Argentina, un Anno di Aborto Legale. Più Desaparecidos che sotto la Giunta.

3 Gennaio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, José Arturo Quarracino ci offre dall’Argentina questa mesta riflessione sul bilancio di un anno di aborto legale nel suo Paese. Buona lettura.

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Un anno di aborto legale in Argentina = più scomparsi che durante l’ultima dittatura militare

Oggi, 30 dicembre 2021, segna un anno dalla legalizzazione dell’aborto in Argentina da parte del Senato Nazionale, legge 27.610/29, e che il presidente argentino ha promulgato il 14 gennaio di quest’anno.

Come abbiamo ripetuto più volte, la legalizzazione dell’aborto non è altro che la legalizzazione della pena di morte prenatale o la legalizzazione dell’omicidio prenatale, per cui la suddetta legge è chiaramente incostituzionale, dato che la vita umana è protetta dalla Costituzione Nazionale dal momento stesso del concepimento.

E abbiamo anche riaffermato in varie occasioni che, lungi dal significare un progresso, questa legalizzazione mostra il carattere chiaramente regressivo, prediluviano e trogloditico della suddetta legalizzazione, perché ha consacrato la pena di morte per gli esseri umani più indifesi e innocenti di tutti, i bambini non nati.

 

Giunta democratica abortista

Carattere regressivo, prediluviano e troglodita che si manifesta ancora una volta un anno dopo, attraverso la celebrazione ufficiale che è stata realizzata dalla Camera dei Deputati nazionale e da diverse organizzazioni pro-abortiste che hanno promosso dal 2005 i progetti di legalizzazione che si volevano imporre, con l’appoggio finanziario di organizzazioni internazionali anglo-americane abortiste – Ford Foundation, International Planned Parenthood Federation, International Planned Parenthood Federation, International Federation for the Planned Parenthood, International Federation for the Prevention of Abortion, International Federation for the Prevention of Abortion, International Federation for the Prevention of Abortion, International Planned Parenthood Federation, International Women’s Health Coalition, tra gli altri, che hanno contribuito con milioni di dollari a promuovere la cosiddetta “Campagna nazionale per l’aborto legale, sicuro e gratuito” portata avanti da organizzazioni “argentine”, subordinate a loro.

 

Sulla suddetta pagina web, poche ore dopo l’approvazione della legge in Argentina il 31 dicembre, l’IPPF non solo ha salutato apertamente il “trionfo” legislativo, ma ha anche fatto sapere che è stata la stessa IPPF a “nutrire un ecosistema di organizzazioni femministe e attiviste per più di 15 anni, che ha contribuito a rendere possibile oggi” che l’aborto sia legale. Ha anche riconosciuto che IPPF “sostiene direttamente sette partner in Argentina, che a loro volta sovvenzionano altre 20 organizzazioni di base in tutto il paese, che sono quelle che accompagnano i politici e i legislatori, fanno campagne di comunicazione e di sensibilizzazione per portare il “diritto all’aborto” nel discorso pubblico, e pianificano attivamente il modo migliore per sostenere l’attuazione della nuova legge”.

 

I sette partner dell’IPPF identificati nel paese – vere e proprie organizzazioni cipaya collaborazioniste – sono: -Casa FUSA – Católicas por el Derecho a Decidir -.

 

CEDES (Centro de Estudio de Estado y Sociedad) – Amnesty International in Argentina – Fundación Huésped – CELS (Centro de Estudios Legales y Sociales) – FEIM Argentina[1].

 

In breve, un’invasione britannica con collaborazionismo “argentino” su tutta la linea, in una vera dimostrazione di imperialismo genocida prenatale sovvenzionato, tra gli altri paesi, dai governi di Gran Bretagna, Germania, Australia, Austria, Canada, Corea del Sud, Olanda, Giappone, Norvegia, Nuova Zelanda, Svezia e Repubblica Popolare Cinese, tra gli altri, attraverso il contributo della International Planned Parenthood Federation[2].

 

Ma oltre a mostrarsi come una vera e propria sottomissione colonialista da parte dei funzionari e legislatori “argentini” a questa politica genocida prenatale, la legalizzazione dell’aborto dimostra, un anno dopo la sua sanzione e promulgazione, che la sua applicazione si è tradotta in un genocidio superiore a quello praticato dalla dittatura militare argentina nel Processo di Riorganizzazione Nazionale (1976-1983), attraverso la politica di scomparsa forzata di persone.

 

Questa politica fu applicata, come è pubblico e notorio, dalle task force del “governo” imposto con il sangue e il fuoco nel marzo 1976 dalle forze armate argentine. La pratica era quella di rapire coloro che erano considerati nemici politici, di tenerli in detenzione clandestina, in tutti i casi identificati solo da un numero, senza essere consegnati alla giustizia e, di conseguenza, senza essere sottoposti a un processo in cui avevano la possibilità di difendersi, e infine, in molti casi, di essere assassinati e gettati in mare o sepolti in tombe clandestine.

 

Giunta militare 1976

Con il ritorno della democrazia nel dicembre 1983, il governo del Dr. Raúl Alfonsín nominò una Commissione Nazionale sulla Sparizione delle Persone (CONADEP), composta da 19 personalità della vita pubblica argentina e presieduta dallo scrittore Ernesto Sábato, per indagare sulle violazioni dei diritti umani compiute dalla dittatura militare. Dopo 280 giorni, la Commissione presentò al presidente Alfonsín un rapporto contenente tutte le informazioni che aveva potuto raccogliere sulla sorte dei detenuti scomparsi durante quegli anni di dittatura. Il rapporto si intitolava Nunca más (Mai più) e registrava la scomparsa di 8.961 persone nel corso di 8 anni (1976-1983).

Paradossalmente, i leader politici e sociali che giustamente hanno condannato e continuano a condannare questa politica di eliminazione sistematica di esseri umani sono gli stessi che, in democrazia, un anno dopo l’entrata in vigore della legge sull’aborto, celebrano che in 11 mesi di applicazione di questa macabra legge, 32.758 persone sono scomparse prima della nascita, secondo le informazioni ufficiali.

In altre parole, in meno di un anno la “democrazia abortista e abortista” ha ucciso incostituzionalmente il 350% di persone in più rispetto a otto anni di dittatura militare. Con lo stesso metodo di sparizione forzata praticato dalle task force: sparizione del nascituro già nel testo stesso della legge (non viene menzionato nemmeno una volta), condannato a morte senza alcun avvocato che lo difenda, giustiziato sommariamente quasi subito dopo la sentenza (pronunciata dalla donna che lo ha partorito) e gettato nella spazzatura o venduto alle industrie che traggono profitto dai resti fetali abortiti (dato che la legge non dice nulla sul destino di questi resti). Con l’aggravante, come abbiamo detto inizialmente, di una pena di morte applicata a persone totalmente indifese e assolutamente innocenti, una condotta più tipica dei trogloditi prediluviani che dei progressisti rivoluzionari.

 

In breve, e a titolo riassuntivo, possiamo dire senza timore di sbagliarci che ci troviamo ancora una volta di fronte a un atteggiamento e un comportamento tipicamente schizofrenico: la “democrazia abortista-abortista” agisce allo stesso modo delle task force clandestine tipiche delle dittature militari, che i rappresentanti di questa democrazia abortista ripudiano a parole, ma facendo la stessa cosa.

Un atteggiamento e un comportamento schizofrenico al servizio del folle piano di genocidio demografico prenatale progettato dalla plutocrazia finanziaria globalista 50 anni fa, attraverso le politiche pianificate ed eseguite dal volto visibile di quel diabolico gruppo genocida e predatore: John Davison Rockefeller III e i suoi lacchè politici, scientifici e culturali.

 

José Arturo Quarracino

30 Dicembre 2021

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3 commenti

  • Sherden ha detto:

    Caro Tosatti, ho un dubbio: ma non è che l’attuale presidente argentino, gran fautore dell’approvazione di questa legge superabortista, è lo stesso che qualche mese fa è stato ricevuto in vaticano con tutti gli onori e pacche di incoraggiamento sulle spalle (come più tardi per il “pio cattolico” formato USA), ed è stato poi omaggiato di Messa in cappella privata, assieme alla di lui concubina, con allegra distribuzione ad entrambi dell’Eucarestia? Ma non era da considerarsi “un sicario”, o quantomeno un loro palese fiancheggiatore? A meno che non si tratti di un’altra persona…Mi faccia sapere (se anche lei ha il mio stesso dubbio, magari si potrebbe chiedere a Quarracino…)

  • Dino Brighenti ha detto:

    Finché si lascia bergoglio e soci a capo della chiesa cattolica (?) in attesa di una totale distruzione della medesima è inutile illudersi umanamente, salvo intervento Divino

  • Chedisastro ha detto:

    Si fanno grandi affari con i poveri feti abortiti e insistono a dirci che le linee cellulari fetali presenti nei vaccini risalgono a un abortino piccolo piccolo, quasi invisibile di cinquant’anni fa. Ipocriti e criminali, venduti al demonio che li porta al guinzaglio come cani rabbiosi. Grazie alla divina giustizia, tutto si paga, però.