Ettore Gotti Tedeschi: che Sia Greta, la Vera Nemica di Putin?
12 Marzo 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, con il permesso dell’autore rilanciamo questo articolo del prof. Ettore Gotti Tedeschi apparso oggi su La Verità. Buona lettura.
§§§
È Greta la vera “Nemica” di Putin?
E se l’origine del risentimento di Putin fosse (soprattutto) economico, legato alle decisioni di realizzare il processo di transizione energetica che avrebbero messo la Russia in ginocchio in qualche anno e limitato il processo di consolidamento competitivo della Cina? Vuoi vedere che in gran parte, anche se non dichiarate, è stata proprio la piccola Greta a preoccupare la grande Russia e la grandissima Cina?
Propongo una ipotesi di spiegazione e conseguentemente di soluzione, alla guerra in Ucraina. Forse esagero nella semplificazione, ma ho letto e sentito di peggio, pertanto me la si perdoni. E’ possibile che l’origine della inaccettabile decisione, tuttora misteriosa, di invadere l’Ucraina possa esser individuabile (anche) nelle conseguenze di una serie di errori dell’occidente fatti negli ultimi 50anni, generati dal vecchio NOM e dal grande Reset post Covid di transizione energetica e tecnologica.
Detto Reset, concepito per correggere le conseguenze del fallimento del NOM e del Covid, è sintetizzate nella proposta definita quale nuovo capitalismo inclusivo e sostenibile, che però include solo consumisticamente e sostiene solo l’ambientalismo neomalthusiano. Ma esclude e non sostiene Russia e Cina, anzi si abbatte su di loro. Se ciò fosse vero (ma non lo sappiamo, possiamo solo dedurlo) risulterebbe evidente che la soluzione stia nel sacrificare talune aspirazioni di chi supporta Greta & Co e stia nel modificare, in modo ragionevole, detto piano di transizione energetico e tecnologico, in vero accordo con entrambe, Russia e Cina.
Coesistono più premesse che rendono ragionevole questa riflessione nel vuoto di leadership nel mondo globale. Soprattutto il drammatico cambio di potere economico tra occidente ed oriente. L’occidente oggi ha (circa) il 45% del Pil mondiale verso il 90% di 50anni fa ed ha il 12.5 % di popolazione mondiale verso il 25% di 50anni fa. E ciò è avvenuto grazie al crollo della natalità, esclusivamente nel mondo occidentale. E’ vero che 50anni fa eravamo 4 miliardi e oggi siamo 8 miliardi. Ma 50 anni fa in occidente c’erano (arrotondo e semplifico per facilitare il messaggio) circa 1 miliardo di persone e oggi c’è sempre circa 1 miliardo di persone.
È chiaro questo? E il problema ambientale è dovuto proprio agli effetti di questo fenomeno: iperconsumismo inquinante in occidente per sostenere la flessione del PIL conseguente alla decrescita popolazione e delocalizzazione in Asia per produrre a basso costo (e conseguente scarsa attenzione alle emissioni) per soddisfare il bisogno di consumismo in occidente. È chiaro anche questo? Ma ora l’occidente che, deindustrializzando ha perso opportunità di creare posti di lavoro, vuole rimpatriare le produzioni con investimenti tecnologici competitivi nei costi, a discapito dell’Asia che rischia di interrompere il suo necessario riequilibrio per assicurare consumi interni. Ma ora sempre l’occidente nell’intento di avviare un nuovo modello di crescita post Covid concepisce la transizione energetica, correttissima finché si vuole, ma penalizzante chi produce energia “sporca”. Si pensava che detti produttori sarebbero stati a guardare in silenzio?
Il vecchio Nom è fallito prima del Covid, dopo si è aggravato e ha inventato Reset, magari con indifferenza verso chi ne avrebbe potuto risentire. Ora e si sta prospettando un nuovo NOM che si prospetta essere euroasiatico piuttosto che euroamericano.
Certo la materia è complessa. La Russia è una potenza bellica, ma dal punto di vista economico non è una potenza rilevante, è produttore ed esportatore di MP energetiche soprattutto, ma ha un Pil più o meno come quello italiano e proprio in questo momento vede coincidere molte sue preoccupazioni con la Cina. In più sembra avere e voler affermare valori ed aspirazioni che l’occidente ha invece dimenticato-rinnegato, ho detto “sembra”.
Proprio per questo la prima scelta del Reset post Covid, quello della transizione energetica e tecnologica (detto capitalismo sostenibile), che mira a azzerare uso di prodotti energetici sporchi e inquinanti (Carbone, petrolio, gas), colpisce l’economia e il potere della Russia che vive di questi. La seconda scelta del Reset quello che mira fare consumare tutti a costi anche marginali abbassando i costi di produzione grazie ad investimenti tech ( capitalismo inclusivo), colpisce l’economia cinese, che compete a low cost e high pollution, mettendola in difficoltà mentre sta ridistribuendo le produzioni al suo interno per far consumare i suoi abitanti.
Non credo certamente che questa guerra sia spiegata solo da problemi economici, non voglio sottovalutare una serie di altri temi-problemi spaventosamente complessi da capire, che infatti gli “esperti” sembrano impegnati a spiegare interpretando e persino a volte confondendo, spesso contraddicendosi. Leggendo le interpretazioni sul perché Putin ha invaso l’Ucraina sembra di rivivere le interpretazioni del Covid fatte dai virologi. Probabilmente deve difendersi economicamente, ma perché invadendo l’Ucraina? Perché ha accesso prezioso, al Mar Nero? Perché ha la maggior centrale nucleare d’Europa? Perché l’Ucraina è il “granaio d’Europa”. Perché l’invasione genera profughi in Europa che dovrebbero compensare la minaccia di sanzioni? Per dissuadere l’espansione Nato intorno alla Russia?
Notavo che la crescita prezzi delle MP energetiche, e non, indebolisce l’Europa (in modo diverso paese per paese) ma rafforza competitivamente la Cina, se sostenuti con prezzi a lei favorevoli, come possiamo immaginare. Ciò conferma che in atto c’è un ribaltamento del modello competitivo globale Il Reset post Covid si sta ritorcendo contro chi lo ha concepito prescindendo dall’apprezzamento di attori che sarebbero stati danneggiati (Russia in primis). Curioso, non hanno costruito scenari strategici prima di avviarlo? Molto curioso. Azzardo una ipotesi (se non rivediamo subito il modello di transizione e energetica e mandiamo veri negoziatori a trattare): la Cina interviene, tratta lei le condizioni, fa cessare la guerra, salva il mondo dalla terza World War e instaura di fatto il Nuovo – Nuovo Ordine Mondiale.
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Categoria: Generale
Caro Laporta , ci son più cretini perchè nascono con la fecondazione artificiale ? Oppure perchè ,più che nascere cretini, diventano cretini ? Ma i veri cretini sono i gretini ? Ma son più cretini i gretini o chi si affretta a invitarli alle Conferenze e stringere loro la mano dicendo che hanno ragione ? Io credo che esser gretini sia un dono dal basso , ma esaltare i gretini sia una scelta di libero arbitrio . Cretino equivale più o meno a imbecille , ma gretino equivale ad esser un cospiratore falso e pericoloso contro una intera civiltà. Son i gretini che hanno in qualche modo sollecitato Putin a fare la guerra . Ora mi dica lei Generale . Meglio cretini o meglio gretini ?
domanda al Gen.LaPorta :
ma abbiam chiaro che ormai il mondo è dominato dal COMUNISMO ? La Cina è comunista , la Russia è comunista . L’Europa è certo a sinista . Gli USA con i DEM al governo son più a sinistra . In Italia dominano gli ex comunisti . Vuoi vedere che qualcuno ritirerà uosi il messaggio di Fatima spiegando che non è stato fatta la consacrazione come richiesto ?
Sono sempre stato convinto che quando gli italiani furono incitati a votare no alle centrali nucleari (dopo che l’ENEL ne aveva programmato ben 7 , e aveva inviato lettere d’intenti alle aziende interessate alla costruzione dei relativi macchinari, affinchè investissero per attrezzarsi in tal senso) i produttori di carbone, petrolio,e gas naturale abbiano giocato un ruolo di primo piano. Così come hanno fatto tutto il possibile per rallentare lo sviluppo della ricerca sulla fusione nucleare (centrali nucleari ad idrogeno) che, se si potessero realizzare, costituirebbero la soluzione definitiva del problema dell’inquinamento creato dal massiccio impiego dei combustibili fossili. Non è fantascenza o fantapolitica quanto affermato dal Prof. Gotti Tedeschi.
Stimatissimo ingegnere, so per certo che, da qualche parte, nel sud della Francia, stiano procedendo alla costruzione del primo sole artificiale, ovvero del reattore che riproduce il meccanismo di produzione di energia del sole con la trasformazione delle molecole di idrogeno in Elio, producendo appunto energia.
Per sentito dire mi sembra che i superconduttori necessari per contenere l’idrogeno dentro il reattore siano prodotti da ditte italiane. Anche se nel futuro non sembra possibile che ogni condominio possa sostituire la caldaia condominiale con un reattore a idrogeno. Sto cercando di scherzare.
Sono perfettamente d’accordo con lei che gli interessi di petrolieri vari o di venditori di gas possano avere avuto una gran parte nel condizionare l’elettorato italiano al momento del referendum che ha bloccato la costruzione delle nuove centrali nucleari.
Mi domando: se la Francia con la sua grandeur e con l’aiuto di altri stati europei, sta procedendo alla costruzione del primo reattore nucleare a idrogeno forse Putin potrebbe riuscirci anche lui. E se il motivo vero fosse altrove ?
Infatti mi sono imbattuto poco fa in un articolo del FATTO QUOTIDIANO che afferma che il Metropolita Onufri (cioè il Metropolita per l’Ucraina della Chiesa ortodossa russa) sarebbe entrato in scisma nei confronti del Patriarcato di Mosca. Cosa avrebbe fatto per provocare detto scisma ? Avrebbe cambiato la data del Santo Natale !!.
Chiariamo : in Ucraina abbiamo 3 chiese principali :
1) chiesa cattolica uniata cioè unita a Roma.
2) chiesa ortodossa autocefala cioè in comunione col Patriarcato di Costantinopoli.
3) chiesa ortodossa in comunione con il patriarcato di Mosca.
Le chiese 1 e 2 celebrano il Santo Natale il 25 Dicembre. La chiesa ortodossa in comunione con il Patriarcato di Mosca il 7 gennaio.
Il metropolita avrebbe deciso di celebrare il santo Natale il 25 dicembre anziché il 7 gennaio!
Se questa decisione fosse vera potrebbe veramente scatenare una guerra di religione.
Bisognerebbe essere nella zucca di Putin e dei suoi collaboratori e consulenti.
Credo di più ad una motivazione economica considerando gli altissimi costi di una guerra moderna. Se non ci fosse un ritorno che senso avrebbe ? Sarebbe solo un grande investimento sbagliato con un ROI fortemente negativo.
Caro Emerito, la mia personale opinione è che la decisione di Putin sia stata dettata dalla disperazione. È una mossa di debolezza, non di forza.
Putin, perdonatemi la ripetizione, sarebbe dovuto partire nel 2003. Guardate i confini della NATO nel 2004.
Non aveva le risorse economiche, di conseguenza neppure quelle politiche.
Ha puntato tutto sullo strumento militare. Se avesse atteso ancora avrebbe dovuto fronteggiare la NATO, sebbene solo in Europa.
Biden difenderà l’Ucraina, benintesa sino all’ultimo europeo.
L’Ucraina senza la NATo non va da nessuna parte. Putin non ha fretta; qualunque mossa faccia Biden ha perso. La Cina neppure ha fretta a sua volta; chiunque perda, essa ha vinto.
Chiunque vinca, l’Italia ha perso. Come nel 1938, Mussolini, ha scommesso sul somaro sbagliato.
Ipotesi altamente possibile. Dietro al suo volto impenetrabile potrebbe nascondersi un uomo fortemente frustrato. E, come sostengono le teorie del comportamento, la prima reazione in questi casi è proprio l’aumento di aggressività.
Ma non credo sia un problema di personalità, quanto di valutazione geopolitica. Se l’Ucraina entra nella Nato, le sbarre si chiudono, credo che pensi. In particolare verso i mari caldi.
«Sono sempre stato convinto che quando gli italiani furono incitati a votare no alle centrali nucleari […] i produttori di carbone, petrolio,e gas naturale abbiano giocato un ruolo di primo piano»
Questo è comprensibile, del resto i produttori di carbone, petrolio e gas… fanno “il loro mestiere”.
La cosa diabolica è stata il sottoporre a referendum questa vitale decisione. Su un argomento di tale importanza era estremamente difficile, anzi impossibile far capire a circa 25-30 milioni, o quel che fossero, di abilitati al voto tutti gli aspetti relativi alla scelta: non solo quello (di vantaggio) economico – già di per sé estremamente arduo – del tutto snobbato, ma anche quelli relativi alla sicurezza. La dimostrazione è che questo fu il cavallo di battaglia dei traditori che influenzarono la massa, descrivendo conseguenze apocalittiche che “sicuramente” avrebbero seguito la messa in funzione delle centrali nucleari; però a ridosso dei nostri confini, in Francia, le centrali nucleari pullulano, come si può vedere in una mappa che le ritragga (per esempio questa: https://www.meteoweb.eu/2011/09/le-centrali-nucleari-in-europa-sono-148-ecco-dove-litalia-e-circondata/86532/ ), ed evidentemente i contrari alla loro installazione in Italia sono convinti (e furono convinti allora) che un’eventuale nube radioattiva causata da incidente in “quelle” centrali, avrebbe timore di varcare i nostri confini. E pensare che importiamo in abbondanza energia elettrica proprio dalla Francia quando con Centrali nucleari non molto distanti da quelle francesi vicine al nostro confine ne avremmo potuto produrre a costi fortemente inferiori ai prezzi che ci vengono praticati dai c.d. “cugini”.
E pensare che a quei tempi i nostri tecnici ed ingegneri erano all’avanguardia su questo: molti progetti di centrali nucleari erano italiani.
Insomma il referendum fu impostato sull’emotività e sulle campagne come sempre contrarie all’interesse nazionale. Ma una decisione su una scelta di natura tecnica non dovrebbe essere sottoposta a referendum per l’impossibilità detta d’istruire i votanti in modo dettagliato su tutti gli aspetti altamente specialistici della materia onde poter esprimere il proprio voto con la dovuta “competenza”.
Mi riferisco all’intervento di Sitlemcuriale Emerito (12 Marzo 2022 alle 16:52); ho indirizzato male la risposta.
Caro stilumcuriale, dal punto di vista geopolitico io porrei la questione sulla necessità di ridurre la dipendenza energetica e sulla possibilità di garantire prezzi sostenibili per imprese e famiglie. L’Italia avrebbe dovuto curare i propri interessi anzitutto utilizzando gli idrocarburi che possiede anzichè di tenerli a riposo. Ricordo che a promuovere le rinnovabili vi era un ex comico che, deluso per non essere stato accolto nel PD, fondò un partito. Poi la “rivoluzione verde” si è fatta sistema ed i comici, insieme a incentivi e a bugie, hanno aperto la strada per un mondo green. L’Europa, più correttamente l’Unione Europea, spinge per le rinnovabili, rectius obbliga: tale modello è conforme al “paradigma della scarsità”, cioè ridurre i consumi per salvare il pianeta.
In questo quadro mi chiedo: l’Uomo è un mezzo o un fine? Se è valido il principio di precauzione per l’ambiente, cioè difendere l’ambiente da rischi non prevedibili a priori, non dovrebbe valere anche per lo sviluppo e la crescita dei popoli?
Non sarebbe ora di abbandonre le categorie di “Occidente” e “Oriente” ? non è la Russia di Dostoevskij più vicina al Cristianesimo che permea la nostra Costituzione, rispetto all’ “homo oeconomicus” che è il lascito – ben misero e comunque in crisi, a Dio piacendo – che il cosiddetto “Occidente” lascia in eredità ai posteri ?
Sul fatto che la nostra Costituzione sia permeata di Cristianesimo avrei qualche dubbio, essendo essa un compromesso fra democristiani, laici e socialisti/comunisti, con qualche traccia di Statuto albertino (forse a causa dei monarchici presenti alla Costituente?).
Finalmente ! Bravo don Ettore . Questa è la verità
Scusi GottiTedeschi , nessun commento sul NON-ruolo della Chiesa di Bergoglio e sull’impatto di questa guerra sulla stessa chiesa ? Ho impressione che questo conflitto possa brappresentare la negazione di tutte le aspirazioni di Bergoglio . Dall’ambientalismo, all’ecumenismo . al distribuzionismo .
E’ molto curioso notare come nel peggior disastro che potevamo immaginare la chiesa di Bergoglio è stata presente indirettamente nel sostenerlo ( sostenendo l’ambientalismo alla Greta) e direttamente nella assenza totale ed assoluta nel cercare di evitarlo . Si è limitata a raccomandare di sostenere l’accoglienza. Questo è il Papa ???
Caro Don Z, penso che – allo stato attuale – la Chiesa cattolica abbia perduto ogni credibilità e ogni possibilità di influire a livello internazionale; non che prima di Francesco ne avesse molta, ma, come lei sa meglio di me, abbiamo toccato il fondo, in tutti i sensi.
E probabilmente cominceremo a scavare.
«penso che – allo stato attuale – la Chiesa cattolica abbia perduto ogni credibilità e ogni possibilità di influire a livello internazionale; non che prima di Francesco ne avesse molta»
A livello internazionale, è vero. Ma una certa influenza l’aveva ancora qui in Italia. Forse le ultime leggi immonde di carattere sociale e morale (per non parlare di quelle altrettanto immonde che stanno per essere approvate) non sarebbero passate con un altro “vertice” alla guida della Chiesa Cattolica.
Ma devo riformulare il concetto: una certa influenza qui in Italia la Chiesa Cattolica l’aveva prima e (purtroppo) ce l’ha anche ora (“la Chiesa” in questo caso intesa come l’attuale papato). Ed è proprio per questo che dette leggi immonde sono state e saranno approvate. L’influenza (condizionamento) non si esercita solo con il “dichiarare”, ma anche col tacere quando invece si dovrebbe parlare; se poi a questo tacere si unisce messaggi di connivenza in codice (o in “Motu Proprio”)…
Lo scenario conclusivo era stato , anche se in modo diverso, immaginato anche da Papa Benedetto XVI .
vuoi vedere che è la fine dei gretini ?
Miracolo! Le madri dei gretini abortiscono, eppure si moltiplicano