Cacciari, Travaglio, il Green Pass: il Fascismo c’è già, e non è Forza Nuova.

18 Ottobre 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante – e a futura memoria – offrirvi du interventi di personalità ben diverse, e anche su posizioni certamente non omologhe sulla situazione che stiamo vivendo, da un punto di vista sociale e politico. Mentre i sindacati collusi organizzano le loro stanche liturgie di piazza (esattamente come facevano quelli comunisti nell’URSS negli anni ’80 sventolando un pericolo nero che esiste solo nelle loro teste e dei mass media di regime), la reale aggressione alla libertà di ciascuno e di tutti ha luogo altrove, fra gli applausi della massa terrorizzata, e degli usuali mass media proprietà di quattro o cinque magnati della finanza che li usano senza pudore. Il primo è di Massimo Cacciari. Il secondo è un editoriale di Marco Travaglio, e non stupitevi se li trovate su Stilum Curiae, come avete trovato in un certo momento Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. Non chiedo a chi combatte per la libertà da dove viene; è importante dove vuole andare. Buona lettura.

§§§

Il punto di non ritorno 
di Massimo  Cacciari 
È un punto di non ritorno credo. Quello che vedo intorno a me è difficile persino da descrivere per quanto sia angosciante e al contempo ignorato dai più.
A prescindere da quello che uno possa pensare su una data questione, al di là delle proprie scelte personali, esistono dei fatti oggettivi che non possono essere ignorati e vanno analizzati lucidamente.
Non si vedeva da decenni uno stato che era in grado di far sparire nel silenzio decine di migliaia di persone che protestano. A prescindere da quello che sostengono quelle persone, il fatto che si siano ignorate queste manifestazioni (mentre venivano trasmessi servizi su tg nazionali con persino inviati sul posto per raccontare di sgomberi di rave non autorizzati) dovrebbe fare venire un brivido nella schiena a chiunque.
Viviamo in uno stato che ha deciso di applicare un ricatto paragonabile solo a certe leggi fasciste e questo lo dicono anche filosofi e politologi come Agamben.
Questo ricatto, di fatto, viola leggi e trattati che hanno molto più valore legalmente parlando, e discrimina di fatto milioni di persone sulla base di una scelta legale e permessa, sulla carta, dallo stato stesso.
Circa il 20% dei lavoratori italiani non vuole il green pass. Il venti per cento.
Dopo mesi di manifestazioni, centinaia di migliaia di persone scese in piazza pacificamente e inascoltate, diritti erosi, ricatti, adesso si sono accesi i riflettori. Adesso che si è usata violenza.
È un copione che conosciamo, Cossiga Docet. Un copione che ancora funziona evidentemente: infiltrare i movimenti per politicizzarli e avere una scusa per reprimerli.
L’assalto alla sede della CGIL è da manuale. Quello che non è da manuale è vedere che a 20 anni dal G8 c’è ancora chi ci casca.
Il discorso di Landini all’indomani di questo fatto è da copione: un inno alla resistenza, all’antifascismo, alla difesa dei diritti del lavoro. Gli stessi principi che avrebbero dovuto far muovere i sindacati per proteggere i lavoratori da quello che sta accadendo, ma finora non pervenuti.
L’appello alla mobilitazione generale dopo questo evento è la ciliegina su una torta di escrementi.
La risposta generosa e partecipata a questo appello da parte di chi non ha mosso paglia contro quello che sta succedendo, invece, è il sintomo finale di una metastasi in corso da tempo. Il suo auspicare a una riforma generale del lavoro dopo questo specifico fatto è da brividi, per chi sa leggere tra le righe.
Proclami da una parte e violenza dall’altra, tutto purché il copione silenzi quello che succede nelle piazze, le ragioni dei manifestanti e le manganellate prese da giovani, vecchi, mamme.
Ma, anche volendo fare gli ingenui e senza considerare la palese infiltrazione delle manifestazioni pacifiche (sforzandoci parecchio), la destra fa solo quello che sa fare da sempre: cavalcare il malcontento di gente esausta e lasciata sola da organizzazioni governative e non, comprese più colpevolmente quelle di sinistra e per la difesa dei diritti. Ma cavalcare non significa rappresentare e quindi associare le piazze ai fascisti, anche in questo caso, sarebbe per usare un eufemismo, ingenuo e miope.
Il vero attacco alle sedi dei sindacati non è quello studiato a tavolino da quattro fascisti che rappresentano lo 0,01% del paese, ma quello che sta avvenendo da molto tempo, globale, massivo che ha spogliati i sindacati dei loro ruoli e in maniera molto più subdola rispetto a quello che è successo ieri, ma come al solito ci si sveglia solo quando si è attaccati da fascisti che si dicono apertamente fascisti, senza nessuna valutazione sociale sul perché e in quale contesto si sia arrivati a questo, anche perché questo vorrebbe dire fare un’autocritica che le varie organizzazioni “di sinistra” non possono permettersi. E quindi ora è il momento della retorica e di slogan antifascisti, di difesa del lavoro e dei diritti.
Quando invece, nel silenzio censorio dei media, ci sono decine di migliaia di persone in piazza contro un fascismo mascherato da democrazia che erode i diritti e attacca il lavoro discriminando circa il 20% dei lavoratori, non si fa volare una mosca, anzi.
Questo è solo pericoloso e vile collaborazionismo. Non solo, è una fotografia perfetta di come i fascismi, così come successe in passato, possano subdolamente emergere sulle onde di applausi e mobilitazioni di certi apparati che si proclamano antifascisti.”
Massimo Cacciari.

§§§

 

“Sarà un caso” di Marco Travaglio (Fatto Quotidiano)

Nasce un governo presieduto da un ex banchiere mai votato né indicato da nessuno. E vabbè, sarà un caso. Tutti i partiti, sotto il ricatto quirinalesco “o appoggiate questo governo o vi sciolgo e andiamo a votare”, gli votano la fiducia, tranne uno. E vabbè sarà un caso.

Il governo ha pure tutti i media dalla sua parte, come nessun altro dopo il Duce. E vabbè, sarà un caso.

Agli eletti dal popolo vanno ministeri marginali, mentre i miliardi del Pnrr li gestiscono quattro fedelissimi del premier mai eletti, più un generale in alta uniforme per i vaccini. E vabbè, sarà un caso.

I Consigli dei ministri sono pure formalità: i ministri timbrano norme scritte altrove e presentate mezz’ora prima, illeggibili per chiunque non abbia frequentato corsi di lettura veloce. E vabbè, sarà un caso.

Malgrado la maggioranza bulgara, il governo passa da un decreto all’altro e il Parlamento s’inchina, anche perché chi osa presentare emendamenti se li vede mozzare dalla fiducia. E vabbè, sarà un caso.

Ogni desiderio di Confindustria è legge: Pnrr più gradito ai padroni, sblocco dei licenziamenti, via il salario minimo e il cashback, controriforma della giustizia con improcedibilità per chi se la può permettere, via le sanzioni alle aziende che delocalizzano, transizione anti-ecologica, Ponte sullo Stretto: l’unico Green consentito è il Pass (unico al mondo) per lavorare. E vabbè, sarà un caso.

Al raduno di Confindustria il premier è accolto con standing ovation e il presidente Bonomi saluta in Lui l’“uomo della necessità come De Gasperi”, auspicando che “rimanga a lungo”. E vabbè, sarà un caso. La stampa confindustriale (praticamente tutta) ripete che Egli “deve restare fino al 2023 e anche dopo”, a prescindere da chi vincerà le elezioni. E vabbè, sarà un caso. Siccome scade il capo dello Stato, il mantra è che Lui è l’unico candidato possibile; ma non esistendo altro premier all’infuori di Lui e non essendo (ancora) le due cariche cumulabili, Mattarella deve tenergli in caldo la poltrona per un paio d’anni. E vabbè, sarà un caso.

Il presidente dei vescovi, cardinal Bassetti, come già Pio XI con Mussolini, sostiene che “la Provvidenza lo ha collocato nel posto in cui si trova”. E vabbè, sarà un caso.

Appena un leader osa fargli ombra, come Conte, Salvini o Meloni, viene subito massaggiato da giornali&tv. E vabbè, sarà un caso.

Quando Lui attacca i diritti al lavoro e allo sciopero col Green pass, la polizia scorta amorevolmente una banda di fascisti ansiosi di assaltare la Cgil, così è più facile dare del fascio a chiunque contesti il governo ed erigere monumenti equestri al Premier Partigiano. E vabbè, sarà un caso.

Ma, tra un caso e l’altro, siamo proprio sicuri che i fascisti siano solo quelli di Forza Nuova?

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13 commenti

  • Max G ha detto:

    Certo se non si porta la popolazione ad un livello tale di pressione emotiva da avere solo la rabbia cieca sufficiente a cercare e squartare il suo ormai ex carceriere – guida politica o spirituale che sia o entrambi, perciò ciò che vedo è il ripetersi della toccata e fuga con Draghi copia della toccata-distruzione e fuga che fu di Prodi e altri prima di lui , non puoi battere un villaggio di stregoni che volano se sei l’unico a contrastarli , dopo giorni senza dormire e a farli scendere a terra ,dovrai lasciare il loro villaggio al destino che lo aspetta , terribile ,come già successe in Sud America anni fa .

  • Max ha detto:

    La violenza è sempre sbagliata?
    Certo se non si porta la popolazione ad un livello tale di pressione emotiva da avere solo la rabbia cieca sufficiente a cercare e squartare il suo ormai ex carceriere – guida politica o spirituale che sia o entrambi, perciò ciò che vedo è il ripetersi della toccata e fuga con Draghi copia della toccata-distruzione e fuga che fu di Prodi e altri prima di lui , non puoi battere un villaggio di stregoni che volano se sei l’unico a contrastarli , dopo giorni senza dormire e a farli scendere a terra ,dovrai lasciare il loro villaggio al destino che lo aspetta , terribile ,come già successe in Sud America anni fa .

  • giovanni ha detto:

    Gli antifascisti mi ricordano molto il film ” the others ” nel quale la protagonista e’ inconsapevole del suo stato e delle nefandezze commesse. Solo all’ultimo si rende conto del male fatto e della metafisicita’ sua e dei figli. Loro sono cosi, inconsapevoli, cercano sempre i fascisti perche’ se non li trovano si pone il problema di guardarsi allo specchio. Prima o dopo dovranno farlo.

  • alessandro ds ha detto:

    Ho notato piccolo cambiamento nei titoli dei giornali dopo le vicende dei portuali di Trieste.
    Prima ogni manifestazione è manifestante veniva etichettato subito come manifestazione/manifestante “No Vax”, invece ora i giornali stanno invertendo la rotta, e parlando di Trieste parlano chiaramente di ” No Pass”.
    Chissà che piano piano la macchina delle secchiate di letame per sminuire le manifestazioni stia cambiando.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Bene!… benvenuto su pianeta Terra signor Travaglio… accoglieremo di buon grado in esigua pattuglia di color che consapevoli…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    Arrivati al punto di non ritorno, l’evidenza dei dati oggettivi impone il superamento delle divisioni create dall’ideologia ed accende un barlume di speranza sul primato dell’onestà intellettuale per una “vera” rinascita.
    E per ripartire. Cominciando col fare un po’ di chiarezza nella confusione generata da approssimazione e incapacità a risolvere i problemi aggravati da una situazione che, dopo oltre un anno e mezzo dallo scoppio della “pandemia”, fa registrare ancora e solo soluzioni dal potere tamponante e… logorante.
    Fra queste lo slittamento della scadenza per la dichiarazione della cosiddetta “immunità di gregge”, inizialmente fissata all’80% degli immunizzati ed entro la fine del mese in corso. Ora l’asticella è stata alzata al 90% (e, a mezza bocca, al 100%) del numero dei vaccinati, entro due-tre mesi, secondo le stime aggiornate portate alla nostra conoscenza. Forse, poi… – sentito ieri di sfuggita da un tg – si potrà anche mettere da parte il certificato vaccinale, sulla cui validità – allo stato dell’arte – hanno espresso perplessità persino virologi e sostenitori della campagna di immunizzazione. Per fare un nome: il prof. Bassetti.

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Dopo anni ed anni di spocchiosa faziosità Travaglio ha avuto un sussulto di onestà intellettuale e di coraggio civile. Penso che sia una specie di miracolo, e questo è il posto giusto per farlo conoscere. Non che non apprezzi le analisi e le dichiarazioni del prof Cacciari, ma di lui è nota l’indipendenza morale da cui discende quella intellettuale, per cui non fanno stupore le critiche, amare e sofferte, che rivolge all’attuale compagine politica e governativa. Se poi entrambi volessero
    perfezionare la loro ragione in intelligenza, volgendola a Chi glie l’ha data, il miracolo sarebbe completo, ed anche la direzione verso cui andiamo sarebbe, al 100 x 100 la stessa. A maggior gloria di Dio.

  • Enrico Nippo ha detto:

    A mio modesto parere, bisognerebbe farla finita con tirare in ballo il Fascismo a ogni piè sospinto.

    La parola “fascismo” è diventato un volgare luogo comune con cui tutti si riempiono la bocca per “esorcizzare” il caos totale che col Fascismo non ha nulla a che vedere, ed è piuttosto la conseguenza dello spirito democratico che strombazza la paroletta “libertà” per rendersi credibile e fallendo miseramente.

    Il Fascismo ha costituito, nel bene e nel male, un momento irripetibile della storia d’Italia. E non saranno certi sparuti (e dubbi) epigoni a costituire un serio pericolo per questa Italietta “nata dalla Resistenza antifascista”.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Caro Nippo, è ovvio che l’analisi del fenomeno fascismo e dei suoi contenuti è cosa ben più complessa di quello che vuole la vulgata sinistrorsa. Ma dato che quel termine per essi loro è tabù, e indica il massimo della perversione totalitaria, usarlo nei loro confronti è giusto e salutare, perché dovrebbe ferirli in maniera specifica, assimilandoli a quanto essi più aborrono.

    • cattolico ha detto:

      più nel male che nel beneì

    • Rosa Rita La Marca ha detto:

      concordo.

  • mko ha detto:

    ….niente da aggiungere…