“Cari Sergio, Mario, Silvio, Matteo, Giorgia…non Avete Più Molto Tempo”….
19 Ottobre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico importante del nostro sito ci ha inviato questo sfogo, che ricorda ben da vicino il “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!” di dantesca memoria. Buona lettura, e per restare con Dante: “E se non piangi, di che pianger suoli?”.
§§§
Caro Sergio, caro Roberto, cara Maria Elisabetta, caro Mario, caro Enrico, caro Matteo, cara Giorgia, caro Giuseppi, caro Silviuccio, sono il Popolo Italiano, il vostro sovrano, quello da voi rappresentato. Per cominciare, inghiottitevi l’insulto “populista”. Populisti, comunisti, fascisti e persino mafiosi furono non pochi di voi e dei vostri avi, senza dimenticare i collaborazionisti d’ogni sfumatura. Io sono il Popolo Italiano, il vostro datore di lavoro. Voi rappresentate me, cioè dovreste, vaccinato o meno ch’io sia.
Il problema infatti, a dispetto del vostro pluriennale tentativo di distogliere la mia attenzione, non fu il fascismo o il comunismo, il terrorismo o gli opposti estremismi, così come oggi non è il virus. Il problema, quello vero e reale è «la vostra capacità di rendere (non) competitive le nostre merci, di (non) aumentare l’occupazione e di (non) fermare l’immigrazione».
Perdonate l’eccesso di parentesi, concessione a quanti tuttora vi reputano inconsapevoli, come i carnefici di Cristo. Secondo altri siete invece maligni come Caifa, accorti come Pilato, impegnati a trasferite la mia ricchezza al IV Reich, la ricchezza del Popolo Italiano voi la trasferite ai tedeschi, nostri nemici storici. L’avete trasferita con la truffa dell’Euro; la trasferite tuttora consentendo alla Germania di tenere in vita il marco e alla Francia di mestare col Franco africano. I Trattati UE sono carta straccia alla luce dell’art.11 della mia Costituzione, mia, del Popolo Italiano. Sono carta straccia. Articolo 11: « L’Italia […] consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni». La genuflessione vostra alla sopravvivenza del Marco e del Franco africano è alto tradimento della Costituzione, della mia Costituzione, del Popolo Italiano, alto tradimento.
Voi neppure ricordate la catastrofe predetta il 15 settembre 1939 da Francesco Saverio Nitti a Benito Mussolini, quando stava per andare a letto con Hitler. La catastrofe che voi avete causato, a mio danno, a danno del Popolo Italiano, è la peggiore dopo la Seconda Guerra mondiale e, continuando così, sarà peggiore della guerra stessa. Perché avete lasciato uccidere Aldo Moro, perché non avete represso quanto promana da quell’assassinio? Perché avete sottomesso me, il Popolo Italiano, al IV Reich?
Le risposte vere sono note solo a Nostro Signore. Dal canto mio, trovo arduo porvi fra i dannati, dacché io ricordo Sergio e Mario diligenti discepoli della Compagnia di Gesù, assidui alla Santa Messa nella chiesa fronteggiante la Democrazia Cristiana. Di certo sinceri levando l’ode, composta da papa Borgia: «Ave o Maria, piena di grazia…» Sinceri come papa Borgia ieri e Bergoglio oggi? Non azzardo risposte. Solo Nostro Signore sa la verità; noi la sapremo – e voi con noi, presto – quando Egli ne chiederà e chiuderà il conto.
Nostro Signore trasforma il Male in Bene, oppure distrugge il Male; tenetelo sempre a mente, inclini come siete al Male. Egli svela sempre la verità, sovente con ineffabile ironia. È il caso del caro Silviuccio, di recente accreditatosi “defensor fidei”: la cultura cattolica sopravvivrebbe grazie alle sue imprese tv, afferma. Come dubitarne? Un tempo lamentò il discredito lanciato dalla procura di Palermo, colpevole di spargere fama di mafiosità a danno dell’Italia tutta. Nel frattempo le sue serie tivvù salvavano la cultura cattolica e allontanavano sospetti di mafiosità da me, dal Popolo Italiano, mediale le perle come “Ciao Darwin”, “Maurizio Costanzo sciò”, “Amici”, “Uomini e Donne”; sorvoliamo sui film a luci rossicce; rammentiamo alcune serie telemafiovisive: “La piovra” (nove stagioni!), Ultimo, Ultimo La Sfida, Distretto di Polizia…D’altronde la mafia invincibile è un pizzo-immagine, profittevole ben più d’un pizzo in denaro.
Oh, il caro Silviuccio, traditore di Bettino Craxi, sostenitore di Tangentopoli, Kossiga e Di Pietro, traditore delle mogli, degli amici, delle mogli degli amici e traditore di me, del Popolo Italiano, lasciandomi nelle mani pulite di Giorgio Napolitano e di Mario Monti. Come dubitare, caro Silviuccio, della tua affidabilità? Siamo certi che hai difeso la cultura cattolica, non quella della Loggia Virginiana.
Sorvolo sugli altri e spendo una parola per Giorgia. Sembra la più presentabile perché sinora ha governato solo il suo partito, senza tuttavia lucidarlo, come dice di voler lucidare l’Italia. No, cara Giorgia, la facondia non basta, se vuoi davvero rappresentarmi, se vuoi rappresentare degnamente il Popolo Italiano, alimenta pure la fiamma tricolore ma liberati dal nerofumo.
Certo, se rileggo le lettere di Aldo Moro un po’ mi preoccupo. Voi e i vostri scranni conseguite infatti alle veraci profezie morotee, dopo “il prelevamento” e prima che il sicario calabrese sparasse. Guardare al passato e pensare ai morti, è inutile, nevvero? Altrimenti che s’uccide a fare? Se non per introdurre l’oblio dove urge la chiarezza? Imporre il terrore dove si chiede coraggio? Il virus è la prosecuzione della lupara con altri mezzi. Un virus, profetizzato decine d’anni fa, brevettato negli Stati Uniti e stappato nella Cina (a proposito, come fanno i cinesi senza carta verde?), colpisce me, il Popolo Italiano, vaccinato o meno che sia.
Presumevate di governarmi col “va tutto beeeeee…ne”, con l’informazione, col furiere con la siringa in mano, infine col manganello (a quando l’olio di ricino?) per convincere a tesserarmi volontariamente con la Carta Verde, come volontariamente “dovevo” tesserarmi nel Partito Nazionale Fascista se volevo lavorare; altrettanto volontariamente “dovevo” tesserarmi nel Partito Comunista dell’Unione Sovietica o nel Partito Comunista Italiano, per lavorare e vivere nelle regioni del socialismo surreale.
Non funziona più.
Il dissenso cresce e ben presto io, il Popolo Italiano, mi riprenderò il potere.
Dimenticate infatti che nessuna dittatura è mai sopravvissuta a se stessa, mai, tranne quella del generalissimo Franco, crudele ma integerrimo. Sulla vostra crudeltà possiamo giurare; se siate integerrimi, chiedetevelo.
Quando mi riprenderò il potere, il mio potere, perché è mio, del Popolo Italiano, non vostro, vi chiuderò in una stanza e v’obbligherò a studiare un libro di 700 pagine; v’obbligherò a impararlo a memoria, una pagina al giorno, il testo immortale di Hannah Arendt, “Le Origini del Totalitarismo”.
Una pagina al giorno, dovrete imparare e ripetermi a memoria. Anche Emanuele Fiano dovrà imparare le pagine dedicate dalla Arendt ai collaborazionisti ebrei. Se non lo farete, dieci manganellate sul dorso delle mani, inferte dagli stessi questurini, quelli nascosti nella sede della CGIL.
Quei servi zelanti si congratulano con se stessi? «Ecco, chi vince, vince e noi restiamo a galla, come nel 1943». Errore. No, questa volta non sarà così. Voi, manganellatori e i vostri dirigenti, semmai potrete manganellare i reprobi, lavorerete gratis e senza pensione, come tanti italiani, ridotti così da tempo anche a causa del vostro tradimento.
Caro Sergio, caro Roberto, cara Maria Elisabetta, caro Mario, caro Enrico, cari Matteo, cara Giorgia, caro Giuseppi, caro Silviuccio, sono il Popolo Italiano.
State accumulando violenza e a voi rimane poco tempo per rispondere, non sul virus. A me, al Popolo Italiano, del virus non importa nulla. A me, il Popolo Italiano, dovete dire che cosa farete, presto, per rendere competitive le nostre produzioni, ridurre la disoccupazione, frenare l’immigrazione.
Avete poco tempo per rispondere? Ne avete buttato via tantissimo. È un problema vostro, non mio, non del Popolo Italiano. O rispondete o siete finiti, col virus o senza.
Il Popolo Italiano
§§§
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Tag: draghi, popolo italiano
Categoria: Generale
L’autore dell’articolo esalta Aldo Moro. Ricordo che questi fu il protagonista dell’apertura a sinistra della DC e, di conseguenza, della politica italiana nei primi anni “sessanta” e il garante del “compromesso storico”, cioè dell’accordo di vertice fra DC e il PCI di Berlinguer, nei successivi anni “settanta”. Forse lei sarà un ammiratore dell’uomo e del politico Moro, ma le conseguenze per l’Italia della svolta a sinistra nel 1961 sono state disastrose per l’Italia da qualunque punto di vista. Il fatto che Aldo Moro sia finito tragicamente per mano delle “brigate rosse”, non deve far dimenticare le sue responsabilità politiche in talune scelte che si sono dimostrate irreversibili per il nostro paese.
E quindi? Che cosa c’entra il suo livore curiale verso Aldo Moro con questo formidabile e veritiero quadro di situazione, attuale, di oggi, di questo momento?
Lei mi pare quanto mai rappresentativo dei cattolicucci, avvitati nel proprio astio dopo aver plaudito a figuri del calibro di Andreotti e Codsiga, costoro sì complici e sottomessi caudatari di Berlinguer.
Ma pensi piuttosto ai Sergio, ai Mario e alla compagnia di giro on sella oggi.
Io non ho mai plaudito a Cossiga né ad Andreotti. Il mio non è livore, ma constatazione di fatti storici, quale l’apertura a sinistra della politica democristiana ed italiana nei primi anni sessanta, dopo le rivolte del PCI di Togliatti in varie piazze italiane nel luglio 1960. Quanto ai cattolicucci, forse lei si reputa un “cattolicone”. Può darsi. Ma, la storia non si può cancellare. Comunque lei la pensi, Moro è stato l’artefice di quella malaugurata svolta a sinistra che avrebbe segnato L’Italia fino ad oggi. Non mi sono soffermato sui problemi di oggi legati alla “fase pandemica”. Lei avrà un giudizio positivo sull’operato e la politica di Moro; io, invece, dò un giudizio critico. Non può pretendere che io la pensi come lei.
Bene, allora se lei ama gli omicidi di stato (di altro stato con connivenze varie), continui su questa strada. Il compromesso storico sarebbe stata la salvezza dell’Italia, ma come sappiamo tutti, o quasi, non fu permesso. Poi se crede ancora alle favoline USA URSS allora non so che dirle. Contento lei… Saluti.
Massimiliano
Lo ammette anche lei candidamente, da posizione favorevole: Moro voleva la collaborazione con i comunisti, il “compromesso storico”. Sarebbe stato l’affossamento definitivo dell’Italia, non la sua salvezza. Una considerazione: secondo lei io amerei gli omicidi di stato? Ma, come si permette? Si vergogni, piuttosto, di scrivere simili porcate. Non avete argomenti.
Non conoscendo i libri della Arendt non posso interloquire sui collaborazionisti ebrei da lei citati.
Ma quest’estate ho letto un libro scritto a 4 mani da due autorevole storiche. Anna Foa e Lucetta Scaraffia. ANIME NERE. Una delle due protagoniste è appunto una ebrea collaborazionista, tale Celeste Di Porto.
Che le due illustri autrici abbiano la penna intenta nel curaro è un fatto incontrovertibile.
Ma il libro chiarisce molte cose su fatti storici come le fosse ardeatine e coloro che vi vennero massacrati. Da leggere.
Caro popolo italiano, avevo sentito nominare il libro di Hanna Arendt sulla banalità del male. Ho dovuto controllare su Wikipedia per essere certa che detto libro esistesse.
Ma ieri da uno dei rivenditori di libri usati da cui mi rifornisco ho visto un titolo abbastanza simile di Robert Conquest.
Cosa dice, caro popolo italiano, lo compro ?
Ieri ho fatto un affare : per ben 8 euro ho comprato un libro di Agostino di Ippona sulle lettere di Giovanni con testo latino a fronte.
E a me le lettere di Giovanni piacciono proprio tanto. Diconsi 8 euri. Non è un affare ?
SUL PONTE DI BASSANO NOI CI DAREM LA MANO ED UN BACIN D’AMOR…
Gentile popolo italiano è da qualche tempo che mi domando se, dal basso , cioè dal popolo italiano, potesse arrivare qualche suggerimento al parlamento sul nome del prossimo presidente della Repubblica.
Si era mormorato il nome di Marta Cartabia dicendo che aveva come sponsor il precedente presidente cioè Giorgio Napolitano. Mai raccomandazione fu più inopportuna. Una donna giuridicamente preparata certo ma sempre lontana dal parlamento dove si lotta e si discute tra le opposte fazioni politiche.
Ma il nome di una donna mi aveva fatto venire in mente il nome di un’altra signora, quella sì che aveva fatto tutta la carriera politica e che è attualmente la seconda carica dello stato.
Cara Maria Elisabetta Alberti Casellati, vuoi tu essere il prossimo presidente della Repubblica ?
E sposarla così al popolo italiano ?
Mai poi invece dei bravi di don Rodrigo ci si mise di mezzo il ponte di Bassano. Il suddetto ponte ogni tanto crolla e poiché è amato dagli italiani tutti viene ricostruito esattamente come era e dove era. E poi si procede alla inaugurazione.
E qui avvenne il fatale incontro tra Maria Elisabetta e Pietro Parolin.
Cosa si saranno detti quei due ?
Non era sufficiente il precedente bidone rifilato al popolo italiano ? O forse tutta la brillante carriera di Elisabetta è stata supportata dalla autorevolezza del Piero ?
Accontentiamoci della canzone :
SUL PONTE DI BASSANO NOI CI DAREM LA MANO ED UN BACIN D’AMOR.
Giusti e appropriati i riferimenti a Dante:
Ma è mai possibile che dopo più di centocinquanta anni dalla riunificazione nazionale e tutta la sua retorica, siamo ancora e più che mai sotto il dominio straniero? che dopo settecento anni dalla morte di Dante non siamo ancora diventati un popolo unito?
Si racconta che Berengario marchese del Friuli, irritato dal comportamento degli italici, avesse chiesto ai suoi collaboratori “perché mai costoro fossero così difficili da governare”, gli fu risposto che i germanici servono sempre un solo padrone, gli italici ne servono due. Sappiamo che un re longobardo, stufo della litigiosità dei fiorentini, e anche allo scopo di umiliarli, avesse eccezionalmente nominato per loro un burgravio italico, giacché quelli longobardi non riuscivano a domarli.
Sono passati più di milleduecento anni e siamo cambiati assai poco. Credo che non ci siano speranze, ci libereremo da questa dittatura e dal dominio di questi stranieri in un modo solo: con un altro straniero che ci libera da quello presente. Abbiamo sempre fatto così.
“Ozymandias è il mio nome, il Re dei Re:
guardate alle mie opere, o potenti, e disperate”.
È tutto ciò che resta: un monito! inciso sul piedistallo privo della statua, eretta in onore del faraone egiziano Ramsete II, soprannominato Ozymandias, e finita in frantumi, metafora della fine ingloriosa degli autocrati, nella descrizione fatta da un viandante per caso a Shelley che la trasferisce in suo sonetto, traducendo con parole espressive la stessa crudeltà impressa dallo scultore nelle fattezze del volto del “fu” potente.
«…Due immense gambe di pietra prive di tronco
si ergono nel deserto…Vicino ad esse sulla sabbia,
mezzo sepolto, giace un volto in frantumi, il cui cipiglio
e il corrugato labbro, e il ghigno di freddo comando,
rivelano che lo scultore assai bene colse quelle passioni
che ancora sopravvivono -impresse in quegli oggetti senza vita-
a quella mano che le raffigurò e all’anima che le nutrì…».
Degli abusatori del potere non sopravvive che un ricordo impietoso. Del loro essere stati nient’altro che la polvere di vite sgretolate ed affossate nella sabbia… di un super-ego caduto dal piedistallo…
Caro popolo italiano, se non vai a votare e lasci che un 20% dei tuoi concittadini decida per te, è inutile che poi ti lamenti. Sei scemo. ( non riferito all’autore del pezzo, ma al vero popolo italiano).
https://www.google.com/amp/s/www.iltempo.it/politica/2021/10/17/news/eligendo-risultati-elezioni-regione-lazio-errore-svista-clamoroso-anteprima-sindaco-29084683/amp/
Votare è sempre e comunque importante, sperando che non sia già tutto deciso in precedenza
Nessuno si offenda per la semplicità elementare di questo mio ragionamento, ma , purtroppo sembra che i nostri connazionali non l’abbiano ancora capito. Se fosse andato a votare un solo cittadino il suo candidato potrebbe vantare di aver avuto il 100% dei voti. Ma secondo voi questo rispecchierebbe la realtà del paese ?
Cara signora Milli, il mio santo protettore era quello tra gli Apostoli che doveva, per conto di tutti noi, mettere alla prova , cioè verificare sperimentalmente i segni della passione nel corpo del Cristo risorto.
Quello che temo, dalla lettura dell’articolo da lei suggerito, è che una manipolazione dei risultati di proporzioni inaudite potrebbe essere allo studio. Si dice che l’attuale ministro dell’interno sia una emanazione del Quirinale. Ma avrà la suddetta signora capacità sufficienti per controllare una macchina informatica che governa le elezioni politiche nell’intera Italia?
O qualche sconosciuto personaggio senza volto potrebbe essere in grado di sostituire ai dati reali quelli falsi abilmente preparati in precedenza ?
E due! Ma chi chi chi ? Chi? Continua con questo mantra. Ma lei ha capito cosa sta succedendo? Lei si ostina con questa cantilena ma non dice chi? Mi dica un solo partito che potrebbe essere votato in questo squallido panorama di servi. Ma lo ha capito che chi decide non risiede da tempo in Italia? Ma lei lo ha capito che chi da mesi scende in piazza non vuole neanche sentire parlare di partiti? Ma lei l’ha compreso che è finita la finta rappresentazione della democrazia? Niente sarà come prima, e prima lo si comprende meglio è! Non me ne voglia, ma davvero penso che sia davvero fuori strada. Poi per carità, libero di pensarla come vuole.
Saluti.
Massimiliano
Se non sai per chi votare vai e voti scheda bianca. Il risultato sarebbe diverso rispetto al non votare, e si capirebbe di più su come la pensa veramente la gente. E’ tanto difficile?
Quella bianca la riempiono al seggio. Semmai scheda nulla.
La mia Giovane Presidente riuscì ad infilare tra le schede bianche due che erano regolarmente votate. Riuscii a recuperarle.
Ma se facciamo un conto di questo tipo : moltiplichiamo il numero dei seggi per 2 potremmo ottenere come risultato il numero dei voti sottratti in tutta Italia.
E potrebbe essere decisamente eccessivo.
Ricordo a don Ettore che quando si apre l’urna le matite devono essere già impacchettate.
Non so se oggi sarebbe possibile. Ai tempi in cui io sono stato presidente di seggio non sarebbe stato possibile. Prima di tutto io non ero iscritto ad alcun partito e una cosa simile non l’avrei assolutamente permessa. In secondo luogo, all’apertura delle urne e alle operazioni di scrutinio era ammessa la presenza del pubblico ed erano sempre presenti dei rappresentanti di lista che, minimo, mi avrebbero preso a pugni se avessi acconsentito a che fosse dato un voto fasullo ad una lista diversa da quella da loro rappresentata.
Adesso può darsi che non sia più così oppure quello che dice il sig. Massimiliano per giustificare chi non vuole andare a votare non è accettabile.
è una farsa
Ben detto. Tutto.
Una sola chiosa.
Gerusalemme , su cui Cristo pianse, fu distrutta per la sua infedeltà a Dio.
Voi credete che la nuova Gerusalemme, la Chiesa, con Roma capoccia sua e der monno ‘nfame, si salverà?
Ben tornato, dott. Tosatti, la sparizione del suo sito mi è parsa una curiosa coincidenza. Questi blocchi e ostacoli sono come medaglie di chi lotta contro questo regime.
Per Don Z
Lo stile dell’articolo potrebbe essere quello del generale LaPorta……
Ma ritengo fondamentale evidenziare che questa battaglia è principalmente spirituale come evidenzia mons. Viganò unico Vescovo che osa proclamare la Verità
L’autore dimentica il principale responsabile morale della vicenda , l’apostata ed idolatra Jorge Mario.
Di lui non si occuperà il popolo italiano, ma Gesù Cristo stesso.
bravo Fabio , ho avuto lo stesso tuo intuito ,poi ho letto il tuo commento. Lo stile di questo intervento sembra esser quello del Generale Laporta , Vero ?
In questi giorni ricorre il tempo in cui si recita la Novena per il Beato Carlo D’Austria.
Un modello di regnante cattolico. Saluti.
Regnante cattolico ? Perché non parlare anche di qualche aristocratico cristiano ?
Sto pensando a Elisabetta d’Assia Darmstad andata sposa a un granduca russo. Il granduca era il governatore di Mosca (non dimentichiamoci che la capitale dell’impero russo non era Mosca , ma San Pietroburgo).
Lei dovette uscire dal Cremlino di Mosca per andare a raccogliere i pezzi del corpo del marito dilaniato dalla bomba di un terrorista diremmo adesso , ovvero di uno di coloro che pochi anni dopo avrebbero preso il potere e cercato di distruggere la Russia e la sua chiesa.
Rimasta vedova vedette i suoi beni e fondò un’ordine religioso . Arrivò a vendere perfino le bigiotteria.
Pochi anni dopo fu anche lei vittima del terrorismo rosso. Quando il suo corpo fu ritrovato insieme a quello di Varvara , la monaca che le era fedele e che forse le faceva da interprete venne portato a Gerusalemme nella chiesa bellissima che lei aveva inaugurato con il marito prima dello scoppio della rivoluzione.
Condivido in pieno. Bisogna dare atto alla Chiesa russa di aver proclamati santi i Romanov uccisi dai bolscevichi, cioè la famiglia di Nicola II, sterminata a Ekaterinburg e la granduchessa Elisabetta uccisa ad Alapaevsk con altri parenti. Questo ultimo eccidio è da segnalare perché le vittime furono ferite e gettate ancora vive in una miniera, e l’ingresso fatto saltare. Praticamente infoibati.
Mi dispiace doverla contraddire, ma l’autentica verità storica è sostanzialmente diversa da quella raccontata da chi ha promosso il culto della famiglia imperiale russa.
Romanov Russian Imperial House – Российский Императорский Дом Романовых ha postato sul social “Facebbok” una foto d’archivio:
3 Ottobre alle ore 00:59 ·
La principessa Elena Vittoria di Schleswig Holstein, Margarethe ′′ Gretchen ′′ Von Fabrice
Principessa Alix d’Assia e di Reno e Catherine Alphonovna Schneider.
La principessa Elena Vittoria dello Schleswig Holstein ~ cugina di primo grado materna
Margarethe ′′ Gretchen ′′ Von Fabrice ~ Dama in attesa di Alix
Catherine Alphonovna Schneider ~ Ha insegnato Alix e sua sorella Elisabetta Feodorovna, tutor in lingua russa.
Aggiungo, per i lettori, in particolare ai miei detrattori delle ultime settimane di questo blog, un mio commento a tema, fatto il 14/10/2021 sul sito “Monarchies et Dynasties du Monde” a firma di Frederic de Natal, nell’articolo che riporta notizie sul Giappone. Il titolo è “Mako d’Akishino et kei Komuro, un mariage rejetè par le japonais”. In esso si lamenta che la futura imperatrice voglia scappare col suo collega universitario…
Rosa Rita La Marca commenta: “Io trovo sbagliato fare abbassare il livello gli aristocratici facendoli studiare presso le università. Ecco gli effetti sortiti, che potevano essere anche più scandalosi.
Trovate precettori privati altamente selezionati e donate la cultura in luoghi super vigilati”.
Oggi, aggiungo una barzelleta sicula, potrei sintetizzare il momento promiscuo promosso dalla plebeizzazione dell’istruzione contraria alla legge divina di Cristo: “che differenza c’è tra la mafia e cosa nostra? Che la mafia è cosa nostra, tua sorella cosa di tutti”.
A chi mi chiede, dunque, di sforzarmi di postare almeno la Treccani per essere credibile.. sono una delle più giovani collezionisti di opere d’arte letteraria d’Italia. La uso cartacea, a casa mia.
Qualcuno si sente pestato i piedi? Oh, scusi, non lo ho fatto apposta. (cit.).
“uno tra i più”, errata corrige!!
Ma era un habsburger, non un savoiardo. E ai regnanti di casa Habsburg si insegnava che il re, o l’imperatore, è il primo servitore dello Stato.