Il Papa non Eletto…o Forse Sì, ma con Rinuncia? Porfiri sul card. Siri.

11 Settembre 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il M° Aurelio Porfiri ci offre oggi una riflessione su una tesi storica che ha sempre destato l’interesse di molti, e cioè la presunta elezione (con rinuncia) del card. Giuseppe Siri, nel Conclave che portò all’elezione di Giuseppe Roncalli, Giovanni XXIII. Vi ricorderete di sicuro il titolo del bellissimo libro dell’amico e indimenticata collega Benny Lai, “Il Papa non eletto”, che godeva della fiducia del cardinale ligure. Buona lettura.

§§§

Intorno all’ipotesi Siri

 

Recentemente, leggendo un libro peraltro interessante, mi è capitato di rileggere della cosiddetta “ipotesi Siri”, cioè quella teoria per cui il cardinale di Genova Giuseppe Siri (1906-1989) sia stato in effetti eletto Papa nel conclave del 1958 e sia stato poi costretto a rinunciare su pressioni esterne aprendo così la strada all’elezione di Angelo Giuseppe Roncalli con il nome di Giovanni XXIII. Il cardinale Siri, secondo questa teoria, avrebbe preso il nome di Gregorio XVII. È una ipotesi che sembra aver circolato negli ambienti sedevacantisti statunitensi ma che ogni tanto riesce fuori in vari scritti anche al di fuori di quell’ambiente. L’elezione sarebbe avvenuta il 26 ottobre 1958, quando una fumata di colore incerto uscì dal comignolo della Sistina. Questo fece dire anche alla Radio Vaticana che il Papa era stato eletto. In un articolo del Corriere della Sera del 28 ottobre 1958 si legge tra l’altro che la Radio Vaticana si scusava dell’entusiasmo nell’annunciare un Papa che in realtà non era stato eletto e che tali incidenti, sembra accaduti anche nel conclave del 1939, non sarebbero più accaduti.

Perché il cardinale Giuseppe Siri? Perché esso era ritenuto il successore naturale di Pio XII, quello che lo stesso papa Pacelli sembra desiderasse per la consonanza con i suoi insegnamenti. Egli invece sarà, come dice la biografia del vaticanista Benny Lai, Il Papa non eletto. La teoria, come detto, è stata portata avanti specie in ambienti statunitensi, e viene presentata anche in un libro di un consulente del  FBI e giornalista, Paul L. Williams, che nel 2003 pubblica The Vatican Exposed dove riporta che il cardinale Siri fu eletto e che fu costretto a rinunciare. Da chi fu costretto a rinunciare? Alcuni dicono da emissari dei regimi comunisti che temevano la sua durezza nei loro confronti, altri tirano fuori la massoneria (ne parla varie volte don Luigi Villa nei suoi scritti). Riporto una porzione del libro di Williams in traduzione italiana a cura del blog exsurgatdeus.org: “… Pio XII aveva nominato cardinale Giuseppe Siri come suo successore designato: Siri era ferocemente anti-comunista, un tradizionalista intransigente in materia di dottrina della Chiesa, ed un burocrate esperto personalmente addestrato nelle complessità delle finanze vaticane da Bernardino Nogara. Inoltre, Siri aveva l’appoggio di un gruppo di cardinali noto come “il Pentagono.” Il gruppo comprendeva i cardinali Canali, Pizzardo, Muscara, Ottaviani, Mimmi, e Spellman. A questo gruppetto si opponeva una formazione composta da un gruppo progressista o anti-Pentagono di cui facevano parte il primate di Polonia Wyszynski, il cardinale indiano Garcia, i cardinali francesi, il cardinale Lercaro, e Roncalli. I progressisti erano preoccupati per l’irrigidimento del regime di Pio XII, per l’accentramento di tutto il potere e l’autorità nella persona del Papa, la mancata volontà di avviare la riforma, e per la crociata anti-comunismo che stava creando un abisso tra l’est e l’ovest. – Nel 1958, [26 ottobre –ndr.-] quando i cardinali furono rinchiusi nella Cappella Sistina per eleggere un nuovo Papa, eventi misteriosi cominciarono a svolgersi. Al terzo scrutinio, Siri, secondo fonti dell’FBI, ottenne i voti necessari e fu eletto come Papa Gregorio XVII. Dal camino della Cappella sbuffò fumo bianco per informare i fedeli che era stato scelto un nuovo Papa. La notizia venne annunciata con gioia alle 18:00 dalla Radio Vaticana. L’annunciatore diceva: “Il fumo è bianco … Non c’è assolutamente alcun dubbio … è stato eletto un Papa.” Furono allertati il Palatino e le guardie svizzere. Questi furono richiamati dalle loro caserme e si ordinò loro di recarsi alla Basilica di San Pietro per l’annuncio del nome del Santo Padre. – Ma il nuovo Papa non compariva … e cominciò così a sorgere la domanda se il fumo fosse bianco o grigio. Per sedare i dubbi, monsignor Santaro, segretario del Conclave dei cardinali, comunicava alla stampa che il fumo era da giudicarsi bianco e che quindi un nuovo Papa era stato eletto. L’attesa continuava. In serata la Radio Vaticana annunciava che i risultati rimanevano … incerti. Il 27 ottobre 1958 lo Houston Post titolava: “I Cardinali non riescono ad eleggere papa al 4° Ballottaggio: “Mix-Up in Smoke Signals”. Questa si è poi dimostrata una false notizia. – I rapporti in realtà erano stati veritieri … al quarto scrutinio, secondo fonti dell’Fbi, Siri ancora una volta otteneva i voti necessari per essere eletto Sommo Pontefice. Ma i Cardinali francesi [capitanati dal massone 33° Tisserand –ndr.-] annullarono i risultati, sostenendo che l’elezione avrebbe causato disordini diffusi e l’assassinio di numerosi vescovi di spicco dietro la cortina di ferro. “. – I cardinali hanno deciso quindi di eleggere il cardinale Federico Tedischini come “Papa di transizione”, ma Tedischini era troppo malato per accettare l’incarico. Infine, al terzo giorno di ballottaggio, Roncalli ottenne il supporto necessario per diventare “papa” Giovanni XXIII. I cardinali conservatori credevano che Roncalli, all’età di settantotto anni, fosse troppo vecchio per avviare la devastazione all’interno del Vaticano e pensavano potesse servire solo come un ” Papa guardiano ” fino al conclave successivo, ma … si sbagliavano”.

Ora, le teorie cospirazioniste tirano molto, ma in questo caso non mi sembra ci siano le basi per credere a questa. Bisogna distinguere fra chi avrebbe preferito il cardinale Siri come Papa piuttosto che Giovanni XXIII o Paolo VI e quello che comunque è veramente accaduto. Se fosse vero che il comunismo poteva impedire l’elezione di un Pontefice, non avrebbe impedito con maggiore ragione quella di Giovanni Paolo II? Sulla massoneria il discorso è più complesso, e lo riferisce padre Raimondo Spiazzi nel suo libro Il Cardinale Giuseppe Siri. Ho conosciuto padre Spiazzi e questo libro me lo ha donato lui, ed era persona senz’altro affidabile. Nel libro dice, riferendosi al cardinale Siri che “sui conclavi del futuro, diceva che bisognava pregare per ottenere la grazia che coloro che vi avrebbero partecipato fossero veramente liberi da qualsiasi condizionamento e influsso di parte, non solo di ordine politico ed etnico, ma anche sociale. “E che non vi arrivi in nessun modo la mano di qualche setta“, concludeva. Si riferiva alla massoneria, della quale diceva di avere conoscenza per confidenze dirette ricevute da affiliati, e di sapere con quali trame cercava di attanagliare uomini e organi del Vaticano (non esitava a fare alcuni nomi), col pericolo che arrivasse anche al conclave. Forse anche per questo proponeva l’abolizione del segreto: che tutto avvenisse alla luce del sole”. Insomma, certamente questo pericolo esisteva ed esiste, ma non vi è nessuna prova che esso si fosse avverato in quel conclave del 1958, che effettivamente la massoneria impedì la sua elezione. Poi, l’atteggiamento del cardinale Siri fu molto leale verso tutti i Pontefici successivi, malgrado egli fu molto critico sull’andamento della Chiesa nei decenni del postconcilio e poteva essere considerato tra i prelati più tradizionalisti. Il suo libro Getsemani è un atto di accusa verso alcuni teologi alla moda. Malgrado questo e la sua lotta contro le deviazioni, rimase sempre fedele alla Chiesa e ai Pontefici che conobbe, mai adombrando quell’episodio che sarebbe avvenuto nel conclave del 1958. Immagino che una forte personalità come quella di Siri non fosse indifferente alle battaglie del vescovo Lefebvre, ma non le ha mai cavalcate, pur forse condividendone molte. È vero che alle pagine 296-297 del libro citato sopra di Benny Lai con conversazioni con il Card. Siri ci sono alcuni riferimenti ambigui, che possono guidare a dare interpretazioni in favore delle tesi dell’elezione; ecco alcuni passaggi di confidenze del Cardinale all’autore: “Entrai in conclave in stato agonico. Ricordo che andai a sedermi su una sedia in fondo alla cappella Paolina come uno straccio. Ero in stato agonico. Dio mi ha salvato. Come? Sì, un cardinale mi è venuto a raccontare cosa era successo… Io non posso parlare. Ma creda… Ho visto bene il cammino della storia in questi lunghi anni, ho visto bene. E penso di aver avuto anche gli occhi adatti per vederlo. Ho dovuto portare gli occhiali ma ci vedevo bene. Ora desidero andarmene da questo mondo senza disturbare la storia e, pertanto, facciano gli altri quello che in coscienza credono. Chiedo solo che non si dicano bugie e basta”. Io credo qui sia importante specialmente una frase, cioè che un Cardinale gli raccontò quello che era successo, cioè non ci fu una rinuncia diretta, se stiamo alle parole di Siri. Ma il passaggio è certamente ambiguo.

Insomma, bisogna distinguere fra i propri desideri e la realtà storica che, in mancanza di solide prove in senso contrario, sembra più evidente, che cioè il cardinale Siri fu più volte papabile, ma mai Papa. E che anche concedendo che fu veramente eletto e rinunciò, anche in questo caso la rinuncia all’elezione a Sommo Pontefice conferma che non fu comunque Papa. Ma, come detto, in questo caso parliamo solo a livello puramente speculativo. Certo è lecito, come esercizio storico di pura fantasia, chiedersi cosa sarebbe stato della Chiesa se il Cardinale Siri fosse stato eletto Papa. E sicuramente, a questo punto, credo che in quel caso noi oggi staremmo a raccontare tutta un’altra storia.

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20 commenti

  • Siri e Lefebvre ha detto:

    Lessi da qualche parte i dialoghi che sarebbero intercorsi tra Siri e Lefebvre. Sono interessanti. Posso solo dire che Siri prego’ Lefebvre di OBBEDIRE a santa madre chiesa. Spero qualcuno abbia i documenti originali.

    Siri non mi era simpaticissimo. Ma questo conta poco. Ricordo che ebbe da ridire pure sul fatto che Giovanni Paolo II facesse sport (tipo sci). Non lo riteneva opportuno. Forse fu ostpolitik cime diceva Casaroli. Certo Wojtila fece crollare il muro di Berlino, cosa che nessun servizio segreto o organizzazione fascista, riuscì mai. Perche fu Dio in ultima analisi, che volle.

  • La mafia del Pentagono? ha detto:

    Siri aveva l’appoggio di un gruppo di cardinali noto come “il Pentagono.” Il gruppo comprendeva i cardinali Canali, Pizzardo, Muscara, Ottaviani, Mimmi, e Spellman

    In ultimo ho letto il nome del cardinale Francis Spelmann
    L ho gia’ sentito come titolare di conto Ior in “vaticano S.P.A) di Nuzzi. Nuzzi dice che ne usufruiva Andreotti. Non ho mai rintracciato i documenti originali dell’archivio DARDOZZI. Penso possano avere valore storico. Perche’ per me i papi li mette li Spirito Santo, nonostante gli intrallazzi degli uomini. Lo Spirito Santo ripara e da’ un senso. Si pensi al vituperato Alessandro VI che probabilmente non fu il peggiore, ma be’ diventato un simbolo.

    DUNQUE SAREBBE ESISTITO UN PENTAGONO PER L ELEZIONE DI SIRI? VA A VEDERE CHE LE MAFIE E I PARTITI (PURE DI SAN GALLO) SON SEMPRE ESISTITI.

  • Or: DIO E' UNO ha detto:

    Leggo oggi, 13 settembre la lettera di San Paolo a Timoteo, della liturgia odierna.

    Poi leggero’ l”articolo sopra sul cardinal Siri, un principe di Genova. Non penso solo per i cattolici.

    Tornando alla lettera io penso che Dio sia Uno. Lo era già più di 20.000 anni fa’, quando uomini primitivi lo cercavano a tentoni, nelle caverne.
    Chiunque può pregare Dio. E’ veramente, in senso etimologico: cattolico. Cioe’ universale.

    Va da se’ che ci si salva con Cristo. Ma magari a nostra insaputa (in quanto ai non cristiani).

    La lettera dice che Dio vuol salvare TUTTI gli uomini.

    Poi possiamo duellare all’infinito. Prima di internet nei bar, eravamo tutti ct, qui siamo tutti esegeti.

    Cio vale per me e per tutti, penso.

    1Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. 3Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 4il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. 5Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, 6che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, 7e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.

    8Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche. 9Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce e ornamenti d’oro, perle o vesti sontuose, 10ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone.

  • physicus ha detto:

    Osservando i filmati d’epoca, a me quella fumata era parsa bianca e, se non ricordo male, si erano anche accese le luci del salone dietro al balcone sulla piazza. Secondo me Gregorio XVII è realmente esistito, ma si è effettivamente e realmente dimesso dopo poco minuti, a differenza di quello che gioca col latino e gira in abito bianco; che non si è per nulla dimesso.

    • Carlo Regazzoni ha detto:

      di tale fatto lo stesso Siri ne parla attribuendolo alla trascuratezza dei cardinali addetti di mettere nella stufa il materiale necessario per segnare l’esito negativo degli scrutini (vedi Benni Lai: Il papa non eletto p.143 – annotazione no.13). È vero che Papa Pio XII aveva visto in Siri il proprio successore. È però poco probabile che con la configurazione del collegio elettorale di allora Siri sarebbe stato eletto. Infatti lo stesso Pio XII aveva nel consistoro del 1946 messo fine alla supremazia dei elettori italiani e reso in questo modo la scelta di un candidato tributaria del volere dei non italiani.
      Siri stesso non era pronto a farsi portare, però in fine di vita se ne pentito. Le dichiarazioni in merito sono: Getsemani p. 361: Quando Gesù ha pronunciato questo “se è possibile”, chiedeva di essere liberato dall’onere della salvezza delle anime? Quando il suo spirito ha lanciato questo appello, aveva improvvisamente preferito, non sarebbe che solo per qualche istante, di distaccarsi dalla sua missione, invecchiare e spegnersi un giorno, secondo la sorte di ogni uomo? Il papa non eletto p. 201 annotazione no 5.: Sa cosa mi disse un cardinale (Tappouni) – era veramente un big – quando mi propose in modo drammatico la candidatura?O lei accetta o è un disastro. La seconda parola non oso pronunciarla perché c’è di mezzo un pontificato. Non l’ho mai detto a nessuno, ma o sbagliato. Dal diario di padre Damaso: Il cardinale Siri mi confidò che il cardinale Tappouni gli aveva parlato con grande preoccupazione dell’eventuale elezione del cardinale Montini, che sarebbe stata carica di oscure previsioni, e le enumero tutte. C’è infine la sua dichiarazione: ho chiesto perdono a Dio (B.Lai: Op.cit. pp. 297/297

  • Carlo Regazzoni ha detto:

    Per studiare il caso Siri è indispensabile di conoscere la situazione culturale all’interno della Chiesa sotto il pontificato di Pio XII. Nel corso di esso ci fu uno scontro assai violento fra due scuole teologiche: la romana e quella del Centro Europa. L’enciclica Humani generis di Pio XII ne parla. L’opera di von Balthasar Abbattere i bastioni da una descrizione accurata dello stato d’animo dei cattolici d’oltre Alpi. Ottaviani credeva di potere calmare la situazione appoggiando la candidatura di Roncalli in quanto lo riteneva infeodato a nessuna delle due tendenze, mentre che in verità Roncalli era lo staffia di Montini. Lo conferma Padre Bertrand de la Margérie il cui padre era l’Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede alla morte di Pio XII. Avendo studiato a fondo il percorso del presule genovese credo di potere affermare che all’eccezione del conclave del 1978 Siri
    non è mai stato portato. In quanto alla testimonianza della CIA questa era diretta contro l’apertura a sinistra voluta da Fanfani e appoggiata prima da Roncalli e poi da Montini. Questa non era ben vista da parte dei alleati.

  • Lc 11,23 ha detto:

    ci si potrebbe tutti concentrare su non aggettivare il cattolico come tradizionalista?
    potremmo abolire “tradizionalista”?
    vi è chiaro che dire “cattolico tradizionalista” è aprire ad una deviazione come se “cattolico” fosse altro e diverso?
    ci sono i cattolici e i progressisti.
    quelli si una deviazione tendenzialmente apostata, blasfema, satanica e già condannata da Papi Santi
    ce la facciamo?

    • Luciano Motz ha detto:

      Sono completamente d’accordo, è errato usare l’espressione cattolici tradizionalisti, ci sono solo Cattolici e gli apostati che si dicono cattolici.

  • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

    (Un saluto e un incoraggiamento a Cionci.)
    Premesso che scritto e scrivente non hanno pretesa veruna in materia, a proposito di fanta-religione (forse). D’altronde questi sono fanta-tempi.

    Il Papa nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

    882 – Il Papa, Vescovo di Roma e Successore di san Pietro, «è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli». «Infatti il Romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di Vicario di Cristo e di Pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente».

    E nel Codice di Diritto Canonico.

    Can. 331 – Il Vescovo della Chiesa di Roma, in cui permane l’ufficio concesso dal Signore singolarmente a Pietro, primo degli Apostoli, e che deve essere trasmesso ai suoi successori, è capo del Collegio dei Vescovi, Vicario di Cristo e Pastore qui in terra della Chiesa universale; egli perciò, in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente.

    Il Papa è tale in quanto successore di Pietro sulla cattedra di vescovo di Roma.
    E’ l’elezione vescovile (perché il conclave non è nient’altro che questo: uno dei modi, l’ultimo in ordine di tempo, in cui la chiesa di Roma elegge il suo vescovo) che lo rende consequenter Vicario di Cristo.

    Ma ciò, come ogni bambino del catechismo di una volta sapeva, non è sempre stato.
    E’ ormai tradizione accertata che la prima sede “petrina” (non primaziale) fu Antiochia.
    L’arrivo di Pietro a Roma viene variamente collocato ai primi anni del regno di Claudio (41-54) oppure dopo l’inizio del regno di Nerone (54-68). C’è stato quindi un periodo, lungo diversi anni, in cui Pietro è stato pienamente capo visibile della Chiesa, Vicario di Cristo in terra, ma NON vescovo di Roma.
    Ovvero le due cariche -vescovo di Roma e Vicario di Cristo/Successore di Pietro- sono accidentalmente NON ontologicamente coincidenti.

    Aggiungasi che:
    – Benedetto XVI continua a vestirsi, benedire, firmare da Papa (e intervenire in extrema ratio quando il “vescovo vestito di bianco” si avvicina troppo alla linea rossa) e tutte le spiegazioni date finora al riguardo vanno dall’insensato al ridicolo;
    – Bergoglio ha rinunciato, addirittura per iscritto sull’Annuario Pontificio, al titolo di Vicario di Cristo; e chiunque abbia occhi per vedere e orecchi per sentire non può che riconoscergli -almeno- la coerenza; o la spudoratezza;
    – il terzo segreto di Fatima (la più famosa fra le profezie escatologiche sulla Chiesa ad avere come tempo di realizzazione il nostro) è stato gravemente trascurato quale chiave interpretativa dei pontificati di Giovanni Paolo II e del suo successore nonché principale collaboratore;
    – nel libro-intervista del 2016 c’è una battuta sull’ultimo papa “canonico” della sequenza di Malachia (D. «se lei fosse effettivamente l’ultimo a rappresentare la figura del papa come l’abbiamo conosciuto finora?» R. «tutto può essere») che, visto l’argomento, non si spiega nemmeno come ironia fuori luogo.

    E se il mite, professorale, “inoffensivo” Benedetto XVI avesse fatto qualcosa di molto più radicale di quanto finora ipotizzato, usando la sua «potestà piena, suprema e universale» all’ennesima potenza, quella escatologica?
    Se avesse davvero separato ministerium e munus, il guscio non più utilizzabile dal suo bimillenario non più gradito ospite, il vescovo di Roma dal Vicario di Cristo?

    «Siamo a un enorme punto di svolta nell’evoluzione del genere umano. Un momento rispetto al quale il passaggio dal Medioevo ai tempi moderni sembra quasi insignificante.»
    «Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi.»
    «Avremo presto, preti ridotti al ruolo di assistenti sociali e il messaggio di fede ridotto a visione politica. Tutto sembrerà perduto, ma al momento opportuno, proprio nella fase più drammatica della crisi, la Chiesa rinascerà. Sarà più piccola, più povera, quasi catacombale, ma anche più santa. Perché non sarà più la Chiesa di chi cerca di piacere al mondo, ma la Chiesa dei fedeli a Dio e alla sua legge eterna. La rinascita sarà opera di un piccolo resto, apparentemente insignificante eppure indomito, passato attraverso un processo di purificazione. Perché è così che opera Dio. Contro il male, resiste un piccolo gregge.»
    (Joseph Ratzinger, Fede e futuro, 1971; da ristampare assolutamente)

  • Carl ha detto:

    The Siri hypothesis is self evident because the Montinian reforms are schism. One cannot be Pope and teach heresy of Ecumenism and Fraternity.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    “Non si dicano bugie!”

    Che bella questa frase: apparentemente banale, nulla di più essenziale poteva dire, essendo amante della Verità!

    Certo! Fosse stato papa il cardinal Siri, staremmo a raccontare tutta un’altra storia, anziché la prossima imminente manifestazione del “mistero d’iniquita’ “

  • maryLù ha detto:

    rispondo all’ultima domanda : Se Siri fosse stato eletto Papa gli avrebbero fatto fare la fine di Benedetto XVI .
    Era indispensabile arrivare alla nomina di un Bergoglio .
    solo un però : la CIA ha raccontato la verità ?

  • Rodolfo.G. ha detto:

    insomma , in qualche modo si doveva realizzare il progetto sinarchico di impossessarsi del trono di Pietro. Chissà come si potrebbe spiegare in tal senso la nomina del Card.Felici , papa per un solo mese. Mi domando solo come sia riuscito poi ad esser nominato Woytila , e ancora Ratzinger. Non sarà un braccio di ferro tra le potenze del male e quelle del bene ? o è solo il giochetto del potere gnostico ?

  • emma ha detto:

    Nel commento è scritto : ” il cardinale Siri fu eletto e che fu costretto a rinunciare”. COSTRETTO ??
    ergo anche l’elezione di Giovanni XXIII si può considerare NON valida ?

  • Alberto ha detto:

    Abbiamo assistito in diretta ad un Colpo di Stato: occorre essere davvero poco accorti per non vedere che le ultime elezioni americane questo sono state: un golpe.
    Sono 20 anni che gli eredi dei comunisti in Italia governano senza mai aver vinto elezioni e che possono contare su presidenti della repubblica ad essi “vicini” in qualche maniera (vengo dall’Emilia, ero di sinistra nel ’68 e di queste “tecnologie” se ne parlava, eccome se se ne parlava …). Davvero possiamo pensare che in Vaticano questo vento non abbia mai soffiato? Quanti potevano essere i Cardinali che avrebbero potuto votare bergoglio ? Davvero, considerata la levatura, il livello culturale, la grande visione e “fede” … nonché il fine pensiero di quest’uomo, possiamo credere che la maggioranza dei votanti si sia espressa in quel modo ? Dovremmo pertanto sorprenderci se al Cardinale Siri fosse stato impedito di assurgere al Trono di Pietro per fa posto al buon Roncalli ? A quell’epoca ero un adolescente iscritto all’Azione Cattolica e servivo Messa tutti i giorni nella mia Parrocchia alle sette di mattina, Parrocchia il cui Parroco era persona dinamicissima, grande organizzatore e del tutto devotissimo al Santo Padre Pacelli … Fu veramente strano ma l’elezione di Roncalli fu l’inizio del mio allontanamento dalla Chiesa, durato tanti anni … e di cui, ancor oggi, non riesco a spiegarmi del tutto il perché …

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Non proprio attinente, ma: in tema di errori commessi da Papi… di altri tempi… presi a termine di paragone per stigmatizzare la “mondanità spirituale”, «il peggio dei mali che possa accadere alla Chiesa». E se poi “L’Osservatore Romano” sostituisce la parola “papi” con “padri”, forse ritenendo di essere irrispettoso verso i primi, ecco che arriva la correzione pubblica (a memoria: mi sembra sia la prima volta di un “chiarimento” da parte di Bergoglio…) con una tiratina di orecchie: non si deve avere paura della verità! Troverà questa motivazione una traduzione concreta, da oggi in avanti??? Intanto: la lettura offre altri spiccioli suggerimenti per scansare la “mondanità spirituale”.
    Volentieri avrei evitato la segnalazione, se non fossi stata sorpresa (per non usare altri termini) dalla “singolarità” del richiamo.
    https://ilsismografo.blogspot.com/2021/09/vaticano-papa-francesco-chiede.html

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Mancando di fantasia, mi piace abbandonarmi alla speranza che veramente al prossimo conclave si alzi una folata di Spirito Santo da spazzar via le congetture che dati oggettivi spingono ad … elaborare… aggiungendo il timore di future probabili sofferenze a preoccupazioni e sofferenze reali del presente…

  • Tonino T. ha detto:

    Scena Casa Telefono Alfredo OTttaviani. , Don V. , [?] – L’impedimento e la continuità del Magistero
    https://t.me/PerIntercessioneDiMaria/124