Viganò alle FFOO: Ritrovate l’Orgoglio della Professione, non Siete Automi

30 Gennaio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo messaggio dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò rivolto alle Forze dell’Ordine. Buona lettura e condivisione.

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Messaggio

di Mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo e Nunzio Apostolico

alle Forze dell’Ordine

Ciascuno di voi, cari fratelli delle Forze dell’Ordine, ha prestato giuramento all’inizio del proprio incarico, e ad ogni promozione esso è stato da voi rinnovato con la convinzione di chi è consapevole del proprio ruolo in difesa della Legge e del bene comune. Questo giuramento si fonda su valori antichi, quali l’onore e il rispetto della parola data, chiamando Dio a vostro testimone. Ma nel giurare fedeltà alla Costituzione, come in passato si giurava fedeltà al Re, voi non vi siete privati delle vostre facoltà: rimanete esseri pensanti, dotati di un intelletto e di una volontà, in grado di discernere il bene dal male, poiché è questo che fa di voi degli esseri umani e non degli automi.

In questi due anni, come tutti i cittadini, avete assistito ad un colpo di stato globale, progettato e realizzato col pretesto di una pandemia, nel quale i più elementari principi del diritto, della scienza e dell’etica professionale sono stati calpestati impunemente da persone che, come voi, avevano giurato: i governanti e i magistrati, di rispettare le leggi naturali e positive per il bene della Patria; i medici, di curare i malati e adoperarsi per salvare loro la vita; i giornalisti, di divulgare la verità. Dinanzi a quanto vediamo accadere in tutto il mondo, comprendiamo quanti abbiano tradito il giuramento prestato, quanti abbiano rinnegato gli impegni assunti, quanti si siano dimostrati corrotti e asserviti al potere.

Ora molti di voi, che nella fase iniziale dell’emergenza erano rimasti disorientati dall’incoerenza e dalla contraddittorietà delle informazioni, dei decreti, dei provvedimenti nominalmente volti al contenimento del contagio, hanno compreso di essere stati usati come strumenti di repressione delle legittime proteste dei cittadini, come se non aveste anche voi dei genitori anziani ricoverati in ospedale, dei figli che non possono frequentare le scuole, dei parenti privati del lavoro a causa della loro libera e legittima decisione di non sottoporsi all’inoculazione del siero genico sperimentale.

Vi hanno usati come automi, pensando che foste disposti a un’obbedienza cieca e irrazionale verso un potere sempre più autoritario, repressivo e tirannico. Nessuno vi ha chiesto cosa pensaste dell’assurdità di certi decreti, né se foste disposti a calpestare la Costituzione per eseguire ordini che hanno come solo scopo quello di distruggere il tessuto sociale, morale ed economico della Nazione. Nessuno ha tenuto in considerazione il vostro senso di frustrazione nel vessare i vostri concittadini per le ragioni più assurde, esponendo voi e il Corpo che rappresentate al disprezzo delle persone oneste, colpevoli di non volersi sottoporre a una vaccinazione di massa sperimentale di cui iniziamo a vedere i risultati devastanti. E mentre eravate impegnati a multare l’anziana disabile o lo studente senza mascherina; mentre disperdevate la folla dei manifestanti con gli idranti e gli operai licenziati con i manganelli, i criminali erano deliberatamente lasciati liberi di rubare, aggredire, violentare gli Italiani.

Quante volte, mentre imponete il rispetto di regole illegittime e incostituzionali, vi siete sentiti rimproverare per questo tradimento del vostro ruolo e del giuramento che avete fatto? E quante volte avete pensato che le proteste dei cittadini erano giustificate, così come è giustificata la delusione che essi provano nel vedervi eseguire ordini degni di un regime totalitario? Quante volte avreste voluto dire loro: «Sono dalla vostra parte, la penso come voi, mi vergogno di ciò che mi è stato ordinato»?

Molti di voi, liberamente e in conformità col diritto naturale e con le leggi vigenti, hanno scelto di non essere vaccinati: la vostra libera scelta vi ha privati del lavoro e della retribuzione; altri sono stati emarginati e costretti a consumare i pasti sui gradini della Questura o all’esterno della caserma; molti hanno ceduto, sotto la pressione psicologica dei superiori e dei colleghi, al ricatto infame di chi ha deciso, contro la Costituzione e le convenzioni internazionali, di discriminare una parte della popolazione. Era questo che vi sareste aspettati, quando in alta uniforme avete gridato «Lo giuro», all’inizio della vostra carriera?

Oggi questo colpo di stato, la cui evidenza è provata dalla premeditazione del disegno criminale in tutto il mondo e da un unico copione sotto un’unica regia, sembra vacillare in molti Stati; in Italia, dove un governo non eletto tradisce impunemente le basi del vivere civile e del diritto nel silenzio dei magistrati, i cittadini sono ostaggio di un’autorità autoreferenziale asservita a poteri sovranazionali e che agisce contro il popolo, impossibilitato a opporre resistenza alla sopraffazione e indifeso dalle Forze dell’Ordine, anzi da queste ulteriormente oppresso e punito. Questa ingiustizia grida vendetta al cospetto di Dio e chiede una presa di posizione netta e determinata. Il silenzio, l’obbedienza cieca-pronta-assoluta, il rispetto delle regole per quietovivere o per paura di ritorsioni non può costituire una giustificazione al protrarsi di una situazione ormai insostenibile. Ricordatevi di Norimberga, e di quanto sia valso ai condannati il giustificarsi con «eseguivo gli ordini».

Vi esorto tutti, cari fratelli delle Forze dell’Ordine, a ricordarvi che non siete automi, come qualcuno vorrebbe farvi credere; che non siete droni senz’anima nelle mani di sconsiderati e traditori della Patria. Siete persone capaci di gesti eroici, siete professionisti che hanno dedicato la propria vita alla difesa degli onesti e alla repressione del crimine, siete Cristiani che nel servizio della comunità devono conquistare il Cielo e diventare santi. Pensate ai vostri colleghi che, in epoche che credevamo lontane, hanno saputo dire di no agli abusi e alla violenza della dittatura, rifiutandosi di collaborare con un potere tirannico nel perseguitare e discriminare i propri concittadini, anche a prezzo della loro vita. Pensate agli atti eroici dei vostri compagni contro il crimine organizzato, e a quale sarebbe il loro giudizio sul vostro operato di oggi, sulla vostra connivenza a norme assurde e illegittime. Pensate al discredito che il vostro comportamento getta sulla vostra immagine, e chiedetevi se esso non sia voluto da chi, invocando l’istituzione di un esercito europeo, cerca di destabilizzare la sicurezza nazionale e di indebolire le istituzioni ad essa preposte. Perché è evidente che, nella perpetua rivoluzione imposta dall’alto, la distruzione dell’autorità inizia proprio nel renderla odiosa alle masse, nell’utilizzarla contro i cittadini e non contro i criminali, nello screditarla agli occhi degli onesti.

Tra le vostre fila, in grandissima maggioranza, vi sono persone oneste a cui noi tutti guardiamo con rispetto e con gratitudine. Ricordatevi del giuramento prestato, della parola data, dell’onore di servire la Patria e soprattutto del giudizio di Dio, che vi chiederà conto di ciò che avete fatto come servitori dello Stato, come rappresentanti delle Forze dell’Ordine, come Cristiani.

Ricevete la mia paterna Benedizione, con la speranza che sappiate ritrovare l’orgoglio della vostra professione e la pace che potrete avere solo compiendo il bene e operando per la giustizia.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

 29 Gennaio 2022

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9 commenti

  • PIERGIORGIO BUGLIONI ha detto:

    MONSIGNOR VIGANO’ GRAZIE PER QUELLO CHE STA FACENDO. MI RACCOMANDO DI NON DEMORDERE ED ANZI DI ILLUMINARCI SEMPRE DI PIU’ CON IL SUO PENSIERO

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Eeeee… occhio alla nemesi!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • physicus ha detto:

    Prego.mo monsignor Viganò, la Beata Vergine, mi ha assistito e , ammalandomi, mi ha allungato di sei/ sette mesi lavoro e retribuzione. Ma chiedo a Lei preghiere e una benedizione per il futuro, ma anche per i miei colleghi insegnanti a casa. Sono rimasti in pochi, ma hanno spesso bisogno di aiuto. Anche dal Cielo

  • Federico ha detto:

    Carlo Maria Viganò è un vero uomo di Dio. Che il Signore lo protegga e conservi sempre. Lui è il vero papa di cui avremmo bisogno.

    • anonimo ha detto:

      Concordo in pieno, già però lo ritengo la vera guida attuale della Chiesa, moralem pastorale e dottrinale, ha , anche litergica, datao il suo appoggio alla messa Vetus Ordo.

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Il “martirio bianco” e per tutti i veri credenti e per tutti i giorni, cosa è Cristianesimo senza la Croce? Ed il martirio rosso è una Grazia di Dio.
    E non esageriamo, siamo in tanti Sacerdoti nel mondo che cerchiamo di vivere e servire da tali, ma non abbiamo la visibiilità dell’ amatissimo Mgr. Carlo Maria, ma siamo visti fino ultimo dei cappelli da Colui che solo importa, Cristo, Nostro Imperatore.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    È attraverso le Sue parole che milioni di persone, oltre me, hanno avuto chiaro il quadro apocalittico delineato fin nei minimi particolari in termini di mezzi, numeri, strategie scopi e finalità, della circostanza storica che stiamo vivendo.
    Il Monsignore ha offerto, chissà in che misura di sforzo umano e divino le risposte al vergognoso affronto che subiamo.
    Se solo le diverse categorie sociali a cui si è rivolto, (non sarà l’ultima, questa delle FFOO) , con amore di padre e Sapienza di un professionista apolicassero nella realtà i suoi suggerimenti, avremmo non solo il corpo, ma anche l’anima salva

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Ringrazio dal più profondo del cuore il NSGC per aver suscitato una così limpida anima, mite e combattiva. Audace e ferma come lo è quella concessa e accuratamente alimentata, del sacerdote e Sua Eccellenza Monsignor Viganò.

    Ah se i preti ascoltassero il suo appello a fare i preti!
    Non ci avvicineremmo così tanto a nessun martirio: né bianco, né rosso.

    Dio benedica Monsignor Viganò.

    Grazie dottor Tosatti.