L’Emergenza Giornalismo nell’Informazione (Imbarazzante) Mainstream in Italia

19 Ottobre 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il grande problema – e vergogna di questo nostro Paese – fra i tanti è l’informazione; sia quello “ufficiale”, cioè fatta passare come giornali, telegiornali e così via, sia quella che è intrattenimento, e in cui gli imbonitori di turno ammanniscono le loro polpette avvelenate a milioni di telebeanti. I grandi giornali, in mano a pochi grossi affaristi, di questi fanno l’utilità. Una volta, la categoria – i giornalisti, intendo – aveva un minimo di contrattualità, nei confronti delle direzioni e dell’editore, e persino – udite udite – si discuteva delle notizie e del modo in cui il giornale affrontava gli argomenti. Tempi molto lontani; ma per comprendere meglio quanto poco contino i giornalisti, leggete questo brano scritto da una candidata alle imminenti elezioni dell’Ordine dei Giornalisti (della cui colossale inutilità vado convincendomi ogni giorno di più).

Quando lo sfruttamento del lavoro raggiunge livelli parossistici.

Allora: che nei quotidiani continuino a esserci centinaia di collaboratori precari pagati 5-8 euro (lordi) a pezzo è cosa stranota (e non si riesce ad applicare in alcun modo l’equo compenso), ma che si debba anche pagare o vendere per lavorare è davvero fuori dalla grazia degli dei. Perché non ci sono solo i quotidiani (anzi, ahinoi, sempre meno), ma c’è tutto il mondo dei periodici più o meno patinati che rientrano nella categoria “life style” (una volta si chiamavano volgarmente marchette).

Più o meno funziona così: non importa quanto tu sia brava, sagace, d’esperienza (uso il femminile perché succede soprattutto alle donne), puoi essere anche la Aspesi ma se vuoi scrivere, vederti un pezzo approvato, devi trovarti gli inserzionisti disposti a fare pubblicità su quella testata. Così l’editore risparmia sugli agenti e anche sul giornalista che verrà pagato (se verrà pagato) alle calende greche. Che poi voglio vederlo trovare anche solo un difetto al viaggio, al profumo, al vino di cui deve scrivere…

Ma c’è anche di peggio. Come mi stanno raccontando diversi colleghi dopo che hanno saputo della mia candidatura alle elezioni dell’Ordine (20 e 21 ottobre on line e domenica 24 ai seggi), ci sono editori e direttori che scendono anche più in basso, pretendendo dallo sponsor regalie varie (il salame e il pezzo di parmigiano vanno sempre bene, per dire). Ora, non è che mi stupisca. Oltre vent’anni fa ho lavorato in un femminile a Milano e i regali erano all’ordine del giorno, ma almeno non erano richiesti. Per inciso, io non ho mai accettato nulla, quello che mi veniva regalato lo davo direttamente alla direttrice, anche se su alcune scarpe ci ho lasciato gli occhi.

Hanno quindi ragione i colleghi che si chiedono a cosa serve un Ordine, che conosce perfettamente queste dinamiche e non ha mai mosso un dito. Un Ordine che conosce benissimo i nomi dei direttori che mettono in atto questi ricatti ma che si accontenta di vederli frequentare i corsi di deontologia ed essere in pari con i crediti.

Forse qualcosa da fare c’è, o no? Questo non risolverà la drammatica crisi del lavoro in questo settore, ma ci ridarà un po’ di dignità a tutti.

§§§

Fra l’altro, alcuni colleghi e colleghe sono stati inspiegabilmente manganellati dalla Polizia di Stato, insieme a manifestanti pacifici e tranquilli la giornata in cui la PS scortava Forza Nuova verso la CGIL, evidentemente per essere sicura che non sbagliassero indirizzo. Non mi ricordo di aver visto un comunicato di solidarietà dellOdG. Ma di una cosa sono sicuro; che se invece delle manganellate dei celerini la collega avesse ricevuto un buffetto da uno di Forza Nuova, le dighe della solidarietà si sarebbero spalancate. Come avere stima, o rispetto, di una categoria cos? Certo che la lettura dei titoli e degli articoli della grandissima maggioranza dei fogli italiani (con l’eccezione de La Verità) dà l’idea di una stampa di regime, stile URSS anni ’80, o altre dittature a vostra scelta. E questo spiega anche il crollo continuo nelle vendite dei maggiori quotidiani. E bisogna ricorrere ai giornali stranieri per avere un quadro della situazione. Singolare no? A quando Radio Londra? Vi consigliamo di leggere anche questo articolo, centralissimo, di Stefano Magni su La Nuova Bussola Quotidiana, “Emergenza Giornalismo”, di cui riportiamo solo l’incipit:

Stime al rialzo per le piazze amiche e al ribasso per quelle ostili, fascismo pompato e anarchismo ignorato. Se poi parla qualche portuale di Trieste e dice parole di buonsenso, allora “fatelo tacere”. E se poi pregano il Rosario, allora apriti cielo! Lo spettacolo del giornalismo italiano è questo. 

E potrà essere anche peggio, vedere per credere…

§§§

 

 

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11 commenti

  • Adriana 1 ha detto:

    Gentile Tosatti,
    non riesco a raggiungere il sito dal PC.
    L’obbedienza cieca, totale e assoluta dei giornalisti alle direttive governative dipendono anche dalla richiesta di Bergoglio a Silicon Valley di rafforzare la censura?

  • Fuori Tema ha detto:

    Dopo il secondo blackout in due giorni, abbiamo come risultato due siti diversi : uno più ampio sullo smartphone ed uno ridotto sul computer. È voluto o è accidentale ?

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    E: gli effetti dell’ “emergenza” denunciata si riverberano non a caso su SC ???
    Comunque sia: di emergenza in emergenza… alcuni tirano a campare… altri tentano di… tirare avanti.
    Buona giornata, dott. Tosatti.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Una cricca di lestofanti senza vergogna… spudoratamente asserviti a potere politico finanziario… un cancro da estirpare prima possibile…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • In memoria ha detto:

    Visto che si parla di giornali e giornalisti un pensiero va a Luigi Amicone che ha cercato di fare un giornale onesto come Tempi.
    Non aveva sponsor e cercava di sostenere e diffondere valori cristiani (con buona pace dei filosofi e delle loro sottili disquisizioni).
    È mancato stanotte, all’improvviso. Dicono infarto. Ma in casi come questo sarebbe necessaria l’autopsia.
    Era stanco : aveva fatto una campagna elettorale per la rielezione al consiglio comunale di Milano. Aveva avuto più di 600 preferenze. Non erano state sufficienti per la rielezione.
    Era critico verso i capi dei partiti del centrodestra per aver fatto una insoddisfacente campagna elettorale.
    Speriamo che di lassù, dove ora abita, possa proteggere i suoi compagni giornalisti da tutti i pericoli indicati in quest’articolo.

    • Post Scriptum ha detto:

      Sul sito
      https://antoniosocci.com
      è comparso un un’articolo dal titolo
      IN MORTE DI UN AMICO.
      È in data di oggi. Immagino si riferisca a Luigi Amicone, ma Socci riesce a scrivere l’articolo senza farne il nome.

      • Mi dispiace ha detto:

        Mi dispiace profondamente la morte di uno dei pochi giornalisti che cercava di servire la verità.
        Per dirigere uno dei principali quotidiani italiani oggi occorre avere una faccia di bronzo. Poco fa , sulla 7 Massimo Giannini ha avuto la faccia tosta di affermare che, al contrario del fascismo, il comunismo non ha mai governato in Italia. Ma se è da più di 70 anni che i governi e il popolo tutto vengono tenuti sotto scacco dal partito comunista. Giannini ha anche il coraggio di affermare che il comunismo è morto quando ha tolto la falce e il martello dal suo simbolo.
        Sarebbe umoristico considerare queste affermazioni come serie. Il fatto è però che sulla Stampa escono periodicamente articoli che vogliono modificare l’impostazione ideologica del quotidiano stesso per allinearla alle direttive di qualche sconosciuto comitato centrale.

        • Rosa Rita La Marca ha detto:

          C’ha provato anche diego fusaro. Un altro “studiato” che esce per quello che è.

  • Maria B. ha detto:

    Ieri non riuscivo ad accedere al sito e oggi è sparito un articolo!

  • Rosa Rita La Marca ha detto:

    Suggerisco, qualora ci fossero lettori ancora più giovani di me ed in fase di formazione, di cercare testi sul tema presso “Libreria Militare” di Milano.

    • alessio ha detto:

      Incredibile !
      Ho appena letto su Church militant
      che una loro fonte dei vigili del
      fuoco ha detto che la polizia ha
      requisito dai pompieri l’ acqua
      destinata agli incendi per
      riempire le loro autocisterne
      per bombardare d’ acqua i
      manifestanti del porto di
      Trieste.
      Ma che bravo il questore !
      Farà di certo carriera a differenza
      della vice- questore di Roma .