Becciu. Che Uomo è Chi Distrugge Vite Prima delle Sentenze e dei Processi?

7 Ottobre 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, come sempre ringraziamo l’amico e collega Vik van Brantegem a cui facciamo ricorso in particolare per seguire le intricate giravolte del processo Becciu, nelle sue mutevoli forme. Vi offriamo quindi la lettura dell’articolo scritto su Korazym.org, che testimonia di un imbarbarimento del costume non solo giuridico dietro el Mura, analogo, ahimè, a quanto sta accadendo nel nostro sventurato Paese. 

Ma a parte le vicende giudiziarie, non vorremmo che ci si dimenticasse che il cardinale Angelo Becciu è già stato condannato: un anno e più fa, quando in udienza il porporato è stato degradato da papa Bergoglio. “Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e dai diritti connessi al cardinalato, presentata da Sua Eminenza il cardinale Giovanni Angelo Becciu”. Come in Alice delle Meraviglie, protagonista la Regina di Cuori: no, prima la sentenza, e poi il processo. Con tutta l’onta che ne deriva. Angelo Becciu è certamente solido, ma una persona più debole avrebbe potuto morirne, di questo tipo di dispiacere. È già successo, a mons. Ricardo Livieres Plano, vescovo di Ciudad del Este. Troppo tradizionalista, dicevano alcuni, non “allenato” alla Conferenza Episcopale argentina. Ebbe una visita apostolica in diocesi, e alla fine la rimozione. A monsignor Livieres Plano non venne mai permesso di vedere il dossier elaborato dal visitatore apostolico e neppure, seppur presente a Roma il giorno dell’annuncio della sua rimozione, ebbe esaudita la richiesta di un colloquio con papa Francesco. Attese due settimane, inutilmente, tornò in Argentina e qualche mese dopo morì. Non ci permettiamo di chiederci, anche se sarebbe legittimo, se un Pontefice si comporta così; ma ci chiediamo, più umilmente: che uomo è questo, che distrugge vite prima dei processi?

§§§

 

 

La farsa vaticana è diventata una tragicommedia, con un nuovo giro di valzer, come era da costume greco. E colui che sta in Altissimis – che ne ha il potere legittimo e interviene pure a favore dell’accusa – non si decide di tirare il sipario e farla finita. Il vero scandalo in Vaticano è tutto lì.

Prosegue dalla Prima parte: QUI.

Alla fine l’Ufficio del Promotore di giustizia vaticano dovrà obbedire al Tribunale vaticano e consegnare tutti gli atti investigativi mancanti, incluso la “prova regina” con cui hanno portato il Cardinale Angelo Becciu alle sbarre, ma segretata. Hanno ottenuto una “proroga” fino al 3 novembre (due settimane prima della prossima udienza del 17 novembre).

Chiede Farina su Libero Quotidiano stamane: «Perché quell’interrogatorio [di Mons. Alberto Perlasca] è così importante poterlo visionare integralmente e perché tanta renitenza da parte dell’accusa? Cosa accadde in quelle ore decisive? Il fatto è che Perlasca, indagato-chiave fino al 31 agosto da quel momento risulta prosciolto. La legislazione vaticana non prevede trattamenti premiali. La logica e la pratica di mondo suggeriscono un do ut des. (…) Pignatone e i giudici a latere giudicano insostenibili le ragioni addotte dal Promotore di giustizia per non consegnare la chiavetta usb. E però, invece di sanzionare questo comportamento, prega il Promotore di provvedere entro il 3 novembre. Domanda: perché non subito? Se è una video-registrazione non ha bisogno di essere assestata, limata, sintetizzata. Ce l’hai? Consegnala».

Ma se il Promotore di giustizia aggiunto, Alessandro Diddi non obbedisce nuovamente, come il 10 agosto scorso, cosa succederà? Invece della tirata l’orecchio di martedì scorso (per non aver obbedito all’ordine del 27 luglio), il Presidente del Tribunale vaticano, Dott. Giuseppe Pignatone gli dà uno schiaffo sulle mani come il Sovrano alla donna cinese in Piazza San Pietro, oppure un deciso calcio nel sedere?

Il Tribunale vaticano martedì ha conferma gli errori madornali dell’accusa (un avvocato rotale molto attento e acuto, l’amico Mauro Visigalli ha osservato: «Mi pare fin impossibile che giuristi di lunga esperienza forense ed universitaria come quelli chiamati a far parte del Tribunale vaticano possano incappare in simili grossolani incidenti»), ma le concede tempo per produrre nuove prove. Ha in gran parte resettato, quasi azzerato il processo Becciu + 9: per 7 imputati su 10 la citazione è annullata, tutto da rifare. Ma ha deciso di andare avanti e di rifarsi per i costi sugli imputati. Nell’attesa che riparte il processo, il Cardinal Becciu resta sotto schiaffo e in salamoia. Intanto, costretto controvoglia di obbedire, l’accusa si dichiara disposta a dupplicare e rendere disponibile le oltre 300 DVD con le registrazioni delle interrogazioni, per un costo di «quasi 371mila euro».

Inaudito. Se il difensore di Becciu volesse – e non può far di meno, perché è indispensabile, anzi cruciale, per la difesa del suo assisto – il Cardinale che è tenuto coperto di pece e piume, è obbligato di pagare. Ecco, l’abbiamo scritto il 20 settembre scorso: È ufficiale: il 1° ottobre 2021 entra in vigore lo stato di follia anche nello Stato della Città del Vaticano. Mai scritto una cosa più azzeccata, mi dicono. I giudici vaticani hanno imparato dal #brancodibalordi italico: non è obbligatorio vaccinarti, ma se non hai il Green Pass non può andare oltre i muri e cancelli che circondano lo Stato della Città del Vaticano (tranne se vai pregare o se il Sovrano dichiara che l’evento a cui vorresti partecipare sprovvisto di Green Pass, è liturgico [QUI] e se sei un suo dipendente, il Sovrano non ti licenzia se non hai il Green Pass, ma non ti paga più io stipendio (bella trovata, con le casse pontificie sempre più vuote). Quindi, caro e stimato Cardinal Becciu, non ti neghiamo la “prova regina” (le video-registrazioni delle interrogazioni del “testimone chiave”, il falso pentito e collaboratore della giustizia Mons. Alberto Perlasca) con cui ti stiamo torturando, ma devi sborsare «quasi 371mila euro» per vederla… e difenderti. Moltiplicato per 10 imputati sono quasi 4milioni di Euro. Una bella somma per pagare i costi di un processo liberticida, inutile, dannoso e pericoloso (per quale situazione l’abbiamo già sentito?).

Ecco, leggiamo cosa ha scritto al riguarda questa mattina l’amico e collega Renato Farina su Libero Quotidiano (110 e lode, per tutta quello che sta facendo in riferimento a questo caso allucinante).

Lo scandalo in Vaticano
Il processo Becciu è tutto da rifare
Ma difendersi può costare 371 euro
di Renato Farina
Libero Quotidiano, 7 ottobre 2021

Il processo Becciu (più altri nove imputati) è stato in gran parte resettato, quasi azzerato, ma va avanti.  La prossima udienza sarà il 17 novembre. Colpo di scena?  Un’iniezione di brumuro per calmare l’opinione pubblica. Una decisione salomonica? Diremmo piuttosto salamonica, se è concesso scherzare su una tragedia in corso d’opera. Il diritto è stato affettato come un salame, una fetta all’accusa e una alla difesa. Il Tribunale compra tempo per consentire all’accusa di rammendare la propria toga, ma non fa nulla per allentare simmetricamente la morsa su chi già sta pagando, come il cardinale Becciu, una pena che a questo punto risulta adottata dal Papa senza prove valide. E questo scandalizza un po’.

Alle 9 e 30 di ieri il presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Pignatone, ha letto l’attesissima l’ordinanza, molto politica, assai zigzagante, che ha salvato la giustizia vaticana dal naufragio. Dinanzi al mondo che assiste curioso a questo processo vaticano quasi si trattasse di una replica della Inquisizione medievale, sarebbe stata una ferita irrimediabile all’immagine della Santa Sede qualora il Tribunale del Papa avesse accettato senza correggerli i metodi usati dalla pubblica accusa.  Pertanto le nove pagine su cui sono stilate le decisioni della Corte sono tutta una tirata d’orecchi al Promotore di giustizia, nella persona del procuratore aggiunto Alessandro Diddi.

Il giudice buono

È stato trattato malissimo dal giudice cattivo, però alla fine è stato rimesso in campo a giocare le sue carte dal giudice buono. Buono e cattivo che poi sono la stessa persona. Il tentativo lodevole di Pignatone è stato quello di tranquillizzare, con prassi squisitamente gesuitica, l’opinione pubblica internazionale smossa da Vittorio Feltri ed Ernesto Galli della Loggia e rasserenare i fedeli piuttosto esterrefatti per la scarsa considerazione (eufemismo) dei diritti della difesa e delle regole del giusto processo praticati dal rappresentante dell’accusa. Il Tribunale non lesina a questo proposito paterni scappellotti per indurla a redimersi.

In sintesi. Il Presidente Pignatone ha riconosciuto che è una violazione persino dei codici vaticani, basati su quelli italiani del 1913, aver mandato a processo trasformando degli indagati imputati senza aver dato loro modo di discolparsi in un interrogatorio. Qualcuno – probabilmente in Altissimis – abbiamo certezza ne sia rimasto sinceramente costernato, e lo stesso Diddi aveva chiesto perciò nell’udienza di martedì, con la cenere in testa, di rimediare al suo pasticcio. È stato strapazzato ma accontentato. In pratica: per sette imputati su dieci la citazione a giudizio è annullata e si torna alla fase istruttoria o per tutti i reati ascritti o per alcuni di essi.

È il caso quest’ultimo del cardinale Angelo Becciu che non è più processabile, al momento, per il presunto peculato a favore del fratello. Mica poco. È precisamente l’accusa, quella di peculato a favore del congiunto, considerata provata al punto da indurre il Papa, che aveva in mano copia dell’Espresso dove essa era spiattellata, a punire preventivamente il porporato, suo stretto collaboratore, con la spogliazione coram universo dei suoi diritti di cardinale con esiti di gogna atroci. Era allora il 24 settembre del 2020. Rinvio a giudizio nullo! Ma la pena preventiva resta?

Nonostante l’uso di quattro «deroghe» alla legge, concesse da Francesco ai suoi Procuratori con atti sovrani (i «rescripta»), costoro si sono addirittura allargati da sé gli spazi di ulteriore tracimazione dalle norme vigenti. E il Tribunale dinanzi a questa arroganza ha proposto una bella toppa al vestito lacerato dei diritti umani. E ha offerto ai pm un nuovo giro di valzer, con il danno collaterale di protrarre la tortura della crocefissione cautelare di Becciu. Bene così? Mah. Un colpo al cerchio della Procura, e uno in testa al cardinale. Non dovrebbe funzionare così.

C’è una seconda parte molto importante dell’ordinanza. Essa è in apparenza ancora più dura nei confronti del Promotore di giustizia della precedente. Impone a Diddi di depositare la registrazione audio e video dell’interrogatorio del 31 agosto 2020 di monsignor Alberto Perlasca, responsabile dell’Ufficio Amministrativo della Segreteria di Stato fino al 2019, e firmatario dei versamenti per l’acquisto dell’ormai mitologico Palazzo di Chelsea-Londra, costato 200 milioni di sterline. Il procuratore aggiunto pretendeva che le difese si accontentassero di un verbale di sintesi. Si era rifiutato perciò, accampando l’argomento della tutela della privacy, di ottemperare alla precedente ordinanza del 27 luglio che ne disponeva il deposito in nome del diritto della difesa.

Perché quell’interrogatorio è così importante poterlo visionare integralmente e perché tanta renitenza da parte dell’accusa? Cosa accadde in quelle ore decisive? Il fatto è che Perlasca, indagato-chiave fino al 31 agosto da quel momento risulta prosciolto. La legislazione vaticana non prevede trattamenti premiali. La logica e la pratica di mondo suggeriscono un do ut des.

La proroga

Ora il Tribunale concede una proroga. Riconosce, come scritto da Libero ieri, che non aver depositato atti fa scattare l’articolo 363 c.p.p., che commina la «nullità della richiesta di citazione a giudizio e del relativo decreto». Pignatone e i giudici a latere giudicano insostenibili le ragioni addotte dal Promotore di giustizia per non consegnare la chiavetta usb. E però, invece di sanzionare questo comportamento, prega il Promotore di provvedere entro il 3 novembre. Domanda: perché non subito? Se è una video-registrazione non ha bisogno di essere assestata, limata, sintetizzata. Ce l’hai? Consegnala.

È curioso come Massimiliano Coccia dell’Espresso abbia anticipato già martedì sera gran parte dell’ordinanza e soprattutto la concessione della dilazione. Ma non dovrebbe essere segretata la camera di consiglio? Coccia è il medesimo che ha goduto delle carte dell’accusa negate agli stessi indagati, e finite sul numero del 24 settembre. O ha buone fonti oppure, ipotesi più probabile visto l’ambiente, è un esperto in divinazione.

Ci permettiamo una ulteriore osservazione. L’ordinanza, e non consiglianza, del 27 luglio del Tribunale recava scritto: il Tribunale “ordina… (che la video registrazione sia depositata) entro e non oltre il 10 agosto”. Diddi trasgredisce. E Pignatone incassa senza un plissé, liquefà «l’oltre» nell’infinito mare dell’eterno come qui è d’uopo, forse applicando il concetto di diritto «fluido» inaugurato dall’avvocato di parte civile Paola Severino. E dire che diritto vuol dire, dice l’italiano, senza curve, senza contorsioni per salvare una parte processuale gravemente inadempiente, e alla fine sprezzante del diritto di chi intanto è sotto tortura.

P.S. Notizia tragicomica. Difendersi per gli imputati avrà dei costi sovrumani, se vorranno avvalersi pienamente dei propri diritti. Per colpa ancora una volta dell’accusa, che ammette di aver fatto una frittata con le uova degli altri. Nel corso dell’udienza di martedì, Pignatone aveva spiegato a Diddi che la difesa deve avere a disposizione tutti gli atti, non solo il video di Perlasca. Al che il pm ha confessato che si tratta di oltre 300 Dvd per un costo di duplicazione, se le difese li esigessero, di «quasi 371mila euro». Roba inutile, fuffa, ha ammesso Diddi. Colpa della bulimia investigativa: grazie infatti a rogatorie internazionali, gli inquirenti vaticani hanno sequestrato di tutto e di più, persino i computer dei figli e dei parenti degli indagati. Pignatone è rimasto di sasso ed è sbottato: e perché li avete inseriti nella citazione a giudizio, andavano espunti. «Diddi ha ammesso quello è stato un errore», ha riferito il sito ufficiale Vatican News. Va bè, uno più uno meno. 371 mila euro sul gobbo di ciascuna difesa, chi li paga? Che sarà mai?
Alla faccia della Chiesa povera per i poveri.

* * *

Certamente la farsa non finisce lì. Alla prossima puntata, quindi.
E la farsa continuerà a lungo perché l’obiettivo del Gran Dissimulatore è creare confusione, più confusione possibile. Ma nella confusione i cristiani sanno sempre trovare la strada, più che m.
La strada è la Fede seguendo Colui che è la Via, la Verità e la Vita

§§§




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18 commenti

  • Cosimo de Matteis ha detto:

    Confesso di aver avuto maggiore interesse nel leggere i commenti che l’articolo!

    Non vorrei offendere nessuno ma mi pare che Bergoglio e Becciu pari sono.

    Piuttosto assai interessante il discorso sugli “spretati” – uno degli argomenti emersi nei commenti- che andrebbe approfondito, certo con giustizia e carità cristiana ma bisognerebbe parlarne.

    Ed io dico una cosa: che ESEMPIO costituisce uno spretato che insegna Religione cattolica?

    In diversi casi gli spretati non sono degli stinchi di santo e, talora, alcuni loro comportamenti ( non occasionali ma permanenti) sono ben noti a tutti e costituiscono oggettivamente motivo di scandalo: EBBENE CHE SENSO HA DARGLI PURE LA CATTEDRA A COSTORO?
    E spesso nella stessa città o paese.
    E viene in mente l’altra assurdità ( uno dei frutti di Amoris Laetitia) di vedere coppie adultere che frequentano tranquillamente la stessa parrocchia ( e magari insegnano pure Catechismo) e vederseli davanti che fanno a ricevere Gesù Eucaristia.
    Che scandalo!

    Ed i nostri preti, invece di guardare alle situazioni permanenti di peccato ( cosa assai grave) sono attenti a chi indossa la assurda museruola mascherina…..

    • Sergio R. ha detto:

      Vado a orecchio. Cioè non conosco i canoni. Quello che scrivo lo so solo per sentito dire.
      Uno spretato credo dovrebbe lavorare e risiedere fuori diocesi. Ovvero fuori dalla Diocesi in cui ha esercitato il sacerdozio.
      Mi vengono in mente due colleghi , per così dire. Uno lo avevo incontrato all’Università dove , oltre a conseguire la laurea , voleva fare un gruppo biblico. Poi lo conobbi meglio come sacerdote perché, per qualche mese fummo colleghi nello stesso istituto. Lì insegnava anche una elegante e raffinata collega, madre di due figli che aveva perso il marito in un un’incidente stradale , con la moto. Si narra che una sera avesse cercato il sacerdote nella Parrocchia dove officiava. E poi fosse nato un sentimento.
      Lui si sottopose a tutta la trafila dei processi canonici. Si sposarono, e andarono ad abitare in un ‘altra diocesi. Anche lui iniziò ad insegnare, la materia in cui si era laureato, ma gli toccò, essendo in fondo alla graduatoria, un posto che i colleghi disdegnavano ovvero nell’istituto annesso al carcere.
      Un giorno scoppiò in carcere una rivolta, i rivoltosi fecero degli ostaggi. Sui giornali comparve la notizia che un professore avesse accettato di prendere il posto di una collega che aveva dei figli.
      Non capii chi fosse il professore ucciso nella rivolta. Solo qualche anno dopo seppi che era l’ex sacerdote. La bellissima moglie rimase così vedova per la seconda volta con un numero doppio di figli a cui pensare. Per fortuna i nonni erano in discrete condizioni economiche.
      L’altro avrebbe dovuto vivere fuori diocesi. Nominalmente risiedeva fuori diocesi, ma tutte le mattine veniva a insegnare in Diocesi. E nei confronti di coloro che conoscevano il suo passato sacerdotale utilizzava un linguaggio ruvido, quasi insolente.

    • alessandro ds ha detto:

      Concordo con Lei, sarebbe anche cosa equa e onesta spiegare anche quanto la Chiesa, intesa come diocesani e religiosi, investono su questo sacerdoti e religiosi che poi se ne vanno e abbandonano il cammino. Dopo essere costati una media di 150.000-200.000 euro per ognuno alla Chiesa.
      Saprete infatti che le tasse universitarie sono altissime.
      Parliamo di costi intorno ai 4.000-5.000 euro annui di Università, fra retta, esami, libri, materiale, corsi.
      Poi parliamo dei costi per mantenerle queste persone. Farli mangiare 3 volte al giorno in maniera abbastanza buona, le bollette e i costi che questi ragazzi producono con i loro fabbisogni. Ritiri spirituali, corso, biglietti per i spostamenti , ecc ecc ecc.
      Ogni ragazzo costa alla diocesi o istituto religioso circa 10.000-15.000 euro ogni anno. Dopo 10 anni con la chiesa sti ragazzi sono costato circa 150.000 euro ognuno.
      Dopo aver finalmente preparati riesci a incardinarli in una parrocchia e farli incominciare a fare il loro servizio, e dopo essere stati pagati come l’oro che fanno? Mettono incinta le donne 😄😄😄 e se sono donne siamo anche fortunati.
      Quando abbandonato gli devi dare anche gli altri soldi per aiutarli a non finire in strada…. Ogni seminarista costa come una quaterna al lotto 😄😄

  • acido prussico ha detto:

    Carne al fuoco.
    Incipit pertinente:
    – per “aggiungere” altra carne agli “intrugli” amministrativi-giuridici del Reame di Bergoglio il Moralizzatore…
    – per il contenuto del video girato nella Cattedrale di Toledo…
    – per la sorte “infernale” dei “promotori-complici-giustificatori” del video…

    N.B. Il Decano del Capitolo della Cattedrale con una nota ha giustificato questo incitamento sessuale e questa profanazione della Casa di Dio ( Casa di Dio ???).
    La mancanza di pudore è nel video o nella giustificazione ????.

  • angeles wernicke ha detto:

    A los argentinos no nos sorprenden estas maneras y procedimientos… Conocemos el peronismo desde hace unos 79 años, y los resultados estàn a la vista con Argentina…

  • alessandro ds ha detto:

    La cosa divertente è che uno come Becciu’ parla di rovinare vite… Forse sarò stupido io, ma a voi la vita di Becciu’ vi sembra rovinata? Arcivescovo/Cardinale, prende circa 5.000 euro al mese di base, senza contare gli extra che sono più dello stipendio base + super alloggio, sempre e comunque’. Servito e onorato da chiunque egli incontra per via del suo ruolo.
    E parla anche? Non hanno proprio vergogna.

    Qualcuno vuole parlare a Becciu’ invece di quante persone nella Chiesa invece hanno distrutto veramente la vita a giovani vocazioni, o fedeli, o stessi sacerdoti e religiosi, perché nel loro percorso gli fanno lasciare tutto, famiglia, lavoro, attività per anni e anni, poi incontrano il superiore che per una semplice antipatia gli vuole stroncare il cammino senza avere nemmeno un motivo valido, e dove averli distrutti psicologicamente ed economicamente li lasciano con il culo in mezzo alla strada solo per un antipatia? Oppure perché hanno un disaccordo con il loro pupillo diletto? Non prima o dopo di un processo, ma senza processo proprio.
    Vogliamo parlare di quanti suicidi ha causato la Chiesa negli ultimi decenni fra le giovani vocazioni?
    O vogliamo parlare di quante giovani vocazioni ora dormono in strada insieme ai senza tetto e immigrati perché la Chiesa li ha prima rovinati e poi abbandonati?
    Becciu’ si deve vergognare a paragonarsi a chi veramente è stato rovinato. Da loro…..

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Già, ma non ci sono solo lo stipendio e l’alloggio, per un uomo.
      L’amor proprio, l’onore, il rispetto dove li metti?

      • alessandro ds ha detto:

        Il Cardinale Pell che si è fatto gli anni di carcere vero, si è lamentato meno di Becciu.
        Si, per un uomo laico senza dubbio è fondamentale il rispetto è l’onore. Ma sono sentimenti terreni, narcisisti è superbi, diciamo sentimenti mondani.
        Un Vescovo è il successore degli Apostoli, che sono Stati insultati, maltrattati e lapidati. Chi diventa Vescovo deve sopportare anche di peggio, deve essere pronto anche alla vita.
        La parola “distruggere le vite” Mi sembra esagerata detta da lui. Suvvia.

    • alessandro ds ha detto:

      Ovviamente parlo solo dei ragazzi/uomini che dopo tanti anni non sono riusciti a diventare Sacerdoti o Religiosi di professione solenne, e quindi non sono riusciti ad acquisire diritti di sostentamento quando escono. Dopo 4-5-6 anni vengono messi in strada senza nessun aiuto perché non sono riusciti ad acquisire nessun diritto.
      Perché come quasi tutti sanno, i diritti di sostentamento sociale scattano dal momento che diventi o Sacerdote oppure Religioso perpetuo.
      Se lasci la chiesa, o anche vieni cacciato via per giusto motivo, hai diritto al mantenimento, sia economico e non solo. Addirittura chi viene dimesso dallo stato clericale ha diritto a essere mantenuto, se non ha altre entrate.
      Infatti quando l’altro giorno ho sentito un certo Monsignore parlare di “organizzare un fondo internazionale per i sacerdoti che verranno sospesi o cacciati” Mi sono indignato, perché è una bugia. I Sacerdoti sospesi o cacciati hanno già il sostentamento della Chiesa, sempre e comunque, sia economico che abitativo.
      E sono rimasto ancora più allibito quando ho sentito la frase “ognuno aiuti come può, anche con i lavori umili come costruire muri o riparare tetti…. “, ma le Chiese vengono già riparate dai fedeli o dalle offerte dei fedeli….
      Forse si sta parlando di riparare altre chiese non rientrano nella giurisdizione cattolica.. Di quali muri e tetti stiamo parlando? La Chiesa già lo fa questo….
      Per sillogismo filosofico, dato da una premessa maggiore e una minore, danno una conclusione certa ed evidente.
      Si vuole instaurare un fondo parallelo a un fondo che già esiste… E si vuole il servizio parallelo per un servizio che già esiste.. Non è per caso che si vuole fondare una chiesa parallela a una chiesa che già esiste? Sapete, io sono ignorante e scemo.

      • Sergio R. ha detto:

        Poco meno di 40 anni fa ho avuto modo di incontrare alcuni ex sacerdoti. Alcuni si erano spretati sposandosi, (alcuni chiedendo tutti i permessi necessari, altri semplicemente andando in Comune senza chiedere nulla a nessuno).Altri erano stati cacciati senza che la loro cacciata avesse a che fare col sesto comandamento. Quello che i 2 gruppi avevano in comune era il fatto che tutti avevano dovuto arrangiarsi economicamente..
        Corrono voci che oggi le cose siano cambiate: ovvero i cosiddetti spretati restano spesso nell’ambito della chiesa e vengono utilizzati come insegnanti di religione o in altri lavori di tipo pastorale.

        • alessandro ds ha detto:

          Canone 1350 –
          s1. – nell’infliggere pene a un chierico , si deve sempre provvedere che non manchi del necessario per un decoroso sostentamento, tranne che si tratti della dimissione dello Stato clericale.
          s2. – Se tuttavia, il chierico dimesso dallo Stato clericale risultasse veramente bisognoso a causa della pena inflitta, l’Ordinario abbia cura di provvedere in suo favore nel miglior modo possibile.

          • Valeria Fusetti ha detto:

            Se le leggi canoniche non vengono rispettate da chi dovrebbe, e questo non è una cosa di oggi, a chi si rivolge un parroco ? A nessuno. Mi sembra che queste considerazioni, esclusivamente teoriche, sulla pelle e la vita delle persone siano un po’ disgustose.

          • alessandro ds ha detto:

            Non è vero che non vengono rispettate.
            Se non li sostengono in maniera economica e abitativa è perché hanno constatato, oppure sanno da informazioni precedenti, che il Sacerdote sospeso, o dimesso dallo Stato clericale ha delle entrate personali che gli permettono di sopravvivere. Ovvio che poi dicono “la chiesa è cattiva che non mi aiuta” Però che magari sono proprietari di una casa ereditata o che percepiscono già un’entrata degna, quello non ve lo dicono però.
            C’è addirittura chi ha fondato comunità con strutture enormi, e fa finta di essere nullatenente, quando è fondatore di associazioni milionarie, che solo di stabilì valgono milioni di euro.
            Io mica sono nato ieri.

  • Milly ha detto:

    E’ incredibile!….mi sta girando la testa con tutte queste contorsioni giuridiche. È proprio vero qui di “diritto” non c’è proprio niente!

  • maryLù ha detto:

    ma credete veramente che Becciu non sia della stessa “pasta” di Bergoglio ?
    Se non lo è lo dimostri .