Popolo in Piazza per Difendere la Libertà, e il Tradimento di Alcuni Partiti.

21 Ottobre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, riceviamo, e ben volentieri pubblichiamo questo comunicato della Confederazione dei Triarii che denuncia lo slittamento del Paese verso una deriva antidemocratica, con la straordinaria complicità dei mezzi di informazione, piegati agli interessi dei loro proprietari, e a quelli della finanza internazionale. Buona lettura, e condivisione.

§§§

 

CONFEDERAZIONE DEI TRIARII

Comunicato ufficiale
sulle pacifiche manifestazioni popolari in difesa della libertà degli italiani

La Confederazione dei Triarii, che fin dal marzo del 2020 denuncia pubblicamente l’intollerabile limitazione dei diritti civili e della libertà realizzata in Italia, con l’uso palesemente strumentale del virus SARS-CoV 2 tramite le modalità adottate per curarlo e prevenirlo, esprime pieno sostegno ai lavoratori del porto di Trieste che stanno coraggiosamente e con spirito di abnegazione resistendo in piazza da giorni per difendere la libertà personale, lavorativa e umana di ogni italiano.

La violenza con cui, a Roma il 9 ottobre 2021, specifici settori delle Forze dell’Ordine hanno aggredito, in maniera che pone seri dubbi di conformità alla Costituzione, un popolo che esercitava pacificamente e serenamente il proprio diritto garantito dall’art. 21 della Costituzione stessa, ha avuto come vittime anche donne e bambini, e semplici passanti che avevano la “colpa” di registrare con i propri telefoni quanto avveniva; e l’altrettanto sproporzionato uso di idranti e di violenza fisica contro i manifestanti di Trieste, come le aggressioni a Milano, sono segnali preoccupanti di una deriva che presenta sempre minori caratteri democratici, nonostante l’attuale governo sia sostenuto da quasi tutti i partiti italiani e dalla pressoché totale e unanime – altro inquietante segno di mancanza di democrazia reale – quanto clamorosa uniforme adesione del sistema giornalistico e mediatico nazionale.

L’imposizione, evidentemente sproporzionata, e del tutto ingiustificata anche dal punto di vista medico, del cosiddetto “green pass” per poter vivere, usare i mezzi di trasporto, mangiare al ristorante, visitare musei eccetera, e, soprattutto, l’inaudito ricatto a livello lavorativo per obbligare milioni di persone, pena la perdita dello stipendio e spesso del lavoro, ad accettare la vaccinazione o l’obbligo del tampone ogni 48 ore, sta suscitando, finalmente, la sacrosanta reazione della parte ancora libera degli italiani.

Perfino alcuni Paesi esteri ed istituzioni nel mondo iniziano a guardare con preoccupazione a quanto accade in Italia, con l’appoggio integrale del sistema mediatico e con il consenso implicito di tutti i partiti istituzionali, elementi tipici di ben altre forme di regime evidentemente lontane da quelle democratiche come ci sono sempre state presentate.

L’insorgenza triestina, pacifica e legale, ma al contempo forte e perfino spiritualmente vissuta, ma anche le presenze massicce di popolo in piazza a Roma, Milano, Genova, Torino, Ancona e altrove, segnano un momento glorioso della storia dell’Italia recente. L’immagine di uomini forti e liberi in preghiera per resistere al clamoroso uso della forza di marca governativa, resterà per sempre nei nostri cuori e nella nostra storia, mentre la quasi totalità del mondo “cattolico” tace, quando non aderisce con chi reprime con la forza, adottata con abuso di diritto.

La Confederazione dei Triarii, pertanto, si schiera con i pacifici ma liberi lavoratori del porto di Trieste e con tutti gli italiani che anche in altre città si stanno battendo per la libertà, e invita tutti coloro che hanno capito quanto di pericoloso sta accadendo – anzitutto a livello medico con l’imposizione di cure risultate inadeguate e contraddittorie e la contestuale proibizione di ogni altra differente cura e con la vaccinazione di massa, quindi a livello politico e umano con gli eventi di questo ottobre 2021 – a reagire, nei confini della Costituzione italiana e alla luce dei diritti da essa garantiti, pacificamente ma anche fermamente e senza cedimenti, contro ogni abuso governativo, contro l’ingannevole uso della paura collettiva, contro l’utilizzo della forza verso persone pacifiche e libere, contro ogni forma di discriminazione personale, per la difesa dei diritto al lavoro, alla libera circolazione, al libero uso di ogni bene e strumento pubblico, al fine del ripristino della normalità civile.

E denuncia il tradimento politico di quei partiti che dovrebbero essere in piazza con gli italiani vessati e invece sostengono in vita questo governo e i suoi ministri.

E ringrazia quei settori delle Forze dell’Ordine, che hanno onorato il loro ruolo di garanti dell’ordine nella libertà, difendendo i manifestanti pacifici, come avvenuto a Genova e non solo.

Al porto di Trieste non vi sono, in questi giorni, solo i portuali liberi. Vi sono anche cittadini, associazioni, sacerdoti liberi e coraggiosi. Vi è soprattutto la voce e la preghiera dell’arcivescovo Monsignor Carlo Maria Viganò, che ha parlato, giustamente, di lotta tra il Bene e il male.

I Triarii si uniscono a questo popolo libero, forte e in parte anche cattolicamente unito, ed elevano la propria preghiera al Cielo.

E ringraziano tutti coloro che si stanno battendo per la libertà dei figli di Dio e il bene civile e personale di ogni italiano. Stando in Italia, il mondo ci guarda. Dobbiamo essere persone degne di tanto onore, sull’esempio dei nostri antenati.

§§§




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27 commenti

  • Zuzzurellone ha detto:

    Viviamo nell’epoca dei comblotti.
    È sacrosanto che deuteroamedeo ipotizzi un comblotto del sud a danno del nord.
    Ma sembra essere inevitabile che i complottisti si offendano quando qualcuno glielo ricorda.
    Citofonare Santa Marta.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Lettera aperta a Marco Tosatti da parte di Deutero.amedeo / stilumcuriale emerito/scarpe grosse/osservatore brembano ecc.ecc.
    Se nel suo blog è vietato fare un po’ di ironia, postare con un po’ di sense of humor, usare nick diversi in modo che siano appropriati al contenuto dei commenti, impersonare ad arte il salace popolano che parla mezzo in italiano e mezzo in dialetto, è segno di sudiciume intellettuale me lo dica chiaramente, ma me lo dica lei, non me lo faccia dire da uno sconosciuto Luigi. Qui se c’è qualcuno che deve scusarsi non sono io, ma è qualcun altro.
    Se volessi potrei anch’io, come fanno altri, vantarmi di un sacco di titoli, ma in un luogo dove si conversa non è appropriato. C’è un apposito sito in Internet che si chiama Linkedln per chi vuol farsi pubblicità.
    Personalmente, e l’ho già spiegato altre volte, ho scelto la via del parlare semplice e schietto affinchè là dove deve arrivare, la mia sia la voce dell’uomo di strada, del semplice parrocchiano ignorante che osserva ciò che accade in alto loco e lo commenti col solo buon senso dell’uomo comune.
    Con affetto e stima, dev.mo suo Stilumcuriale Emerito.

    • Pino greco ha detto:

      Io da meridionale mi sento offeso se un brembano mi chiama sudicio anche solo per scherzare. Mi pare che lei se la sia cercata. Cordiali salutii.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Era una vecchia barzelletta di Pierino che chiedeva alla maestra: – Signora maestra, se gli abitanti del Nord si chiamano nordici quelli del sud si chiamano sudici? –
        Quando i brembani vogliono offendere uno del sud gli dicono “Terù” che e’ un termine con una brutta storia perchè ha origine dal terremoto di Messina . Il terremotato in dialetto divenne el teremutat poi abbreviato in terù e assunse il senso di povero diavolo, disgraziato abitante del sud. Non vorrei che tutto ‘sto scandalo per aver scritto sudici abbia lo scopo di far passare in secondo piano il vero senso del mio commento.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Ma sì, è chiaro che non c’era nessun intento offensivo, ma è anche comprensibile che al di là dell’intenzione qualcuno si possa dispiacere. Chiudiamola qui.

        • Rosa Rita La Marca ha detto:

          Buon giorno.
          Non mi lascio condizionare nè dalla vittoria, nè dalla sconfitta. Nè dagli elogi, lè dagli insulti.
          Un volta mi passò uno stralcio di un libro di cui non riesco a recuperare il titolo e l’autore. In esso si diceva che l’onore si può perdere, non togliere. Quindi, leggendo il suo commento celtico, le volevo spedire il panettone artigianale fatto da uno dei più famosi chef della sicilia.
          Il Meridione che io rappresento qui è fatto così. Dolcissimo.
          Mediatiamo tutti sugli insegnamenti dei padri del deserto, che ne direste?
          Un solare saluto dalla sicilia. 😉

  • giorgio rapanelli ha detto:

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    O.T.
    Promossa con lo scopo di contribuire alla concretizzazione di “un nuovo umanesimo” è stata lanciata la Fondazione “Fratelli tutti” annunciata ieri in Senato dal Vicario del papa per la Città del Vaticano, card. Gambetti, presentando con il ministro Speranza il volume “Il dono e il discernimento” frutto di un dialogo fra la presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ospedale “Bambino Gesù” e il gesuita p. Occhetta, docente presso l’università Gregoriana.
    Il “sogno” – un altro! – che sarà realizzato dalla Fabbrica di San Pietro intorno alla Basilica vaticana «e al suo colonnato che simbolicamente abbraccia il mondo ed è la soglia di chi ricerca il vero, il bello e il giusto», riscrivendo il “dizionario dell’umano”, sarà uno spazio aperto a quelle persone che, ritrovandosi, vorranno rendersi disponibili a costruire e impegnarsi nella creazione di “una comunità di pensiero e di vita”, organizzando eventi e percorsi, «per favorire l’interiorizzazione dei valori della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità».
    Una scenografia ideale per un “sogno” a cielo aperto…
    https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/attualita/vaticano-card-gambetti-lancia-fondazione-fratelli-tutti-52233?fbclid=IwAR2jyalsbKv9jNtLyJ50B79BQkkcxroJE9AC6Rn2-ejsNoh0pnOFhlzaVFw

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Sarà un caso neh! Ma il più nordico dei gerarchi italiani (Draghi) è Romano. Il Mattarella è Palermitano, il Conte è della provincia di Foggia, Speranza, Lamorgese e Figliuolo sono (caso unico) tutti e tre di Potenza. Che Potenza!!!!!!!!
    E’ la riscossa del sud contro i nordici ?
    Si sa mai perchè Garibaldi era di Nizza, Cavour era di Torino e per venire a tempi più prossimi Einaudi era di Cuneo e De Gasperi era alto atesino, laureato a Vienna, Salvini è milanese e Maroni è di Varese come Bossi. Pota! dice Scarpe Grosse fà cusè ? Noter uramai en sè stranieri per el governo.

    • luigi ha detto:

      “sudici” per indicare i meridionali non mi sembra molto carino. mi duole che il buon marco tosatti lasci passare certe scemenze solo per non contraddire il suo fedelissimo amedeo/stilumcuriale/scarpe grosse (che non ha nulla da inviare a nessuno quanto a livello di sudiciume intellettuale)

      • Marco Tosatti ha detto:

        Ha perfettamente ragione, mi era sfuggito. Mi scuso.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Dovrebbe essere chiaro che la contrapposizione di sudici a nordici è uno scherzo verbale, peraltro non nuovo, e non vuole suonare ad offesa dei meridionali. Se qualcuno si è sentito offeso, mi spiace e chiedo scusa. Sul resto del commento del Sig.Luigi non mi pronuncio.

  • Marco Matteucci ha detto:

    IMPERDONABILE AGLI OCCHI DI DIO è l’ingerenza, anzi la promozione della Santa Sede e in special modo di colui che sta dirigendo con disinvolta eresia tanti fedeli all’errore e la Santa Chiesa di Cristo al burrone.
    Fatto tanto più grave se si considera che per la sperimentazione del vaccino vengono utilizzate parti estratte da feti abortiti e ancora in vita per creare i cosiddetti “topi umanizzati”.
    Una vera e propria “STRAGE DEGL’INNOCENTI” consumata dagli Erode dei nostri giorni e sponsorizzata da quei pretoriani laici e religiosi che hanno l’ardire di definirsi cattolici.

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    Chissà se mai saranno accertate le precise responsabilità relative alle manifestazioni di sopraffazione che hanno macchiato l’immagine dell’Italia, con ostentato orgoglio presentata come “modello” ed apripista nell’assunzione e applicazione di misure vendute come decisive nella lotta alla pandemia. Episodi di repressione della libertà “di riunirsi pacificamente e senz’armi, in luogo aperto al pubblico”, diritto riconosciuto dall’ Art. 17 della nostra Costituzione e palesemente violato stando alle denunce a più voci, alle testimonianze dei partecipanti in maniera pacifica ai presidi organizzati e all’evidenza delle scene immortalate dai mezzi audiovisivi e multimediali. Episodi sui quali, ad ora, non è arrivato il chiarimento atteso e dovuto dall’Autorità di governo dell’ordine pubblico.
    Personalmente gradirei un’analisi imparziale e approfondita da parte di professionisti qualificati in indagini sociologiche e di esperti nel settore, che risalga alle origini delle cause che hanno alimentato – in tutta la durata dell’emergenza sanitaria – il già diffuso malessere sociale e sulle quali si continua a tergiversare.
    Se mi è consentito esprimere liberamente il mio parere, non escludo la corresponsabilità delle alte sfere della gerarchia ecclesiastica che in Italia in modo particolare ha sempre esercitato una certa influenza, negata in dichiarazioni di routine e, ovviamente, strumentalizzata dagli esponenti della politica nostrana.
    Ricordo le interlocuzioni con il governo italiano ammesse dalla CEI, con motivazioni tendenti a moderarne la portata. Nell’interesse della salute collettiva; non c’è dubbio. Ma: a quanto ho potuto leggere, consultazioni del genere non si sono registrate fra le conferenze episcopali e gli organi esercitanti il potere esecutivo negli altri Paesi.
    E: che dire della partecipazione del papa, in veste di testimonial alla campagna vaccinale internazionale “Dipende da te” con il videomessaggio esortante all’ “atto d’amore” (che riscosse l’immediato ringraziamento da parte del ministro Speranza), con la seguente affermazione tendente ad infondere «speranza in un futuro più luminoso»?
    «Oggi – ha sostenuto Bergoglio, ad agosto scorso – abbiamo vaccini per proteggerci dal Covid-19. Questi danno la speranza di porre fine alla pandemia, ma solo se sono disponibili per tutti e se collaboriamo gli uni con gli altri».
    “Porre fine alla pandemia”? Su quali basi scientifiche fosse fondata tale asserzione mi sono permessa di chiederlo in un precedente commento. Mi piacerebbe sapere cosa abbia da dire oggi, alla luce delle (suppongo) attendibili supposizioni avanzate da membri del mondo scientifico, circa l’impossibilità di sconfiggere il virus, fatta salva ovviamente la possibilità di un suo contenimento con le misure precauzionali suggerite.
    Resto comunque del parere che sarebbe preferibile, e forse più vantaggioso, che ciascuno esercitasse le proprie funzioni nell’ambito specifico del ruolo chiamato a ricoprire, senza sconfinamenti inopportuni e, il più delle volte, controproducenti.
    Chiedo scusa per essermi dilungata nel commento.

  • Rosa Rita La Marca ha detto:

    ripristino della normalità civile.

    L’inghippo sta qua, in questo punto.

    L’uso della forza per buttare fuori le persone scomode, in religione ed in politica, c’era già.
    Ora è esplosa la bolla in modo così plateale che il mondo sta guardando la melma uscire fuori allo scoperto, un pò come la sigla di Blob della Rai.
    Chi li conosce, sa di che pasta frolla sono fatti.
    Si facessero comprare da chi non li conosce.

  • Davide Scarano ha detto:

    Se vi fosse ancora un po’ di buon senso molti italiani si indignerebbero per l’obbligo dei tamponi perchè obbliga a persone SANE a sottoporsi a controlli medici contro la loro volontà. In termini giuridici si chiama “Inversione dell’onere della prova” ma essa pare non preoccupare nessuno, forse perchè non ne hanno ancora compreso le possibili conseguenze.
    Nel nome della salute si rovina l’altri salute, si distrugge la coesione sociale -non mi fido di te, mi fido de “Lascienza”- e soprattutto si crea un precedente che potrà essere utilizzato per nuove e ulteriori intrusioni nella sfera intima e personale di ciascuno di noi. Preghiamo che si fermi questo scempio o almeno non dilaghi al di là della nostra capacità di sopportare.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Tutti… tutti nessuno escluso partiti rappresentati in parlamento dovranno essere dichiarati fuori legge e sciolti… in quanto collusi con questa dittatura nazifasciocomunista e… traditori di Costituzione e fiducia di elettori…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Mimma ha detto:

    Res ad triarios venit…
    Quando in battaglia i Romani ricorrevano ai triarii, era segno che i soldati delle prime file erano stati sgominati.
    Essi erano il nerbo e la difesa estrema dell’esercito e della patria , l’ultima speranza dei combattenti, i veri etoi di Roma.
    Anche noi siamo in estremo pericolo. E i più dormono il sonno della ragione e dello spirito.
    Forza Triarii!
    Grazie prof Viglione.
    Vorrei aiutarla, ma non so come

    • SILVANO DOTTORI ha detto:

      Se vuole aiutare il prof. Massimo Viglione e tutti noi Triarii può iscriversi alla Confederazione dei Triarii, al link: http://www.confederazionetriarii.it dove troverà le indicazioni cliccando su “iscriviti”. Grazie !

    • SILVANO DOTTORI ha detto:

      Se vuole aiutare il prof. Massimo Viglione e tutti noi Triarii può iscriversi alla Confederazione dei Triarii, al link: http://www.confederazionetriarii.it dove troverà le indicazioni cliccando su “diventa socio”. Grazie !

    • Lucy ha detto:

      L’espressione RES AD TRIARIOS VERTIT è stata resa così nella traduzione di uno studente liceale intelligente e spiritoso ” SI SALVI CHI PUÒ ” .

  • Januensis ha detto:

    Il tg3 regionale delle 7.35 ha comunicato che stamattina alle 5.30 i carabinieri hanno sgomberato il varco di ponte Etiopia. Stanno ancora smontando il gazebo che era stato installato dai manifestanti.
    Così l’agibilità del porto è stata ripristinata al 100%.
    Noi genovesi possiamo consolarci con la finale sabato e domenica del Premio Paganini.
    Finalisti e finaliste da tutto il mondo.
    C’è comunque anche un ventenne italiano, mi sembra abbiano detto genovese, ma se ciamma CECCONI. Sarà zeneise risu reu ?

    • Capitan trinchetto... ha detto:

      Per mi l’e’ un furestu.
      Un immigrato
      Da Roma o dintorni. Magari
      di terza o quarta generazione .

      • Marco Tosatti ha detto:

        E scí.

        • Januensis ha detto:

          Ho sbagliato tutto. È italiano, non genovese.
          Ho capito male anche il cognome.
          Vedere l’elenco dei 6 finalisti.
          Sembra abbiano anche sbagliato Corea del Nord con quella del Sud.