Contro la Follia Isterica, Alcuni Semplici Dati e Calcoli sulla “Pandemia”.

23 Novembre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, alcuni dei commenti dei giorni scorsi sull’argomento della pandemia mi sono sembrati così interessanti che ho pensato di pubblicarli. In modo che anche i lettori di Stilum che non commentano gli articoli, e di conseguenza non vanno sulla parte ad essi dedicata, possano leggerli. I primi due sono di Arrendersi all’Evidenza, il terzo è di StilumCuriale Emerito.  E ho caricato anche alcune immagini, raccolte nei giorni scorsi, che mi sono sembrate di aiuto alla comprensione generale del fenomeno, e della strumentalizzazione che ne viene fatta. La prima immagine riguarda gli eventi avversi di varie medicine e vaccini. Appare evidente la sproporzione con il siero genico sperimentale che stanno iniettando a milioni di persone.

 

La seconda parla da sola, non ha bisogno di molte spiegazioni.

 

La terza viene dall’Australia, e riguarda i disturbi cardiaci registrati dopo l’inoculazione.

 

 

La quarta mostra la differenza di situazione fra l’India e l’Unione Europea per quel che riguarda i contagi. In India – dopo peraltro è stata usata l’Ivermectina nel contrasto iniziale al virus, con ottima efficacia. sono state vaccinate alcune decine di milioni di persone, su una popolazione di oltre un miliardo.

E infine, con l’ultima, ci consentiamo un sorriso (amaro) sul clima di isteria irrazionale che Papa, Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio e giù scendendo per li rami hanno contribuito generosamente a creare. Senza dimenticare ovviamente il ruolo giocato dai mass media, televisioni e giornali. Un abisso. Buona lettura.

 

§§§

 

L’efficacia dei cosiddetti vaccini oggi di moda (già inizialmente sopravvalutata) è logicamente diminuita con il naturale variare della proteina virale (la spike) fatta riconoscere al sistema immunitario tramite inoculo (improvvido perché impartito ad epidemia in corso). Le varianti virali comportano una progressiva distanza tra l’identikit fatto riconoscere ai nostri sistema di difesa e le reali sembianze dell’indesiderato che ci è entrato in casa. Le varianti virali sono per di più favorite dalla vaccinazione di massa, avendo disistimato le potenzialità dell’immunità naturale di informarsi e provvedere assai più efficacemente (agendo caso mai per rinforzare le difese immunitarie con adeguate supplementazioni, a partire dai soggetti più a rischio).

Questo studio ha valutato l’andamento della trasmissione del contagio seguendo 231 persone a contatto e perciò esposte a 162 persone positive alla variante delta. La valutazione è in termini di SAR (secondary attack rate) ovvero di probabilità che l’infezione avvenga tra persone suscettibili di contrarla in un gruppo molto specifico (nucleo familiare o contatti più stretti).

Il SAR dei familiari esposti ai positivi vaccinati è simile a quello di chi è stato esposto a positivi non vaccinati (25% [95% CI 15–35] per i vaccinati vs 23% [15–31]per i non vaccinati).

Gli individui vaccinati che si infettano mostrano un picco di carica virale simile a quello dei non vaccinati e pertanto possono trasmettere l’infezione ai loro contatti più prossimi, vaccinati o meno che siano.

E’ interessante che venga ribadito il concetto che il contagio è correlato con l’entità della carica virale e non semplicemente con il risultare positivi (specie a un tampone molecolare con Ct elevatissimo). Nello studio è indicato a quale Ct sono stati eseguiti i test per determinare la positività.

All assay results were analysed using pre-determined threshold values and SARS-CoV-2 was reported

as detected if either ORF1ab or E gene is detected at Ct 35 and <40.

SARS-CoV-2 infection status was assigned to a participant if SARS-CoV-2 RNA was detected by PCR in two

or more consecutive daily samples.

Si tratta di criteri ben più severi e circostanziati di quel sparare numeri sui positivi senza verifiche né cautele!

Emerge anche che il rischio di infezione aumenta dopo due o tre mesi dalla seconda dose di vaccino: considerando che molti dei vaccinati hanno ricevuto la seconda dose in estate, oggi la stragrande maggioranza dei possessori di green pass non sta tutelando un beneamato cavolo di niente!

I geni della lampada che pontificano dai teleschermi parlano sempre e solo di vaccini e dosi, ma si guardano bene dal dettagliare concetti quali la carica virale, l’amplificazione del segnale del tampone, la durata della copertura, il rischio che si corre entrando in contatto con virus mutati e quindi con un sistema immunitario “distratto” (con il rischio dell’ADE dietro l’angolo, per la presenza di anticorpi non neutralizzanti).

arrendersi all’evidenza

Informare correttamente è un dovere.

Mons. Viganò lo ricorda a chi si è piegato alla propaganda.

Per esempio sui tamponi è importante aiutare le persone a distinguere tra sensibilità e specificità.

Un tampone è sensibile se permette di riconoscere i contagiati. Il tampone molecolare ha una sensibilità praticamente del 100%, mentre quello antigenico raggiunge il 96%. Con il tampone antigenico le persone che stanno sviluppando una carica virale ancora molto bassa potrebbero non risultare positive (problema però rimandato solo di un paio di giorni, visto che va ripetuto ogni 48 ore). Da tener presente che un asintomatico non è contagioso salvo in caso di contatti molto stretti.

Si tratta pertanto di un monitoraggio molto predittivo, dal momento che la specificità dell’antigenico è del 99,5%.

Se tra chi ha la bontà di leggere ci fosse chi esulta trovando conferma alla miglior performance del tampone molecolare, inviterei alla calma. Infatti il tampone molecolare con la tecnica del RT-PCR è ritenuto specifico con un’amplificazione a Ct<30.

Purtroppo nella realtà esso viene utilizzato con Ct tra 35 e 40. A quei valori di amplificazione la probabilità di falsi positivi va dal 5 al 10%.

Applichiamo questi numeri a una popolazione dove (dati alla mano di questi giorni) si riscontra circa un 1% di positivi senza distinguere tra vaccinati e non.

I veri positivi sono 1 su 100 sottoposti a tampone.

Il tampone rapido antigenico (sensibilità 96%) rischia di vederne solo 0,96, mancando accorgersi di 0,04% di casi. Questo, se il virus si sviluppa, fino al test che verrà ripetuto due giorni dopo. Su 350000 tamponi antigenici eseguiti, si corre il rischio di sottovalutare circa 14000 situazioni. Non si pensi a pericolosi untori: non manifestano alcun sintomo e quindi la loro contagiosità è insignificante.

Invece il test molecolare produce un sacco di falsi positivi: infatti i veri positivi sono tra

1/(1+0,05*99)=1/ (1+4,95)=1/5,95=17% e

1/(1+0,1*99)=1/(1+9,9)=1/10,9=9%

Quindi il tampone molecolare, nelle condizioni reali date è un gridare al lupo al lupo in nove casi su dieci.

Se i 14000 casi che ancora non sono stati intercettati dal tampone antigenico non provocano danni e saranno bloccati nelle 48 ore successive, nelle migliaia di casi in cui si grida al pericolo a causa del tampone molecolare ci troviamo nel caso del procurato allarme nella stragrande maggioranza dei casi!

Il procurato allarme sarebbe reato se non fosse diventato quasi un reato non procurare l’allarme.

Infine non sfugga il particolare che dei veri positivi la maggior parte risultano essere vaccinati. Aggiunto al fatto che stanno morendo più persone dell’anno passato, e non per Covid, l’informazione ben fatta dovrebbe indagare meglio su circostanze e cause invece di prendersela con chi dice che scienza e propaganda sono cose ben diverse

Le terapie intensive sono occupate per il 6% per Covid… Il tasso di positivi per 100000 abitanti è di 93,5. Non sembrerebbe una situazione tragica. Ma lo è e non per il terrore sparso dal mainstream.

Si è capito che gli anziani hanno meno effetti collaterali da vaccino (avendo un sistema immunitario più debole dei giovani). Tuttavia gli anziani, proprio perchè hanno un sistema immunitario più debole, traggono meno benefici e meno durevoli dal vaccino. Inoltre soffrono di un esperimento inedito: terza dose più antinfluenzale, continuando ad assumere tre o quattro altri farmaci ogni giorno. Sta di fatto che molti anziani si stanno ammalando. Non importa di cosa, ma si ammalano e muoiono. Pieni di ogni dose, iniettata o bevuta. Come se l’organismo fosse sempre meno capace di resistere.
Daranno la colpa ai nipoti per vaccinare anche quelli?

Muoiono anche quelli più giovani, senza il Covid, ma in modo strano: sportivi, gente attiva, mentre faceva le solite cose. Come se l’organismo fosse stato intossicato.

I non vaccinati muoiono anche loro, com’è normale che sia: non sono né supermen né robot. Ma i non vaccinati non muoiono più di prima; con o senza il Covid.
Non stanno ammalando gli altri. Si ammalano e basta.
Chi di loro ha imparato a curarsi deve anche guardarsi dai vaccinati fieri e alteri, che vaneggiano tossendo.

La tragedia sta succedendo senza i TG e i giornali. Succede lo stesso, anche se non la raccontano.

La prossima settimana farà più freddo e pioverà. Ancora più persone si ammaleranno, come sempre. Ma seconda o la terza dose non aiuteranno. Pensiamo un soldato contro cui i nemici sparano di tutto (fucili, mitra, pistole e cannonate di vari calibri). Quello da cui proteggono le dosi è un solo tipo di proiettile, desueto nelle dotazioni nemiche. Sul resto resti un bersaglio e addirittura, da vaccinato, esposto e illuminato.

Le terapie intensive non sono affatto vuote.
Sarebbe bello se dicessero quanto si riempiono: se è conosciuto il dato da Covid, che problema c’è a darlo anche per il resto? Basterebbe contare i letti vuoti.

Udite udite: è ritornata l’influenza, dopo un anno in cui era scomparsa o forse travestita. Ci si mette anche lei, in aggiunta a strani malori, inopinate cadute, anticorpi iperattivi, tiroidi di hashimoto, malattie autoimmuni, trombosi, qualche tumore in più, o semplicemente più trascurato di prima, come il cuore… Amen.

Arrendersi all’Evidenza

***

Stilumcuriale pitagorico non capisce quasi niente (non essendo onnisciente) di virus, di vaccini, di sieri e di contaminazioni, ma facendo i suoi conticini riesce a dimostrare verità vergognose. Qui sotto vediamo un esempio.

Prendiamo tre dati (comunicati al pubblico da TGCOM24) rispettivamente del 17 e del 18 novembre 2021

17/11:

Totale somministrazioni = 92680236

Seconde dosi = 45545323

Dosi aggiuntive = 2810954

18/11:

Totale somministrazioni = 92911485

Seconde dosi = 45585644

Dosi aggiuntive = 3560087

Calcoliamo le variazioni:

Totale somministrazioni = 92911485-92680236 = 231249

Seconde dosi = 45585644-45545323 = 40321

Dosi aggiuntive = 3560087-2810954 = 749133

Delle prime dosi non viene detto nulla , ma la ragione c’è ed è che sono in fortissima diminuzione. Infatti ,

posto:

T = variazione totale somministrazioni

S = variazione seconde dosi

D = variazione dosi aggiuntive

X = variazione prime dosi

Dovrebbe essere T = S + D + X da cui si ricava X = T –S – D

Mettendo i numeri si trova X = 231249 – 40321 – 749133 = – 558205

Con le prime dosi in calo di 558205 unità in un solo giorno è evidente che per mantenere in piedi il business bisogna spingere con tutti i mezzi possibili sulle seconde e soprattutto sulle terze dosi.

§§§




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4 commenti

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Facendo i conti della serva ……
    Dal giorno in cui ho iniziato a prendere nota del numero dei morti dichiarati per covid in Italia è trascorso esattamente un mese.
    Il totale dei morti che è stato registrato è = 1.595
    e quindi, continuando così, e, tenuto conto che per i decessi non c’è la tredicesima, i morti in un anno sarebbero 1.595*12= 19.140 .
    19.140 *100 = 1.914.000 in un secolo
    Invece la falce se ne porterà via, uno più uno meno, 59.300.000 nel prossimo secolo.
    Il vaccino e le cure non “salvano” la vita. Se va bene la “prolungano” di un po’ di tempo. Ma poi la falce arriva per tutti.

  • Giovanni B. ha detto:

    L’impressione è che le autorità, non solo italiane, non sappiano più che pesci pigliare e che stiano prendendo decisioni roboanti quanto inutili per mostrare che fanno comunque qualcosa ai cittadini sempre più confusi e (da loro) spaventati.
    Forse sarebbe da richiamare quanto aveva detto Luc Montagnier, insieme ad altri, e prima di loro Albert Sabin, che cioè non si deve vaccinare a pandemia in corso perché un virus mutante, appunto, muta per aggirare le difese e in questo gioco lui è sempre in vantaggio. Parole al vento.

  • stilumcuriale pitagorico ha detto:

    Anzitutto un grande applauso agli autori della vignetta degli ombrelli.
    Ma ancora più umoristici sono i dati di TGCOM24.
    Oltre ai vaccinati con seconde e terze dosi (tacendo sulle prime) questi hanno inventato anche gli “svaccinati” . E sì perchè ieri sera alle 22:00 i vaccinati con terza dose erano 4.052.339,00 (quattromilionicinquantaduemilatrecentotrentanove) e
    oggi alle ore 13:42 sono 3.419.675,00 (tremilioniquattrocentodiciannovemilaseicentosettantacinque).
    Ergo in 15 ore e 42 minuti si sono svaccinati dalla terza dose 4052339-3419675= 632.664 disgraziati sudditi italiani.
    Per i morti vedremo stasera dopo le ore 18.
    Goodafternoon everybody!