Del Respiro.
14 Novembre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Matto oggi ci offre una riflessione su un argomento di grandissima importanza, il respiro. Una presenza colossale in molte religioni, nell’ebraismo, anche se non molti ne sono a conoscenza, e in particolare in quella cristiana – pensiamo alla Filocalia, all’esicasmo, alla preghiera del cuore – e ovviamente in alcune orientali, come il buddismo nelle sua diverse interpretazioni. Una riflessione che abbiamo molto apprezzato; e speriamo sia gradita anche a voi. Buona lettura.
§§§
DEL RESPIRO
«Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente».
(Genesi 2, 7).
Ecco perché respiriamo!
Ecco perché da noi entra ed esce l’«alito di vita»!
Quando inspiriamo, è Dio che soffia nelle nostre narici.
Quando espiriamo, è Dio che si riprende il Suo soffio.
Quando inspiriamo, Dio espira.
Quando espiriamo, Dio inspira.
Nasciamo con una ispirazione.
Moriamo con una espirazione.
Quante volte al giorno nasciamo e moriamo? E quanto ne siamo consapevoli?
In ogni nostro momento temporale si ripete il momento primordiale del Soffio divino. Basterebbe questa consapevolezza ininterrotta a bruciare ogni lordura umana.
Il soffio è Suo, non nostro. Continuamente l’abbiamo in dono e lo restituiamo. Per due o tre secondi viviamo inspirando, per due o tre secondi moriamo espirando.
La restituzione del Soffio tramite l’espirazione ci fa capire che la vita non è nostra ma Sua. Ma siccome Sua, anche nostra che siamo a sua immagine e somiglianza.
Il respiro non è nel nostro potere né nel nostro volere.
Noi dobbiamo respirare: la legge del respiro ci trascende.
Noi dobbiamo inspirare e dobbiamo espirare: non è che lo vogliamo, lo dobbiamo. Non possiamo esimercene.
Quando inspiriamo acquisiamo, quando espiriamo restituiamo.
Inspirando contraiamo, espirando rilasciamo. Inspirando chiudiamo, espirando apriamo.
Acquisire e restituire, contrarre e rilasciare, chiudere e aprire sono i poli complementari della vita che informano ogni nostro pensiero e gesto.
È il dualismo del sì e del no, dell’accettare e del rifiutare che condiziona l’esistenza umana, e che è soltanto umana proprio perché sperduta nel duale.
È la Vita che ci possiede, non siamo noi a possedere la Vita. Dire “la mia vita” è improprio perché «l’alito di vita» è un prestito, non un acquisto. Eppure anche un acquisto.
Possiamo pensare e parlare perché respiriamo, dunque il respiro è la muta condizione del pensiero e della parola.
Il respiro non pensa e non parla: soffia. Il respiro è un soffio muto.
La Vita è nel soffio che è muto, ed è prima del pensiero e della parola.
L’uomo d’argilla poté iniziare a pensare e parlare perché prima fu animato, divinizzato dal Soffio.
Intimità fra respiro e silenzio. Intimità fra Dio e l’Anima: fra Dio e il Suo soffio! Sicché l’Anima dell’Uomo è divina! O forse essa stessa è Dio nell’Uomo, dato che il Soffio di Dio è Spirito che è anch’esso Dio?
Forse che Dio soffia qualcosa di altro da Sé? Quindi ha in Sé qualcosa di diverso da Sé, estraneo a Sé? L’immagine e la somiglianza divina di cui l’Uomo fruisce lo escludono: lo Specchio non è ciò che riflette, ma ciò che vi è riflesso è lo Specchio: Grande Mistero!
Tutte le filosofie, le teologie e le scienze furono, sono e saranno permesse dal respiro e dal silenzio. Perciò sono loro subordinate.
Il respiro ci rende immediatamente intimi a Dio, mentre il pensiero e la parola – intrecciati con passioni, desideri ed istinti – costituiscono una mediazione irriducibile e ce ne allontanano. Le filosofie, le teologie e le scienze sono di importanza secondaria se non, molto spesso, ingombranti. Quando tacciono resta Dio nel Suo Puro Nulla.
Puro Nulla che la ragione proterva e chiusa in se stessa non può ammettere.
Dio non ha bisogno di respirare, ma espira ed inspira per tenere in vita l’uomo di argilla.
Il respiro serve all’uomo, non a Dio.
Nell’uomo, Dio è prima dell’inspirazione e dell’espirazione, perciò tra l’uno e l’altra.
Dio è Uno tra due. Tra un pensiero e l’altro. Tra il sì e il no. Tra la ragione e il torto. Tra il perdono e la condanna. Tra “me” e “non me”.
Per unirsi a Dio basta seguire il respiro e contemplare l’interstizio che, separando e unendo inspirazione ed espirazione, si apre sull’Immenso.
L’Assoluto è nascosto nel respiro.
Tutto quello che si pensa, si dice e si stabilisce è quisquilia in confronto al respiro e al silenzio.
Dice profondissimamente il beato monaco ortodosso Iosif l’Esicasta (1897-1959):
« Chi ascolta il suo respiro non è lontano da Dio.
Ascolta chi dimora alla fine della tua espirazione,
ascolta chi dimora alla fine della tua inspirazione.
Vi è là realmente qualche secondo di silenzio,
più profondo del flusso e riflusso del mare,
qualcosa che ci porta all’immensità dell’oceano.
Smetti di ruminare sul significato delle cose.
Impara ad immergerti nel flusso e riflusso del tuo respiro.
Impara a meditare come l’oceano.
L’esistenza è un mare continuamente pieno di onde.
Tu guarda come le innumerevoli onde appaiono sulla superficie del mare,
dalla profondità dell’oceano,
mentre il mare resta nascosto nelle onde.
Percepisci quello che è nascosto nelle onde.
Scopri nella profondità del tuo respiro
il respiro di Dio».
Ogni verso di questo grande insegnamento è di un’intensità indicibile.
Specialmente quel “smetti di ruminare sul significato delle cose”, inconcepibile dai fanatici della ragione e della logica, soffocati nelle spire serpentesche dei concetti.
Da notare la (non troppo) sorprendente coincidenza, riguardo al mare ed alle onde, con il Buddismo, nel quale vige il motto: “tutto ciò che è, è prodotto dall’unico cuore”.
«Così nel Buddismo si ricorre sovente alla metafora dell’onda che è più appropriata, più adatta come immagine sensibile della forza creativa del cuore. Un’onda non cade nell’acqua dall’esterno, ma proviene dalla stessa acqua senza separarsene; scompare e torna all’acqua da cui ha tratto origine e non lascia nell’acqua la minima traccia di sé. Come onda, essa si solleva dall’acqua e torna all’acqua; come acqua, essa è il movimento dell’acqua. L’acqua forma con l’onda un’unità, e tuttavia l’acqua non sorge e non tramonta col sorgere e tramontare dell’onda, né si alza e si abbassa. Come onda (l’acqua) sorge e tramonta e come acqua non sorge e non tramonta. Così l’acqua forma mille e diecimila onde e tuttavia resta in sé costante e immutata. L’unico cuore, da cui tutto viene prodotto, è simile all’acqua. Il sesto patriarca Hui-neng afferma: “La natura vera è nella sua essenza immota e può produrre tuttavia diecimila cose” e: “Tutte le diecimila cose non sono separate dalla vera e propria natura”. Nel Yui-ma-Kyò sta scritto: “Sull’originario fondamento della vera e propria natura che non ha dimora, sorgono tutte le cose”. Queste sentenze ci rendono avvertiti della natura vera di questo cuore».
Hoseki Schinichi Hisamatsu, La pienezza del nulla
“Essenza immota” … (“motore immobile”!) … “vera propria natura” … “unico cuore” … il vuoto che è pieno … centro che è dappertutto e circonferenza che è in nessun luogo … cielo infinito in cui l’anima vagabonda liberamente vola … etereo spazio inaccessibile al cerebro-intellettualismo razionale e dogmatico.
Per concludere, torniamo al respiro con John Keats:
«Conserviamoci ancora un pergolato di tranquillità, e un sonno pieno di sogni dolci, e un respiro forte e quieto».
“Un respiro forte e quieto”: intimità teandrica. Che altro può importare?
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Categoria: Generale
Inutile girarci intorno:
tutto il casino che ammorba questo mondo è provocato da esseri umani respiranti.
Il respiro viene prima della capoccia che pensa questo e quello.
E’ il respiro che permette alle capocce di pensare e parlare.
„Quando sarai pronto a morire sarai grande abbastanza per vivere.“
Toro Seduto
Questo è puro … Bushido!!!
👹
Il mio “respiro”.
Dal vocabolario Treccani:
“uff (o uffa; anche aùf, aùff, aùffa) interiez. – Esclamazione (che si pronuncia gonfiando più o meno le gote e sbuffando), con la quale si suole esprimere o un senso di soffocamento per il caldo eccessivo o un impulso d’impazienza e di stizza o anche un sentimento di fastidio e di noia.”
Simoaticissimo il siparietto fra Alessio e Stilumcuruale Emerito!!!😊
Sono entrambi del tutto inconsapevoli che possono ammannire le loro certezze e bisticciare perché … respirano 😂😂😂
Sì e andiamo anche regolarmente di corpo. Che la letteratura abbia frequentemente utilizzato il respiro come simbolo della vita e in particolare della vita spirituale è una realtà . Ma la cosa finisce lì e farne una dottrina è fuorviante.
concordo con stilumcuriael.
2 cose: la prima è che questo matto mi sembra avere una certa somiglianza di stile e argomenti di un certo NIPPO… fin troppo evidente.
la seconda: a questo articolo mancava la citazione di toro seduto, Confucio e Sai Baba. poi c’erano proprio tutti.
… state attenti a non cadere nella tentazione di sincretismo. deleteria quanti mai in questi ultimi 50 anni di chiesa, con i danni che ha fatto.
la Verità rivelataci in Cristo è non solo sufficiente, ma sovrabbondante, è perciò dannoso e disperdente andare a cercare perle di saggezza altrove. ci possono essere, ma perchè cercarle se Cristo ci ha già dato tutto e di più del necessario? Non vi basta il Vangelo? c’è la Bibbia tutta. Non vi basta la Bibbia? ci sono i padri della chiesa E solo a leggere e meditare e studiare e conoscere queste cose non basta la vita intera. ricercare altrove è quasi peccato.
👏👏👏👏😅😅😅
https://youtu.be/kFfhBX7ET-4
Stilumcuriale Emerito,
leggiti almeno i versi del beato monaco ortodosso Iosif l’Esicasta (1897-1959)
Mica ci avrai da ridire pure su lui!🤣🤣🤣🤣
Matto,
sei proprio sicuro che io non abbia libri da consigliare di leggere a te ? 🙂 🙂 🙂
Macchè ,
preferisco Sant’ Atanasio ,
eppoi ho capito che lei e
l’ altro compare avete la
testa dura .
🤣🤣🤣🤣🤣
Buona serata anche a Lei.
Il respiro è il supremo
ammaestramento di Dio che ci
insegna a ricevere e a rilasciare
il dono più grande che potesse
farci , dandoci l’ alito di vita ,e di
questo dovremmo ringraziare
per ogni boccata d’ aria.
Il respiro insegna al ricco a
prendere e a rilasciare e a
non essere avido persino con
i propri simili non imitando
Mària Maddalena e le altre
donne che con i loro beni
finanziavano la missione
del Signore Gesù e lo
seguirono fino alla fine.
Il respiro è un atto e una funzione corporale indispensabile per la vita materiale. Anzi, fra tutte è la più importante perchè senza mangiare puoi vivere settimane, senza bere puoi vivere qualche giorno, senza respirare puoi vivere un paio di minuti. Dire che il respiro è un “dono ” di Dio all’uomo è come dire che il movimento è un “dono” del progettista all’automobile.
Si, ma un’ auto senza benzina ,
non si muove .
Auguro a lei e al matto di
trovare Dio prima o poi ,
così la smettete di citare
le religioni non rivelate che
con Cristo c’entrano come
il cavolo a merenda .
E quando mai io avrei citato le religioni non rivelate ? Sono su SC da quasi tre anni ormai, ed ho sempre citato solo ed esclusivamente la Sacra Scrittura, commenti dei Padri della Chiesa e talvolta anche miei, ma sempre rigorosamente in linea con la dottrina della Chiesa.
Concediamo, con misericordia, che “le religioni non rivelate
con Cristo c’entrano come il cavolo a merenda”.
Ma, all’inverso, Cristo, cioè il Verbo Universale con le religioni non rivelate c’entra eccome! Senza di Esso non esisterebbero.
Commento asciutto e appropriatissimo.
Grazie.
Qualcuno dubita che lo spirito/respiro di Dio non vivifichi tutte le creature, animali compresi. Ma, a parte il fatto che dovrebbe dire di quale altro spirito vivrebbero tutte le creature che non sono l’uomo, c’è il salmo 104, 24-30 che può toglierli il dubbio (atroce ancorché inconsapevole)
Quanto sono grandi, Signore,
le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza,
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
lì guizzano senza numero
animali piccoli e grandi.
Lo solcano le navi,
il Leviatàn che hai plasmato
perché in esso si diverta.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,
tu apri la mano, si saziano di beni.
Se nascondi il tuo volto, vengono meno,
togli loro il respiro, muoiono
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Metafisicamente parliamo dell’Energia secondo il termine aristotelico greco,
Anche una pietra od un escremento hanno lo Spirito di DIO in tal senso? Risulta evidente.
Ed in che senso può non intendersi immanentemente sta cosa? La nefesh nell’umano quindi è semmai già la neshamah, il discrimine da cui la somiglianza con il Ruah.
a me sembra che la creazione dell’uomo i 70 d’alessandria l’abbiano copiata dal timeo di platone, scritto 200 anni prima.
Se vale buttare le cose così a getto, Clemente Alessandrino sosteneva che Platone era andato a scuola da Mosè. In realtà, stranamente, anche i massoni!
Restiamo umani
(brani scelti)
«La nuova Chiesa discrimina, divide, non accoglie, anzi accusa, giudica, caccia via. È questo quel che insegnano oggi nei seminari? : un parroco sardo che, avendo io chiesto la Santa Particola sulla lingua, mi girò le spalle – di fatto cacciandomi – borbottando: “La Sua è un’altra Chiesa”». Così scrive una lettrice; i chierici moderni si riempiono la bocca di ascolto, accoglienza, inclusione, misericordia… che però non esistono per quanti non sono formattati come loro. I preti di questa generazione, del resto, sono stati programmati non per essere Pastori, bensì attivisti di partito…..
Il parroco sardo aveva ragione: la nostra non è la sua “chiesa”. Noi apparteniamo alla Chiesa di Gesù Cristo, una, santa, cattolica e apostolica; lui, a qualcos’altro: chiese sempre più vuote, seminari sempre più vuoti, conventi sempre più vuoti, teste sempre più vuote. Tutto ciò rimane in piedi perché ha pur la sua utilità come macchina propagandistica a servizio del regime statale; sì, è davvero un’altra “chiesa” in cui si adora un nuovo vitello d’oro, il “dio vaccino”, al quale vengono offerti sacrifici umani; tra poco anche quelli di bambini, di cui è particolarmente ghiotto il loro “signore”, abitatore degli abissi e sceneggiatore di tutta la commedia.…..
Certe persone dan l’impressione di aver perso il lume della ragione; messe alle strette sull’illogicità della loro scelta, danno in escandescenze come indemoniati…..
Il diavolo sta proprio dando fondo alle sue risorse per accalappiare la gente in un modo o nell’altro…. L’artificiale crisi pandemica ha costretto tutti, nemici e falsi amici, a gettare la maschera…..il Signore, per risanare la Chiesa e la società, fa venir fuori tutto il marciume in esse accumulatosi…..
Sono decenni che si ammazzano i figli nel grembo materno, si ammette il concubinaggio e l’adulterio permanente, si promuove la sodomia e ogni genere di perversione, si corrompono i giovani e i bambini con le oscenità della pornografia a portata di mano e le trivialità della cosiddetta educazione sessuale… tutti i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio vengono commessi in numero incalcolabile e in forme di gravità inaudita;
Oltre a tutto questo, le istituzioni civili hanno deciso di infierire sulla popolazione costringendola a farsi avvelenare, togliendo il lavoro a quanti non accettano e reprimendo violentemente le legittime proteste…..
“clero giurato” : i membri di quest’ultimo agiscono come funzionari statali che devono unicamente applicare norme assurde e inefficaci….. silaniati tra la paura, il delirio e la paranoia, essi hanno ormai perso e la testa e il cuore, smarrendo ciò che ne faceva degli esseri umani.
http://lascuredielia.blogspot.com/2021/11/restiamo-umani-la-nuova.html
C’è un argine insormontabile per il panteismo: l’uomo, che resta una creatura -pur con compiti speciali nel Divin Volere- NON ha la stessa natura del Dio Unico e Trino che pure ha voluto incarnarsi in questa nostra condizione.
Dio, Santissima Trinità, ha voluto creare l’uomo a Sua immagine, dando anche a noi la creta delle creature visibili e un respiro terreno unendovi lo spirito che hanno -senza avere creta- le creature invisibili.
Dio ha riunito nell’uomo il tutto delle Sue creature.
Ringrazio il Matto per queste perle distillate:
Dio non ha bisogno di respirare, ma espira ed inspira per tenere in vita l’uomo di argilla.
Il respiro serve all’uomo e non a Dio.
Nell’uomo, Dio è prima dell’inspirazione e dell’espirazione, perciò tra l’uno e l’altra.
Dio ha voluto offrire una partecipazione della creatura umana alla vita divina, ma essa è possibile solo a patto che l’uomo sia timorato di Dio: solo nell’umiltà dei poveri di spirito, solo nella sapienza rivelatasi perchè ha voluto raggiungerci nella silenzio e nell’abbassamento dell’incarnazione e della croce, presentandoci la Realtà Divina anche nella bellezza della creazione.
L’animale, la roccia o il fiore non ne sono consapevoli, pur lodando Dio per il loro stesso esistere. L’uomo può parlarne, ma più ne parla e più fa tacere il silenzio necessario per ascoltare la voce di Dio!
Il pieno è Dio nel Suo Tutto, l’Essere. Il vuoto è tutto ciò che inseguendo superbe autonomie vorrebbe respirare da sé, magari vaccinandosi per evitare affezioni respiratorie.
Queste pseudosalvezze, anche del pensiero o del filosofare si dissolvono nella sapienza del mondo che non è quella di Dio.
😊
Sono arrivato ad “ecco perchè respiriamo” e lì mi sono fermato.
Cani, porci, buoi, cavalli, capre e pecore tutti respirano. Hanno tutti ricevuto lo spirito di Dio ?
–Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.– (Gen 1,2.)
Non credo proprio che “lo Spirito di Dio” che aleggiava sulle acque possa essere confuso con l’aria che ci entra nei polmoni e non ci appartiene perchè non ci rimane.
Gli animali sono stati creati prima di quel giorno che Dio alitò sull’uomo.
Su quanto tu affermi in Genesi ci sono due versioni differenti.
Gen 1,26 dice che l’uomo fu l’ultimo animale creato ma Gen 2,19 dice esattamente l’opposto : — Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.–
Tutte queste belle disquisizioni contribuiscono alla confusione tra i sacramenti del Teantropo ed i riti iniziatici naturali.
Magari fosse come dice lei per ogni umano, ma rimarrebbe comunque inessenziale
Potrebbe essere un affascinante testo di base per capire come, partendo dalla Rivelazione si parta, entusiasti, nella meditazione che guarda estasiata la perla preziosa che è la Verità di Dio e, nel desiderio del cuore di celebrarLo, ci si allontana piroettanti. L’entusiasmo avendo preso il sopravvento, e vivendo non più in Dio ma in sé stesso. Così la concentrica piroetta si imbatte nello scintillante ed effimero panteismo. Ed ecco che, fatalmente abbraccia il dialogo con un pensiero che affascina, elegante come un antico arazzo giapponese. Boschi che rincorrono nuvole che rincorrono uccellini sul ramo e tutti portano al maestoso Fusijama, luogo predestinato dove bruciare la ragione ormai inutile, bastando l’infantile strofetta … Oh ! Ma è ‘immancabile buddismo !