Arrendersi All’Evidenza: se il Covid Sta Finendo, Attenti all’Influenza…

22 Gennaio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il nostro Arrendersi All’Evidenza, che ben conoscete, e che sapete bene che non parla e scrive a vanvera, ma da una base scientifica ed esperienziale molto solida, ci offre questa riflessione-avvertimento su cosa fare nei mesi prossimi, per fronteggiare una rischio imminente. Non vogliamo rubare il mestiere ai mass media di regime, specializzati nello spargere a piene mani il terrore, ma una messa in guardia è opportuna. Buona lettura e prevenzione…

§§§

 

SI PROFILANO TEMPI CUPI

Lo sappiamo tutti: prevenire (davvero) è meglio che curare (male).

Tutti parlano di Covid e si fanno milioni di tamponi per sapere se si è positivi o meno.

La variante Omicron presenta una sintomatologia più lieve delle precedenti, ma è molto trasmissibile.

Mostra un numero insolitamente alto di mutazioni, molte delle quali nuove e proprio sul peplomero conosciuto come proteina spike che rappresenta l’istruzione immunitaria data dal vaccino.

E’ prevedibile che moltissime persone nel prossimo mese contrarranno il contagio di Omicron.

Due dosi non proteggono il vaccinato più di un non vaccinato. La terza dose del vaccino, dopo un iniziale abbassamento delle difese già sperimentato da molti triplo-vaccinati postivi, può garantire un temporaneo aumento di anticorpi contro Omicron (sempre meno che per Delta) della durata di tre o quattro mesi.

Ma c’è un altro protagonista che sta per entrare in scena, proprio quando è il suo momento: l’influenza.

Sta tornando e lo sta facendo ad una velocità superiore del previsto, dopo essere (ufficialmente) sparita nel 2021.

Molti vaccinati contro il Covid hanno -in assenza di qualsiasi dato sperimentale a supporto e ad escludere spiacevoli complicazioni- ricevuto anche il vaccino antinfluenzale somministrato da solerti servitori della sanità pubblica.

Distanziamento, mascherine e sanitizzazione di mani, ambienti e oggetti possono ritardare la propagazione dei virus.

Tuttavia presto la circolazione dei virus troverà le condizioni climatiche storicamente più favorevoli per la sua diffusione. Per ora siamo ancora ad un livello prepandemico per l’influenza stagionale.

Ora ognuno può pensarla come meglio crede e fare gli scongiuri, ma sta profilandosi uno scenario molto pericoloso.

Chi vorrà parlare di Covid, si sbizzarrirà con Omicron o ulteriori varianti (regola: non si vaccina a pandemia in corso).

Chi vorrà parlare solo di influenza, avrà buon gioco ad attribuire i malanni a questo classico malanno di stagione.

Chi ha il coraggio di fare 1+1 teme un drastico incremento di situazioni molto pesanti, con impatto sui ricoveri.

Perché dovrebbe essere peggio l’influenza? Solo perché è da un anno che non la si vedeva (o non la si voleva vedere)?

No: può esserlo per due precisi motivi almeno: la minor efficienza immunitaria dei vaccinati e il grosso rischio dell’ADE. 

L’ADE è un aggravamento dei sintomi di un’infezione proprio in presenza di un alto livello di anticorpi nel paziente.

Il virus influenzale circolante finora rilevato è l’H3 del virus A, uno dei più pestiferi soprattutto per gli anziani.

E’ ancora presto per dire confermata questa asserzione, anche perché stanno ancora raccogliendo i referti dei pazienti.

C’è chi pensa che stiano mettendo le mani avanti per attribuire i prossimi guai ad una brutta influenza, tacendo d’altro.

Ci sono tutte le condizioni perché tanto il Covid, quanto l’influenza possano generare superinfezioni batteriche.

Si profila un impatto molto severo sulla salute e può prolungarsi per tutta la primavera, almeno fino a maggio.

I vaccini sono predittivi di una situazione che può mutare: il Covid è mutato e anche l’antinfluenzale ha previsto male.

Se i vaccini per il Covid sono inequivocabilmente superati dalla realtà del virus effettivamente in circolazione, quelli per l’antinfluenzale possono essere inefficaci per la difficoltà di prevedere il nuovo virus dopo un anno (il 2021) che ha fornito poche indicazioni predittive, essendo “sparita” l’influenza anche nell’emisfero opposto.

I più malevoli possono anche pensare che sia tutto voluto. Vaccineranno anche per l’influenza a epidemia in corso?

Speriamo che non sia così, ma il rischio di due o tre mesi proprio brutti c’è. E non per caso, né per sfortuna.

Il gufo non sono io… Titola il Corriere: Bill Gates, la nuova profezia: “La prossima pandemia più letale del Covid»

 

https://www.corriere.it/economia/finanza/22_gennaio_19/bill-gates-nuova-profezia-la-prossima-pandemia-piu-letale-covid-90748b4a-7959-11ec-8a8d-61f2621d8537.shtml

E allora? Consiglio tutti, vaccinati e non, di rinforzare le proprie difese immunitarie senza indebolirle. Intelligenti pauca.

Arrendersi all’evidenza, non senza combattere prima di averne una spiacevole.

§§§




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13 commenti

  • giovanni ha detto:

    Quesito non proprio in tema / se un non vaccinato decide di inocularsi il siero delle meraviglie cominciano , se non sbaglio dalla prima dose. Ora perche’ incominciare dalla prima ? non ha senso , c’e’ la terza dose , si comincia logicamente da questa. Teniamo presente che la ” copertura ” secondo i soloni televisivi dura circa quattro mesi . quindi il legame temporale con la fase virale precedente non c’e’. E allora perche’ iniziare dalla prima dose ?

  • Paoletta ha detto:

    Buongiorno, l’ADE può essere un problema anche per i guariti di recente?

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Non lo so, ma l’immunità naturale è più efficace di quella istruita dai vaccini. La risposta anticorpale si adatta meglio ad eventuali ricomparse con varianti.

      Per il resto ragiono con chi ha la pazienza di leggere i numeri.

      Casi di influenza negli ultimi anni in Italia

      Stagione 2015/2016 4,9 milioni di casi
      Stagione 2016/2017 5,6 milioni di casi
      Stagione 2017/2018 8,7 milioni di casi
      Stagione 2018/2019 8,0 milioni di casi
      Stagione 2019/2020 7,6 milioni di casi
      da febbraio 2020 riconosciuto il Covid
      Stagione 2020/2021 2,4 milioni di casi
      prosegue Covid e da inizio 2021 ci sono anche i vaccini

      Mortalità attribuita al Covid

      Fine Febbraio-Maggio 2020 33000
      (localizzati in poche aree) 340 morti/giorno, 97 giorni
      Giugno-Ottobre 2020 5000
      (tutta Italia) 33 morti/giorno, 153 giorni
      Novembre 2020-Gennaio 21 50000
      (tutta Italia) 543 morti/giorno, 92 giorni
      Febbraio-Maggio 2021 33000
      (tutta Italia) 275 morti/giorno, 120 giorni
      Giugno-Ottobre 2021 5800
      (tutta Italia) 38 morti/giorno, 153 giorni
      Novembre 2021-21 Gennaio 22 10800
      (tutta Italia) 132 morti/giorno, 82 giorni

      Alcune riflessioni

      Nell’inverno 2019-2020 c’era il vaccino antinfluenzale e non c’era ancora il Covid, almeno fino a febbraio 2020.
      L’influenza fu molto pesante e il Covid fece disastri in aree proprio particolarmente interessate dalla campagna di vaccinazione antinfluenzale.
      Nell’inverno 2020-2021 c’era il vaccino antinfluenzale e non c’era ancora quello antiCovid.
      L’influenza è scesa a livelli mai visti, ma la mortalità attribuita al Covid è stata molto elevata, in numeri assoluti più che nei primi mesi della pandemia.
      Nel 2021 ecco i vaccini sperimentale mRNA antiCovid.
      I due periodi estivi mostrano dati migliori nel 2020 (non c’era il vaccino) che nel 2021 (milioni già in doppia dose).
      Nell’inverno 2021-2022 c’era il vaccino antinfluenzale e molti hanno anche il boost, cioè la terza dose anticovid.

      Si profila una situazione inedita: vaccinazioni a raffica e contemporanea presenza diffusa di due virus.

      • Chiara ha detto:

        Lei è un medico?

        • arrendersi all'evidenza ha detto:

          Evidentemente no.
          Ho grande stima dei medici coscienziosi e ho imparato tanto da chi cerca di capire qualcosa in ogni scenario.

          • Chiara ha detto:

            Fa affermazioni per cui bisognerebbe essere medici, però…

          • Marco Tosatti ha detto:

            Credo che per modestia non ostenti le sue capacità professionali.

          • arrendersi all'evidenza ha detto:

            Per aiutarci a ragionare non servono titoli.
            Ecco un sito ricco di informazioni e facilmente consultabile.

            https://ourworldindata.org/excess-mortality-covid

            Vi si può vedere l’eccesso di mortalità indicizzato ogni 100000 abitanti e si possono fare confronti tra nazioni.

            https://ourworldindata.org/grapher/excess-deaths-cumulative-per-100k-economist?country=OWID_WRL~CHN~IND~USA~IDN~BRA

            Basta cliccare sulla nazione che interessa ed è possibile fare confronti.

            L’Italia registra nel biennio 2020 2021 un eccesso di mortalità GENERALE rispetto alla media degli anni 2015-2019. L’aumento rispetto alla media inizia dal marzo 2020. Tra marzo e maggio 2020 questa media è salita di 85 punti x 100000 abitanti (85×600=51000 morti in più), dei quali quelli attribuiti al covid sono stati meno.
            Dopo qualche mese allineato alla media o quasi, un nuovo forte aumento viene registrato tra ottobre 2020 e febbraio 2021 (100 punti indice in più, cioè 60000 decessi in eccesso, anche qui non tutti attribuibili a Covid). Teniamo presente che nell’attribuire il numero di decessi al Covid è tuttora contestato il criterio. Ma anche gonfiando i numeri, l’ECCESSO di mortalità NON è assorbito dai numeri di decessi attribuiti al Covid.
            Ancora più strano è l’aumento registrato da quando la vaccinazione antiCovid si è fatta massiccia: tra l’inizio giugno 2021 e la fine novembre 2021 l’indice è salito da 252 a 287, cioè risulterebbero 35×60000=21000 morti in eccesso rispetto alla media in un frangente in cui il Covid avrebbe inciso (ufficialmente) per circa 8000 unità.

            Sono dati che fanno riflettere sui possibili danni da vaccino (e per ogni decesso sono da pensare molti più malati che entrano in invalidità lunghe o permanenti, secondo il modello della Piramide di Heinrich universalmente noto).

            In Italia un premier dice che “i problemi che abbiamo dipendono dai non vaccinati”. E’ un medico? O ha mandato messaggi secondo altre specializzazioni?

        • ex : ha detto:

          Non si tratta di essere un medico oppure no. I numeri li sanno trattare anche chi non è medico, oltre ad informarsi da fonti non di regime. Pur non arrivando alle evidenti cognizioni di Arrendersi all’Evidenza – medico o no che sia – chi il prosciutto se lo mette in bocca anziché davanti agli occhi, sa che l’eccesso di mortalità, che non sia attribuito al Covid, dipende da due fattori:

          1) – dall’abbandono da parte del (Dis)servizio Sanitario Nazionale, col pretesto della “pandemia” da Covid, di tanti, tantissimi soggetti a gravissime patologie che nulla hanno a che fare col Covid;

          2) – dalle conseguenze del “vaccino” (c’è un numero notevole di decessi di gente sanissima dopo aver preso il vaccino – per non parlare di altre conseguenze negative, anche se non letali).

          Ma da tutto questo, sempre per chi il prosciutto se lo mangia e non lo usa per far velo alla vista, si nota un fatto veramente sbalorditivo: mentre – a seguito di “raccomandazioni” od “obblighi” che siano del Ministero della (ex) Salute – vengono contati tra i morti per Covid anche quelli che sono morti per altre patologie (è sufficiente che gli si riscontri il contagio, anche se ad un asintomatico), e quindi in realtà i morti “per Covid” sono molto meno di quelli che risultano ufficialmente, e di più quelli per altre patologie; al contrario, quelli che muoiono per aver assunto il “vaccino”, non sono considerati deceduti per tale motivo. Anzi, non li considerano proprio, come se non fossero mai esistiti.

      • Paoletta ha detto:

        Grazie

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Umanità ha progressiva perso senno in ultimi cinque lustri… primi segnali (andavano colti)… inoculazioni annuali abituali di sieri antinfluenzali… mai conosciuto mai in vita nostra un solo medico che si sia sparato siero antinfluenzale!… piano mostruoso era forse decollato?…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Proprio ieri Stilum Curiae ha pubblicato un articolo di Silvana De Mari che contiene dei buoni consigli che invito a leggere.

    A monte ci devono essere un rinforzo delle difese immunitarie (vitamine, zinco, zenzero, curcuma, e altre molecole che attivano le cellule immunitarie…) e un po’ di cura delle alte vie aeree (aerosol salini, eventualmente arricchiti), tuttavia ben consigliati e non assunti in modo indiscriminato (vanno conosciuti anche i problemi potenziali).

    In caso di sintomi da Covid, già nei primi tre giorni (senza indecente attesa) sono efficaci vit. D3, K2, C, lo zinco, un antiinfiammatorio non steroideo come l’aspirina o l’ibuprofene, l’idrossiclorochina, l’eparina, importante l’acetilcisteina (precursore del glutatione), l’azitromicina o altro antibiotico della famiglia dei macrolidi. I dosaggi si possono trovare nei vari protocolli pubblicati. Non bisogna prendere tutte queste cose insieme, ne bastano alcune, anche in base a ciò di cui si dispone.

    L’influenza la conosciamo. E’ un virus, ma la sintomatologia può complicarsi per concomitanti infezioni batteriche. L’antibiotico allora serve, sempre con criterio. Il medico è molto importante, perchè deve capire, distinguere, scegliere. Il problema è che si è arrivati a raccomandare -per telefono- terapie dannose, come la tachipirina in un contesto infiammatorio.
    O ad escludere a priori il trattamento con antibiotici dove sarebbero serviti, dopo anni di antibiotici prescritti scriteriatamente, generando resistenze.

  • ex : ha detto:

    Come combattere questa nuova influenza: antibiotici?