Come Usare Numeri e Parole per Ingannare. Piccola Guida Pratica…

25 Febbraio 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’ing. Zerbini ci offre una breve riflessione su come numeri e parole – specie se combinati insieme con uno scopo preciso…- siano tutt’altro che espressione di un quadro reale e definito, ma strumenti di inganno…Buona lettura.

§§§

 

Con numeri e parole, quanti imbrogli.

Che cosa sono i numeri?

I numeri sono rappresentazioni simboliche delle quantità di oggetti e di eventi riguardanti un qualche aspetto della realtà materiale.

In sé non sono null’altro che parole,  ma da millenni sono stati oggetto di riflessione e di studio da parte di una categoria di pensatori chiamati matematici.

In effetti si è scoperto che i numeri hanno delle proprietà che li contraddistinguono dalle altre parole e sottostanno, in parte , a determinate leggi generali e immutabili. La psicologia della percezione  ha scoperto un fatto curioso.

Il numero 7, che è uno dei numeri più ricorrenti nelle diverse culture e anche in natura (vedi i colori dell’arcobaleno, i  giorni della creazione, le note musicali) , corrisponderebbe  al massimo numero percepibile dall’uomo senza contare.

Questo numero 7 costituisce, non si sa per quale ragione, un limite pressoché insuperabile all’ampiezza dell’area di controllo compatibile con la mente umana.

Potete fare voi stessi la prova. Aprite una scatola di spaghetti e buttatene un piccolo numero sul tavolo. Per dire quanti sono , se sono 1 o 2 o 3 o 4 o anche 5   non avete bisogno di contarli , ma se sono anche soltanto una quindicina, senza contarli non sapreste dire quanti sono. Infatti per i popoli primitivi, dopo il 5 o il 10 (dipende se contano con le dita di una o entrambe le mani) viene genericamente detto  “molti”.

Un altro limite della nostra mente consiste nella capacità di fare operazioni complesse. Le operazioni di somma e sottrazione sono intuitive,  ma già l’estrazione di una radice quadrata è un’operazione che poche persone sanno fare senza usare una calcolatrice o delle tabelle con i risultati precalcolati da qualcun altro. Senza aver mai visto una tavola pitagorica e averla studiata a memoria chi saprebbe dire che 5×6 = 30?

Senza la tavola pitagorica, uno dovrebbe scrivere 5 volte il numero 6 e poi fare la somma. E questo è stato in effetti il primo compito della matematica : smontare le operazioni complesse in operazioni più semplici  fino a ridurle ad una successione di  somme e sottrazioni.

Per contro un minimo di conoscenze matematiche ci permette di risolvere molto rapidamente tanti problemi pratici e di effettuare con molta maggior rapidità determinate operazioni. Un esempio banale. Se presento due cassette di mele ad una persona del tutto digiuna di matematica e le chiedo quante sono, quella comincia a contare 1,2,3,4…23,24…..25,26….. 45,46, 47 ….. e finalmente risponde 48.

Uno con un briciolo di conoscenza matematica, con un colpo d’occhio, osserverebbe che in ogni cassetta le mele sono disposte in 4 file di 6 e quindi, in due secondi, farebbe mentalmente la moltiplicazione 2x4x6 = 48.

Ma la matematica ha soltanto finalità pratiche? Io credo che il 99% degli stilumcuriali risponderebbe di sì ma li devo smentire.

Non c’è epoca storica e scuola di pensiero  che non abbia avuto dei matematici tra i suoi pensatori eminenti.

Molti matematici erano anche filosofi.

Molte parole usate nei discorsi correnti derivano dal pensiero  matematico  (infinito, esponenziale, funzione, massimo, minimo, tendenza, media, percentuale …..).

E’ in particolare sul terzo punto che mi voglio fermare. Nel grande caos medico-politico creato dalla pandemia hanno spopolato termini derivati dalla matematica come “tendenza” “media” “percentuale” “tasso” “esponenziale” . Parole usate a sproposito da gente che nemmeno sa cosa significano o ad arte per confondere le idee alla gente.

Un esempio per tutti. E’ stato detto : i contagiati e i morti fra i no vax crescono in modo “esponenziale”.

E’ chiaro ed evidente che esponenziale è stato assunto come aggettivo col significato di qualcosa che cresce a grande velocità in modo quasi inimmaginabile. Ma, matematicamente parlando, la frase sopra riportata è una enorme bestialità. E la dimostrazione è molto semplice.

Supponiamo che oggi siano stati sottoposti a tampone 500.000 non vaccinati e di questi siano risultati positivi 50.000 . Supponendo che a partire da questi 50.000 la crescita dei positivi abbia un andamento esponenziale con un tasso di incremento al giorno del 10%, in un mese questi 50.000 diventerebbero  872.000 nuovi positivi al giorno  e in due mesi  15.224.000 al giorno!!!!

Ma loro la fanno franca perché in Italia sono molti di più gli “Scarpe Grosse” che gli “Stilumcuriali Pitagorici”.

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7 commenti

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Sempre interessanti questi spunti.

    La mentalità pragmatica e materialista fa dei numeri un oracolo, riducendoli praticamente a delle sentenze.
    Il matematico per costoro è l’avo di un computer, cioè di elettricità, silicio, circuiti e programmi. Però era lento, noi invece velocissimi.

    E’ paradossale che un puro concetto logico venga materializzato e serva al materialismo per confondere e convincere le menti dietro una volontà di potenza (e di divisione, o di sottrazione…).

    Sentivo dei colleghi parlare della scuola dei figli, esprimendo concetti quali “la filosofia non serve a nulla, sono chiacchiere”… Ecco, poi si capiscono tante cose.

    Il vero matematico è un filosofo che sa interrogarsi sul significato anche dei calcoli di cui riesce a definire le formule. L’ingegnere dovrebbe avere ingegno. Il dottore dovrebbe essere dotto. Sanno riconoscere gli errori, soprattutto sanno pesare il numero che trovano o meglio, sanno come sfidarlo a dar conferme o a confutarsi. Ma anche Scarpe Grosse sa far bene di conto: in un modo differente, che senza derivate seconde o radici quadrate intuisce l’imbroglio del furbo.

    Il concetto di peso è affine a quello di gloria. C’è una gloria nei numeri corretti, mentre fanno una figura ingloriosa le cifre false o malvendute.

    Oggi purtroppo, scaduto il peso del sapere tra gli stessi laureati, reputata sciocca la filosofia e la ricerca della verità, il relativismo non è affatto un concetto algebrico, ma la cifra di chi spara a zero e non suole sudare sette camicie.

    Si accontenta del programma. Inserisce i dati e salva il risultato. Se ne derivano numeri sul conto corrente non c’è scrupolo che tenga.
    La chiamano scienza. Forse è solo il prezzo di vendita.
    Intanto quel numero diventi tu. Un QR code.
    Amen.

  • Enrico ha detto:

    Aggiungerei un piccolo episodio di circa 2 settimane fa: su repubblica ( o corriere, ma fa lo stesso sempre pennivendoli da strapazzo sono) il solito scriba da 8 euro ad articolo con grande enfasi scolpiva nella carta questa frase: ” due terzi dei quattro quinti delle terapie intensive sono occupate da no vax”.

    Ora, 2/3 x 4/5 = 8/15 ossia….il 53%!!

    E del restante 47% di vaccinati in terapia intensiva cosa diciamo? Uso strumentale della matematica e delle parole, per non dire altro).

    • Veronica Cireneo ha detto:

      2/3 dei 4/5 mi rifiuto di calcolarlo.

      La chiarezza è prova di verità.
      Laddove manca è insita la menzogna.

      Lo stesso che dire che il booster non è la 4′ dose, ma il richiamo, del richiamo della 2′.

      Siamo al delirio…
      Salviamo almeno la salute mentale 🤗

      • Enrico ha detto:

        Magari fosse delirio, lo si potrebbe curare. Questa é propaganda, anzi uso strumentale di fatti e dati piegati ad arte per i propri scopi per darne una versione “edulcorata” o ” normalizzata” Esattamente quello che succede in un regime…

        Per avere una chiara idea di quello che sta accadendo in Italia basta andare a rivedersi i filmati dell’istituto Luce o i cinegiornali del Ventennio e constatare l’analogia di sapore con le veline odierne.

      • Enrico ha detto:

        Piccolo post-scriptum sulla manipolazione dell’informazione: osservate cosa sta accadendo a proposito della guerra russo-ucraina e sulla sua narrazione da parte dei giornaloni di stato (comprati con piu di 300 milioni di euro di contributi pubblici)…

    • ex : ha detto:

      «2/3 x 4/5 = 8/15 ossia….il 53%»

      Le dò atto che il calcolo da Lei riportato è preciso.

      Ma la cavolata di quel signore è ancora peggiore perché le due proporzioni non hanno alcuna relazione fra loro. I 4/5 infatti si riferiscono al numero di T.I.; i 2/3 agli occupanti “quelle” T.I.

      Così se per esempio si hanno 100 T.I., si saprà che in 80 di esse (4/5) ci sono (ammesso che sia vero!) i 2/3 di non punzecchiati con quella roba lì (almeno noi non dovremmo parlare di no-vax: lo so, lo dicono loro, ma non bisogna cadere nella loro trappola); e nelle altre 20 T.I.? Non sapendolo non si può trarre alcun risultato globale.
      Anzi un risultato se ne trae: l’ennesimo inganno da parte di quella gentaglia, per ignoranza, per dolo o per entrambe. Probabilmente per entrambe perché un ignorante, se onesto, prima di sparare numeri con l’evidente intenzione di impressionare, va ad informarsi da chi tra i numeri – e le loro combinazioni – sa destreggiarsi.