Caro Draghi, Rompere il Termometro non Abbasserà la Temperatura…

17 Gennaio 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa preziosa riflessione dell’ing. Zerbini sul perché e come quelli che ci governino stiano andando contro le leggi che regolano il buon funzionamento del meccanismo naturale e umano. Buona lettura e meditazione.

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L’uomo e la società  visti da un ingegnere.

La formica che trascina la briciola, la rondine che costruisce il suo nido, il castoro che si fa la casetta e la diga sul fiume  per avere sempre a disposizione l’acqua, che differenza hanno con l’uomo che si alza il mattino, va al lavoro, porta a casa il necessario per vivere? L’uomo (come loro) è un animale e come tale è (come loro) un sistema aperto,  è  parte di un grande sistema  cibernetico, ed è lui stesso un sistema cibernetico.

Le materie  di studio  fondamentali per un ingegnere sono la fisica, la meccanica razionale, la termodinamica, la scienza delle costruzioni, l’elettrotecnica, la teoria dei controlli, la teoria dell’affidabilità,  il tutto supportato da una approfondita conoscenza dell’analisi matematica.

Si può studiare l’uomo dal punto di vista di queste scienze ? Certamente sì,  e più l’approfondisci e più ti rendi conto che una macchina così complessa non potrebbe esistere senza un creatore onnisciente ed onnipotente.  Studiare l’uomo da questo punto di vista non è materialistico. Anzi fa aumentare la Fede.

L’uomo, come la formica, la rondine  e il  castoro, anzitutto, è un sistema aperto.

E’ un sistema aperto perché la sua vita dura finchè è in grado di mantenersi, depauperando l’ambiente esterno, sottraendogli le risorse necessarie per la sua sopravvivenza: ossigeno, acqua, alimenti vegetali e animali. E restituisce all’ambiente il  proprio lavoro: la coltivazione dei campi, l’allevamento degli animali che sono i due lavori essenziali dell’uomo. Gli altri, come fabbricare attrezzi, case, automobili, frigoriferi,  e quant’altro, sono tutti un di più per rendere più comoda la vita. Questa, al di là di tutte le considerazioni ontologiche, filosofiche o religiose è la realtà dell’esistenza dell’uomo in quanto animale. E da questo punto di vista è assurdo demonizzarlo perché “sfrutta” la terra. Sfrutta la terra perché questa è una necessità vitale elementare di tutti gli esseri viventi. Non c’entrano né Satana, né il peccato originale. E’ il Creatore che li ha fatti così. E la Terra della quale l’uomo vive che cos’è? E’ un piccolo corpo quasi sferico, di consistenza disomogenea, fragile e sottoposto  a sollecitazioni termiche e meccaniche enormi e perciò molto instabile. E questo spiega il continuo susseguirsi di calamità naturali, come terremoti , maremoti, eruzioni  vulcaniche, alluvioni, e catastrofiche trombe d’aria.

Dal punto di vista materiale la Terra è un sistema chiuso, perché non può contenere più di quanto contiene fin dall’inizio,  mentre dal punto di vista energetico è un sistema aperto. Se non importasse ogni giorno energia solare sarebbe morta a partire dai vegetali che senza luce non possono vivere e crescere. Ma se non ne riflettesse verso lo spazio una buona parte raggiungerebbe in breve tempo temperature incompatibili con la vita. E  il Sole, fonte di energia e di vita per la terra, è un sistema chiuso. Quando le sue riserve di idrogeno si esauriranno si spegnerà, senza bisogno di alcun intervento divino. Il Sole fra un paio o poco più di  miliardi di anni  si spegnerà e tutto sarà finito. Non c’è energia rinnovabile e nemmeno quella del Sole lo è. L’intero universo tende ad un livellamento generale e a quel punto non ci sarà più vita. In questo senso il secondo principio della termodinamica è inesorabile. Comunque non preoccupiamoci, non avverrà domani.

Come macchina l’uomo  ha un’affidabilità molto limitata: è soggetto ad usura (come la cinghia di trasmissione o i pneumatici di un’automobile) e soggetto a guasti accidentali (come la rottura di un giunto o la foratura di un pneumatico). Ecco cosa sono l’invecchiamento,  le malattie e gli infortuni. A questo punto se non viene tempestivamente riparato diventa un sistema chiuso e muore.

L’uomo  è superiore agli altri animali ma in che cosa è superiore ? L’uomo non è certamente il più forte, non è il più veloce, non ha la vista o l’udito più acuto, non è il miglior nuotatore, e non può volare… E allora ? E’ soltanto il più INTELLIGENTE.

La superiorità dell’uomo risiede anzitutto nel suo livello di consapevolezza. Cioè l’uomo è un complesso sistema cibernetico a più livelli. Anche da questo punto di vista è una meraviglia.

Ma, anzitutto che cosa sono la cibernetica e  un sistema cibernetico?

Dobbiamo a Norbert Viener l’uso di questo termine che letteralmente significa “scienza del nocchiero” per dare un nome alla teoria dell’informazione applicata al controllo di sistemi con più di un grado di libertà.

Un sistema costituito da soli ingranaggi per quanto complesso ha un solo grado di libertà: il movimento di un solo elemento comporta necessariamente il movimento di tutti gli altri secondo una legge prestabilita. Un esempio è la bicicletta senza ruota libera. Se conosco il numero di denti della moltiplica e del pignone e il diametro esatto della ruota non c’è dubbio che la velocità è rigidamente collegata al numero di pedalate al minuto e sarà calcolabile con una precisa formula:

V = N1/n2*3,14*d*pedalate al minuto .

Ma il numero di pedalate al minuto, la direzione in cui si muove, lo scopo del suo movimento dipendono da una guida, da un nocchiero che in questo caso è il ciclista.

Quando un sistema ha più di un grado di libertà ( e l’individuo e la società di gradi di libertà ne hanno infiniti)  il controllo diventa un problema.

Fondamentalmente i controlli si dividono in due tipi : i controlli ad anello aperto e i controlli ad anello chiuso.

Il controllo ad anello aperto ha come principio lo schema  causa à effetto:  un ordine dato al sistema è  seguito da una matematicamente certa esecuzione da parte del sistema e per principio non ammette deroghe. Ma , come già detto, ciò vale per i sistemi con un solo grado di libertà e in assenza di guasti.

Quando un sistema è dotato di molti gradi di libertà ed è soggetto a variabilità e a disturbi, fare affidamento sul controllo ad anello aperto è folle. Chi comanda dà l’ordine di fare una cosa ma il sistema può reagire in modo del tutto inaspettato e diverso da quello atteso . Nel caso di un sistema con molti gradi di libertà diventa indispensabile il controllo ad anello chiuso. Il sistema va continuamente monitorato in tutte le sue parti, le misure effettuate devono essere prive di errori e riportate ad un centro di controllo senza errori o ritardi, confrontate con dei valori di riferimento e il centro di controllo deve immediatamente intervenire con azioni correttive atte a rendere minimi gli scostamenti tra riferimento e misura. L’esempio più semplice è quello del comune termostato. Prefissata la temperatura voluta, il termostato tramite un sensore misura la temperatura dell’ambiente e automaticamente interviene sulla valvola di regolazione della caldaia per diminuire l’intensità della fiamma quando la temperatura supera il valore di riferimento e aumentarla quando la temperatura è inferiore a quella di riferimento. L’errore , cioè la differenza tra il valore di riferimento e quello effettivamente ottenuto, è tanto più piccolo, quanto più grande è l’amplificazione propria del sistema di comando.

Il corpo dell’uomo è dotato di un numero enorme di controlli ad anello chiuso che regolano tutto: frequenza cardiaca, pressione del sangue, frequenza respiratoria, concentrazione di determinate sostanze nel sangue, posizione degli arti, velocità di spostamento, acidità dello stomaco, illuminazione del fondo dell’occhio, temperatura corporea,  ecc. ecc. Tutti questi sistemi di regolazione sono disposti in ordine gerarchico: quelli essenziali alla vita sono riflessi incondizionati e involontari , i valori di riferimento sono prestabiliti come valori fissi o variabili in funzione dell’ambiente col quale il sistema uomo deve mantenersi in equilibrio (omeostasi); quelli meno essenziali, ma pure importanti, sono controllati da un livello superiore che fa riferimento alle sensazioni di piacere e dolore;   ad un livello più elevato sono quelli legati alla sensazione dello spazio, e all’espressività; e infine ad un livello superiore sono quelli che richiedono consapevolezza del proprio stato e del proprio rapporto con l’ambiente, capacità immaginativa, creatività.

Tutto questo è legato alla complessità del sistema nervoso, ai sensori interni ed esterni i cui segnali in gran parte rimangono ai livelli più bassi e non vengono nemmeno percepiti a livello di consapevolezza, ma ciò non ostante agiscono.

Si tratta di un meraviglioso sistema che noi ingegneri abbiamo cercato di capire,imitare e riprodurre  e realizzare con i mezzi a nostra disposizione – segnatamente- con i dispositivi elettronici . Oggi tutti i macchinari, gli impianti, i grandi e piccoli sistemi di generazione e utilizzazione dell’energia elettrica, i trasporti (treni, tram, metropolitane) sono dotati di sistemi di controllo ad anello chiuso che conferiscono maggior precisione, velocità di produzione, sicurezza e minor fatica per l’uomo addetto alla loro conduzione.

Difetti del sistema

Non sempre i sistemi di controllo funzionano correttamente . Le principali cause di malfunzionamento sono: l’interruzione dell’anello, errori dei monitor, ritardo nella trasmissione ed esecuzione dei comandi, mancanza di riferimento. Il risultato di questi cattivi funzionamenti sono i seguenti.

Interruzione dell’anello : il sistema va completamente fuori controllo.

Errori del monitor: gli interventi correttivi sono sbagliati e peggiorano la situazione.

– Ritardo nella trasmissione ed esecuzione dei comandi : gli interventi correttivi sono sfasati rispetto allo stato del sistema e si possono innescare oscillazioni e instabilità permanenti.

Mancanza di riferimento : l’azione correttiva porta a zero l’output del sistema e in pratica lo arresta.

L’uomo non è un ingranaggio.

Non c’è niente di più sbagliato nella progettazione e realizzazione di sistemi sociali di considerare l’uomo come un “ingranaggio” del sistema. Ogni tentativo in questo senso è destinato al fallimento.

Chi governa non può dare ordini nella speranza o nel presupposto assiomatico che verranno eseguiti; altrimenti, senza che lui se ne renda conto , il sistema potrebbe andare in tutt’altra direzione o perché l’ordine non è stato ricevuto, o perché pur essendo stato ricevuto è stato volutamente ignorato, o perché è stato frainteso ed eseguito malamente o solo parzialmente. Per conseguenza, come per l’individuo, per un gruppo sociale è necessaria la presenza di un sistema informativo di ritorno che informi chi decide e dà ordini , a tutti i livelli,  circa il ricevimento dell’ordine, l’impegno del ricevente di eseguirlo, e soprattutto dei risultati. Risultati che, confrontati con gli obiettivi dei capi, permetteranno a questi ultimi di valutare gli scostamenti e le eventuali azioni correttive per rendere  minimo il valore degli scostamenti stessi.

In pratica però accade che i capi incapaci interpretano un feedback negativo come un’offesa personale, come un segno di rivolta da contrastare con la forza. Anziché prendere atto che  i risultati sono differenti e peggiori di quelli attesi e per conseguenza debbono essere implementate misure correttive, insistono nell’errore fino alla catastrofe finale. Zittire il dissenso è molto pericoloso. Grazie a questo sono finiti male Hitler, Mussolini e tanti altri dittatori.

Questo è fondamentalmente l’errore che stanno facendo Draghi, Speranza  e  Figliuolo con l’appoggio della Lamorgese: bastonare, incarcerare, multare, depennare dagli ordini professionali i datori del feedback che dovrebbero  essere considerati preziosi collaboratori  alla corretta guida del sistema. Spaccare il termometro che segna una temperatura troppo alta o troppo bassa rispetto a quella da noi desiderata non contribuisce a modificare la temperatura: è solo indice di stupidità.

A. Zerbini

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11 commenti

  • Valeria Fusetti ha detto:

    È un articolo bellissimo, la parte diciamo così didattica è talmente chiara che persino una capra come me è riuscita a capirla. E sono una a cui, per far capire la differenza tra forza centrifuga e centripeta, il professore di fisica si “abbassò” (così disse) a farmi l’esempio della lavatrice… ma la parte in cui prevale la fede è poesia pura ! Il cuore si alza e si dilata nella comprensione trasmessa dell’amore di Dio per la Sua Creazione. Grazie carissimo Emerito, sono commossa. Leggerò con grande piacere anche gli altri articoli.

  • acido prussico ha detto:

    Ing. SCE,
    quando può e vuole ci illustri anche l’EFFETTO FARFALLA nei sistemi.
    Non è vero che secondo il “poetico” effetto farfalla, “il battito d’ali di una farfalla in Brasile provoca un tornado in Texas” (Edward Lorenz)?

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Beh io in altro modo ho affermato la stessa cosa e cioè che tutto nell’universo è collegato dicendo : una goccia d’acqua che cade in un oceano, sposta tutte le altre.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Non per vanagloria, ma a completamente del mio articolo la cui lettura forse non apparirà a tutti facile, faccio presente che la teoria dei controlli ha avuto il suo grande sviluppo dopo il 1940 e la pratica si è diffusa ai livelli dei nostri giorni dopo gli anni 60 a seguito della scoperta dei semiconduttori e delle loro particolarissime proprietà. Oggi le applicazioni pratiche sono infinite, ma, in aggiunta a questo, la teoria dei controlli ha dato un grande aiuto alle scienze relative al management cioè alla organizzazione e gestione delle attività umane economiche e produttive.
    Per vedere i miei articoli precedenti basta cliccare sul tag Zerbini qui sopra.

  • MARIA GIULIA SCACCHI ha detto:

    L’errore ancor più fondamentale di tutti costoro, e Lei ne converrà visto che all’inizio ha affermato che studiare l’uomo fa aumentare la fede, è l’assenza per loro della variabile – meglio la costante – DIO.

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    Con un approccio ispirato alla “dotta ignoranza”, di socratica memoria, in ogni situazione e tanto più nel cercare una soluzione a problemi di interesse generale, il clima della convivenza vedrebbe abbassarsi il livello di inquinamento dovuto a fattori che fanno innalzare la temperatura – fino al delirio di onnipotenza – dei tanti o dei pochi che si ritengono illuminati e dell’intero “corpo” sociale. Con conseguenze, il più delle volte, difficilmente riconducibili alla normalità.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    chiunque assurga ad alte posizioni di potere è essenzialmente stupido… deve essere essenzialmente stupido… così non fosse come potrebbe sopportare immane peso di responsabilità che tali posizioni comportano… male che proprie decisioni errate possano causare dovrebbe rendere loro vita un inferno se possedessero almeno briciolo di sensibilità…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Creazionista ha detto:

    Non stupidità, CRIMINALITÀ

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Articolo davvero ottimo. Il potere è sempre una relazione, volta a creare per la gente un ambiente e dei servizi accettabili.
    Il tecnocrate, che ragiona come un computer umano, ha la presuzione di ignorare l’organismo vivente della società, per stravolgerla secondo i suoi progetti disegnati a tavolino. Il fallimento è scontato, bisogna solo vedere quando