Senza Famiglia. Porfiri Commenta l’Ultima Insulsa Scemenza di Saviano.

11 Agosto 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il M° Aurelio Porfiri oggi si occupa di quella che – personalmente – ritengo una vergogna nazionale, cioè di Roberto Saviano. Vediamo perché. Buona lettura. 

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Senza famiglia

Lo scrittore Roberto Saviano ci ha abituato a molte dichiarazioni sorprendenti, che scandalizzano molti ma che invece dovrebbero rallegrare, perché rendono evidente la china pericolosa su cui stiamo scivolando. Non è meglio quando ci sono queste persone che rendono evidente quanto viene di solito fatto nell’ombra? In un recente articolo sul Corriere della Sera, parlando della recente cattura di una donna, boss di spicco di un clan mafioso, Saviano affermava: “La famiglia è il mezzo e il fine del profitto, il sangue è la garanzia unica della fiducia. Fidati solo del tuo sangue è l’imperativo della «Piccerella» non perché il tuo sangue sia migliore di altri ma perché nessun rivale crederà mai al tradimento di un tuo parente e quindi sarà costretto ad esserti fedele”. Certo messo così è ambiguo…si riferisce alla famiglia mafiosa o alla famiglia in sé?

Più avanti Saviano precisa ancora: “Se non esistesse il concetto di famiglia non esisterebbero le organizzazioni criminali. La famiglia è innanzitutto organizzazione, è mutuo soccorso ma solo verso chi ha il «merito» di condividere lo stesso sangue. Il matrimonio è un patto economico tra gruppi. I figli sono protezione del patrimonio e eredità. Le amicizie sono momentanee e utili se arrecano vantaggio. Chi crede che questo sia solo un comportamento delle famiglie criminali non ha abbastanza studiato le famiglie del capitalismo contemporaneo, macchina di controllo e competizione, di accordo e feroce ricerca di profitto”. Se non esistesse il concetto di famiglia non esisterebbero organizzazioni criminali? Allora che ne dice di: se non esistessero i coltelli nessuno sarebbe accoltellato? E posso dare mille esempi del genere.

Ma più avanti Saviano sarà chiarissimo nel suo pensiero: “Quando mi chiedono quando finiranno le mafie rispondo quando finiranno le famiglie. Quando l’umanità troverà nuove forme d’organizzazione sociale, nuovi patti d’affetto, nuove dinamiche in cui crescere vite. Famiglie! Focolari chiusi; porte serrate; geloso possesso della felicità Vi detesto, André Gide”. Sarebbe quasi comico, se non fosse tragico. Ma, come ho detto, almeno chiarifica la follia in cui viviamo.

Dunque bisognerebbe eliminare il vino per prevenire l’ubriachezza? Rinunciare alle automobili per essere sicuri di non essere investiti? E che ne dite di rinunciare al sesso per risolvere per sempre il problema degli stupri? In questo modo nel giro di qualche anno ci estinguiamo e lasciamo campo libero ad altri animali certo più intelligenti di noi.

Certo, tutti sappiamo che le famiglie non sono sempre rose e fiori, che in esse si può soffrire, si può anche fallire nel proprio tentativo di costruire un nucleo familiare che porta stabilità per coloro che sono coinvolti. Io non sono tra coloro che fa il moralista verso coloro che vivono i fallimenti, pur essendo ben consapevole di quello che la dottrina cattolica insegna.

Capisco che a volte bisogna accettare la croce di un fallimento e prendersene la responsabilità davanti a Dio e davanti a coloro che sono direttamente coinvolti. Ma non si può ridurre la famiglia al suo fallimento o ad una strategia di comportamento deviato. Che modo di ragionare è questo? Eppure questi sono i tempi che viviamo, tempi in cui il ragionamento è sottosopra e trova ospitalità nel più importante quotidiano nazionale. G. K. Chesterton lo aveva ben capito decenni fa: “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”.

Ecco, quei tempi sono venuti.

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30 commenti

  • Alfio Rapisarda ha detto:

    Ma “famiglia” è un termine dato da noi…..potrebbero invece, e giustamente, denominarlo con uno simile :
    “CLAN”.

  • Mimma ha detto:

    Le famiglie sono formate da individui.
    Datemi individui sani e avrete famiglie sane.
    Datemi individui malati e avrete famiglie malate assai.
    Abbiamo un problema di base : l’educazione degli individui .
    Se la nostra società fosse genuinamente cattolica, i fanciulli sarebbero allevati al rispetto reciproco, all’ amore del prossimo alla solidarietà e alla necessità del sacrificio.
    Mentre scrivo mi rendo conto di esprimere concetti sempli ci semplici, trasparenti. Fuori moda lessicalmente e ifeologicamente.
    Ci hanno abituato a pensieri contorti, a espressioni involute ,spesso indecifrabili e a consigli che i maitre à penser definiscono profondi.
    Dio è semplice e ci ha dato una Legge cristallina adatta a tutte le classi sociali.
    Se torneremo a Lui , tutto tornerà pulito e sano

    • Pissi pissi ha detto:

      Forse ci sarebbe da aggiungere una piccola cosa a quanto detto sopra. Se c’è una cosa descritta chiaramente nella Bibbia, questo è il modo in cui deve essere costituita la famiglia cristiana
      Nella Bibbia ci sono pezzi bellissimi dedicati alla sposa cristiana .
      Sia chiaro: la Bibbia non è contro la donna.
      Per questo basta che andiate a leggere la seconda parte dell’ultimo capitolo (il 31°) dei Proverbi in cui viene descritto il programma di vita di una moglie saggia e forte di cui il marito e i figli fanno l’elogio.
      Ma la moglie deve , secondo san Paolo, essere sottomessa al marito.
      Molti non lo sanno : molte, troppe donne si arrogano una autorità che nella costituzione cristiana della famiglia non è concessa.
      Peggio ancora se le donne che infrangono questa legge cristiana sono fuori dalla coppia coniugale : madri , suocere , zie e zii che s’impicciano di quello che dovrebbero fare gli sposi.

      • Paoletta ha detto:

        Ma se il marito è un deficiente cosa si fa?

        • MIRCO ha detto:

          Si telefona a san Paolo.

          • Suona il telefono ha detto:

            L’uomo ….è immagine e gloria di Dio, la donna invece è gloria dell’uomo. E inoltre l’uomo non è stato tratto dalla donna , ma la donna è stata creata per l’uomo.
            Versetti 8 e 9 del cap. 11 della prima lettera ai Corinzi.
            Paolo di Tarso.

      • Quasi umano ha detto:

        La famiglia di cui scrive (per intenderci, quella patriarcale avente come capo l’uomo-padre) in Occidente non esiste più da decenni, infatti. O, forse, da secoli.

  • physicus ha detto:

    Saviano: sionista mondialista e anticristiano

  • Milli ha detto:

    Vecchia teoria comunista spacciata per idea originale. Pol Pot attuò questa idea alla lettera in Cambogia.

  • Antonio Schiavi ha detto:

    Salve, riconosco di aver apprezzato, e di apprezzare tuttora Saviano, per le sue narrazioni attente ai dettagli e la sua oratoria pacata, malgrado qualche inesattezza e uno stile da controcultura antagonista dei centri sociali, stile che però lo ha reso senz’altro uno scrittore e opinionista non banale, all’epoca innovativo. Ha dato senza dubbio un nuovo sguardo su fenomeni di cui è difficilissimo parlare, e che censuriamo, rimuoviamo dalla ragione anche quando accadono davanti ai nostri occhi, tanta è la paura che ci fanno le pistole nascoste sotto al tavolo. Qui è uno dei casi dove l’ex Osservatore in motorino sbaglia da dilettante, La teoria sociologica del familismo amorale è perfetta per il fenomeno mafioso, ma non spiega tutto: la famiglia è il motore della mafia, essendo i figli le persone di cui più ci si può fidare e che prolungheranno il nostro potere, ma non ne è l’anima. L’anima della mafia è appunto la costruzione di un potere altro, fai da te, alternativo allo stato e un tempo anche alle onoreficenze, ai privilegi delle monarchie. Certamente i due sistemi si incrociano e si fondono. Quindi penso che l’analisi “finita la famiglia finisce la mafia” sia sbagliata, perché il motore si può cambiare, ma la brama di potere no. Teniamoci quindi la famiglia, base dell’umanità, e pensiamo piuttosto a quanto le regole della civile convivenza siano sempre più messe da parte e i bulli spadroneggino.

  • Rifiuto del Logos ha detto:

    Qui non si tratta nemmeno più di lotta anti-Cristiana, ma anti-natura umana. L’educazione famigliare è fondamentale e non c’è nulla che possa supplire ad essa, così come non c’è nulla che possa soppiantare il ruolo dei polmoni nei nostri corpi.
    Ai giovani sta venendo insegnato a respingere l’autorità dei padri, quando il comandamento “rispetta tuo padre e tua madre” sta alla base di ogni civilizzazione che si sia mai vista su questo pianeta.
    Ci vogliono frammentati, soli, impauriti, dipendenti dai media, prodotti e istituzioni rieducatrici.
    Tra parentesi, Saviano è proprio un pagliaccio. Fa soldi rendendo la mafia che, a rigore, dovrebbe combattere cinematograficamente affascinante: ci sarebbero così tante storie da raccontare su Napoli, magari qualcosa di musicale ambientato nel 18esimo secolo… lui però sa benissimo cosa vende.

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Le dirò Saviano è quello che è, però follie antifamiliari furono proposte, ad esempio, già da Platone nella Repubblica.. L’idea, appunto antinaturale che la famiglia sia inutile e anche dannosa è molto antica e riaffiora nella storia in modo più o meno colto e originale a seconda di chi scrive e do chi parla.

      • CALLICRATE ha detto:

        Grazie agli dèi, abbiamo visto da quale fortuna storica quella proposta (e molte altre) della Repubblica platonica sia stata coronata… La Repubblica platonica e le sue filiazioni, comunque, vanno lette e intese per quello che sono e intendono essere: non programmi politici, ma un vagheggiamenti ideali, insuscettibili di traduzione in prassi politiche concrete (i rari tentativi in tal senso, a partire da quelli di Platone in Sicilia, sono andati a finire malamente). * Saviano non è Platone, ma un pennifero piuttosto comune, vocazionalmente organico al programma globalista che, quasi per una destinazione ontologica, appassiona da sempre gli esponenti del “popolo eletto”, almeno per ciò che concerne il mondo all’esterno dei confini di Sionne (all’interno la faccenda assume tutt’altri contorni: di ieri, per esempio, la notizia che il medagliato olimpico israeliano Artem Dolgopyat non potrà sposarsi legalmente in Sionne perché – a differenza di Saviano – non è di madre ebraica).

        • CALLICRATE ha detto:

          errata: “un vagegghiamenti” – corrige: “vagheggiamenti”. O Callicrate!

  • Maria Michela Petti ha detto:

    La famiglia sotto attacco dentro e fuori la Chiesa. E non da oggi.
    Negli anni ’70, nel pieno delle contestazioni suscitate dalla pubblicazione della “Humanae Vitae” di Paolo VI (15 luglio 1968) prese ad occuparsi delle tematiche ad essa collegate l’allora giovane presbitero Carlo Caffarra, cui nel 1981 Papa Wojtyła affidò il compito di fondare e presiedere il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, le cui traversie degli ultimi anni hanno fatto molto discutere.
    L’ Istituto non ha avuto vita facile fin dall’inizio, tanto che il suo primo presidente, appunto il card. Caffarra (uno dei “Dubia”) scomparso nel 2017, pensò di affidarlo alle preghiere di Suor Lucia ispirato dalla presenza di una statua della Madonna di Fatima in fondo al corridoio di ingresso. Alla sua, che le aveva inviato tramite il vescovo, ricevette con sorpresa una lunga lettera di risposta, che si concludeva con le parole profetiche, riferite nel corso di varie interviste che il cardinale ha rilasciato sul tema a partire da quella del 2008 a “La voce di Padre Pio”, sulla questione vicina alla preoccupazione comune con il Papa polacco.
    «Padre – gli aveva scritto Suor Lucia – verrà un momento in cui la battaglia decisiva tra il regno di Cristo e Satana sarà sul matrimonio e sulla famiglia. E coloro che lavoreranno per il bene della famiglia sperimenteranno la persecuzione e la tribolazione. Ma non bisogna aver paura, perché la Madonna gli ha già schiacciato la testa».
    E il porporato ricordava: «Si avvertiva, anche parlando con Giovanni Paolo II, che questo era il nodo, perché si toccava la colonna portante della creazione, la verità del rapporto fra l’uomo e la donna e fra le generazioni. Se si tocca la colonna portante crolla tutto l’edificio, e questo adesso noi lo vediamo, perché siamo a questo punto, e sappiamo».

  • giovanni ha detto:

    Che dire, viste le ”argomentazioni ” c’e da allargare le braccia sconsolati. Non ho mai comprato libri suoi e non li leggerei nemmeno dietro pagamento. Tempo perso, non ha proprio nulla da insegnarmi, anzi.

  • Adriana 1 ha detto:

    Deve esser nato in una assai brutta famiglia mafiosa.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Saviano è un fuori di testa che sovverte l’ordine naturale della famiglia in sintonia con la sovversione già in atto da parecchi decenni.

    Come dire che è un plagiato anche lui, senza che se ne accorga.

    • Cretinetti ha detto:

      Si dice che il libro che gli ha dato fama , cioè GOMORRA, sia stato assemblato cucendo insieme articoli pubblicati da colleghi (che rischiavano la pelle) sui quotidiani napoletani.
      Ho letto GOMORRA ma non vi ho trovato nulla di particolarmente interessante.
      E da Napoli arrivano giornalisti investigativi di notevolissime capacità.

      • Marco Tosatti ha detto:

        É stato condannato per plagio.

        • Topo gigio ha detto:

          Ma cosa mi dici mai ? E allora se è un pregiudicato perché continuano a farlo intervenire nelle trasmissioni televisive?

    • alessio ha detto:

      Non ha detto nulla di nuovo , sono
      le stesse scemenze che dicevano
      i comunisti più estremi , rigorosamente
      separati dagli altri ,negli anni ’70 ;
      essi volevano la distruzione della
      famiglia a prescindere e
      sono i soliti ayatollah che hanno
      spinto per la legge sul divorzio
      e aborto con i radicali .