Habemus Papam? Benedetto Divisore, Picconatore? Risponde Massimo Viglione.

8 Febbraio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Massimo Viglione ci chiede di rendere pubbliche queste sue dichiarazioni. Siamo felici di soddisfare la sua richiesta. Buona lettura.

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DOVEROSA PRECISAZIONE

Sono stato intervistato su Visione Tv da Francesco Toscano sul mio libro “Habemus Papam? Papa eretico, Rinuncia, Sede vacante. L’insegnamento del passato e il dibattito dopo l’11 febbraio 2013” (Roma, Edizione del Maniero del Mirto, 2024) e quindi sull’intera questione connessa. Allego il link della trasmissione (https://www.youtube.com/watch?v=ablFu1oMOqY).

Ringrazio Toscano per l’intervista, ma mi trovo a dover smentire il titolo sensazionalistico, e soprattutto il sottotitolo, perché non rispondono a verità.

 

Io non ho mai affermato che Benedetto XVI “ha picconato la Chiesa” o l’ha voluta dividere.

Io ho affermato che, a mia opinione, con la divisione dialettica fra munus e ministerium, ha tentato un inizio di scissione diarchica del papato, con una parte sacrale (munus) e l’altra operativa giuridico-ministeriale.

Quindi ha semmai fatto danno all’istituzione e all’unità del papato, che ha voluto iniziare a riformare secondo la struttura dell’ermeneutica della continuità, secondo antiche visioni modernistiche che egli ha in parte fatto proprie e mai rinnegato.

Ma io non ho parlato di volontà di nuocere alla Chiesa in sé.

Basta leggere il libro e ascoltare l’intervista con attenzione per verificare la veridicità di quanto affermo.

Approfitto anche per chiarire, al di là dell’intervista in questione, altre due cose false che si propagano sul mio conto, senza tener in alcun conto la verità:

1) Io ho sempre detto e scritto in tutta la mia vita, e l’ho ribadito più volte nel mio libro, che ritengo i papi conciliari e post-conciliari (almeno fino a Benedetto XVI compreso), papi legittimi a tutti gli effetti (almeno fino a prova invincibilmente contraria che finora non c’è), sebbene a mia opinione responsabili di gravi mali ed errori; pertanto, chi mi accusa del contrario (e posso fare facilmente con prove alla mano nomi e cognomi), mente: o per ignoranza o per malafede o, come più probabile, per entrambe le cause;

2) Io non ho certezza assoluta, e nemmeno certezza morale, dell’attuale vacanza della Sede, ma ritengo la possibilità fortemente probabile: e questo precisamente ho scritto nel libro; pertanto, altre accuse in tal senso sono calunnie; come, ad esempio, affermare che io non ritenga legittime le attuali gerarchie cattoliche.

Questa è calunnia, perché se non le ritenessi legittime (almeno nel loro insieme), nemmeno le criticherei come faccio da decenni, in quanto è ovvio che sarebbe un non-senso, come criticare il nulla. Se le critico da decenni (e non certo da qualche anno), è proprio perché, comunque, le ritengo legittime.

E se qualche cardinale legittimo non fosse (cosa ovviamente possibile), occorrerà attendere il giudizio della Chiesa futura in merito.

Basta leggere il libro per averne contezza.

Pertanto, ancora una volta, chi afferma il contrario sul mio conto (e anche qui posso fare nomi e cognomi con prove alla mano), mente e calunnia, e chi propaga tali menzogne e calunnie si rende complice della propagazione del falso..

Concludo, invitando, come ho già fatto, a leggere attentamente il mio libro (e, in questo caso, ad ascoltare le mie precise parole nell’intervista), per avere certezza di quanto affermo e quindi dell’erroneità di questo titolo come, soprattutto, della falsità delle calunnie di cui sono oggetto sopra riportate.

Grazie per l’attenzione

Massimo Viglione

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12 commenti

  • Salvatore Scaglia ha detto:

    Non conosco il libro del Prof. Viglione, ma nell’intervista, molto interessante, rilasciata al Giornalista Toscano diversi punti non sono convincenti.

    1) Se Benedetto XVI è stato costretto a dimettersi (apprendo dallo stesso Viglione – non lo sapevo – che sarebbe stato oggetto persino di violenza fisica) egli non ha rinunciato validamente, atteso che uno dei requisiti canonici delle dimissioni è quello della libertà.
    2) Viglione sostiene che BXVI abbia condannato le tesi di Karl Rahner. Ma se le ha condannate come fa Viglione a ritenere che egli non ne abbia mai preso completamente le distanze ? Mi pare, questa, una “contradictio in terminis”. Peraltro l’ipotesi della scissione del Papato in sacramentale e giurisizionale, che avrebbe compiuto Benedetto XVI, non tiene conto del meccanismo antiusurpazione inserito per volontà di Giovanni Paolo II nel Codice di Diritto Canonico, che appunto distingue tra Munus e Ministerium. Come fa Viglione ad escludere che Benedetto non abbia voluto, appunto, avvalersene per difendere la Chiesa Cattolica conosciuti i “lupi” che la stavano aggredendo ? Intendimento che parrebbe confermato proprio dagli atti citati dallo stesso Viglione: creazione ad opera di BXVI di due Diocesi e soprattutto modifica delle regole del Conclave tra le sue dimissioni e il momento del suo, successivo, effettivo abbandono.
    3) Che, come afferma Viglione, la tesi della Sede impedita risolva problemi di coscienza è una petizione di principio. Infatti è una tesi, verosimile, ma non certa, per cui bisogna porsi, eccome !, il problema di coscienza, sia rispetto alla rinuncia di Benedetto XVI sia rispetto alla posizione di Jorge Mario Bergoglio, che, qualora non fosse validamente Papa, non andrebbe seguito, a maggior ragione per gli errori gravi che semina da tempo.
    4) Lo stesso intervistatore Toscano dice che anche Bergoglio non ha mai richiesto a Benedetto XVI di chiarire se si fosse effettivamente dimesso o meno. Questa affermazione, tuttavia, pecca almeno di ingenuità. Invero, data la personalità estremamente legata al potere dell’argentino, come si può pensare che avrebbe potuto compiere un simile atto ? A maggior ragione se beneficiario – se non coautore – di un colpo di stato all’interno della Chiesa volto a deporre dal Soglio Pontificio Benedetto.
    Pertanto porre sullo stesso piano – ambiguo Ratzinger, ambiguo Bergoglio – i due è tanto ridicolo quanto stolto.
    5) Infine mi pare che le posizioni tradizionalistiche di Viglione pesino sulle sue interpretazioni, che presenta in alcuni momenti come pressoché oggettive.
    Nella Chiesa non si deve essere nè tradzionalisti nè modernisti, ma semplicemente equilibrati nella Verità, che è Cristo stesso.
    In ogni caso vista la drammaticità del momento: Maria Madre della Chiesa, prega per noi !

    • ex : ha detto:

      «Nella Chiesa non si deve essere nè tradzionalisti nè modernisti»

      Perfettamente d’accordo per quanto riguarda «modernisti».

      D’accordo anche per quanto riguarda «tradizionalisti», se con questo termine s’intende il nuovo e falso significato dolosamente attribuitogli, perchè, prima ancora che i tradizionalisti, è la stessa Chiesa (cattolica) ad essere tradizionalista: se non lo fosse, sarebbe una delle numerosissime chiese che generalmente passano sotto l’attributo di “protestante”.

      D’altro caso, come accenna Lei stesso, non occorre neanche esprimere questo attributo (tradizionalista), che non è altro che un pleonasmo: basta dire che uno è: Cattolico; così come la Chiesa è Cattolica. Indispensabili invece, nell’altro caso, è l’attributo “modernista” (o neo-modernista, o progressista), per definire una devianza dal Cattolicesimo od un suo seguace.

      N.B.- Che poi ci siano dei falsi tradizionalisti, in buona o in malafede tali, questo è un altro discorso, ma se si toglie la Sacra Tradizione (e di conseguenza chi la segue) alla Chiesa Cattolica, resta la “sola Scrittura”, ed è protestantesimo.

  • Adriana 1 ha detto:

    Osservazione terra-terra: “L’abito non fa il monaco”…e
    nemmeno il Papa. Quale dei due?

  • amos ha detto:

    Mi ricordo che nel 1978 alla morte di Paolo VI ci fu chi disse che era morto mentre stava parlando con qualcuno e che, tra l’altro, nessuno sapeva che fosse gravemente ammalato nonostante tutto ciò che era capitato a Roma in quell’anno. Papa Luciani sappiamo come è morto. A GPII hanno sparato. Benedetto si è dimesso a metà. Bergoglio tracima minchiate da un decennio e chissà quante ne tracimerà ancora! Insomma, qulcosa di strano ci deve pur essere: sì o no!?!

  • giovanni ha detto:

    Concordo con il punto di vista del Prof. Viglione. Il percorso storico che ci ha portato al ” di bianco vestito ” comincia fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Percorso col quale hanno incrociato il ” ferro ” tutti i Papi Preconciliari. Dal Vat 2 la sterzata ha preso una precisa direzione verso una diversa Religione, a trazione gnostica, che pretende di inglobare tutte le altre, o almeno quelle semite. Tutti i postconciliari, presenti al Concilio a cui hanno contribuito ognuno per le proprie capacita’, hanno imboccato gradatamente la ” nuova via ” . Poi e’ arrivato Bergoglio, sicuramente eletto tramite un conciliabolo fra le diverse visioni attualmente presenti. Nessuno o forse pochi si curavano dello Spirito Santo che intanto pero’ aspettava al varco. E cosi’ tutta la ” polvere ” nascosta da tanto tempo, sta venendo fuori. Anche lui, suo malgrado, sta contribuendo alla necessaria pulizia.

  • Anna ha detto:

    SI rendano conto tutti gli psudo CATTOLICI TRADIZIONALISTI che riconoscono papa un ERETICO senza munus, che CHI GIUDICA PIETRO GIUDICA CRISTO.

    PERCHÉ È VERITÀ DI FEDE CHE CRISTO E PIETRO FORMANO IN PERPETUO UN UNICO CAPO DELLA CHIESA DI GESÙ CRISTO !
    NON SOLO FINO A 60 ANNI FA.

    È proprio vero che quelli che si ostinano a far parte della setta dell’antipapa massone JMB, privo di Munus Petrino, si trasformano TUTTI in BLASFEMI, APOSTATI e PERSECUTORI DEI CRISTIANI “…
    Così come ribadito dal loro capo:

    “La  “MIA ” CHIESA È COSTITUITA da BLASFEMI, APOSTATI e PERSECUTORI DEI CRISTIANI “…

    https://www.sabinopaciolla.com/papa-francesco-i-blasfemi-gli-apostati-e-i-persecutori-dei-cristiani-fanno-parte-della-comunione-dei-santi/

  • gladio ha detto:

    ” Io non ho mai affermato che Benedetto XVI “ha picconato la Chiesa” o l’ha voluta dividere.

    Io ho affermato che, a mia opinione, con la divisione dialettica fra munus e ministerium, ha tentato un inizio di scissione diarchica del papato, con una parte sacrale (munus) e l’altra operativa giuridico-ministeriale. “…..
    Dunque professore, secondo lei tentare una scissione diarchica del papato NON sarebbe ” picconare la Chiesa ” ? ma si rende conto di quel che dice ? Inoltre, professore, lei lascia sottilmente intendere che la drammaticità della situazione in cui sta versando la Chiesa Cattolica sia in fin dei conti ascrivibile a Benedetto XVI…tutta colpa sua , ecco.
    Tutta colpa di un uomo retto e santo che ha ideato un piano geniale per far venire alla luce tutta la feccia anticristica annidata nella Chiesa. Un piano che voi intellettuali state colpevolmente ( e scientemente ) sabotando legittimando
    come Sommo Pontefice uno squallido soggetto ( che peraltro insultate tutti i giorni ). Ci faccia capire, professor Viglione , ci chiarisca in sintesi il suo pensiero ( sa, mica siamo tutti professori come lei ) : BERGOGLIO E’ IL PAPA O NON LO E’ ?
    Perchè se lo è non vedo il motivo per cui lei e altri intellettuali come lei vi stracciate le vesti a fronte dell’ operato di costui; il Papa è il Papa, in materia dottrinale gli si deve obbedienza, e questo lo sappiamo dalle buone suore che ce l’ hanno insegnato all’ asilo infantile , e, di conseguenza, se oggi si possono benedire le coppie sodomite e domani chissà cos’ altro è giusto che sia così : Bergoglio è il Papa e i 265 prima di lui non lo erano ( S. Pietro compreso )…non fa una grinza; pertanto smettetela coi vostri piagnistei. Ma se non fosse Papa e voi lo sapete ( e a mio modesto parere lo sapete, siete tutte persone intelligenti e istruite ) e continuate a reggergli il gioco per interessi personali
    o per paura che scivoli via qualche poltrona da sotto il sedere….non vorrei essere nei vostri panni.

  • Enrico Nippo ha detto:

    “la divisione dialettica fra munus e ministerium”,

    a mio parere tutto l’inguacchio è racchiuso in queste poche parole.

    Ho più volte espresso il mio dubbio circa la possibilità, da parte di un papa, di cedere il ministerium e non il munus, ed ho chiesto quale fosse l’atto chiaro, anzi la formula rituale, perciò non “in codice”, col quale Ratzinger avrebbe trattenuto per sé (per sè?) il munus.

    Se non erro, NESSUNO ha saputo rispondere.

    Fosse che ministerium e munus sono inseparabili e nessun papa può inventarsi chissà che per cedere l’uno e trattenere l’altro?

    • don alessio ha detto:

      Nippo, il papa ha rinunciato al ministerium di “vescovo” di Roma, non potendo certo rinunciare al munus episcopale. Il Ministerium del vescovo di Roma è il munus petrino.
      Guardi che tutti questi improbabili studiosi che discutono di munus e ministerium stanno solo truffando la gente. Hanno semplicemente capito che è un buon argomento per scrivere e vendere libercoli.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Grazie.

        E’ incredibile la sproporzione tra la semplicità del “meccanismo” e il chiasso infinito di complicazioni che vi gira intorno.

  • Giov ha detto:

    Info di servizio: su YouTube non si usa titolare le interviste con estratti di affermazioni dell’intervistato, ma con un commento generico della redazione.
    Infatti il titolo non è virgolettato. Gli ascoltatori lo sanno.
    Tanto vi dovevo (lavoro su YouTube).

    • ex : ha detto:

      Sarà così, e allora evidentemente chi lavora in Youtube non sa fare il proprio mestiere, dal momento che l’autore è costretto a sconfessare il titolo del servizio.

      (D’altro canto penso che ci vorrebbe molto poco ad evitare questo: basterebbe concordare con l’autore il titolo del servizio…)