Se questi organizzazioni non fossero tanto espressione dell’opposizione ucraina quanto delle forze segretamente utilizzate dalla NATO che usano l’Ucraina come base, e non da oggi? Se a giocare un ruolo decisivo negli episodi di violenza che portarono al collasso del governo ucraino che era uscito dalle elezioni fosse questa organizzazione militare neo-Nazista legata alla NATO?
Una tesi ardita, anche se ormai è difficile stupirsi di alcunché. A sostenerla, in un post del marzo scorso rilanciato ora dal solitamente attendibile Global Research, è l’analista geopolitico F. William Engdahl, basandosi anche su fonti personali tra i quali veterani dell’intelligence americana.
Engdhal che scriveva a ridosso di quei primi eventi, ricostruiva l’accaduto, Yanukovich forzato a fuggire come un criminale, accusato di aver rifiutato l’offerta di un ingresso dell’Ucraina nella UE preferendo un accordo con la Russia che offriva il taglio di $15 miliardi di debiti ucraini e gas a prezzi ridotti. Ricordava l’accordo di compromesso raggiunto con Yanukovich dai ministri degli Esteri di Germania, Francia e Polonia – senza gli US, prova dei diversi punti di vista e metodi europei – la telefonata in cui la Nuland spiegava al “suo” ambasciatore quale governo e quale coalizione volesse a Kiev, col famoso “F..k the EU”, l’Europa si fotta, appunto.
E arriva al precipitare degli eventi, quel 22 febbraio, quando a piazza Indipendenza la polizia si ritirò in preda al panico, sotto il fuoco incrociato dei cecchini.
Chi aveva schierato i cecchini? è la domanda finora senza risposta, si chiedeva l’autore. Secondo fonti di veterani dell’intelligence US i cecchini arrivarono dall’organizzazione militare di ultra destra conosciuta come Ukrainian National Assembly–Ukrainian People’Self Defense (UNA-UNSO).
(Una sigla che abbiamo già incontrato in un altro post dove era vista ricadere sotto l’ala del Pravy Sektor, il Settore Destro).
L’autore ricorda come il leader di UNA-UNSO Andrij Shkil dieci anni fa divenne il consigliere di Julia Tymoshenko, appoggiata dagli US. Durante la “Rivoluzione Arancione” appoggiò il candidato pro-NATO Yushenko contro il pro-Russia Yanukovich. Si dice anche che abbia legami stretti col Partito Nazionale Democratico in Germania (NDP).
“Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 i membri dell’organizzazione para-militare UNA-UNSO sono stati dietro ogni rivolta contro l’influenza Russa – afferma Engdahl. Il filo che connette le violente campagne è sempre anti-Russia. L’organizzazione, secondo le fonti di veterani dell’ intelligence americana, è parte di una GLADIO segreta della NATO, e non è un gruppo nazionalista come quello che viene descritto dai media occidentali.
Secondo tali fonti UNA-UNSO avrebbe partecipato agli eventi Lituani nell’inverno 1991 (confermato ufficialmente), al colpo di Stato Sovietico nell’estate 1991 (defenestrazione di Gorbaciov, ndr), nella guerra anti Mosca di Abkhazia del ’93, a quella in Cecenia, alla campagna organizzata dagli US in Kosovo contro la Serbia, alla guerra in Georgia nel 2008. I para-militari dell’UNA-UNSO sarebbero stati coinvolti in ogni guerra sporca della NATO nel post guerra fredda. Si tratta di pericolosi mercenari usati ovunque sia per combattere guerre sporche sia per incastrare la Russia, perché pretendono di essere forze speciali Russe (per Wikipedia nel ’91 membri di UNA–UNSO avevano servito nelle forze armate sovietiche).
Gli avvenimenti in Ucraina sono andati avanti secondo le linee suggerite da Engdhal (al governo Arsenij Yatseniuk pilotato dagli US, forte ruolo di Svoboda), che chiudeva con una frase quasi profetica.
“Il dramma non è affatto finito. In gioco c’è il futuro della Russia, le relazioni Europa /Russia e il potere globale di Washington o almeno di quella fazione che a Washington vede ulteriori guerre come primo strumento della politica”.
§§§
Buonasera a tutti, ritengo che siano persone che non ascoltano ciò che dicono gli altri, il vero problema del mondo odierno. Tradotto in soldoni, la Russia ha chiesto a più riprese di evitare un allargamento a Est della NATO. Ovviamente, l’arroganza Occidentale contrapposta alla rigidità del popolo che ora chiamiamo “aggressore” ha dato sviluppi che bolliamo come criminali. Premesso che l’Ucraina è un paese che da 21 anni è stato spogliato di ogni ricchezza da parte dei paesi Occidentali, che ne hanno comprato buona parte dei territorio, prosciugandolo economicamente e di risorse (materie prime). Premesso che SI, le infiltrazioni Neo-Naziste nel regime Ucraino ci sono eccome e che SI sono state emanate diverse leggi discriminatorie delle tradizioni della parte Russofona, in primis il bando della lingua Russa a livello ufficiale. Sembrerebbe che stia cercando di fare una apologia della guerra, mentre in realtà sono profondamente contrario alla violenza. Da qui la speranza che entrambe le parti rinsaviscano e che si trovi una soluzione che non svilisca oltre misura nessuna delle parti. Chiudo con una domanda rivolta a tutti gli “storici”. Vi ricordate cosa successe nel lontano Ottobre 62, quando l’URSS decise di ascoltare la richiesta di Fidel Castro di posizionare missili Russi a Cuba post tentativo di invasione USA sul loro territorio? La risposta per me è semplice, si arrivò veramente vicini alla fine. Per questo vi dico che l’equilibrio tra forse contrapposte conta parecchio di più di quanto molti di noi riescano ad ammettere.
Personalmente trovo puerile la visione di tutti buoni gli Ucraini e tutti cattivi i Russi. Analizzando i fatti e non le opinioni se a Putin si accredita lo scatenamento della guerra con tutte le conseguenze a Zelenski bisogna accreditare otto anni di guerra nel Donbass e non meno di 15000 morti sul groppone. Riguardo le sulfuree politiche delle varie amministrazioni d’oltreoceano e del comportamento da valet de chambre della politica ue, parti in causa nel conflitto, evito di parlarne essendo argomento ormai acclarato storicamente per cui ritornarci sopra sembra inutile per chi ha occhi ma non vede e orecchie ma non sente.
Poveri ucraini!
Pensavano di scappare dalla guerra rifugiandosi in Italia, e invece si ritrovano in un’altra guerra.
Non sapevano che l’Italia è in guerra da 2 anni col Covid.
Ha fior di ministri, di tecnici e di generali l’Italia, ma il Covid non molla! Ha anche ripristinato la leva obbligatoria, il 90% di italiani è al fronte, mentre persistono 4/5 milioni di rinnegati No Vax più tenaci del virus stesso, ma la guerra non ha termine.
Poveri ucraini, poveri italiani.
Neanche la Chiesa Cattolica, un tempo fiorente e potente è riuscita a scalfire il virus, cose da pazzi! E pensare che il Gen. Bergoglio ha sfoderato tutto il suo repertorio: sono state svuotate le chiese, chiusi i confessionali, abolita ogni traccia di liturgia cattolica, la fede in Dio ha lasciato posto a quella nella scienza, l’eucaristia viene somministrata a giorni alterni e solo ai vaccinati.
Eppure, nulla di nulla.
Il Covid è sempre lì, si trova bene nel Belpaese, laboratorio infame. Poveri ucraini, poveri italiani!
Sarebbe da farne un manifesto e affiggerlo in vari quartieri a Torino.
Ai commentaristi tifosi dell’atlatismo “pro-indipendenza” rammento la Strage di Ustica del giugno 1980 con il coinvolgimento internazionale francese e statunitense.
Agli stessi raccomando anche una letturina di questo articolo odierno sull’eroe Zelensky.
https://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/zelensky-ritratto-controcorrente-gli-errori-le-colpe-le-mancanze-di-un-attore-comico-trasformato-in-eroe-3454019/?fbclid=IwAR0Rb5flsbjj7U9mMe-P_e3vwSKWFUZeO3ojFdFCp74E2KCmUVq1BOcRmTk
Ci sarebbero molte cose da rettificare o, comunque, da descrivere sotto una luce diversa. Spesso ho l’impressione che chi scrive articoli come quello riportato sopra veda tutto con la lente dell’ideologia, non esamini la realtà sul posto dove essa si sviluppa secondo logiche che noi non conosciamo, perché ogni paese ha la sua storia. Ci sono delle espressioni sopra che, a mio parere, squalificano l’articolo. Ne riporto una: “23 milioni di russi morti”. Eh no, signora giornalista. Quei 23 milioni erano sovietici, non solo russi. Chi ha rallentato l’armata tedesca di Von Paulus verso Leningrado se non la popolazione ucraina? I russi se ne stavano a Mosca e dintorni, forse a pensare come eliminare i dissidenti interni nei boschi della Carelia, al poligono di Bukovo e nell’ampio Arcipelago Gulag della Siberia. Certamente, non più sulle isole Solovki, perché le migliaia di prigionieri rimasti nel dicembre del 1937 furono trasferite sulla terraferma, nella Carelia, e uccise con un colpo alla nuca.
Tra quelle persone uccise, esattamente il 7 dicembre, nella Carelia, c’era anche uno scienziato che gli stessi russi ora chiamano il Leonardo del 20simo secolo, e cioè padre Pavel Florenski. Questa è storia. Basta informarsi.
Mi permetto una testimonianza personale, se il nostro Ospite me lo consente. Sono stato più volte in Moldavia e per lunghi periodi. Parlando con diverse persone del posto ho scoperto che detestano di tutto cuore Gorbaciov. Sì, proprio il fautore della perestroika. Mi sono chiesto perché. Da noi era descritto come un grande statista, un eroe. Qualche tempo dopo, girando per la Moldavia ho capito.
Molti scrivono o parlano dei centri di ricerca di armi chimiche, dandone la colpa agli americani, solo perché gestiscono quelle che si trovano in Ucraina, ma tutti sembrano non sapere o dimenticare che quei laboratori furono voluti e costruiti dall’ Unione Sovietica e tutti, stranamente, al di fuori della Russia, cioè nelle repubbliche periferiche: Ucraina (14), Moldavia (1), Georgia e repubbliche caucasiche. Nel 1989, quando Gorbaciov capì che l’Unione si stava sfaldando pensò di proteggere e tenere legato a Mosca almeno uno di quei centri: era quello moldavo. Vi creò attorno una fantomatica repubblica indipendente al di là del fiume Nistro e la chiamò Transnistria. Si tratta di un lembo di terra che si trova in territorio moldavo lungo il confine con l’Ucraina. Alcuni moldavi si opposero, ma erano come un moscerino contro un elefante. Quell’opposizione causò diversi morti, ma qui da noi nessuno ne parlò. Ecco perché a Chisinau i moldavi hanno una pessima opinione di Gorbaciov. Chi riconosce oggi quella repubblica? Ovviamente, solo ed esclusivamente Mosca. Perché il traballante impero non fece altrettanto in Ucraina? Beh, 14 mini repubbliche all’interno di un solo stato sarebbe stata impresa troppo ardua. Così, quando nel 1991 l’impero sovietico si dissolse l’Ucraina si trovò a dover gestire quei centri di ricerca. Che ne doveva fare? Scelsero di darli in affitto al Pentagono in cambio di molti soldi, che erano allora molto più utili. I dipendenti del Pentagono sono ancora presenti in quei laboratori e sono gli unici ad averne accesso. Nemmeno gli ucraini possono entrarvi. Ecco una delle ragioni per le quali Putin ha paura. Non può certo restaurare il vecchio impero fino a quando non avrà smantellato quei piccoli Wuhan. Peccato che tutto questo non sia correttamente ricordato, almeno per permetterci di farci un’opinione più consona alla triste e drammatica realtà di questi giorni. Poi, ciascuno può stare dalla parte che più gli aggrada. Ammesso che sia opportuno o necessario schierarsi per essere à la page.
Grazie della testimonianza. Ma concentriamoci per un momento sulla diversità delle politiche estere dei diversi presidenti americani. Quando i sovietici crearono quei laboratori avranno pensato ad un nemico che per noi, oggi, è difficile da individuare. Forse proprio noi ? L’occidente ricco e dissoluto ?
Con l’arrivo al potere dei Bush ed il diminuito attrito verso Mosca, quei laboratori avrebbero potuto avere come obbiettivi i paesi islamici.
Gli ayatollah iraniani non erano certo dei campioni dei diritti umani. E la famiglia Bush non era particolarmente amica del Vaticano.
Ma i rapporti ecumenici tra Vaticano e Ayatollah si costruivano pazientemente. Visite ecumeniche ad Ohm la città Santa dell’Iran avvenivano regolarmente.
Quando la coppia Obama Biden arrivò alla Casa Bianca l’ecumenismo nei confronti dell’Iran o meglio di tutto l’islam era al suo apice.
Si è detto che Obama arrivasse in visita in Ucraina nel 2005. Forse fu allora che si pensò di porre come obbiettivi per quei laboratori lo stato russo. Il tutto avrebbe una sua logica.
Controinformazione:
Dall’ANSA:
“Il sabato di Leopoli è cominciato con un lungo allarme aereo, il più lungo dall’inizio della guerra.
Ma appena cessato, alle prime luci dell’alba, la vita della nuova ‘capitale’ ucraina ancora lontana dal fronte è ripresa con ostinata normalità, la passeggiata al parco con il cane, il passeggino, i primi caffè al bar ancora sonnecchiando. E con la preghiera dello Shabbat per gli ebrei di Leopoli, decimati dai nazisti da 200.000 a poche migliaia di superstiti. “Ma il nazista ora è Putin, altro che denazificazione dell’Ucraina, adesso è lui che si comporta come Hitler”, taglia corto una signora appena sente il nome del presidente russo. La sinagoga Tsori Gilod è l’unica in città a essere sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale, e solo perché fu trasformata in una stalla dalle truppe tedesche. “Oggi pregano qui poche decine di fedeli, arrivano a un centinaio per le feste ebraiche più importanti”, spiega il custode parlando con l’ANSA, mentre il luogo di culto resta inaccessibile per la funzione in corso. Gli altri “pregano in casa”, o sono ebrei laici, non praticanti, come il presidente Volodymyr Zelensky.
Nel cortile esterno però l’attività è incessante: sono appena arrivati due pulmini di sfollati, con l’aiuto dell’ong israeliana Yad Ezer Lechaver, che in questi giorni ha portato in salvo anche due sopravvissute all’Olocausto, di 83 e 93 anni. Dopo giorni di viaggio da Kharkiv, quasi al confine russo, passando per Dnipro, un guasto meccanico e finalmente a Leopoli. Una ventina di persone, molti anziani, hanno portato con sé pochi pacchi, gatti e cagnolini. Daria ha 12 anni, ed è l’unica che sorride: “Tra poco raggiungiamo mia madre in Polonia, lei lavora lì”. Ma il nonno ha ancora gli occhi lucidi e le mani tremanti. A suoni si fa capire bene: “Boom..! boom..! boom…!”, incessante e ritmato. “Abbiamo vissuto 14 giorni nella metropolitana di Kharkiv, non è umano, chi piangeva, chi prendeva freddo e tossiva. Noi non abbiamo fatto niente di male ai russi”. “La strada da Dnipro era tranquilla, ma all’altezza di Kropivnitskiy c’è stato un allarme aereo, ci siamo fermati per cercare un rifugio e per un guasto a uno dei pulmini”, dice nonna Viktoria. “Sei ore fermi per un guasto”, ripete con una risata nervosa. “Io sono russa, sono arrivata dagli Urali a 7 anni, ma mi sento ucraina – racconta poi la signora Rima, la bisnonna di Daria, che si riscalda al sole tiepido del cortile -. Siamo un popolo di pace, non ci aspettavamo che ci bombardassero così, che colpissero gli asili nido, le case, che distruggessero tutto…”.
Del ghetto di Leopoli, raso al suolo dai nazisti nel 1943 con tutti i suoi abitanti, resta il perimetro, con una stele e i nomi di alcune delle 136.800 vittime scalfiti nelle targhe sul prato. Dall’altro lato della strada, tra la linea ferroviaria e il macabro suono di un treno che passa, il ghetto è stato parzialmente ricostruito nel museo ‘Territorio del terrore’. Da Leopoli riuscì a sopravvivere Simon Wiesenthal. “Per Putin gli ucraini sono nazisti? Niet – risponde la signora Rima -, qui nessuno ci offende. I russi vogliono farci vivere a modo loro, ma nessuno può dirmi come devo vivere. Né come morire.”
https://marcellopera.it/intervista-su-il-gionale/
https://www.ilgiornale.it/news/politica/occidente-arrendevole-merkel-i-colpevoli-2014132.html
VERO TUTTO VERO purtroppo.
Sono 52 che soffro per malattie e lutti , mia madre su tutti,a 12 anni.Anima praticamente e buona.i suoi esempi e insegnamenti,……
Dio dov’era? Oggi, vedo i peggiori in piena salute e fortuna, fare soldi e ridere.Dio dov’è?!! il dolore è dolore, non voglio più pregare un dio assente e ingiusto.
Ma se la mamma è in Paradiso è molto felice, più di quelli che lei reputa fortunati perché sono ancora sulla terra. Vuol dire che era un fiore maturo per essere reciso e deposto ai piedi dell’Altissimo. Poi ci sarà la resurrezione dei corpi e sarà bella anche fisicamente.
Parli con sua madre nella preghiera, perché in realtà è viva. Lei l’aspetta e vuole che sia felice nella speranza del premio.
Ci saremo anche fra mille anni e nessuno si ricorderà più le bruttezze della vita, volute da Satana e dalla libertà di Eva.
Quindi adesso se i popoli ex sovietici (come i Lituani nel 1991) volevano l’indipendenza per liberarsi da un dominio pluridecennale genocida e persecutore, in realtà era tutta una manovra neonazista.
Si vede che papa Giovanni Paolo II era una marionetta del neonazismo e di forze oscure della reazione in agguato.
E la Nato – l’alleanza difensiva, ripeto: difensiva che ci ha garantito la libertà per decenni e a un certo punto andava bene persino a Enrico Berlinguer – sarebbe un’orda di cattivoni che non vedono l’ora di fare del male alla povera Russia. Meno male che c’è Putin che combatte da solo contro tutti i cattivoni i quali non capiscono che, quando la Russia invade un Paese come l’Ungheria nel 1956, la Cecoslovacchia nel 1968, l’Afghanistan nel 1979, l’Ucraina oggi lo fa per “aiuto fraterno” contro i “lacché dell’occidente”.
Tosatti, visto che mi ha censurato i post precedenti, le dico amichevolmente: capisco che lei abbia nostalgia della propaganda comunista del bei tempi che furono, quando nella sua Genova comandavano i “rossi” e facevano il bello e il cattivo tempo, però bisogna che lei dia un’occhiata alla realtà. Se difende la libertà contro il green pass e i vaccini obbligatori, non può poi negare la libertà a un popolo che vuol essere nazione indipendente. Si metta d’accordo con sé stesso, scusi. E magari pensi un pochettino ai suoi colleghi giornalisti russi, che o scrivono quello che vuole il padrone o finiscono come Anna Politkovskaja.
Caro Iginio, non ho nessuna nostalgia né per i rossi né per i bei tempi. Cerco però di evitare che si arrivi alla propaganda atlantista più becera, ne sono già pieni i giornali e le televisioni. Quindi sfrondo un pochino i commenti. E mi permetta: una cosa è difendere diritti fondamentali delle singole persone, che non vogliono farsi sottoporre aa esprimenti medici rischiosi per la propria salute; altra cosa sono le opzioni politiche internazionali, se queste si scontrano – come è evidente – con la realtà e rischiano per scelte improvvide di portare il mondo intero alla rovina. Sono due piani molto diversi. Nessuno nega la libertà di un popolo; si discute se sia opportuno che entri in un’alleanza militare che il suo vicino considera pericolosa e offensiva.
Excelente artículo. Veraz y objetivo.
Sono molti, ma la loro scusa è sono pochi, quando nei dibattiti di Floscis, Bianchina, DelFlebo, Chiarella, Grilletti,, tutti luoghi politologici in cui si deplorava la Melonazza che non prendeva le distanze da quattro scanazzati di forza Bova. Adesso nessuno, nemmeno i sacri sacerdoti russofobi, si ricorda le parole di NSGC: poco lievito fa fermentare tutta la pasta.
Avete visto che qualcuno ha eccitato fra Amplexis Bugnettolo alla guerra santa?
Stai a vedere che legioni di antifascisti professionisti… quatti quatti… tomi tomi… son diventati nazisti!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
E’ vero, è stato eliminato dal sito de La Stampa.
In aggiunta ai link da lei indicati le segnalo che anche nel mio archivio è presente in Pdf, ricavato dalla pagina originale ora irraggiungibile:
https://www.pro-memoria.info/i-neo-nazi-imperversano-in-ucraina/
Una buona giornata a tutti i lettori del suo blog
Grazie a nome mio e… del dolcissimo Onorevole che compare su questo sito con la speranza- credo- di imparare quelle brutte cose che i suoi colleghi non gli hanno mai raccontato( sicuramente, per delicatezza nei confronti del delicato animo loro e di quello di lui. )
immaginavo…., l’ho salvato e copiaincollato 2 settimane fa….