Turris Eburnea, Ora Pro Nobis. Nel tempo delle Croci e della Croce.

19 Febbraio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, condivido con voi questo scritto di un amico fedele del nostro sito, colpito dalle misure vessatorie, anticostituzionali, inutili e vergognose di questo governo del malaffare. Buona lettura.

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Turris eburnea, ora pro nobis

Questo scritto scaturisce da tre sofferenze: la forzata assenza dal mio lavoro, il moto di rabbia verso chi l’ha provocato e il constatare la mia difficoltà nel riposare in Dio, avendone tempo, occasione e sapienza. Offro queste pagine confessando al lettore la mia miseria e il bisogno di crescere nella fede, affidandomi alla destinataria del desiderio di guardare oltre il mio ristrettissimo orizzonte, tuttora popolato di grazie immeritate e forse sprecate.

Il panorama che penso di condividere con chi ha occhi abituati a scrutare il Cielo, le sacre scritture e i volti delle anime che abbiamo accanto, mostra un tempo particolare, diverso da prima e più sospeso sull’incerto. Conosco chi ha vissuto la guerra, chi ha combattuto il cancro, chi vive con handicap dalla nascita… Conosco chi ha lasciato il suo paese fuggendo con un barcone e chi ha fallito con il coniuge, con i figli e con l’azienda. Conosco persone buone e cattive e in me stesso trovo alti, bassi e rimorsi. Eppure oggi non è lo stesso. C’è qualcosa di diverso: vedo il male più perverso, la bugia più falsa, la morte più crudele. Questa notte è morto in una RSA il padre di un’amica che -a causa delle norme imposte- non ha più potuto visitarlo come prima.

 

Avverto il peso di un tempo strano e buio che mi affaccia sull’intera vicenda umana, dalla creazione in qua.       Avverto l’assedio della tentazione della rabbia che toglie pace al cuore, agitandomi da peccatore. Come si fa a tenere insieme, nella beatitudine, la creazione corrotta e deturpata, la croce, l’amore per il prossimo e la speranza della salvezza, serve la pienezza della grazia? Sono partito da qui.

 

Maria è una creatura umana. La Grazia di cui è ricolma non è sua, ma di Dio. Maria non è Dio eppure ne è colma, tanto da essere la Madre del Verbo incarnato. E Sempre Vergine! E’ assunta incorrotta in paradiso. Come si fa a tenere insieme, nella beatitudine, la creazione corrotta e deturpata, la croce, l’amore per il prossimo e la speranza della salvezza? Serve la pienezza della grazia!

Miracolo? Cioè una cosa meravigliosa nel senso che nulla è impossibile a Dio! In Maria c’è qualcosa dell’essere umano che abbiamo smarrito, tanto più in quest’epoca che ha solo paura di morire e vive immersa in una cultura che gira attorno alla morte, dal non concepire vita fino all’eutanasia.

Quello che dice l’essere umano abitato dalla grazia divina fino a riempirsene sovrasta anche l’ontologia. Maria è donna, non è Dio. Eppure in lei, l’Immacolata, c’è solo la grazia di Dio! Diventa Madre di Dio. In lei il dono di Dio, che trova umiltà e santo timore, cambia il suo modo d’essere solo umano, compartecipandovi la divinità. Portare in grembo nove mesi Gesù (vero Dio e vero uomo) può farlo solo chi fa comunione con Dio. Viverci trent’anni preparandogli da mangiare, rammendandogli le vesti e insegnandogli lingua, lavoro e preghiere, ha bisogno di una comunione continua. Beh, nessuno può deificare un essere umano se non lo fa Dio stesso, attendendo in cambio un sincero sì: fiat! San Giuseppe ebbe la sapienza di adeguarvisi.

Nessun uomo può “prendere” Dio e farlo proprio. Dio ci nutre come lattanti.  Nulla al mondo può comunicarci la vita divina che è nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo se non è la Santissima Trinità a trasferirsi in noi, conducendo il nostro spirito ad una sintonia perfetta con Lui.

Al momento della creazione Adamo aveva un rapporto con Dio che non era semplicemente quello tra una creatura e il Creatore: Adamo era il capostipite, il padre, il sacerdote e il mediatore della confidenza dell’uomo con Dio. Lo era per tutti, per un’umanità non separata da Dio a causa del peccato (l’uomo stava nella volontà di Dio). Adamo però non resse alla tentazione pur avendo tutte le conoscenze necessarie. Dio gliene chiese conto. In quella rottura tragica dell’alleanza, della relazione piena e primigenia tra Dio e la sua creatura libera, cambia tutto.

 

Va capito bene, specialmente da noi che ci diciamo razionali, che ragioniamo in termini di sostanza e di filosofia: a cambiare non è tanto l’essenza (criterio ellenistico), ma soprattutto l’alleanza (criterio biblico). L’alleanza (le condizioni di relazione con Dio) ha effetti sull’essenza sostanziale della creatura.

 

E’ la logica anche della transustanziazione: Dio può. Dipende dai gradi dell’unione dell’uomo con Dio. Quella che fu di Adamo è stata perduta. La grazia dell’unione ipostatica del Figlio nel Verbo incarnato, vero uomo e vero Dio, riguarda il mistero di Cristo (“Io e il Padre siamo una cosa sola”). La grazia del divenire figli adottivi di Dio, deificabili in Cristo, vale potenzialmente (non automaticamente) per i redenti. L’incarnazione di Cristo (vero uomo, ma Dio) non avrebbe senso fuori dalla trasgressione tragica di Adamo. La pretesa dell’uomo di santificarsi/deificarsi non avrebbe senso al di fuori della mediazione riparatrice di Cristo.

 

In mezzo c’è un altro stato di unione, che ha riguardato Maria piena di grazia. E’ un grado di unione con Dio più basso di quello ipostatico del Figlio, ma specialissimo, diverso dal nostro: non è la figliolanza adottiva dei redenti dal sangue di Cristo, anche se Maria è figlia del Padre. Dio in Cristo santifica con il suo sangue la natura umana, redimendola per fare comunione con quel sacrificio di espiazione; eppure nella Beata Vergine opera in modo straordinario (l’Immacolata Concezione), il più intimo operato nell’economia della salvezza: farla Madre dell’Unigenito e di lì, in quella pienezza di grazia, la Corredentrice del genere umano.

Il ruolo interpretato da Maria per la nostra salvezza non cessa di incontrare ostilità anche tra i cattolici che faticano a riconoscerle questa volontà di Dio. Faticano perché all’alleanza (la nuova ed eterna alleanza stipulata da Cristo sulla Croce) contrappongono le limitazioni dell’essenza, della filosofia e della biologia.

Non si crede più che la grazia possa qualcosa sulla materia, ed anzi anche lo spirito (quello del nostro tempo ne è l’emblema) si è emancipato dalla grazia, preferendo mettersi in proprio: etsi Deus non daretur.

 

Maria non è solo “una come noi”, “una discepola” di un maestro della cui divinità sempre più si dubita.   Presso la mediazione universale del Figlio che si consegna alla morte di Croce per redimerci dal peccato, secondo la volontà misericordiosissima (non crudele) del Padre Suo e Padre Nostro, “va riconosciuta la mediazione universale e corredentrice di colei che ha generato non l’uomo Gesù, ma Cristo, il verbo eterno e consustanziale del Padre e questa singolare maternità l’ha unita alla sorte del Figlio con un legame più intimo di quello di ogni altra madre” (citato da P. Candido Amantini: Il mistero di Maria, 1971).

 

Maria rappresenta tutta la vicenda dell’alleanza che costella l’Antico Testamento, cioè l’indefettibilità delle promesse di Dio. Lei è l’Israele fedele, il piccolo resto che conserva il seme in vista del compiersi finale della storia, al maturare dei tempi nella pienezza, torre posta nella vigna del Signore a guardia del raccolto. Tanto piena di grazia da ricevere la gloria di essere assunta in Cielo incorrotta nel corpo, onorata da angeli e santi.

 

Lei ha ricevuto fin dal tempo del peccato di Adamo il compito assegnato da Dio per porre rimedio all’azione del Maligno, invidioso dell’uomo. Il diavolo non ha più nemmeno bisogno di dissimulare e di nascondersi. Hanno quasi più vergogna a mostrarsi pubblicamente quelli che pregano Gesù e la piena di grazia. Questo nostro tempo è anticristico perché popolato di adoratori di Satana. E’ un tempo che si predica illuminato, mentre sprofonda nelle tenebre. Scientifico, mentre idolatra una falsa scienza. Un tempo che ha voltato le spalle alla rivelazione, alla Bibbia, all’alleanza con Dio creatore e redentore, preferendo una deriva antropocentrica, psicologista e razionalista che scivola nel transumano promettendo paradisi in terra.

 

Se il peccato di Adamo ha fatto perdere quel paradiso che il sangue di Cristo può ridarci, il peccato odierno sta trasformando la creazione in un inferno e il mondo esattamente nel regno del Principe che lo guida.

 

Gesù è storicamente esistito in forza della divina maternità di Maria. L’opera di Cristo non ha verso di lei il carattere teandrico che ha per noi. Ella fu salvata in anticipo e la sua pienezza di grazia, la sua speciale santità precede la Redenzione sulla croce alla quale comunque partecipò da madre sotto la stessa croce. Maria fu salvata preventivamente da Dio Padre, in vista del Verbo Figlio, per essergli madre per opera dello Spirito Santo. Nella sua umiltà lei non fa affatto ombra a Gesù: non è in Maria, pur colma di grazia, che Dio ha posto il Suo compiacimento, perché la figura stessa di Maria non avrebbe senso se non in rapporto alla Redenzione operata dal Figlio in croce. Maria dice solo, per l’ennesima volta, la giustizia divina: cioè l’essere ordinata, da semplice creatura, alla gloria e alla verità di Dio e non alla propria superba autonomia.

C’è molto da imparare quando si ha la grazia di vivere un po’ di croce e fastidi da un mondo ostile.

R.S.

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5 commenti

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Per ringraziarla, per questo straordinario pezzo, da domani V’ offrirò 9 Santi Sacrifici Eucaristici per sua persona ed intensioni.
    IMMACOLATA MADRE SEMPRE VERGINE ASSUNTA E CORREDENTRICE…PERCIÒ VIRILI IN QUESTA GUERRA ATTROCE, LA PIÙ TERRIBILE DI TUTTA LA STORIA DELLA SALVEZZA, ANDIAMO AVANTI FORTI NELLA SPERANZA, PERCHE LEI È CON NOI.

    ET EXPECTO TRIUMPHUM CORDIS IMMACULATI MARIÆ.

    • R.S. ha detto:

      Le sono grato Padre!

      In Maria Santissima la grazia divina nobilita così tanto l’umana natura, che il suo Creatore in lei diviene umana creatura!
      Suggerisco a chi ha esaminato la riflessione questa chiave di lettura: Dio Padre ha scelto la maternità per mettere in scacco il Demonio.
      Una maternità sottratta agli schemi del pensiero filosofico e anche a un’idea deteriore (dalla classicità e alla post-modernità) del ruolo della donna nell’essere madre. Una maternità santa, liberata da una teologia che la associa al peccato carnale, stabilendo, in quella stirpe, la redenzione del genere umano proprio attraverso quella divina maternità e nel compiersi dei tempi a schiacciare il capo del serpente antico.

      Quello che è più umano nell’umanità è fatale per Satana, passando per un assenso alla volontà del Padre, rivolta alla Provvidenza, sottomessa al consiglio di Dio.
      Non la maternità programmata e pianificata come vanta l’emancipazione… Un puro dono, impossibile per il mondo, ma non a Dio se trova un’anima in grazia.

      • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

        Ancora La ringrazio per queste ulteriori spiegazioni. Approffito pure dirVi che abbinerò Sua persona ed intensioni con la novena al SANTO VOLTO, ad iniziare domani; già ho segnato il bigliettino sull’ altare. Se Lei si trova a Roma o dintorni, c’ è il Santuario del SANTO VOLTO, nel complesso del Monastero di San Vincenzo Martire, a BASSANO ROMANO, potendo fermarsi pure d’ andata o ritorno dalla MADONINNA che ha pianto, nella Parriocchia S. Agostino a CIVITAVECCHIA.
        Occorre la Festa del Santo Volto ogni martedì di carnevale, grasso, quindi in questo 2o22 il 1° di marzo, Voluta dal Nostro Redentore, in riparazione appunto dell’ immondezze nelle feste della carne…carnevale, l’ offese per esempio dell’ argentino schwaberORGOGLIO, ogni settimana contro Nostra Madre Corredentrice, a cui nega suo essere IMMACOLATO, essere Madre di Dio, essere Sempre Vergine, Assunta e non parliamo dell’ ESSERE CORREDENTRICE. Tutto per dare in volto al Santo Volto del Nostro Redentore, e certo perche nega sua Divinità. E tutto questo approffito perche la santa veggente riguardo il Santo Volto, essendo italiana, pure è stata in Argentina, per sua congregazione di “Buenos Aires”…
        Vi raccomando! COMUNQUE LA NOVENA NEI SUOI RIGUARDI AL SANTO VOLTO ED I 5 DOGMI MARIANI !
        SANTA DOMENICA E SANTA NUOVA SETTIMANA.

  • alessio ha detto:

    Ho letto su Messainlatino.it
    che hanno distrutto
    l’altare della Cattedrale
    di San Ciriaco ad Ancona .
    Magari la vendono a
    Briatore per farci un bel
    ristorante o l’affittano
    ai satanisti.
    Speriamo che non sia
    in pericolo la vicina
    Loreto e la Santa Casa
    visto che non credono
    a nulla.

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    Un testo di intensa spiritualità su cui meditare, più che da commentare. Che l’autore sia un membro dell’ordine sacerdotale, un consacrato, un teologo abilitato o semplicemente un profondo conoscitore di scienze religiose, poco importa. Di certo è riuscito ad interpretare lo stato di sofferenza comune a non pochi simili dei e nei giorni nostri. Dando prova di empatia non scontata e suggerendo, alla luce della storia della Salvezza e della Verità che non delude, la chiave di lettura e per educare il cuore alla capacità di affrontare e superare le conseguenze del peccato ab origine.
    Centro e fulcro della riflessione la figura di Maria, nostra Madre, calata nella realtà e che diventa modello di ispirazione per noi viventi alla ricerca spasmodica del baricentro delle questioni, particolarmente complicate nell’attuale momento storico.
    “Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
    umile e alta più che creatura,
    termine fisso d’etterno consiglio,
    tu se’ colei che l’umana natura
    nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
    non disdegnò di farsi sua fattura.
    Nel ventre tuo si raccese l’amore,
    per lo cui caldo ne l’etterna pace
    così è germinato questo fiore.
    Qui se’ a noi meridïana face
    di caritate, e giuso, intra ‘ mortali,
    se’ di speranza fontana vivace”. (Paradiso, XXXIII 1-12)
    A Lei, con San Bernardo la nostra supplica di farci la grazia di conservare sani i nostri affetti e darci la virtù di alzare gli occhi verso l’Alto, “verso l’ultima salute”.