BDV: il Bene da uno Scivolone, e Tracciare una Linea…

15 Dicembre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, la nostra BDV ha voluto salutare il ritorno in linea di SC con questa riflessione buttata giù sul tamburo…non possiamo non ringraziarla, e farle saltare la fila degli articoli che si sono accumulati in questi giorni e che ben presto troveranno il loro onorevole posto su queste pagine. Buona lettura.

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Bene, è mattino presto e, nel ringraziamento per la notte appena trascorsa prima in preghiera e poi nel sonno, attendo che passino i minuti per uscir nel buio ancora dell’aurora giovane e, fatti pochi passi, raggiungere la bella basilica di Sant’Agata dei Goti, dove star tra amici, nella compagnia dell’unico Immenso Amico, che ci abbraccia tutti quanti.

Prima di uscire però, come sempre, leggo la rassegna stampa che mi spedisce in quotidiano chi mi ama ed è così che posso sapere che cosa tramano i “nemici”. E’ così infatti che io chiamo oramai quanti, nella piramide del potere, attentano all’armonia che il Signore dona alle sue amatissime creature, cioè noi, e spargono zizzania, fiele e veleno ad ampie manate affinché ogni uomo, solo, mascherato, senza speranza (in barba al signor Speranza) nutra in se stesso la rabbia che, come ape al miele, lo conduce tra le braccia dell’Arcinemico.

La cospirazione, cari miei pochi lettori, non è  soltanto  materiale (incarnata nelle tante categorie che si sono inchinate alla Menzogna, in primis i miei colleghi giornalisti) ma soprattutto spirituale e così è la lotta che stiamo combattendo. Non sono le facce che appaiono in televisione i “nemici” (poveri burattini che presto finiranno paglia nella Geenna e sostituiti da altri come nel tandem Conte-Draghi), ma gli altri, quelli che non si vedono e che, nell’ombra, adorano la morte, Satana e tutti gli spiriti immondi che sono scesi, senza più Kathekon, a popolare la nostra povera Patria.

Intanto noi, nella prova, dobbiamo tenere il cuore al caldo, nelle dolci mani del Signore e, stretti alla Croce, cominciare, per dir così a fare piazza pulita. Non solo nel nostro cuore (per fare posto solo a Lui), ma anche nella nostra vita sociale, lasciando andare quanti, come Lucignolo, ci porterebbero lungo le false vie che conducono al “tristo sentiero” ovvero il grim pass, detto in diavoliano Green pass. Sì, il Signore che disegna linee storte per comporre la sua linea diritta e provvidenziale ci offre questo tempo di grazia per, finalmente, tracciare una riga nella nostra vita, nelle nostre amicizie.

Anche tra i famigliari. Gesù, lo ha detto chiaro e tondo, è venuto per dividere. Ma non divide, come il diavolo, sfruttando i nostri vizi e tentandoci uno per uno, no, no, no Egli divide gli uomini mettendoli di fronte alla Verità. Gli uni la seguiranno e passeranno per la porta stretta, gli altri faranno scelte di comodo, egoistiche, sceglieranno la via facile e la porta larga. Da una parte, il “martirio” che profuma di rosa, dall’altro le frottole puzzolenti di zolfo che, come si sa, ha il fetore dell’ uovo marcio.

E nel disegno di Dio che tutto percorre e regola e governa, ci sono anche io  che me ne andavo, ieri l’altro, a spasso con un’amica nuova (che è amica nel cuore di Gesù e Maria e per questo fedele). Lei, che è sportiva, mentre io non lo sono punto, cammina ad ampie falcate ed erano così tante le cose che dovevamo dirci che quasi ci prendevano per mano loro, trascinandoci via. Ci salutiamo, ma avremmo altro da raccontarci e lo facciamo a malincuore, davanti all’Istat, mi giro, la scarpa mi cede o non so, la suola è liscia e patapunfete, giù, a faccia avanti sul marmo.

Torno a casa, con la mano sanguinante. Per fortuna il ginocchio è solo dolorante, il naso (il mio naso grande) intatto e solo qualche escoriazione sulla bocca. Il diavolo fa lo sgambetto nel parapiglia delle troppe parole dette in fretta, ma il Signore tiene la Sua dolce mano sull’atterraggio… Ma è tutto il malessere della botta e del sentirmi a gambe all’aria, impotente, vulnerabile, sola, che sento addosso che mi pesa. Mogia. Mogia, con un fazzolettino brombo di sangue percorro la via nota che mi conduce a casa. Una fontanella m’accoglie e lavo le ferite…

Giunta a casa, seduta in cucina, soletta, mi faccio un caffelatte, mangio una fetta biscottata e il pensiero vola al Calvario, Gesù cade tante volte e noi, quando facciamo la Via Crucis in tempo pasquale, quasi non ci pensiamo, essendo nulla, così ci sembra, in confronto alla flagellazione o alla crocifissione. E prego, tra me, dicendo, Signore, ora so quel che hai patito e resto in me tutta dolorante, insieme a Lui, cadendo sulla salita. Stretta a Lui, in pianto di sofferenza, sento che il male sfugge, la fortezza m’abbraccia,  il dolore non c’è più. Solo il dito gonfio, il viso è il mio. Riesco persino a cucire… Embè, direte voi? E che cosa c’entra questo con il far piazza pulita? Un minuto di pazienza, prendiamo il fiato, stretti alla Croce Santa e, scesi d’un rigo, continuiamo per dar senso rotondo alle mie parole e scoprire come il Signore ci conduce nuovi amici, facendoci abbandonar quelli che credevamo esserlo per sempre…

Dallo scivolone a guardar sotto alle suole delle mie scarpe è un fiat. E decido, nel pomeriggio tardi, di buttar via gli stivaletti perché sono come le gomme lisce dell’automobile che non tengono più la strada. Così scendo e ai secchioni e lì incontro una certa conoscente, bella nel viso sensibile, di ottima famiglia e restauratrice. Parliamo un po’ così, del più e del meno, finché lei mi dice di aver letto qualche articolo e che le sono piaciute le mie quattro righe.

Ed è allora che, tolte le foglie di fico, arriviamo, cuore a cuore, a parlar di quel che conta. E mi racconta delle sue pene in una Chiesa che non riconosce più. Eccoci amiche, cuore a cuore, nel Cuore Immacolato di Maria che è la Verità. E mi par di conoscerla da sempre anche se, fino a ieri, ci scambiavamo al massimo un saluto… Verrà, lo so, un giorno alla Santa Messa a Sant’Agata dei Goti, dove, oranti, ci ritroviamo ogni giorno uno in più, come nelle catacombe della vera Chiesa cattolica, calpestata dalla sinodalità, inquinata dagli arcobaleni, scandalizzata dalla Pachamama. Una Chiesa piccola piccola che accoglie davvero chi s’inginocchia, in preghiera, davanti al Santissimo.

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4 commenti

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Come sempre le parole che Benedetta ricama sul foglio mi rendono la serenità, una serenità che in questi periodi, come diceva una mia carissima zia “con questi chiari di luna”, sovente è sgualcita, come il fazzoletto profumato di lavanda che, da attempato signora, metto nella borsetta. Ha, la mia serenità, tante pieghe, ed il valencienne che lo orla è strappato in alcuni punti, per il contatto con la mascherina che mi sono strappata dal viso, ed ho cacciato con rabbia ( ahimè) nella borsetta. Una facile metafora… ? Si questo è
    come in Brueghel Il Mondo alla Rovescia, che dopo essere stato rovesciato con violenza, e con strappi anche nei tessuto prezioso dei cari e sacri rapporti della mia vita, ora lentamente ma sensibilmente, incontro persone che ne riequilibrano il tessuto . Non ho una Chiesa dove andare, e questo continua a farmi sanguinare il cuore per il desiderio dell’Eucaristia, dello splendore della Santa Messa con gli Angeli che raccolgono l’incenso e lo portano al Trono della Gloria. Ma quando incontro Benedetta sui sentieri di Stilum Curiae, complice il Tosatti che sorride soddisfatto, so che nessuno mai potrà cancellare questo meraviglioso dono di Dio, fatto con e per Amore alla Sua famiglia adottiva. Per farci diventare tutti veri Figli, come il Figlio. E così aspetto fiduciosa che anche questo miracolo si compia.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Basta no essersi fatti troppo male cadendo!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Chedisastro ha detto:

    Capita di cadere e di farsi male, sanguinando persino, ma c’è caduta e caduta e lo chiarisce bene questo raccontino ammonitore il cui preambolo mi colpisce subito quando mette in guardia affinché la grande rabbia per l’ingiustizia che ci sovrasta non ci faccia cadere fra le grinfie dell’ arcinemico. Ecco, scorrendo le prime righe, ho immediatamente la conferma che di questi tempi non faccio altro che cadere. Cado e mi rialzo dopo essermi inginocchiata davanti a un confessore e poi ricado e mi rialzo un’altra volta, così di seguito e ho il cuore stranito, non ci dormo la notte: una condizione mai provata, un dolore dell’anima. Ma io voglio restare con Te, Signore e ti attendo nel piccolo presepe che ho preparato. La Tua dolcissima Mamma, grande protettrice di tutta la mia vita, mi soccorra in questa lotta e abbia pietà di me.

  • GIOPAV ha detto:

    Grazie Maria Benedetta. Se me lo permetti preferisco continuare a chiamarti così.
    Molti anni fa, facevo parte di un’associazione cattolica, dove ho
    potuto constatare in pratica l’aiuto dell’IMMACOLATA per la
    conversione e la salvezza delle anime. Un mio amico, a quel
    tempo l’anziano era lui, mi raccontò questo fatto: “un giorno,
    camminando da solo sul marciapiede (ben liscio) davanti al
    Politecnico di Torino e senza nessun umano in vista, stava
    meditando sulla conversione di san Paolo. Mentalmente
    diceva a GESU’: per forza che si è convertito. Lo hai
    buttato giù da cavallo. In quello stesso istante cadde lui.”
    A me confessò che, rialzandosi, comprese di non essersi
    convertito, ma io capii che senza la LUCE dello SPIRITO
    SANTO, a nessuno è possibile la conversione.