Lazzaretti. Da Dove Vengono 152.000 Morti? Lo Spiega il Comandante Sullenberger.

21 Febbraio 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo – ringraziando di cuore l’autore – questo articolo estremamente interessante del prof. Giovanni Lazzaretti. Buona lettura.

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Samizdat dal paesello

Il comandante Sullenberger

Ovvero, l’inutilità di linee guida nella gestione di emergenze sconosciute

 

Visita a una scuola materna

Una commissione stava facendo visite a scuole dell’infanzia della provincia di Reggio Emilia, e venne anche nella nostra Scuola Materna Regina Pacis. Poiché siamo una scuola povera di mezzi ma ricca di contenuti, alla fine i visitatori erano soddisfatti, e venne fuori la frase che ricordo bene: «Ma tutte queste belle idee chi ve le dà?»

La direttrice rimase perplessa, al massimo si aspettava la domanda «Ma tutte queste belle idee chi le elabora?». E’ ovvio che le persone, nel formarsi, vivono immerse anche nelle idee altrui. Ma alla fine l’idea realizzata “qui e ora” è un parto del cervello e del cuore di chi opera. Invece molti immaginano una “via gerarchica” per le idee: in alto ci sono gli esperti, che elaborano. E poi consegnano le idee ai livelli inferiori, dove ci stanno i recettori/esecutori.

In realtà i vertici sono necessari, ma non necessariamente partoriscono le idee migliori.

Bassetti, erroneo

Prendete lo slogan del dottor Matteo Bassetti citato la volta scorsa: «Senza vaccini anti Covid e con il numero dei contagi che abbiamo registrato in questa quarta ondata avremmo avuto 5mila morti al giorno» (Adnkronos del 9 febbraio 2022). Ho immaginato il calcolo di Bassetti: ha preso una situazione del febbraio 2021 (a spanne, 15.000 casi e 400 morti), ha preso il picco di 180.000 casi del 2022, ha fatto la proporzione ed ha ottenuto quindi 180.000 x 400 / 15.000 = 4.800 morti. Facciamo 5.000 cifra tonda, che suona meglio.

In questo modo Bassetti ha rivelato la sua convinzione: più casi, più morti. A meno che non intervenga il vaccino. Ma questa sua idea è totalmente smentita dalle curve: il rapporto casi/morti (1) nella storia del covid è variato da un minimo di 2,2 a un massimo di 495,4 e la variazione non è certo avvenuta in modo lineare. Piuttosto i casi sono fortemente legati al numero di tamponi. Le curve ci dicono solo questo:

  • nei periodi in cui il numero di tamponi effettuati è abbastanza stabile
  • e purché siamo fuori dai periodi di caldo
  • allora la forma della curva dei casi assomiglia abbastanza alla forma della curva dei morti.

Questo è avvenuto solo nel periodo ottobre 2020 – maggio 2021 (tamponi tra 100.000 e 300.000 giornalieri).

  • Nella prima fase della primavera 2020 i tamponi erano troppo pochi per fare valutazioni.
  • Nelle due estati 2020 e 2021 i morti erano troppo pochi per fare confronti.
  • Nell’autunno-inverno 2021-2022 i tamponi sono troppi e alterano completamente la percezione.

Il ragionamento di Bassetti è quindi erroneo. Il ragionamento corretto si articola su tre passi.

  • Il covid 2020-2021 era molto più violento della variante omicron 2021-2022.
  • Se quindi avessimo affrontato la variante omicron senza vaccini avremmo avuto comunque meno morti 2021-2022 rispetto al 2020-2021.
  • 357 morti ci furono ad esempio nel gennaio 2021, 463 al giorno. In gennaio 2022 ne avremmo avuti meno di 463, anche senza vaccini. Altro che 5.000 al giorno.

In gennaio 2022 abbiamo avuto 9.096 morti (293 al giorno), coi vaccini.

Ne avremmo avuti 9.096 anche senza vaccini, perché il vaccino fa ricercare la vecchia proteina Spike, e con la variante omicron ci azzecca poco o nulla.

Bassetti è uomo di vertice, visto che compare in TV ogni giorno. Ma i suoi ragionamenti non sono di vertice.

Speranza, erroneo

Ero a letto dopo il risveglio dal (lungo) pisolino post pranzo, Domenica 13 febbraio. Sentivo la TV di là, con Speranza che affermava, pressappoco: «Nazioni come Austria, Germania, Olanda, hanno dovuto ricorrere ai lockdown anche questa volta. Noi invece abbiamo piegato la curva dei contagi con lo scudo vaccinale».

Qui ci sono alcune valutazioni da fare.

  • La curva dei contagi non “viene piegata”, ma si piega da sé. A un certo punto le persone con anticorpi sono in numero tale da far decadere la curva. E ognuno di noi ha un certo numero di contatti con un certo numero di persone, normalmente ripetitive: più che tanto il contagio non può diffondersi.
  • Se noi l’abbiamo piegata con lo “scudo vaccinale”, come ha fatto la Romania a “piegare la curva”, visto che sta tra le cenerentole della vaccinazione europea?
  • Inoltre noi abbiamo fatto “anche” i lockdown. Siamo arrivati ad avere 2.713.594 persone in isolamento, con tutto l’indotto dei familiari negativi bloccati in casa con loro.

Speranza è il vertice dei vertici, ministro inamovibile da Conte a Draghi. Ma il suo pensiero non è di vertice.

Linee guida

Questi sono i vertici, e questi vertici partoriscono le linee guida: “Tachipirina e vigile attesa”, siamo ancora fermi lì. E’ fuffa. E la fuffa si ammanta sempre di molte parole.

“Tachipirina e vigile attesa” è scritto in un PDF di 26 pagine, intitolato “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-CoV-2”. Un medico di medicina generale che si ponesse la semplice domanda «Quando mi telefona un malato di covid, cosa rispondo?» nel testo non troverebbe assolutamente nulla: gestione tamponistico-burocratica, raccordo con le scarsissime USCA, monitorare i parametri, togliere i sintomi con paracetamolo o FANS, affidarsi alla lotteria dell’ospedale. Tra l’altro assorbendo la convinzione erronea che gli antiinfiammatori FANS siano dei farmaci sintomatici come il paracetamolo/tachipirina.

L’avvocato Erich Grimaldi (Terapie Domiciliari Covid) fa ricorso al TAR contro le linee guida. Vince il ricorso e le linee guida vengono sconfessate. Il Governo fa ricorso al Consiglio di Stato. Il Consiglio di Stato ripristina le linee guida, con il seguente ragionamento, scritto in 26 pagine.

(1) Le linee guida sono raccomandazioni e non imposizioni (2) I medici sono liberi di prescrivere quel che vogliono, sulla base di evidenze scientifiche acquisite (3) Anche in situazioni di emergenza epidemiologica il paziente ha diritto a pratiche basate su un serio approccio scientifico (4) Non ci si può affidare alle improvvisazioni di singoli medici.

Questa è la sintesi/approvazione del disastro italiano: 152.989 morti.

Il vero diritto del paziente è lasciare agire il comandante Sullenberger

Il vero diritto del paziente non è quello di avere pratiche mediche basate su un serio approccio scientifico. E’ quello di essere curato da un medico di fiducia.

Quando il mio dottore mi prescrisse una dose da cavallo (2) di antibiotico non mi posi il problema su cosa basava la sua scelta. Stavo male + avevo fiducia in lui + ho accettato la cura + sono guarito. Aveva letto che si poteva osare sul prescrivere una dose doppia? Aveva già avuto esperienza della dose doppia? Chi lo sa. Ma non credo si basasse su una “improvvisazione”, anche se la prescrizione era fuori linea.

In una epidemia nuova, tutto è fuori linea. Riprendo una parte della prima apparizione del dottor Dario, aprile 2020. Parla di pratiche ospedaliere, non di terapie domiciliari, ma è il concetto è il medesimo.

«Giovanni, io so solo che da noi da quando si usa eparina a basso peso molecolare le cose clinicamente vanno meglio e la rianimazione ha decisamente meno intubati.»

«Allora all’inizio gli ammalati sono stati curati male?»

«Ma è ovvio. Se prima avevi un tot di intubati, e ne morivano 9 su 10, poi provi a fare terapia precoce mirata in un altro modo, e le cose migliorano nettamente, che altro puoi dire? Puoi solo dire “magari l’avessimo capito prima”.»

«Insomma in medicina “si prova”, avete saltato i protocolli.»

«Qui tutto è nuovo. I protocolli si fanno lavorando. Io non sono un burocrate, se muoiono l’87% di intubati, non è che dico “Tutto fatto secondo le regole, noi siamo a posto”. No, mi sento come il comandante Sullenberger.»

«Chi sarebbe?»

«Dai, quello che ha fatto atterrare l’aereo a motori spenti sul fiume Hudson. Uno stormo di uccelli gli spegne i motori, e lui si ricorda di essere un pilota esperto, per di più sa anche di alianti. In pochi secondi deve decidere tutto: dove può arrivare a mo’ di aliante, tenuto conto dei venti e della velocità con cui perde quota. E lo poteva fare solo lui, non il copilota che non era così esperto. Se aspettava un protocollo dall’aeroporto, morivano tutti. E’ lui che ha creato un nuovo protocollo per un eventuale caso futuro. E li ha salvati tutti.»

«In questo frangente si vede la differenza tra il medico ordinario e il medico in gamba, quello che elucubra e cerca soluzioni nuove, per salvarne il più possibile.»

Ecco, noi cerchiamo questi medici. Medici che non fanno improvvisazioni, ma sono gente che studia e sceglie di rischiare, perché conoscono i medicinali, sanno che possono avere applicazioni fuori linea, sanno che sono medicinali antichi e ipertestati, che non violeranno il principio base “Primo, non nuocere”. Sanno in scienza e coscienza che con le cure precoci faranno il bene del paziente. Ossia eviteranno che il covid porti il paziente all’ospedale.

Le linee guida del Ministero ingabbiano i medici. Un medico straniero che ha sostituito un medico pensionato italiano, l’ha detto esplicitamente: «Ho paura a dare qualcosa di diverso dalla tachipirina».

L’unico momento in cui dal Ministero dovevano arrivare linee guida era all’inizio. Perché, anche se non si conosceva il covid, si sapeva che era una malattia pericolosa a diffusione respiratoria, e quindi si potevano applicare le metodologie di Carlo Urbani sulla SARS. Ma bisognava avere un piano pandemico aggiornato e soprattutto lo stoccaggio permanente di materiale (mascherine, disinfettanti, scafandri vari) presso la Protezione Civile.

Campa cavallo. A febbraio 2020 eravamo ancora nella fase “abbraccia un cinese” e “aperitivi sui Navigli”.

Giovanni Lazzaretti

 

19 febbraio 2022, San Barbato di Benevento // 20 febbraio 2022, Santa Giacinta Marto

***

NOTE

(1) “Media casi 7 giorni” diviso “media morti 7 giorni”, con sfasatura temporale di 13 giorni tra casi e morti. 13 giorni è il tempo medio dichiarato dall’ISS tra insorgenza dei sintomi e morte.

(2) Avvenne nel lontano 1991. In farmacia non volevano consegnare l’antibiotico a mia moglie. «Queste iniezioni si fanno 1 al giorno per 7 giorni». Ricontattato il medico, lui disse semplicemente «Ho detto 2 al giorno».

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14 commenti

  • alessandro ds ha detto:

    Vorrei segnalare una questione seria.
    Io ho mia sorella che lavora in un reparto Covid qui a Roma.
    Lei mi ha detto che nel suo reparto Covid vengono mandati dall’Ospedale Spallanzani di Roma alcuni e persone malate di Covid, e non di rado capita che queste persone risultano positive ai test HIV.
    Dopo ulteriori accertamenti e dopo un determinato periodo di tempo, queste analisi per HIV positive cambiano e diventano negative. Però all’inizio da’ dei falsi positivi.
    Chi ha il potere di poter indagare sulla veridicità di queste affermazioni farebbe un gran favore alla comunità se iniziasse a scavare per capire se sono veritiere oppure no.

  • Silvana Adinolfi ha detto:

    Tutto chiaro, molti lo sostengono da tempo, e questo post lo proclama con autorevolezza e ragion veduta. Grazie. Ovviamente governanti e virologi da loro assoldati andrebbero giustiziati per crimini contro l’umanità, menzogna eretta a sistema, abuso della credulità popolare.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Agli interessanti esempi di autorevoli “sragionamenti” vorrei aggiungere questo . Qualcuno in alto loco ultimamente ha detto : la curva dei contagiati è decrescente, quindi presto saremo fuori dall’emergenza.
    Ma c’è un ma.
    Il numero totale dei contagiati è statisticamente poco significativo perché è una variabile risultante da una somma di variabili tra loro indipendenti, molto fluttuanti , e in parte dipendenti dai comportamenti volontari di un grande numero di persone.
    Mi spiego .
    Supponiamo che il giorno x il totale dei contagiati sia = C
    Come si calcola il numero totale dei contagiati il giorno successivo C1?
    C1 = C – morti nelle 24 ore – guariti nelle 24 ore + nuovi positivi.
    I morti e i guariti nelle 24 ore non hanno alcuna correlazione con le dosi di vaccino somministrate (e, se c’è, andrebbe in qualche modo ricercata ed evidenziata).
    I nuovi positivi (P) sono una funzione dei tamponi effettuati nelle 24 ore (T) , e dal tasso di positività (K) . In altre parole P = K * T . Ma K non è una costante e T dipende da chi vuole e chi non vuole farsi fare il tampone . Negli ultimi 15 giorni T è passato da oltre un milione al giorno a meno di mezzo milione al giorno e K è passato da circa 16% a 10%.
    Morale : siamo in un periodo in cui i morti e i guariti sono aumentati e i tamponi sono diminuiti. Per conseguenza la curva dei contagiati è diminuita, ma non per questo la pandemia è finita.

    • Ain soph ha detto:

      Sì c’è una difficoltà di calcolo. Infatti se supponiamo di fare dieci prove ottenendo la seguente sequenza di risultati : 4,6,3,2,2,6,3,5,2,3. Facciamo la tabellina delle frequenze :

      4 freq. = 1

      6 freq. = 2

      3 freq. = 3

      2 freq. = 3

      5 freq. = 1

      1 freq. = 0

      Le corrispondenti probabilità statistiche (frequenza/ numero di prove) risultano essere:

      1 Prob. = 0 ; 2 Prob. = 30% ; 3 Prob. = 30% ; 4 Prob. = 10% ; 5 Prob. = 10% ; 6 Prob. = 20%

      Dopodichè vado in giro a dire che ho scientificamente provato che lanciando un dado, i numeri 2 e 3 hanno una probabilità di uscire 3 volte superiore a quella dei numeri 4 e 5 e 5 volte superiore a quella del numero 6 e che il numero 1 ha 0 probabilità di uscire. Si tratta di risultati nemmeno confrontabili con quelli ottenuti col calcolo della probabilità matematica e inutilizzabili per fare previsioni su quello che avverrà effettuando altri lanci. Ma non è finita qui.

      Se riprovo facendo altri dieci lanci avrò 10 numeri completamente diversi , ad esempio : 3,2,1,4,1,5,6,3,4,1.

      Per conseguenza saranno completamente diversi i risultati del conteggio delle frequenze e del calcolo delle probabilità statitistiche. Chi ne ha voglia, provi a farlo.

      Tutto ciò premesso, mi pare evidente che utilizzare le frequenze dei non vaccinati, dei semi vaccinati, dei totalmente vaccinati, dei vaccinati scaduti, rilevate in determinate situazioni come positivi, ricoverati in reparti normali, in terapie intensive, in camere mortuarie o in una farmacia dove si effettuano i tamponi, e poi utilizzarle per calcolare delle probabilità statistiche e ricavarne dei rapporti per calcolare indici di rischio di positività, di necessità di ricovero e addirittura di morte per le diverse categorie, sia un esercizio del tutto inutile per non dire pericoloso e offensivo per l’intelligenza della gente. Senza contare che i campioni utilizzati sono troppo piccoli per dare risposte attendibili, che i valori di frequenza rilevati sono continuamente variabili di giorno in giorno, che errori di calcolo sono sempre possibili.

      Veramente complesso. Difficile raccapezzarsi….

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Vedi mio articolo :
        https://www.marcotosatti.com/2021/12/31/i-numeri-non-parlano-da-soli-e-il-governo-gioca-a-dadi-con-le-nostre-vite/

        Se servono chiarimenti chiedete e vi sarà risposto.

        • Ain soph ha detto:

          Interessante ma ho qualche riserva.
          Infatti, il numero totale dei contagiati è statisticamente poco significativo perché è una variabile risultante da una somma di variabili tra loro indipendenti, molto fluttuanti , e in parte dipendenti dai comportamenti volontari di un grande numero di persone. Supponiamo che il giorno x il totale dei contagiati sia = C Come si calcola il numero totale dei contagiati il giorno successivo C1? C1 = C – morti nelle 24 ore – guariti nelle 24 ore + nuovi positivi. I morti e i guariti nelle 24 ore non hanno alcuna correlazione con le dosi di vaccino somministrate (e, se c’è, andrebbe in qualche modo ricercata ed evidenziata).
          I nuovi positivi (P) sono una funzione dei tamponi effettuati nelle 24 ore (T) , e dal tasso di positività (K) . In altre parole P = K * T . Ma K non è una costante e T dipende da chi vuole e chi non vuole farsi fare il tampone . Negli ultimi 15 giorni T è passato da oltre un milione al giorno a meno di mezzo milione al giorno e K è passato da circa 16% a 10%.
          Capisce il problema? Complesso……

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            Certo il problema è complesso e per questo è immorale abusarne per trarre in inganno la gente a vantaggio di interessi propri. Nei miei articoli è tutto pazientemente spiegato (almeno, così credevo fosse ) . Ma lei da dove è spuntato?

      • Veronica Cireneo ha detto:

        Per non parlare poi dei furbacchioni, specie i giovani inglesi che fingono l’infezione anche riconosciuta dal tampone che diventa positivo, dopo aver bevuto una bottiglietta di coca-cola e mangiato 3 o 4 kiwi (così riportano i giornali sulle consuetudini covid giovanili inglesi. Che peraltro darebbero conferma alle tesi del dottor Amici, quando facendo il tampone a kiwi e coca cola risultano positivi)

        Poi ci sarebbe da considerare quelli che si fanno apparentemente infettare coi tamponi infetti di altri che danno positività temporanea, ma non ammalano.

        Beh insomma quanto ci sia di vero nelle strategie carbonare messe a punto per l’inganno dopo pazze leggi non si sa, ma anche questi dati andrebbero tenuti presenti, se fossero controllabili e non lo sono.

  • Ot urgente ha detto:

    Caro Marco ho visionato questo incontro (non tutto!) ma mi riprometto di ascoltare queste preghiere in lingue.
    Questa suora carismatica prega per il papa…benedetto XVI? (Senno’ nessuno guarda il video 😊 anche se devo rivedere IL PASSO)
    Per me non resta che pregare comunque.

    https://youtu.be/D37LF7-NFqc

    • Miserere2 ha detto:

      Scusate! E’ stato pubblicato ora su youtube. Ma non e’recente.
      Ecco perche’ si parla di Benedetto XVI come papa. La profezia di questa suora alla fine (una sorta di Padre Pio femminile)….
      mi pare azzeccata.

  • Nicola ha detto:

    Fuori Tema e politicamente scorretto. Piccolo ma non insignificante dettaglio di cronaca nera milanese. Tutti i protagonisti delle bande delle ultime aggressioni notturne milanesi erano NORDAFRICANI. Ma i tiggi’ nazionali lo omettono. Chissà perché…

    https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/22_febbraio_21/milano-alcol-risse-coltellate-rapine-anche-il-taser-giovanissimi-mala-movida-riesplode-polemica-8d5f0146-92e6-11ec-b122-b524cba6b0f8.shtml

    • Tontolone ha detto:

      Mai sentito parlare di islamofobia ?
      I cronisti imprudenti potrebbero essere accusati proprio di islamofobia. Per questo motivo si autocensurano.

    • Giovanni B. ha detto:

      Sono i regalini che ci portano i tifosi della accoglienza misericordiosa e fraterna…Cosi piovono qui tanti ragazzotti senz’arte né parte che vedono il nostro come il Paese di Bengodi dove poter fare ciò che dalle loro parti magari è proibito, fannullare tutto il dì, consumare porno sulla rete, imbottirsi di alcolici, spacciare e consumare droga… Alè.