Laporta: Attenti, Tiranni! Carità Cristiana non Esclude i Patiboli…
21 Febbraio 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, il generale Piero Laporta ci offre questa riflessione su fede, serenità e tirannia. E ha qualche consiglio per i cristiani impegnati nella battaglia dei nostri tempi, e un avvertimento per i tiranni di oggi. Buona lettura.
§§§
Libri dimenticati, accantonati dall’editoria berlusconera o da quella caraccioliana, come pure smarrita sugli scaffali di casa. Libri di peso immenso, i quali dovrebbero essere invece riaperti, che dico? Imposti alla lettura dei padri di famiglia, prima ancora che ai direttori di seminario o a quanti investiti di pubblica autorità. “Il Genio del Cristianesimo” di François-René de Chateaubriand ha certamente necessità d’una rilettura, ammesso che sia mai stato letto e studiato da quanti avrebbero dovuto. Mentre il visconte (“repubblicano per buon senso”) sussurra, sono alquanto stufo dei cattolicucci, convinti di vivere chissà quale eccezionale persecuzione; come fosse iniziata, la Fede, con san Giovanni Paolo II, declinata con S.S. Benedetto XVI, sprofondata poi con l’apostasia. Cattolici, siate lietamente allegri, suvvia, non ridicoli.
Un sacerdote, sconosciuto, eppure a me tanto caro per i suoi uots-ap, veri e propri quotidiani messaggi/massaggi cardiaci, stamane m’inviò questo: «Cari figli! Vi invito a pregare e a digiunare per la pace nel mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è quello a pane e acqua (Medjugorie 21 luglio 1982)»
Quando l’ho inoltrato a un amico, spesso noioso, fra i più accaniti fustigatori dei tempi correnti, rispose asciutto: «Non credo a Medjugorie». Come fai a perdere di vista l’importanza della preghiera e della penitenza? Ti pare, questo, un messaggio meno importante delle stupidaggini propinateti da presbiteri di basso, medio e altissimo livello, quale che sia la camarilla d’appartenenza? Dobbiamo pregare con fede, fare penitenza, digiunare ed essere allegri, solari, privi d’ogni scoria di odio, da qualunque parte il male provenga, chiunque faccia e ci faccia del male. Non impedisce di chiedere, anzi pretendere giustizia ma non autorizza a odiare.
Non siamo i primi nella storia a soffrire le persecuzioni né saremo gli ultimi; ce lo ricorda il visconte (“repubblicano per buon senso”) de Chateaubriand: «Sotto l’imperatore Giuliano l’apostata la Chiesa si trovò esposta ad una forma di persecuzione particolarmente insidiosa. Non fu impiegata contro i cristiani la violenza ma il disprezzo. Si cominciò con lo spogliare gli altari; si vietò poi ai fedeli di insegnare e di studiare le lettere. Ma l’imperatore comprendendo i vantaggi delle istituzioni cristiane volle, pur abolendole, imitarle: fondando ospedali e monasteri e, come nel culto evangelico, tentò di associare la morale alla religione, facendo pronunciare nei templi delle specie di sermoni.
I sofisti che circondavano Giuliano si scatenarono contro il cristianesimo; ed egli stesso non disdegnò misurarsi con i Galilei (i cristiani, NdR). L’opera che egli scrisse contro di loro non ci è pervenuta ma San Cirillo, Patriarca di Alessandria, ne cita dei frammenti, nella propria confutazione che tuttora possediamo. Quando Giuliano è serio, San Cirillo trionfa sul filosofo; ma il patriarca perde il suo vantaggio quando l’imperatore ricorre all’arma dell’ironia. Lo stile di Giuliano è vivo, animato, spiritoso; San Cirillo si scalda, perde la misura, è bizzarro, oscuro e contorto. Da Giuliano a Lutero, la Chiesa, nella sua potenza, non ebbe più bisogno di apologeti. Sorto lo scisma d’occidente a fronteggiare i nuovi nemici apparvero nuovi difensori. Ma, bisogna confessarlo, i protestanti ebbero dapprima il sopravvento sui Cattolici, almeno quanto alla forma come rileva Montesquieu. Erasmo stesso riuscì fiacco contro di contro a Lutero e Teodoro di Bèse ebbe un’agilità di stile che mancò troppo spesso ai suoi avversari».
Un po’ più avanti il visconte (“repubblicano per buon senso”, non dimentichiamolo) addita un legato insieme a un destino, redimibili a seconda delle nostre inclinazioni: «A prescindere dall’abisso in cui tali principi ci hanno precipitato, le conseguenze immediate di quest’odio contro il Vangelo si tradussero in un ritorno più affettato che sincero, verso quegli dei della Grecia e di Roma ai quali si vollero attribuire i miracoli dell’antichità, senza ricordarsi che il secolo di Luigi XIV amava e conosceva l’antichità meglio di noi, pur essendo cristiano. Non si arrossi di rimpiangere quei culti pagani, che riducevano il genere umano ad un gregge di insensati, di impudichi o di bestie feroci. Si giunse così, necessariamente, al disprezzo per gli scrittori del secolo di Luigi XIV, i quali avevano raggiunto la loro così alta perfezione proprio e soltanto perché erano religiosi».
Vi prego, cari fratelli cattolici, non diventate noiosi come suo malgrado accadde a san Cirillo. Pregate, fate penitenza, digiunate (io lo farò senz’altro perché il medico me lo prescrisse pur senza credere, lui, in Medjugorie) ma non annoiate il prossimo con la tristezza, tanto meno imitando ferocia e volgarità di quanti ghigliottinarono i nostri padri.
Attenzione lo Spirito non esime dal difendere la libertà. ce lo ricorda tutt’altro “spirito“. Nel libro tredicesimo dello Spirito delle Leggi, idolo(?) dei nazimarxliberisti, Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu, non lascia scampo: «Ma la regola generale rimane sempre valida. C’è, negli Stati moderati, una contropartita per il peso dei tributi: è la libertà. C’è negli Stati dispotici a un equivalente per la mancanza di libertà: è la modicità dei tributi». Limiti largamente superati dai residuati della legge Merlin succedutisi al potere, i quali non si peritano d’oltraggiare il loro venerato(?) Montesquieu, imponendo balzelli per rubare libertà.
Non credano loro e la loro sbirraglia che tutto questo, come in passato, consentirà di correre da piazza Venezia a piazzale Loreto, rivoltando la giacca. La carità cristiana e la giustizia divina non sono incompatibili con la ghigliottina e i patiboli. Furono manovrati da Satana, non di meno sono strumento possibile della giustizia terrena come di quella divina.
Noi cattolici sorridiamo, digiuniamo e preghiamo, consapevoli col loro adorato(?) Montesqueiu del primato del Cristianesimo «il bene più grande che gli uomini possono dare e ricevere (EL 24,1)». Lo difenderemo, il Cristianesimo, la nostra Fede, quindi fino alla morte, non necessariamente la nostra, pregando. Non dimentichiamo, è preghiera pure il Salmo 53:
RITRATTO DELL’EMPIO
Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c’è Dio».
Sono corrotti, commettono iniquità,
non c’è nessuno che faccia il bene.
Dio guarda dal cielo i figli degli uomini
per vedere se c’è una persona intelligente
che cerchi Dio.
Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti,
non c’è nessuno che faccia il bene,
neppure uno.
Sono dunque senza conoscenza questi malvagi,
che divorano il mio popolo come se fosse pane,
e non invocano Dio?
Ma ecco, sono presi da grande spavento
là dove non c’erano motivi di paura;
poiché Dio ha disperso le ossa di quelli che ti assediavano;
tu li hai resi confusi, perché Dio li respinge.
Oh, chi darà da Sion la salvezza d’Israele?
Quando Dio farà ritornare gli esuli del suo popolo,
Giacobbe esulterà, Israele si rallegrerà.
Riflettano, preghino e digiunino anche i persecutori e la satanica nemica di S.S. Benedetto XVI. A vederli e sentirli necessitano di tutti tali rimedi. Coraggio.
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Tag: laporta, montesquieu, tiranni
Categoria: Generale
La storia dell’imperatore Giuliano è molto particolare. Di fatto, pur avendo ripudiato il Cristianesimo, visse Cristianamente. Studiò e visse accanto a Cristiani… la sua persecuzione proprio per questo motivo assunse dei toni tragici; In un certo senso fu un eroe tragico, tutto dedito al tentativo di salvare il salvabile di un mondo pervaso ormai da una coscienza differente. Non poteva immaginare che nulla di quanto di buono ci fosse mai stato in quel mondo non sarebbe andato perduto, ma semplicemente battezzato dal Cristo.
“Non poteva immaginare che nulla di quanto di buono ci fosse mai stato in quel mondo non sarebbe andato perduto, ma semplicemente battezzato dal Cristo”.
In che senso “battezzato dal Cristo”?
Grazie
Concordo pienamente con lei Generale! ..anche l’angelo di Fatima disse ai tre pastorelli: Penitenza! Penitenza! Penitenza!
Non ho capito chi sarebbero i tiranni minacciati di patibolo…chi volete uccidere?
Siamo tutti nelle mani di Dio, pure lei, cara sorella
Per chi non crede alle apparizioni di Medjugorie ricordo che penitenza e preghiera erano state raccomandate anche dalla Madonna a Lourdes, quindi in tali parole non vi è nulla di nuovo, anzi la necessità del digiuno, sia quello quaresimale, sia quello che verrà praticato quando mancherà “lo sposo”, cioè Cristo, è spiegata nel Vangelo.
Sappiamo che uno dei titoli di con cui Maria è venerata è l’essere Madre della Chiesa. Come negare la crescente crisi dell’uomo, della famiglia e della società in Occidente? Perchè stupirsi di una Madre che parla con insistenza ai suoi figli per tentare di salvarli?
La Madre che esorta i figli, è un’immagine toccante
Dal libro del profeta Isaia (Is 28, 15-19):
15 «Voi dite: Abbiamo concluso
un’alleanza con la morte,
e con gli inferi
abbiamo fatto lega;
il flagello del distruttore, quando passerà,
non ci raggiungerà;
perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio
e nella falsità ci siamo nascosti».
16 Dice il Signore Dio:
«Ecco io pongo una pietra in Sion,
una pietra scelta,
angolare, preziosa, saldamente fondata:
chi crede non vacillerà.
17Io porrò il diritto come misura
e la giustizia come una livella.
La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace,
le acque travolgeranno il vostro riparo.
18Sarà cancellata la vostra alleanza con la morte;
la vostra lega con gli inferi non reggerà.
Quando passerà il flagello del distruttore,
voi sarete la massa da lui calpestata.
19Ogni volta che passerà,
vi prenderà,
poiché passerà ogni mattino,
giorno e notte.
E solo il terrore farà capire il discorso».
‘La carità cristiana e la giustizia divina non sono incompatibili con la ghigliottina e i patiboli’: vero, la giustizia divina può servirsi anche di quella umana.
Al di là del discorso del perdono, non dimentichiamo che Dio è sia giustizia che misericordia: i due attributi stanno insieme. Non si confonda la misericordia con un abbuono delle opere malvagie perché prima occorre il pentimento (la misericordia è per chi la merita), ma poi si esige la riparazione del male fatto.
Confesso di avere qualche ‘piccolo’ dubbio: come si può ridare indietro il sangue che adesso è stato modificato con il siero genico?
Concordo. Dubito anche che persecutori e prevaricatori di ogni ordine e grado accolgano l’invito ad avviare un processo di ravvedimento. Che Dio ci aiuti!
Che Dio aiuti anche costoro
Lei chiede”Confesso di avere qualche ‘piccolo’ dubbio: come si può ridare indietro il sangue che adesso è stato modificato con il siero genico?”
Tutto è nelle mani di Dio, e ciascuno di noi d’altronde.
Siamo tutti nelle mani di Dio, noi e pure il nostro sangue con noi
Perfetto
Sottoscrivo, sillaba per sillaba.
Grazie di cuore
Cristo Vince
questa risposta era per MISERERE MEI https://www.marcotosatti.com/2022/02/21/laporta-attenti-tiranni-carita-cristiana-non-esclude-i-patiboli/#comment-180429
ma va bene anche qui 😊❤
Tiranni nulla potrete contro Angelo Sterminatore… verrà armato di giusta divina vendetta… e per voi sarà inferno che volevate infliggere ad altri…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
dove si parla dell’angelo sterminatore?
Giuliano l’apostata fu un cultore dei miti e dei simboli: un armamentario teorizzato e governato galleggiando tra manifesto e velato, evidenze e oscurità. Non credendo possibile esprimere la pura verità, spadroneggiò attraverso i culti pagani (celebre la prece a Cibele). Ovviamente detestava Cristo e i cristiani.
Il discrimine, oggi come allora, è quello: Gesù (Gv 8,44) distingue tra chi ha il Padre suo (il Padre nostro) e chi invece ha per padre il diavolo omicida e menzognero fin dal principio.
Non riconoscere il vangelo di Gesù e opporvisi identifica l’Anticristo anche in interpreti che non passano per cattivi ed esprimono le virtù lodate dalla mondanità.
Le folle aderiscono all’Anticristo per incapacità di distinguere il vero dal falso. L’uomo reso libero dal cristianesimo, capace di martirio per non abiurare alla fede, si è trasformato nell’inconsistente suddito di un totalitarismo nascosto che lo dice libero mentre ne fa un cane al guinzaglio.
Sua Santità Benedetto XVI ha scritto in Spe Salvi: «Se il cristianesimo un giorno dovesse arrivare a non essere più degno di amore […] allora il pensiero dominante degli uomini dovrebbe diventare quello di un rifiuto e di un’opposizione contro di esso; e l’anticristo […] inaugurerebbe il suo, pur breve, regime (fondato presumibilmente sulla paura e sull’egoismo). In seguito, però, poiché il cristianesimo, pur essendo stato destinato ad essere la religione universale, di fatto non sarebbe stato aiutato dal destino a diventarlo, potrebbe verificarsi, sotto l’aspetto morale, la fine (perversa) di tutte le cose».
L’antidoto a un’ingozzarsi delle crocchette insaporite anticristiche è il digiuno.
L’antidoto al culto di Cibele è Maria Santissima.