Il Numero dei Positivi al Coronavirus. Cifre, e Ragionamenti.

11 Novembre 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, persona esperta di questo problemi e di sincera, ci offre una riflessione ragionata, e supportata da cifre e calcoli, sulla situazione che stiamo vivendo, e soprattutto sull’uso spregiudicato delle cifre da parte delle autorità, e dei media di regime – televisioni (spegnetele) e di quasi tutti i giornali (in calo di vendite). Questo è il secondo articolo della serie, qui trovate il primo. Per comodità e per chiarezza abbiamo diviso questo contributo importante e interessante in tre puntate. Ecco la seconda, buona lettura!

§§§

IL NUMERO DEI POSITIVI AL CORONAVIRUS

 

In Italia attualmente ci sono circa 94000 casi attivi di Covid. Ogni giorno si aggiungono circa 6500 casi e ne escono circa 2000. I tamponi eseguiti ogni giorno sono circa mezzo milione e -per l’obbligo del green pass- vi si sottopongono quasi esclusivamente dei non vaccinati. Quindi è logico che a risultare positivi (per lo più asintomatici) in questi giorni siano i non vaccinati. Gli altri vengono tamponati solo in caso di sintomatologia evidente. Per la regola dei 28 giorni dall’essere risultati positivi, le (arrotondo) 100000 persone positive, di qualunque cosa morissero o venissero ricoverate nel mese successivo alla positività (fosse pure un falso positivo) risulteranno morte con Covid. Con l’attuale mortalità attribuita al Covid (grazie a Dio non elevata e falsata da più di una sovrastima), un ingresso così sproporzionato nel novero dei candidati ad essere uno dei 30-40 morti giornalieri con Covid, falsa pesantemente il dato poiché in questo numero è sbilanciato il criterio per concorrere alla conta.

Da tener presente che dei 450000 tamponati giornalieri, 100000 fanno il tampone molecolare e 350000 quello rapido. Il molecolare, eseguito con amplificazioni assurdamente elevate (superiori a Ct 35), presenta un numero di falsi positivi molto consistente. Facciamo l’ipotesi che in una popolazione il 50% delle persone risulti positivo al Covid e 50% no. Il test che determina questo risultato è dichiarato preciso al 99% (solo 1% dei risultati ottenuti è falso). Se io sono positivo, quale è la probabilità che il responso del tampone sia corretto?  100-50=50 persone il Covid non ce l’hanno. 50×0,01=0,5 persone sono falsamente positive a causa dell’errore possibile. La probabilità di essere un vero positivo risulta pari a 50/(50+0,5)= 99,01%, con buonissima attendibilità.

Adesso prendiamo questa situazione reale: circa il 2% delle persone esaminate è effettivamente positiva. Il test che determina il risultato è sempre preciso al 99% (solo 1% dei risultati ottenuti è falso). Se io sono positivo, quale è la probabilità che il responso sia corretto?  100-2=98 persone il Covid non ce l’hanno. 98×0,01=0,98 risultano positive senza esserlo davvero. La probabilità di essere un vero positivo risulta pari a 2/(2+0,98)= 67,11%, con attendibilità meno certa. Ho già 33% di falsi positivi, uno su tre!

Nella realtà il PCR fatto sopra un’amplificazione del 35 ha un errore del 5% almeno. Quindi con un 1% di positivi e una precisione del 95% 100-1=99 persone senza Covid, ma 99×0,05 che risultano positive senza esserlo, 1/(1+4,95)= 16,8%. Siamo al 17% di attendibilità del dato!

Capita la logica? Possiamo sbizzarrirci a calcolare la situazione in tutte le combinazioni.

Fino a Ct=20 il test molecolare è attendibile. Ma con Ct>30 la sua attendibilità cala progressivamente. La routine dell’amplificazione è superiore ai 35 cicli: dargli il 90% di attendibilità è fin troppo generoso. Un Ct >35 significa 2 alla trentacinquesima ovvero un’amplificazione di 20700 miliardi, di miliardi, di miliardi, di miliardi di volte. Con un Ct di 30 il numero sarebbe amplificato 40 milioni volte in meno. Con un Ct di 25 il numero di prima sarebbe sarebbe amplificato altre 1,7 milioni di volte in meno.

Ci rendiamo conto che con 100000 tamponi molecolari al giorno eseguiti con Ct>35 trovare 6000 positivi è quasi automatico? Gran parte di loro sono dei falsi positivi!

Diciamocelo: sono mesi che vengono letteralmente dati i numeri in assenza di una reale conoscenza dei dati.

A far pesare l’incertezza è il numero di cicli di amplificazione del PCR.

Infatti c’è chi comincia a voler delegittimare i tamponi rapidi.

Lo capiamo bene che una piccola sfumatura, amplificata miliardi volte, diventa una grande cantonata… Però con questi numeri si costruisce una narrazione e si indirizzano le persone nei reparti. Così apriamo un altro capitolo sui numeri.

Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato.

frase attribuita ad Einstein

(Arrendersi all’Evidenza)

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5 commenti

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Caro ARRENDERSI ALL’EVIDENZA vogliamo dire ai nostri amici che masticano male i numeri che cos’è la matematica? L’origine della matematica è antichissima : basti pensare che l’a tutti noto Pitagora è vissuto nel VI secolo avanti Cristo.
    L’origine della matematica è semplicemente pratica e linguistica.
    Qualsiasi oggetto o persona non ha solo proprietà qualitative (colore dei capelli, colore degli occhi, tono di voce, presenza o assenza di barba e baffi ecc. ) ma ha anche proprietà quantitative (statura, peso, lunghezza delle braccia e delle gambe ecc.) e all’inizio i numeri furono soltanto parole per dare un nome alle diverse quantità. Ai numeri si giunge attraverso il conteggio o attraverso la misurazione per mezzo di un campione definito (il metro, il litro, la libra, il pollice, il gallone ecc.) .
    I diversi popoli trovarono utile usare delle notazioni mediante simboli e nacquero così la notazione romana diversa da quella araba e da quella egiziana .
    Col trascorrere dei secoli e con l’evolversi del pensiero i numeri da simboli rappresentativi delle quantità di oggetti divennero oggetti essi stessi, si cominciò a studiarne le proprietà e la matematica, come scienza dei numeri, acquistò un valore in se stessa trascendente i confini dell’utilità immediata.
    Oggi la matematica è uno strumento potente del pensiero, aiuta a capire molti fatti della natura e della società, di controllare interi sistemi e di prevedere quale sarà il valore di certe variabili ( dipendenti) in funzione dei valori che assumeranno o potrebbero assumere altre variabili (indipendenti). Ma non bisogna abusarne. Dare per certo che un dato evento si verificherà e la misura nella quale si verificherà soltanto perché è il risultato di un calcolo è un errore enorme e ancora più grave è quello di prendere decisioni definitive in base a quel risultato.
    E gli esempi che lei dà dovrebbero far capire a coloro che abusano dei numeri la grande responsabilità che si assumono nei confronti dei “sudditi” : dai poveri diavoli che pur essendo sani vengono dichiarati malati e quindi privati del lasciapassare per il lavoro e per il mondo esterno, alle masse impotenti fatte oggetto di leggi e decreti assurdi.

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Addizionare le mele e le pere è sempre stato considerato un erroraccio da matita rossa. Nell’epoca della falsa scienza (falsa perché lo scienziato è o prezzolato o ideologizzato) anche la somma di mele e di pere concorre a dare un totale considerato esatto. Persone sostanzialmente sane sono presentate come chi ha già un piede nella fossa. O come pericolosissimi untori. I malati non vengono curati o curati male finché diventano gravi. Con questo sistema si è fatta strage nel 2020, somministrando ossigeno agli intubati, previa una robusta dose di benzodiazepine, per poi lasciarli a basculare sui lettini delle terapie intensive… L’errore è durato finché non sono state eseguite autopsie, mentre la cremazione ha contribuito ad eliminare le prove di qualche dose di propofol troppo elevata. A molti eroi dei pronto soccorso, messi in prima linea addosso a pazienti con carica virale elevatissima senza nemmeno una protezione, la dedizione è costata la vita. Ad altri invece la convinzione è costata la vita degli intubati.
      Oltre alla somma delle mele e delle pere, in Italia assistiamo ad una classe medica che sottrae sia le mele che le pere: da noi i VAERS sono molto ma molto inferiori che in Paesi non certo “negazionisti”, come gli USA. Forse qui c’è proprio una disincentivazione a contare le mele, o forse è la paura del detto che una mela al giorno toglie il medico di torno… E con l’ordine dei medici che ci ritroviamo, contare troppe mele (o pere) può costare la radiazione dall’albo professionale.
      E la chiamano scienza!

  • Acido Prussico ha detto:

    “L’8 novembre il sito Katholisch.de ha riferito che il “completamente vaccinato” cardinale Marx aveva contratto il coronavirus.”
    https://gloria.tv/post/7oJcPcDAXHh1DveG2raeAde6k

    • Luciano Motz ha detto:

      Poiché ce lo chiede Gesù, pregherò per la sua guarigione, così come ho pregato per quella del card. Burke.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Procede implacabile sistematica micidiale… la Grande Truffa!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/