Un Nuovo Libro di Cristina Siccardi: Presentazione in Streaming, Oggi, alle 21.00.

1 Dicembre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Cristina Siccardi ha scritto per i tipi di SugarCo un libro quanto mai attuale, nel momento in cui Traditionis Custodes, il Motu Proprio del Pontefice regnante, compie un attacco al Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, che aveva liberalizzato con saggezza e spirito pastorale l’uso della liturgia di sempre. “Quella messa così martoriata e perseguitata, eppure così viva”, si intitola l’opera, (pp. 304 – € 22,00), che si avvale della prefazione di don Davide Pagliarani, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, che pubblichiamo per gentile concessione dell’autrice. E al contempo diamo notizia della presentazione, online, che avrà luogo questa sera, alle 21.00. Questo è il collegamento per partecipareBuona lettura, ascolto e meditazione.

§§§

 

Cristina Siccardi propone ai lettori un nuovo libro su un soggetto antico e in particolare, come scrive l’autrice, «un rito tanto antico quanto nuovo», riprendendo un’espressione cara a sant’Agostino. Si tratta di un testo che ha per obiettivo di illustrare la bellezza e la ric- chezza del rito tradizionale della Messa, così come è stato celebrato dalla Chiesa per secoli. Nello stesso tempo il presente testo fornirà, inevitabilmente, un contributo significativo al dibattito attuale, al- quanto acceso, sull’uso del medesimo rito.

Di primo acchito, sorprende il fatto che un tema così sublime pos- sa essere oggetto pure di una diatriba. Questo dato evoca una pagina del Vangelo, anch’essa sublime e drammatica allo stesso tempo: l’an- nuncio che Gesù fece del dono dell’Eucaristia e della Santa Messa di cui l’Eucaristia è il frutto. Ci riferiamo al famoso discorso contenuto nel capitolo sesto di San Giovanni in cui Nostro Signore, dopo aver sfamato cinquemila uomini con cinque pani e due pesci, promette il dono del Pane di Vita, cioè della Sua Carne e del Suo Sangue come nutrimento per le nostre anime. Questa promessa, lungi dal consoli- dare attorno a Nostro Signore gli animi della folla entusiasta che lo seguiva da tempo, provoca il primo «scisma» consistente e significa- tivo di una buona parte dei discepoli, che trovano le parole di Nostro Signore troppo dure e, in ultima analisi, inaccettabili, perché inintel- ligibili. Si tratta della prima grande prova che Nostro Signore incon- tra nella Sua vita pubblica. Ma che cosa impediva a queste anime di dare fiducia al Salvatore allorché questi aveva profuso tra loro la pro- pria generosità, operando innumerevoli guarigioni e miracoli di ogni tipo? Che cosa impediva loro di credere in Nostro Signore, quando, fino ad allora, avevano ritenuto le Sue parole e la Sua dottrina come celestiali? La risposta a questo quesito contiene in germe un dramma ancora attuale e che resterà tale fino alla fine dei tempi.

La promessa di Nostro Signore non poteva essere accolta da ani- me ancora troppo terrene, troppo fiduciose in un messianismo mon- dano e puramente temporale. La stessa divina promessa non poteva essere accolta da anime fondamentalmente tiepide o indifferenti, prive di spessore profondo e della disponibilità necessaria per la- sciarsi coinvolgere totalmente da ciò che Nostro Signore promette- va. Soprattutto la promessa di Nostro Signore non poteva essere ac- colta senza la Fede. A questo proposito, è opportuno notare come Nostro Signore nel discorso sul Pane di Vita esiga innanzitutto un atto di Fede, già sufficientemente reso possibile dai precedenti pro- digi operati in Galilea. Questa esigenza appare come assolutamente prioritaria. Gesù non si dilunga e non transige: «Io sono il pane vi- vo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6, 51). Non è fornita nessuna spiegazione ulteriore, potenzialmente utile ai razionalisti di allora.

Ancora oggi, dopo duemila anni, il Santo Sacrificio della Messa e la Santa Eucaristia rappresentano ciò che di più sublime esista sul- la Terra e ciò che di più prezioso Nostro Signore abbia lasciato alla sua Chiesa. Nello stesso tempo, purtroppo ancora oggi, questo teso- ro rappresenta un bene inintelligibile per la maggior parte degli uo- mini e pure dei cristiani. La storia non cambia. Non si può capire nulla del dono della Santa Messa se non si è disposti ad uscire da una prospettiva intramondana: in altri termini, la Santa Messa non può essere compresa e valorizzata se la missione della Chiesa è per- cepita come apporto socio-umanitario o come impegno ecologico; non è possibile vivere pienamente la Santa Eucaristia se non si è di- sposti ad uscire dall’indifferenza e dalla tiepidezza; soprattutto non ci si può avvicinare a questo mistero senza la Fede.

È con queste tre disposizioni che il libro di Cristina Siccardi è stato concepito ed è stato scritto. Sono esse a conferirgli il suo vero valore. Pertanto, è con queste stesse tre disposizioni che questo testo deve essere accolto per poter essere apprezzato in tutta la sua pro- fondità e per poter cogliere il messaggio di cui è foriero.

In questo saggio si offrono risposte serie e concrete, che partono da una esplicita considerazione: «Sempre meno persone si recano a Mes- sa e, comunque, per chi pratica ancora il precetto di santificare la do- menica, non è semplice comprendere che cosa essa sia veramente e pienamente. Le statistiche sono impietose e raccontano di un tracollo in accelerazione della sua frequentazione […]. L’ateizzazione di mas- sa degli ultimi cinquant’anni trova il suo catalizzatore proprio nel ri- fiuto della Messa; mentre prima era stata la Santa Messa ad impedir- la. […] Non è una teoria, un’ipotesi, è semplicemente la realtà dei fat- ti: la Messa non è più la Messa, come la fede non è più la Fede».

Mai come oggi l’umanità si è sentita smarrita e in balìa del nulla, con la sensazione che non esistano più punti di riferimento stabili e significativi. Questa terribile sensazione di smarrimento coinvolge pure i cristiani: essi per primi non sanno più dove stiano andando, perché non sanno più esattamente da dove vengano. La Chiesa ap- pare come irrimediabilmente divelta dalla luce del proprio passato e immessa in un vicolo cieco; tra i filosofi laici à la page, c’è chi parla già di decostruzione del cristianesimo e si domanda se la Chiesa cat- tolica esisterà ancora alla fine del ventunesimo secolo. È impossibi- le bendarsi gli occhi e negare questa crisi e la sua portata; sappiamo, però, benissimo che la Chiesa durerà per sempre e questa certezza è superiore ad ogni debolezza ed obiezione.

Ma come è possibile assicurare e accrescere in noi stessi questa certezza, allorché attorno a noi tutto sembra crollare? Oggi come nel passato il nostro punto di riferimento rimane il medesimo. Il Vange- lo lo indica. Quando Nostro Signore, nel culmine della sua prima grande prova, domandò agli Apostoli se pure loro avessero intenzio- ne di allontanarsi da Lui dopo l’incomprensibile promessa del dono dell’Eucaristia, San Pietro rispose in nome degli altri Apostoli, ma anche di tutti noi. Le sue parole devono essere le nostre, costante- mente riattualizzate: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vi- ta eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» (Gv 6, 68-69). Questo medesimo Salvatore che ha parole di vi- ta eterna lo incontriamo ancora ogni giorno. Come ha fatto con ogni anima nel corso della storia, Egli continua a istruirci, a sostenerci, a fortificarci, a comunicarci la Sua stessa vita attraverso il Santo Sa- crificio della Messa. È la Voce di sempre che continua ad esprimersi come sempre, attraverso la Messa di sempre.

Superiore generale della FSSPX Menzingen (CH), 3 settembre 2021, Festa di San Pio X

§§§





SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English.

Y este es el enlace al libro en español


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

*

Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:

IBAN:  IT24J0200805205000400690898

*

Oppure su PayPal, marco tosatti

*

La causale può essere: Donazione Stilum Curiae




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

I commenti sono chiusi.