BDV: Sono Stata Testimone di una Profanazione di Ostia. Tutto Normale.

22 Febbraio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra BDV ci ha mandato questa testimonianza “in diretta” di una profanazione. Senza parole. Buona lettura.

§§§

 

Avevo pensato, per respirar nel verde e tra le erbe, di andarmene alla domenica mattina, oggi s’intende – 20 febbraio – a Villa Borghese, il polmone di Roma, che è, in fondo in fondo, non lontano dai Monti dove abito io. Ma quando mi sono svegliata, nel mattino presto sotto un cielo malinconico, coperto da un tabarro color fumo di Londra,  ho visto che è Santa Giacinta Marto, una piccola e grandissima Santa che amo tanto per aver, con lei, assistito, con occhi fermi e senza macchia di paura, più volte alle sfuriate del demonio, che ci mostrava lingua e deretano e anche i sabba suoi in forme televisive (tipo Sanremo, l’inaugurazione del San Gottardo, l’apertura londinese delle Olimpiadi di qualche anno fa e altre orride imprese sue).

Il nostro sguardo fisso, immobile, quasi di compatimento per lui lo rendeva furioso e a un certo punto ha detto che il signor Draghi avrebbe smesso di dormire. Non so, qui lo scrivo per come l’ho sentito. Ma torno tosto alla cronaca del giorno ed eccomi pronta a uscire in cambio di programma per raggiungere la Scala Santa in espiazione dei tantissimi peccati di questi tempi di tenebra. Oppete giù.

Mentre dunque mio marito, all’alba quasi, se ne va in piscina, io a piedi, passetto passetto, verso il Laterano, ma prima eccomi davanti al portone del convento monticiano (qual è non posso rivelarlo, ma dico qui che pare un castello medievale tanto è rinforzato dalle mura sue) dove si sono rifugiati tutti i Santi che non vogliono più abitare in Vaticano nel brodo sciapo e bergoglioso della nuova Chiesa traditrice, nel bacio falso, traditore, che ha perduto il sale, la luce e anche la fede. Roma, silenziosa, addormentata, bellissima sembra sorridermi e io passo, silenziosa come un gatto, nelle strade tra l’Esquilino e i Monti che sono mie da tanti anni. Cammino e mi scivolano sul fianco tante chiese, ognuna stupenda a modo suo. In fondo a Via Merulana, bellissima, la regina delle Chiese: Santa Maria Maggiore e poi, sul fianco della via che fiorita di merule (in dialetto le primule ed ecco perché il giorno della merla, quando la primavera occhieggia tra le brume con i suoi bei fiori gialli, le si chiama così, in onore delle primule appunto), ecco Sant’Anna, dove alla domenica, celebrano una Santa Messa in latino, nell’antica, meravigliosa liturgia Romana. Di seguito altre chiese. C’è Santi Marcellino e Pietro, che è parrocchia ed è dedicata a due martiri, di cui Pietro esorcista (e quanto bisogno c’è di santi esorcisti!), e poi, sulla sinistra una bella chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova (che come si sa era nato però a Lisbona…).

Io, a Sant’Antonio, andavo a volte a Messa, anche in attesa che mio marito terminasse le sue nuotate. Erano belle messe francescane! Con il cuore nel ricordo, la saluto da fuori e proseguo fino a esplodere nella bella piazza del Laterano. Sono arrivata alla Scala Santa che, al contrario di quanto scritto sul sito, non apre alle sette di mattina, bensì alle nove. Sicché ho molto da attendere, ma poco male. Salgo le scale che le stanno sulla destra e sono aperte (il Santuario apre infatti alle sette) ed entro nella cappella dove si sta celebrando la Messa. Sono in ritardo, parecchio (ma la Santa Messa io l’ho presa alla vigilia, al sabato sera, così ricevo con gioia e per benedizione gli spiccioli, ciò che viene e che resta).

Mi sistemo all’ultimo banco, in ginocchio e, convinta di non dover veder nulla di speciale, mi s’apparecchia invece una scena davvero raccapricciante. E’ il momento della distribuzione della Santa Particola e, come in ogni chiesa,  vedo arrivare il sacerdote (che, cosa già orrida per me, porta a passeggio la Santa Eucarestia)  che, all’altare, si è ben ben strofinato le mani con il consueto gel puzzolente, con gran stropicciamento di palmi e dita (altra profanazione perché, durante la Consacrazione, il sacerdote ha già toccato la Santa Particola i cui resti, piccoli frammenti di Gesù, vengono a paciugo coniugati con il liquido igienizzante). Neanche fosse parte della liturgia. Poveri noi mi dico e sospiro, profanazioni a cuor leggere. Ma è nulla rispetto a ciò che accade.

Dopo la distribuzione (chiudo gli occhi per non guardare), vedo un gran trambusto due file avanti alla mia. Due suore si chinano a guardar per terra. I veli a sventolo. Una signora, con un piumino bianco e ben gonfio, capelli corti e gran bavaglio d’ordinanza, è tutta in agitazione, fruga sulla panca, fa scendere lo sguardo per terra, si china.

Poi preso per le spalle il suo cappotto di penne d’oca si scuote tutta, come fanno i cani quando, bagnati, escono dal mare. Vedo, e trasecolo, l’Ostia che vola e poi finisce per terra. La signora, chinata, la prende e se la mette in bocca. Nessuno batte ciglio. Solo io sbotto in un “Oh Signore perdonaci!”, ma incontro lo sguardo stupefatto, dietro la mascherina, di un signore che mi sta accanto in lunghezza per così dire e che è a forma di punto interrogativo.

Non c’è problema, per i nostri nuovi credenti, se il Signore finisce sul pavimento e magari anche calpestato… Prego il Santo Rosario in latino perché so che il demonio odia la lingua d’Orazio che io amo tanto e che insegno, chiamando le mie lezioni: “Il latino delle meraviglie”.

Sì, è tempo di fare in tutta la lunghezza la Scala Santa e non basta certo per tanta profanazione. Inoltre sono appena venti alle nove e ancora il catenaccio è tirato ben bene sul cancello di ferro. D’un tratto, mentre sono in attesa con due signore ucraine che pregano, quasi faccia a terra (e quanto mi consolano) per la guerra che incombe lassù, ecco entrare una buffa signora d’una certa età che indossa per capelli rametti di mimosa, sulla giacca ha scritto Dio Unico Regna (mi sembra) e distribuisce gambi fioriti di mimosa (anche a me) e sorride, dolcissima. Non vuole spiccioli solo amore. Arriva un padre passionista e i due parlano e parlano per buoni sei minuti. Li fotografo perché sono tanto buffi: lui in tonaca nera, solenne, compito, lei fiorita come una fatina primavera un pochino attempata e pingue. Ecco, s’apre il cancello. Presto, presto, in riparazione dei peccati miei e del mondo intero. E, per salire gli scalini santissimi, mi tocca indossare i guanti di plastica. Oh Signore, salvaci tu! Con Santa Giacinta, Elisabetta Canori Mora, Anna Maria Taigi, Elisabetta Sanna. Un gradino via l’altro, in dolce preghiera comune, come un argine alle nefandezze dell’Arcinemico. Chiedo perdono al Signore, gli chiedo di pensarci Lui, come faceva Don Dolindo Ruotolo e lassù il Cristo in Croce è la mia forza, la resistenza nei giorni nostri cupi di tenebre fosche.

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18 commenti

  • Giovanni B. ha detto:

    Chi segue la messa delle 19 trasmessa da Tv2000 lo avrà notato: salvo eccezioni il sacerdote non si inginocchia alla consacrazione, un cenno d’inchino e via… Poi dopo succedono le cose lamentate dalla BDV. Ci dev’essere come una epidemia di artrosi tra i sacerdoti che, originatasi a Casa Santa Marta questa volta e non a Wuhan, sta dilagando… Poi succede che non volendosi inginocchiare al Sovrano si finisce a leccare le scarpe zozze degli uomini…

  • Francesco ha detto:

    Domenica 20 febbraio ho potuto essere testimone dell’ennesimo sacrilegio dell’ostia, alla messa delle ore 7 del mattino io in fila quasi per ultimo, ricevo la comunione in mano, ma solo un quarto di ostia questa volta, a volte succede, poi ritorno al posto solo qualche metro indietro e noto vicino al gradino dell’altare di sinistra davanti al quale sto passando qualcosa di bianco che mi sembra all’inizio un pezzetto di carta ma che poi comprendo essere un’ostia abbandonata caduta a chi non lo so, non è intera sembra la parte mancante della mia, ma io l’ho presa come solitamente davanti al sacerdote e porto la mano sisistra sotto la bocca a mo di piattino e poi prendo l’ostia.
    Appena mi avvicino all’ostia una signora la raccoglie e me la porge chiedendo se fossi stato io a perderla, dissi di no perchè la mia l’ho appena presa anche se era solo un terzo, allora la consumo li dove sono. poi informo il sacerdote il quale mi dice che a volte ci sono persone che nel mentre ricevono l’ostia la spezzano per conto proprio e poi la asumono con il pericolo ovviamente di poterne perdere dei pezzi per strada, come probabilmente può essere successo.
    Penso sia il caso che la Chiesa tutta corra ai ripari seri e non si ripari invece dietro a formule filosofiche tipo quelle che si sentono, che il Signore è comprensivo dei disagi o altro ecc..per aggirare gli ostacoli e non prendere mai una posizione vera.
    Si torni alla comunione in bocca e si mandi al diavolo decreti mascherine e altre cose blasfeme che con la Chiesa non hanno nulla a che fare.
    Credo che siano centinaia o migliaia i sacrilegi di questo tipo che vengono consumati ad ogni messa.
    E sono stato testimone anche di altri fatti circa l’eucarestia profanata.
    E’ urgente correre ai ripari seriamente.

  • Marco Crecco ha detto:

    Bella recensione! Ricca di tanto fervente e praticamente Cattolicesimo!
    Solo una domanda:
    la Signora Benedetta (si spera anche di fatto, oltre che di nome!), visto che scrive di essere insegnante di latino, si è fatta anche lei il siero magico? Altrimenti come potrebbe insegnare?

    Excusatio non petita,
    accusatio manifesta.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Credo proprio di no.

    • MARIO ha detto:

      Altro che siero magico… siero diabolico per la sig.ra BDV. Per cui si può immaginare…
      Probabilmente la sig.ra fa dopo-scuola a casa sua per i no-vax.
      Naturalmente quando il marito è in piscina… col suo super green pass.
      Un esempio perfetto di come si possa raggiungere, nonostante tutto, un’armonia familiare invidiabile…

  • MARIO ha detto:

    Che sia stata una punizione per chi, a dispetto del suo scandalizzarsi dei presunti peccatucci altrui, non si fa scrupolo invece di scambiare allegramente la Messa pre-festiva con quella della domenica? Spero di no…

  • miserere mei ha detto:

    L’adorazione è sempre ricca di lampi di luce.

    Meditando oggi davanti al Santissimo Sacramento ho pensato alla Chiesa sposa che attende lo Sposo. Un desiderio di felicità e lo struggimento dell’attesa. Anche qualche dubbio che affiora, anche qualche minaccia e qualche tentazione. I tempi di Dio non sono i nostri. Dio permette che accadano sotto i nostri occhi anche cose brutte, ingiustizie palesi, il disorientamento totale da Lui. Questa attesa può avvenire nella o senza la Grazia.

    Mi sono appuntato queste domande:

    -ma non è che anche Dio sta aspettando me e io non ci vado, non mi muovo, ingessato nella mia attesa di una vita senza croce? Mi chiede dove sei? A che punto sei? E io non gli rispondo se non chiedendo: quando arrivi Tu?
    -se non ho una grazia, quella che chiedo, è perchè Dio non me la vuole concedere? O forse perchè in me c’è qualcosa che impedisce di riceverla?
    -sono un malato reale, che sa che la Grazia può trasformarlo in guarito, o sono uno di quei malati cronici o addirittura semplicemente positivi al test che si accontentano di coprire o alleggerire i sintomi di mondo?

    Che grande consolazione sapere che se il male è un’assenza del Bene dell’Amato (la volontà di Dio), il desiderio dell’Amato mi fa già vivere “un’assenza Presente”. Tutt’altra cosa dal vuoto del disperato e che invece abita l’attesa non di svogliatezza depressa, ma di purificazione del desiderio e un darsi da fare per che è proprio di chi cerca Dio, la sua Verità, l’Amore che sana.

  • acido prussico ha detto:

    Oggi, 22 febbraio, è una giornata importante per gli ovinidi.
    – Nella Chiesa cattolica oggi si commemora la “La Cattedra di Pietro”, il Pastore delle pecore. (Gesú disse a Pietro: ”Pasci le mie pecore”. Dovette ripeterlo tre volte perché Pietro non sempre capiva quello che “doveva” fare).
    – Il 22 febbraio del 1974 nasceva la “clonata” pecora Dolly. Buon compleanno, Dolly, da tutte le UBBIDIENTI pecore non clonate. Beee… Beeee….

  • Veronica Cireneo ha detto:

    🙏💔💔💔🙏

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Carissima Benedetta, grazie per questi racconti dettagliando ogni angolo della mia pure Roma, che vivevo pure così. Grazie per farci salire oggi la Scala Santa, anche se l’ hai fatta Domenica scorsa.
    Nella mia ultima visita a Roma, pure abbiamo celebrato il Santo Sacrificio di sempre, in quella Cappella di Sant’ Anna, nella Sagrestia della Cattedrale di Roma; salendo dopo pure i 28 scalini pregando in ginocchio. Possiamo paragonare questi con i 28 giorni di Febbraio, da 9 anni memoria drammatica per l’ Annuncio di questo COLPO DI STATO VATICANO, l’11 febbraio ’13 e di seguito il 28, appunto, se ne andò nei Giardini Vaticani con il munus l’ unico Papa vero, BXVI, lasciando all’impostore schawberORGOGLIO il potere materiale per finire la distruzione della Chiesa.

    Crediamo che i 28 scalini sono saliti dal Redentore insaguinato, andando due volte da Pilato. Gl’ apostati della corte berorgogliosa rabbiosa in tanto si credono con il potere in alto…e con Benedetto XVI saliamo ogni giorno nella Scala del Dolore. Tutto questo finirà.

    CATTEDRA DI S. PIETRO IN ANTIOCHIA
    91° ANNIVERSARIO PRIMA APPARIZIONE DEL SACRO CUORE CHIEDENDO A SANTA FAUSTINA KOWALSKA FARLO DIPINGERE COME LO VEDEVA E CON L’ ISCRIZIONE “JEZU UFAM TOBIE”, “GESÙ CONFIDO IN TE”, NONCHÈ LA FESTA DELLA VERA ED UNICA MISERICORDIA DIVINA. Quella dell’impostore travestito di bianco pur usando la parola “misericordia” si tratta di quella demoniaca: per la perdizione dell’ anime.

    ET EXPECTO TRIUMPHUM CORDIS IMMACULATI MARIÆ.

    • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

      Zaccaria 11,15-17
      15 Quindi il Signore mi disse: «Prenditi gli attrezzi di un pastore insensato, 16 poiché ecco, io susciterò nel paese un pastore, che non avrà cura di quelle che si perdono, non cercherà le disperse, non curerà le malate, non nutrirà le affamate; mangerà invece le carni delle più grasse e strapperà loro perfino le unghie.
      17 Guai al pastore stolto che abbandona il gregge!
      Una spada sta sopra il suo braccio
      e sul suo occhio destro.
      Tutto il suo braccio si inaridisca
      e tutto il suo occhio destro resti accecato».

  • acido prussico ha detto:

    Che dice, BDV, ora che la peste è “finita” e possiamo circolare “liberamente”, mi accompagna a Inverness (Chicago, Usa)?
    Vorrei farle ricevere la speciale “benedizione” che il padre Terry Keehan, della parrocchia Sagrada Familia, imparte ai suoi fedeli alla fine della Messa Novissimus Ordo.
    La parrocchia è nella diocesi di Chicago retta dal cardenal Blaise Cupich che per essere suffragator di Franciscus ha ricevuto anche lui la dispensa della Traditionis Custodes.
    Per non ingelosire suo marito, gli chieda di venire anche lui.
    https://www.youtube.com/watch?v=vpeY_mKnHoA
    PS. Sono invitati – a mie spese – anche il Maestro Porfiri, Tosatti e qualche Don spasimante per la liturgia N.O.
    PS2. Dr. Tosatti, se come succede talvolta il video non si vede, metta per favore anche il link. Che nessuno dei suoi lettori si perda questa “benedizione sacramentale”!!

    • Fausto ha detto:

      Per cortesia, è possibile avere una traduzione in italiano di quello che dice il sacerdote? Grazie!

  • La bellezza salverà il mondo ha detto:

    Da quando non si può più ricevere la comunione in bocca a me sembra tutta una profanazione. Quando è il momento della comunione abbasso gli occhi e non guardo più cosa succede, altrimenti mi vengono le lacrime agli occhi.Prego perché il Signore abbia misericordia di noi. Ostie che vengono infilate sotto le mascherine, senza nemmeno abbassarle per un momento. Senza fermarsi un attimo, mentre si torna al posto di corsa. A volte mi è capitato di avere dei pezzetti di ostia sulla mano. Io controllo sempre con attenzione. Ma chi lo fa? Mi avevano insegnato che ogni minuscolo pezzettino è il Signore, in corpo, sangue anima e divinità. Tutto questo non è più valido?
    Tempo fa ho avuto una discussione con una consacrata dell’ordo virginum, che conosco da tanti anni. Lei sul suo profilo di whatsapp aveva messo un link alle nuove disposizioni covid adottate dalla diocesi. Io le avevo fatto notare che era da mesi che aspettavo indicazioni su come ricevere degnamente Gesù eucaristia in tempo di pandemia, visto che non è più possibile riceverlo in bocca e inoltre abbiamo anche la mascherina. La risposta? La salute dell’anima passa da quella del corpo e poi a Gesù interessa venire a noi, come una mamma che abbraccia il suo bambino, non ci fa caso se si è sporcato a giocare, lo abbraccia lo stesso, l’importante è l’amore…

    • Veronica Cireneo ha detto:

      Partecipare a queste messe blasfeme ha un alto senso solo se, disposti all’ultimo banco, in ginocchio per tutta la messa, a testa bassa e in lacrime, si intenda partecipare al dolore di Gesù e Maria nel momento in cui l’informe massa di capre oltraggiano Dio, come le pecore non possono e non devono fare visto che nell’Ostia riconoscono la regalità del Pastore.

      Faccia la Comunione Spirituale.
      Non tocchi niente.
      Dio La ricompensera’ grandemente per il sacrificio di Astenersi, come per Lui è doloroso non poter entrae in Lei.

      Benedizioni carissimo, che capisco bene.

      • MARIO ha detto:

        Sintesi:
        – il siero non bisogna iniettarlo perché è diabolico;
        – l’Ostia non bisogna assumerla perché diabolica è la modalità di ricezione o l’ “una cum”;

        Conclusione: un modo (o un mondo) diabolico per colpire sia il corpo che lo spirito.

        Meditate gente, meditate…

  • Enrico Nippo ha detto:

    Forse non c’entra nulla, o forse sì.

    “A che serve polemizzare con il nulla? E’ tempo di ricomporci, di trionfare sulla fascinazione del peggio. Non tutto è perduto: restano i barbari. Da dove emergeranno? Non importa. Per il momento ricordiamoci che presto si metteranno in marcia, e che pur preparandosi a festeggiare la nostra rovina, meditano sui mezzi per risanarci, per porre termine al nostro raziocinare e ai nostri sproloqui. Nell’umiliarci, nel calpestarci, ci conferiranno energia sufficiente per aiutarci a morire, o a rinascere. Che vengano a sferzare il nostro pallore, a rinvigorire le nostre ombre, che ci riportino a linfa che ci ha abbandonati. Avvizziti, esangui, non possiamo reagire contro la fatalità: gli agonizzanti non si coalizzano né si ammutinano”.

    E.M. Cioran, La tentazione di esistere.

    P.S. Già il titolo del libro è tutto un programma d profondissimo contenuto.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Prima di passare al vetus Ordo, sa quanti distinti signori e innocenti vecchiette ho visto mettersi l’Ostia consacrata in tasca per farne chissà cosa? Uno dei frutti meno considerati della riforma liturgica.
    Mi permetto di suggerire di non prendersela per le nuotate del povero marito, sono certo che pratica sport nella consapevolezza che quando il corpo sta bene, anche lo spirito riacquista vigore