Molti si Chiedono: è il Tempo dell’Anticristo? E Chi Sarebbe, o Sarebbero?

5 Gennaio 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico del blog ci invia questa riflessione, che ben volentieri portiamo alla vostra attenzione. Buona lettura.

§§§

 

IL TEMPO DELL’ANTICRISTO?

Il mistero dell’incarnazione contempla a Natale il Verbo di Dio divenuto uomo nel grembo di Maria.

E’ il Cristo, cioè il Messia, secondo il titolo riconosciuto a Gesù dai cristiani. In lui Dio si rivela Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo. Da Cristo viene la redenzione dell’umanità soggetta alla schiavitù del peccato che ha turbato l’originaria perfezione della creazione. Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste … la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta (Gv 1, 3-5).  E’ il Re dell’universo eppure il mondo non è il suo regno, perché su di esso regna il principe di questo mondo.

In questa limitazione di sovranità di Cristo non viene meno l’onnipotenza di Dio, bensì si determina la decisiva presa di posizione di ogni creatura libera di scegliere. Dio è amore ed è verità: la verità rende liberi (Gv 8,32).

La creatura umana nel mondo attualmente è schiava: per essere libera deve accogliere il dono della verità. Il tempo della Chiesa sua sposa è quello dell’annuncio della buona notizia del vangelo sostenuto dalla provvidente grazia divina e dalla presenza reale di Cristo. Lungo l’itinerario c’è una continua lotta tra chi è di Cristo e chi a Cristo si oppone con i ragionamenti mondani.  Gesù ha detto che vi sarà sempre opposizione con la mentalità del mondo. Essa giungerà a un punto decisivo di conflitto e la croce portata Gesù riguarda anche i suoi discepoli.

L’opposizione a Cristo (il Dio fatto uomo, ovvero un puro spirito incarnatosi nella creatura messa ad amministrare la creazione) si realizza nella figura dell’Anticristo (colui che nel mondo incarna lo spirito ribelle a Dio, l’angelo decaduto, il diavolo, Satana).

La storia vede manifestarsi questa presenza tangibile nel momento in cui la sua espressione cessa di essere solo spirituale (agendo tentando al male) per concretizzarsi in un attore storico manifestamente nemico e avversario di Cristo, come il “suo padre” che ne è l’ispiratore.

Si determina l’antitesi spiegata da Gesù stesso (Gv 8,44), distinguendo tra chi è il Padre suo (il Padre nostro) e chi invece ha per padre il diavolo omicida e menzognero fin dal principio. Questo rischio è corso da quegli stessi (Gv 8,31) che hanno creduto a Gesù! Non è un problema solo “degli altri” da additare a nemici.

Chi è allora l’Anticristo? Se il Cristo è l’uomo-Dio in cui ha preso carne la Verità di Dio, il suo anti è l’uomo nel quale si incarna la menzogna diabolica. Non riconosce Gesù e vi si oppone. Ha in odio Cristo, ma il mondo, che è il suo regno, rende onore a un uomo così: l’Anticristo non passa affatto per cattivo, ma anzi esprime le virtù alle quali plaude la mondanità.

Geniali romanzieri lo hanno descritto come filantropo, pacifista, ecumenico e ambientalista. Un uomo che sente di potersi fare come dio senza Dio, ricalcando la suggestione del primo uomo caduto dalla tentazione del serpente nel peccato originale. L’antidoto a tale velenosa superbia è l’umiltà, di cui l’Anticristo è clamorosamente privo, sapendone solo far vanitoso sfoggio vantandola in favor di telecamere!

Le folle plaudenti arridono al successo dell’Anticristo per incapacità di distinguere il vero dal falso. L’uomo libero del cristianesimo, pronto addirittura al martirio per non abiurare alla fede, si è trasformato nell’inconsistente suddito di un totalitarismo nascosto che lo dice libero mentre ne fa un cane al guinzaglio. Anche popolazioni cresciute in una cultura cristiana, ipnotizzate dal principe del mondo e svuotate dal progressivo disincarnarsi di Cristo nelle coscienze, vivono il dramma della menzogna anticristica.

Quest’uomo (non necessariamente un singolo uomo) e il suo falso profeta (non necessariamente un solo falso profeta) non è il demonio (che è un puro spirito), ma reca in sé un terribile dèmone (un genio, una passione sfrenata che gli ha riempito il cuore). Mentre Gesù ha detto beato chi, puro (autentico, genuino, intero, casto) di cuore può vedere Dio, qui siamo di fronte alla massima divisione, adulterazione, contaminazione, corruzione, immondezza che lo rende cieco a Dio.

Reinhard Raffalt (l’Anticristo, Ed. Antaios, pagg. 104-110) chiude il suo saggio sull’Anticristo descrivendone la tragedia che non porta a salvezza: il dèmone non conduce a essere un uomo che si fa dio senza Cristo, ma a trasformarsi in altro, proponendo “una filantropia destinata a ribaltarsi nell’odio annientatore dell’uomo”.

Una morale pseudo cristiana privata del Cristo che la fonda, che preferisce la scienza alla fede, ma dove “l’uno originario” è tragicamente lacerato e pieno di contraddizioni (cfr Nietzche).  Il mondo della piena manifestazione dell’Anticristo è l’apoteosi lacerante del peccato, il dèmone che trascina l’Anticristo incapace di accogliere la salvezza offerta dalla croce.  Gli verrebbe dall’amore originario cui non crede, sentendosi figlio del caso e del caos, illudendosi di trascendersi in qualcosa di meglio in questo mondo, non avendo nulla da sperare dal Cielo.

C’è un indimenticabile passaggio di Spe Salvi (il terribilmente profetico paragrafo 19) in cui Benedetto XVI cita Kant per prendere in considerazione la possibilità che, accanto alla fine naturale di tutte le cose, se ne verifichi anche una contro natura, perversa. Scrive al riguardo: «Se il cristianesimo un giorno dovesse arrivare a non essere più degno di amore […] allora il pensiero dominante degli uomini dovrebbe diventare quello di un rifiuto e di un’opposizione contro di esso; e l’anticristo […] inaugurerebbe il suo, pur breve, regime (fondato presumibilmente sulla paura e sull’egoismo). In seguito, però, poiché il cristianesimo, pur essendo stato destinato ad essere la religione universale, di fatto non sarebbe stato aiutato dal destino a diventarlo, potrebbe verificarsi, sotto l’aspetto morale, la fine (perversa) di tutte le cose».

Con il gusto musicale di Raffalt per chi ancora gusta la sinfonia cristiana, il crescendo della cacofonia dionisiaca non esclude il martirio. Invece per l’Anticristo la sua ossessione musicale vorrebbe sovrastare la disperazione nell’illusione di un sì a sé stesso. In mezzo a questi suoni così diversi sta l’umanità contesa, nella partita attorno alla libertà e all’uomo. Si tratta di scegliere se portare tutte le cose al loro fine (instaurare omnia in Christo) o giungere alla fine perversa di tutte le cose.

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22 commenti

  • Luigi ha detto:

    Trevignano Romano 03 gennaio 2022

    Figli miei, grazie per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore. Figli, è una gioia vedervi uniti in un’unica voce, in un unico cuore, siate sempre una famiglia unita, siate madri, padri e fratelli, l’uno con l’altro. Figli miei, quanto sarà costoso ciò che vedrete in questi tempi che arriveranno, ma affidate tutto a Gesù, Lui non vi abbandonerà e continuerà a consolare il vostro cuore e la vostra anima. Figli, se sapeste quanta bellezza c’è nel Regno di Dio, già pronto per voi, guardate al futuro con gioia perché dopo la purificazione della terra non ci sarà altro che amore, pace e gioia. Molti, in questo anno verranno guariti anche da mali orribili, quindi abbiate fiducia e offrite tutte le vostre sofferenze. Attenzione all’anticristo che sta già lavorando nel silenzio, ecco perché vi chiedo di aumentare la vostra fede, altrimenti non sarete neanche in grado di superare l’avvertimento che è prossimo. Figli, oggi molte grazie scenderanno su di voi, testimoniate e abbiate il coraggio della vera fede. Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen. Oggi i miei angeli sono tra voi e pregano con voi.

  • Rosellina ha detto:

    Far fare i servizi liturgici a gente che entra in ritardo in chiesa solo per fottersi i sacchi della spera, nella ipotesi meno terribile, deduco che i persecutori dei cristiani veri sia ormai da dentro le chiese concrete.
    Indemoniati a servire messe sacrileghe.
    E noi mazziati per doverle guardare a distanza, senza accesso ai sacramenti che veneriamo come vitali per l’eternità.

  • briciola ha detto:

    L’Apostolo Giovanni parla degli Anticristi anche nella sua prima Epistola. Vediamo cosa afferma ai versetti 18-19 del secondo capitolo.

    Fanciulli, è l’ultima ora. E, come avete udito, l’anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi ; da questo conosciamo che è l’ultima ora.
    Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi ; ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri.

    • briciola ha detto:

      E aggiungiamo anche i versetti 21- 22- 23 :
      Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna proviene dalla verità.
      Chi è il mendace , se non colui che nega che Gesù è il Cristo ? Costui è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio.
      Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre ; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre.

      • daouda ha detto:

        Appunto…

        Scrive il Teologo sempre nella prima lettera 4,3 : “E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo”

        Chiaro riferimento antidocetista. Mentre l’uomo della Perdizione, L’empio, la Bestia, non hanno nulla a che fare con queste cose.

  • Maria Grazia ha detto:

    Forse non tutti, almeno non la sottoscritta, sono ancora in grado di cogliere elementi certi per l’identificazione dell’antiCristo, il quale sicuramente è una figura che suscita curiosità nell’immaginario collettivo; senz’altro, però, molti di noi ,adesso, riescono meglio a decifrare le descrizioni, ancora fino a qualche decennio fa, intricate e irrisolvibili, dell’Apocalisse. Anche fra i nostri commentatori il riferimento a questo ultimo libro sacro ispirato da Dio all’evangelista Giovanni si fa sempre più frequente, diventa sempre più attinente alla realtà che stiamo vivendo, ci offre spunti di lettura in merito alle situazioni aberranti attuali, ci sottopone una visione disillusa dell’immediato futuro che ci attende, ci fa capire che Cristo è già in cammino per ripristinare la giustizia sul nostro pianeta malato di egocentismo, opportunismo e venalità. A noi che l’attendiamo con speranza e fiducia non rimane che invocare: VIENI PRESTO O SIGNORE.

    • daouda ha detto:

      L’antiCristo ( o meglio gli antiCristi ) non sono e non c’entrano nulla con l’uomo della Perdizione ergo non c’entrano nulla colla Bestia, Babilonia, Il Falso Profeta ed il Dragone.

  • Gaetano2 ha detto:

    “… per incapacità di distinguere il vero dal falso…”
    Mi sovviene la nota dabbenaggine dei neocattolici della neochiesa incapaci di distinguere un Papa vero da un donciccio qualunque

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Su fai il bravo che domani è la festa di Santa Epifania vergine e martire e se non fai il bravo ti porta la calza piena di carbone antiecologico .

  • Miserere2 ha detto:

    Ora non voglio contraddire il teologo Ratzinger o il papa Benedetto: ma sul catechismo “c’e’ la sua mano”.
    Se riesco cerco i passaggi pure delle sue catechesi su 1 ts.
    Specificato questo, per me, non ci puo’ essere una fine perversa di tutte le cose ma una BENEDETTA fine di tutte le cose. La chiesa ad esempio non puo’ essere sopraffatta dallo scatenarsi ultimo del male.
    A mio parere i primi cristiani attendevano con speranza la Parusia. Sull’anticristo posso concordare. Ma Gesu’ solo nella seconda venuta (Parusia) puo’ sconfiggerlo.

    Se e’ vero quel che dico la fede cristiana ha avuto apparenti tentennamenti durante 20 secoli. Non solo sulla “fine del mondo” ma pure sulla morte individuale. Mi pare san Paolo chiami la morte “ultima nemica” mentre san Francesco :sorella morte”.

    Nessuno certo desidera morire (e’ umano) eppure il dolore e’ di chi resta non di chi si “addormenta”.

    • Miserere2 ha detto:

      Su cell. ho difficolta’ a fare ricerche.
      Avrei comunque scelto un passo del Catechismo.
      In realta’ …le cose non sono cosi chiare, almeno per me.
      Continuo a pensare che il ritorno di Cristo sia alla fine del mondo, ma forse sbaglio?

      Dal catechismo chiesa cattolica
      671 Già presente nella sua Chiesa, il regno di Cristo non è tuttavia ancora compiuto « con potenza e gloria grande » (Lc 21,27) 613 mediante la venuta del Re sulla terra. Questo regno è ancora insidiato dalle potenze inique, 614 anche se esse sono già state vinte radicalmente dalla pasqua di Cristo. Fino al momento in cui tutto sarà a lui sottomesso, 615 « fino a che non vi saranno i nuovi cieli e la terra nuova, nei quali la giustizia ha la sua dimora, la Chiesa pellegrinante, nei suoi sacramenti e nelle sue istituzioni, che appartengono all’età presente, porta la figura fugace di questo mondo, e vive tra le creature, le quali sono in gemito e nel travaglio del parto sino ad ora e attendono la manifestazione dei figli di Dio ». 616 Per questa ragione i cristiani pregano, soprattutto nell’Eucaristia, 617 per affrettare il ritorno di Cristo 618 dicendogli: « Vieni, Signore » (Ap 22,20). 619

  • daouda ha detto:

    Per sgombrare il campo dagli equiovoci sarebbe finalmente giunto il tempo di dichiarare l’anticristicità citato da Giovanni nella sua mera e sola dimensione docetista ( ossia gnostico-spiritualista ) , e tale anticristicità è scritto dal Teologio che è all’interno dell’ecumene ecclesiastica, non è portata avanti da nemici tou court della santa Chiesa e non ha alcuna velleità giust’appunto di domini globale. Esso quindi non ha nulla a che fare con l’Empio, il Figlio della perdizione , di cui parla Paolo e quindi tutti i riferimenti presenti nell’Apocalisse rispetto Babilonia, il dragone antico, La bestia ed il falso profeta che sono umani o sistemi umani che si vogliono assurgere a DIO e dominando il mondo ergo di certo negando la divinità del Cristo, non certo la sua umanità come è per gli anticristi che in Giovanni furono già tra noi da subito appunto.

    Tutto ciò è di una crassa miopia.

    La stessa narrazione apocalittica inoltre è completamente negatoria di qualsivoglia pseudo restaurazione che le veggenze di qualsivoglia tipo ( comprese quelle degli apparizionismi mariani ) paventano ed instillano soprattutto nei devianti tradizionalisti facendogli riscoprire l’eresia del chiliasmo sotto mentite spoglie.

    • Alberto Ramón Althaus ha detto:

      No llego a entender su comentario.
      ¿Se dirige contra el Apocalipsis de Daniel, contra los tres en los Evangelios sinópticos, o contra el de San Juan?
      No llego a entender la expresión “restaurar la narrativa”,
      ¿Se refiere a las interpretaciones de los Santos Padres o a las interpretaciones de los Doctores de la Iglesia?
      ¿O se refiere a los grandes trabajos que existen actualmente sobre el Apocalipsis?
      No mencionaré a Soloviev y Benson pues son muy conocidos como trabajos literarios.
      Sino a autores que han tratado el tema desde lo filosófico y teológico como Josef Pieper (quizás el más grande filósofo del siglo XX), el P. Leonardo Castellani y el P. Alfredo Sáenz.
      ¿Qué quiere decir con “restaurar la narrativa”?
      ¿En qué autores se basa para aseverar la necesidad de una “restauración de la narrativa”?
      Diga cuáles son los autores por lo menos.
      Apocalipsis significa revelación se requiere estudiar el tema en autores que creen y no en los que no creen en que el Apocalipsis, los cinco Apocalipsis, que forma parte de las Sagradas Escrituras y ello con grande pesar de algunos obispos progresistas que quisieran cambiar el canon y eliminar varios libros.
      Lo que debe hacer después de estudiar el tema es observar los signos de los tiempos si ve algo, entonces, ve y sino no ve.

      • daouda ha detto:

        Io non sono contro niente. Combatto solo le fandonie.

        Giovanni il Teologo quando parla degli anticristi ( al plurale, visto che quando parla dell’anticristo al singolore lo intende come spirito di antiCristicità ) li dice espressamente già presenti, facenti parte della Chiesa al suo interno, che esprimono una dottrina docetista e dunque gnostica negatrice dell’incarnazione.

        Il fione che riguarda invece l’uomo Empio, il figlio della perdizione, Daniele, l’Apocalisse e Paolo apostolo non riguarda l’anticristismo. Sono due cose diverse. Esso riguarda l’umanesimo che vuole divinizzarsi, cosa del tutto opposta allo spirito anticristico.
        Soloviev, ad esempio, parlando dell’Anticristo associato all’uomo della Perdizione, l’Empio, mischia dunque due concetti insieme compiendo un grossolano errore.
        Ulteriore errore di Soloviev è porre unicamente tale figura come sinistroide, progressista, quando può benissimamente essere destroide, pseudo-restauratrice, tradizionalista, anzi, forse funzionerebbe molto meglio per colpa delle pseudo veggenze riguardo il gran Monarca ed il gran Papa, e forse solo così si riuscirebbero a sedurre anche gli eletti. Difatti le stupidaggini che ora accalorano molti tradizionalisti sono un bieco revaival dell’antica eresia del chiliasmo.

        Tutti sanno che le lettere di Giovanni che parlano dell’antiCristo sono contro i docetisti ergo non c’entrano nulla , niente, zero di zero con l’uomo della Perdizione e l’Empio ( e di conseguenza l’Apocalisse con Babilonia, il dragone, la bestia ed il falso profeta ).
        Non servono nomi, lo sanno tutti quelli che sono onesti.

  • Massimiliano ha detto:

    Come darle torto. Questa è la risposta. Complimenti signor Nippo. Questa probabilmente l’unica via. Saluti.
    Massimiliano

  • massimo trevia ha detto:

    Questo mi fa capire fra l’altro la ragione per cui la massoneria e’ incompatibile col cristianesimo:fare anche il bene ma senza pensare di dipendere da Dio ,come se da soli lo potessimo.Cio’ equivale a cio’ che sentiva Lucifero:dotato da Dio di incredibili doni(portatore di luce……)divento’ superbo per non ammettere che non si era fatto da solo!!!Ecco,credo,perche’ la massoneria e’ come adoratrice di Lucifero(inconsciamente?)!Poi,purtroppo,certa Chiesa ha ceduto, dicendo che “se si cerca il bene”…..e la massoneria si e’ infiltrata:Mons Bugnini,principale estensore della messa post-conciliare ,era nella “lista Pecorelli”(quindi massone)e Paolo vi lo esilio’ in Turchia.Mi chiedo:perche’ allora non si torno’ indietro riguardo al nuovo rito?Oggi e’ sotto gli occhi di tutti che i cristiani siano in confusione,dimenticando che il centro non e’ “fare del bene”ma il farlo “a causa”del primato dato a Dio!Ora,gia’ solo l’uso del latino nella messa di prima( ovviamente so che non fu solo una traduzione in italiano)ti faceva capire che si entrava in una dimensione altra,sacra, rispetto alla normalità’e credo che ciò’ aiutasse davvero….e quindi al centro si metteva Dio!I massoni odiavano il latino nella Messa e non potendo(all’epoca,ma oggi….)abolire la messa riuscirono ad inquinarla e anche grazie alla traduzione in italiano sono riusciti nel mescolarsi alla vera fede; pian piano (viene naturale:siamo umani)il peso e’ stato spostato ereticamente(eresia:fare entrare in errore perché’ nel merito Cristo non era piu’ uomo che Dio e viceversa e se “sposti il peso” sull’umano ci riesci)sempre piu’ sull’umano, ed ecco che e’ decaduto squallidamente tutto(anche la musica “di chiesa”)verso un sentimentalismo che non ha virilità’ e l’uomo di oggi considera per la maggioranza la fede come superflua e da irriridere! Infine,mi chiedo:ma Paolo VI,parlando del “fumo di Satana entrato nella Chiesa”,come mai non cerco’ di farlo uscire, magari tornando al rito di prima ,visto che appunto a redigerlo in gran parte fu chi anche lui riteneva massone, spedendolo in Turchia?Oggi i risultati, ripeto,li vediamo,,..ma c’era ormai una forza massonica lasciata crescere che glielo impedì”?Ormai la “nuova messa”,quando usci’ la lista Pecorelli la si celebrava da qualche anno( e se il problema era solo il latino non sarebbe stato difficile tradurre i punti difficili per il popolo,lasciando il latino!)Quindi mi chiedo:perche’ il pontefice non torno’eroicamente indietro?E siccome la santità’ richiede virtù’ eroiche…..Paolo VI e’ davvero un vero santo?Poi lo so che si dice che addirittura fu un massone,ma non lo direi con sicurezza:pero’ dico che non fece granché’ per “aprire la finestra”onde fare uscire il fumo….o forse non capi’ l’importanza primaria di un rito antico di secoli! E nei fatti “il peso”si sposto’ sull’umano, privando del divino l’uomo:credo che celebrando nell’antico rito(guardacaso oggi avversato)qualsiasi sacerdote desse ai cristiani davvero come un “alimento sano, leggero,nutriente e come un’aria leggera di montagna”!!!!!(ovviamente parlo dell’atmosfera del rito antico:non dell’eucarestia) Oggi vediamo che la Chiesa ,in questa pandemia, si fa dominare dallo stato:mai accaduto!Sembra che coi massoni ci sia un rapporto da compagnoni e “per un concerto” in chiesa viene richiesto il “green pass”:a parte il tradimento del concordato(fra l’altro)io che non ce l’ho se voglio entrare a pregare non posso?Lo faccio lo stesso!CHI mi sta privando di questo diritto?Semplice:chi facendo abolire il vecchio rito oggi magari finanzia il tal concerto e di fatto chiude a me la tal chiesa grazie anche ad un concerto! E se Anni fa feci un sogno:pur senza la situazione odierna credo che preconizzasse ciò’ che sta accadendo.Auguri a tutti.

    • Corrado Bassanese ha detto:

      Non vorrei apparire pignolo, però santocielo potrebbe ricopiare in ‘bella’? Perché tra le varie parentesi, mancanza degli spazi tra parole, virgole attaccate a parole seguenti, ecc., mi è stato difficile seguire il concetto che voleva esprimere…

  • Enrico Nippo ha detto:

    Può darsi che “la fine perversa di tutte le cose” sia il passaggio ineludibile per “portare tutte le cose al loro fine (instaurare omnia in Christo)”.

    La perversione della crocifissione è il passaggio verso la Resurrezione.

    Morire per vivere.

    • miserere mei ha detto:

      Con una differenza: il martirio crocifisso, causato dalla perversione delle cose, è morte nel mondo e vita in cielo; viceversa la fine perversa produce morte del mondo e non apre eternità in cielo, ma altrove. Dove staremo?

      • Enrico Nippo ha detto:

        Può darsi che ciascuno sarà, o andrà, nel luogo che si è preparato con il suo comportamento animico-corporeo.

        Per quanto la Chiesa sia un’assemblea, il destino resta pur sempre individuale.

        Non si vede quale preoccupazione debba cogliere chi ha curato, e sta curando, il proprio comportamento animico-corporeo in ordine ai Precetti spirituali.