Il Motu Proprio, e il Destino dei Laici Inascoltati. Il Ritorno del Centralismo Puro.

23 Luglio 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’avvocato Luca De Netto ci offre questa riflessione – di cui lo ringraziamo di cuore – sulla situazione relativa all’ultimo Motu Proprio emanato dal Pontefice regnante. Buona lettura.

 

§§§

DAL SUMMORUM PONTIFICUM A TRADITIONIS CUSTODES: COME LAICI INASCOLTATI CHE FINE FACCIAMO?

Quando chi scrive è nato, il Papa era Giovanni Paolo II. Cresciuto sotto quel pontificato, frequentando il Catechismo e ricevendo i Sacramenti.

Da bambino ero affascinato dal canto del “Tantum ergo” di cui non comprendevo una sola parola, ma volevo imparare a cantarlo. A differenza di certe imposizioni che i catechisti si sforzavano di attuare pretendendo che “animassimo la Messa” con l’Allelujia delle lampadine. Da cui qualcosa di istintuale mi chiedeva di fuggire.

Come da quel battere le mani ai canti che parevano un concerto dei Nomadi. Con la differenza che i Nomadi, almeno, intonano egregiamente il Tantum Ergo…

Con il tempo si cresce, e si cerca. Si cambiano le città, le chiese, le parrocchie.

Ma, con il passare degli anni, ho assistito ad una sempre maggiore banalizzazione delle messe, che ad un certo punto mi son diventate davvero intollerabili; fino a non afferrare più cosa fossero, e considerarle vuoti ritrovi dove “ascoltare le letture” e mille altre parole. Parole su parole. Fiumi di parole. I Jalisse al posto del silenzio. E del gregoriano.

Una noia micidiale. Un‘ora di in-sofferenza a cui prendevi parte solo e soltanto per il Sacramento eucaristico. Per il resto, meno durava, meno parlavano i preti, meglio era. Fuggire il prima possibile!

Nel frattempo il Papa era diventato Benedetto XVI.

E proprio sotto il pontificato di Papa Ratzinger ho, per la prima volta, assistito ad una Messa che mi ha lasciato talmente rapito ed inebriato da farmi commuovere.

Un santo sacerdote che, celebrando “di spalle” ai fedeli, compiva una serie attenta di gesti, si inginocchiava con scrupolo, proferiva parole in lingua latina e per tre volte ripeteva “Domine non sum dignus” prima di accostarsi al Corpo e Sangue di Cristo.

Meraviglia delle meraviglie! Era come percepire il Cielo sceso in terra! Qualcosa che non si può descrivere, che occorre vivere.

A fine Messa chiesi, volevo sapere, volevo conoscere quella Messa, quel Rito! Volevo viverlo e frequentarlo.

E si aprì un mondo. Per me. Per tanti altri fedeli. Per numerosi giovani che si erano addirittura completamente allontanati dalla Chiesa.

Purtroppo, però, scoprimmo anche le invidie, le gelosie, i pregiudizi, i pericoli e le avversità che quel rito destava per il sol fatto di esistere e di essere celebrato.

Mai da nessun fedele, sia chiaro! Ma sempre da parte di una minoranza del clero. Che spesso i fedeli tendeva a sobillarli.

Così abbiamo costituito un Coetus a norma del Summorum Pontificum, e, quando è stato necessario reperire un sacerdote che regolarmente celebrasse nella forma straordinaria di quello che Ratzinger ci aveva rassicurato essere un unico rito, le difficoltà sono parse insormontabili.

Giovani sacerdoti, che pure conoscono e celebrano privatamente con il Messale di Giovanni XXIII, per timore, per ansia di carriera, per evitare etichette, hanno preferito voltarci le spalle. E non certo per dire messa… Qualcuno ci ha persino tolto il saluto.

Gli anziani, invece, hanno tirato fuori la storia del Concilio Vaticano II che avrebbe cambiato tutto. Come sarebbe a dire cambiato tutto?!? E prima del Concilio?!? E i nostri nonni dunque avevano sbagliato? E cosa c’entrava poi il Concilio, che nessuno di noi aveva mai tirato in ballo o nemmeno nominato, tanto fosse naturale e scontato, come lo era l’aver frequentato per tanti anni il rito di Paolo VI? E che tra l’altro si continuava  a frequentare. Evitando però, come la peste, quelle messe nuove dove il celebrante fa lo showman o si dilunga in inutili e noiose omelie sociologiche.

Alla fine dei discorsi con il clero, sembrava che il problema fosse sempre il Vescovo, che, come Don Rodrigo, pareva aver ribadito ai sacerdoti, sempre un po’ Don Abbondio: “questa Messa non s’ha da fare, né domani, né mai!”.

Grazie a Dio, il Summorum Pontificum ci consentiva comunque di agire, rivendicato tutto il ruolo e la centralità dei laici che quel documento, in perfetta adesione e linea al Concilio Vaticano II, rimarcava. Perché poi i documenti del Concilio abbiamo voluto studiarli ed apprezzarli. E tirarli fuori nei confronti di chi di dovere…

Il protagonista indiscusso della liturgia antica, o, meglio, della sua attuazione, diffusione e partecipazione, secondo il documento di Benedetto XVI, erano proprio i laici. Non i sacerdoti e non i vescovi! Mai documento fu più conciliare del Motu Proprio Summorum Pontificum, con i laici costituiti in Coetus come motore e sviluppo della Liturgia!

Benedetto XVI si rivelava essere così un dei più grandi interpreti del Concilio, nel solco di tutta la Tradizione della Chiesa.

Non rottura, non un prima ed un dopo, come sostenevano certi preti sedicenti conciliari, ma continuità, cammino, unità. Con i laici protagonisti indiscussi, fino al punto da poter ricorrere alla Congregazione competente per il rispetto del Motu Proprio contro l’eventuale ed illegittima opposizione del proprio Vescovo.

Qualcosa di davvero straordianario. Forma extraordinaria, per l’appunto. Non a caso.

Con la pubblicazione di questo nuovo Motu Proprio di Papa Francesco (per il quale le nostre preghiere oggi sono e devono esser ancor più intense), invece, sembra che i laici siano stati ridotti ad un nulla, a spettatori passivi di un processo del tutto clericale.

Dove nemmeno più il singolo sacerdote ha la giusta facoltà di scelta.

Persino i vescovi sono stati limitati, e tutto è stato ricondotto a Roma.

Centralismo puro e passività assoluta. Altro che pre-concilio! Altro che Messa antica! Neanche nel Medioevo si era mai giunti a tanto. Anzi, tutt’altro…

I diritti dei fedeli, del Santo Popolo di Dio, sembrano essere completamente cassati, conculcati, svaniti. Cancellati con un tratto di penna dall’oggi al domani.

Ma proprio alla luce di tali evidenti stranezze, come laici vorremmo conoscere il risultato di questo questionario. Capire come i singoli vescovi abbiano risposto. Capire se le risposte sono state vagliate tutte, e come… E magari da chi!

Perché noi, come tanti altri, abbiamo scritto sia all’Ordinario del luogo che alla Congregazione per la Dottrina per la Fede spiegando, prima che il questionario venisse consegnato con le risposte, le ragioni dei laici e la nostra situazione.

Il perché amiamo questa Liturgia. La sua forma, la sua ritualità, i suoi gesti. E quanto riempa di Assoluto e di Sacro il nostro cuore ed il nostro animo. Una sensibilità che chiediamo sia rispettata, così come rispettiamo quelle altrui.

Ma tali nostre limpide spiegazioni, saranno state prese in considerazione? A noi risulta che tolti pochi casi come il nostro, dove ciò che si riscontra è un mero pregiudizio da parte clericale, nella stragrande maggioranza delle Diocesi  la Messa antica è stata ben accolta e sostenuta, concorrendo alla crescita della Chiesa tutta.

Ed anzi, apportando persino benefici nel limitare gli abusi nella celebrazione del Messale di Paolo VI, anche grazie ai tanti fedeli che frequentano le due forme e ai sacerdoti che celebrano San Pio V come il novus ordo.

Basterebbe vedere chi, come noi, si inginocchia al Credo anche nel nuovo rito alle parole “e per opera dello Spirito Santo si è incarnato…”, o resta in ginocchio durante l’intera consacrazione e dossologia fino al “per Cristo, con Cristo..”.

Non riusciamo pertanto non solo a comprendere questo nuovo motu proprio, e soprattutto ci chiediamo: a noi laici che siamo o eravamo Coetus, adesso che ruolo spetta? Siamo ancora o non siamo più soggetti di diritto attivi? Ci viene riconosciuto il ruolo e la centralità che il Concilio Vaticano II ci aveva attribuito? Come faremo affinché le nostre legittime aspettative siano accolte? Chi ci tutelerà? O forse, a mali estremi, dovremmo attrezzarci diversamente, ed aprire le porte delle comunità delle Diocesi a qualsiasi realtà che celebra validamente secondo il Messale del 1962, a prescindere da norme e resto?

Però in tal caso, sia chiaro, la responsabilità sarebbe tutta di quei Vescovi che si ostinano a non ascoltare, di quei sacerdoti diocesani che mancano di coraggio o alimentano pregiudizi. Ma forse e soprattutto di chi ha ideato e scritto questo Motu molto… im-Proprio.

Attendiamo fiduciosi risposte. Prima che sia troppo tardi…

 

Avv. Luca De Netto

§§§




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16 commenti

  • Francesca ha detto:

    Egregio avvocato Luca De Netto,
    riaillacciandomi al discorso della Signora Gabriela Danieli, riguardante i tre uomini di legge, l’avvocato Taormina e I giuristi Giorgianni e Patruno intendo esprimere una considerazione.
    Se questi Signori suddetti, sono arrivati alla conclusione che le dimissioni di Papa Benedetto XVI sono invalide, cio’ significa che il fantoccio vestito di bianco alias bergoglio e’ un usurpatore del trono petrino e per conseguenza non e’ stato mai papa.
    L’unico vero papa e’ esclusivamente Papa Benedetto XVI, visto e considerato che a detta dei giuristi e dell’ avvocato le sue dimissioni sono invalide, inoltre papa Benedetto XVI non ha mai rinunciato al munus petrino.
    Adesso chiedo a lei che e’ un uomo di legge:Come mai questo impostore bergoglio, siede ancora sul soglio di Pietro? Cosa occorre ancora per cacciarlo fuori?
    Posso capire che la sua combriccola, cioe’ tutti gli ecclesiastici che sono stati nominati da lui hanno ognuno di loro interesse a restare dove sono, pertanto non vedono non parlano e non agiscono. Pero’ oltre a loro esiste il popolo di Dio che desidera si faccia chiarezza sulla situazione inaccettabile di due papi, di cui uno e’ l’impostore bergoglioi.Ormai dopo tanti anni e’ di fondamentale importanza che se ne parli che non si taccia.Questa e’ la vera fondamentale questione da risolvere: Chi e’ il papa? E non e’ certo bergoglio il papa.
    Per tal motivo mi e’ molto piaciuto l’intervento del Signor Gino delle 12:05, che condivido pienamente.
    Per finire a mio parere se non si riconosce il vero Papa Benedetto XVI le conseguenze saranno sempre peggiori, dal punto di vista ecclesiale , sociale, umanitario.
    Ringrazio per la cortese attenzione.

  • Cornelio ha detto:

    Bergoglio viene assecondato, per paura (ovviamente non parlo del timore reverenziale che si tende ad avere verso una personalità alta, ma della paura di essere messi alla gogna o mandati in esilio).
    Ma poi, quando c è da arrivare fino in fondo, fanno tutti un passo indietro (ddl Zan, preti sposati ecc.). Sarà così anche con la Messa tridentina. Nessuno si ribella, ma allo stesso tempo pochissimi saranno quelli che andranno fino in fondo con lui.
    Molti fanno buon viso a cattivo gioco, anche in Curia. Ma TUTTI, alla fine, sperano nell’imminenza di un’Edizione Straordinaria dei Tg, per la maggior gloria di Dio.
    Gli alberi che non danno frutto il Signore li taglia.

  • angeles wernicke ha detto:

    Leyendo tantos artìculos sobre el tema de la liturgia, concienzudamente y con paciencia, se amplìa considerablemente nuestro conocimiento del tema. Agradezco la oportunidad brindada por tanta prensa catòlica, para informarme con profundidad. Pido a Dios que muchas personas comiencen a interesarse por estos temas, como catòlicos que aman a su Iglesia. Gracias, Marco Tosatti, Aldo Marìa Valli, Wanderer, La nueva Brùjula Cotidiana, Infocatòlica, Infovaticana, National Catholic Register, New Oxford Review, y tantos otros!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Riassumendo.
    Dopo aver riletto tutti gli articoli e commenti e contro-commenti e contro-contro commenti sono arrivato alla conclusione che se anziché avere 91 anni ne avessi 50 fonderei il Movimento SBLEF :
    Studio
    Buonsenso
    Logica
    Esperienza
    Fede
    E non aggiungo altro. Buon pomeriggio a tutti.

    • Bastian contrario ha detto:

      Dove andrebbero collocate, in questo movimento, la verità e la giustizia ?

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        La verità e la giustizia come principi generali andrebbero collocati nel capitolo della Fede; in senso pratico in Studio Buon senso. Logica ed Esperienza. Questo per un motivo molto semplice : non si può pretendere di governare e controllare il mondo se non si sono prima conosciute a fondo le leggi su cui il Creatore ha fondato i meccanismi ( e sono tanti, complessi, geniali) che regolano i comportamenti umani. Non è determinismo pensare che nell’uomo esistano meccanismi del comportamento, perchè tali meccanismi tutti insieme formano un sistema che gode di un grande numero di gradi di libertà e alla fine il risultato dipende anche dalle decisioni personali.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    🔴 Domani tutti in piazza per gridare “LIBERTÀ” in difesa dei diritti umani e contro l’ILLECITO PSEUDO-VACCINO SPERIMENTALE, che tante vittime sta mietendo nel mondo, a partire dai bambini nel grembo.
    Giusto! 👏
    😭 MA PER GRIDARE :
    “VIVA PAPA BENEDETTO”❗️
    in DIFESA DEL SANTO SACRIFICIO CHE GLI ASTUTI NEMICI IN VATICANO CAPEGGIATI DAL CARD. BERGOGLIO VOGLIONO ELIMINARE, NESSUNO È IN GRADO DI ORGANIZZARE QUALCOSA?

    MA CI RENDIAMO CONTO CHE UNA VOLTA CHE LA MASSONERIA ECCLESIASTICA AI VERTICI AVRÀ ELIMINATO IL SANTO SACRIFICIO DELLA MESSA, IL MONDO SARÀ COMPLETAMENTE IN BALIA DEL DEMONIO?
    E ALLORA CHE POTRÀ FARE L’UOMO SENZA DIO?

    Dove sono i SACERDOTI del MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO uniti al VERO PAPA, che per OBBEDIENZA alla VERA CHIESA DI CRISTO e alla MADONNA, hanno il CORAGGIO di uscire allo SCOPERTO per DENUNCIARE LA GRANDE IMPOSTURA AI VERTICI e RICONOSCERE IL LEGITTIMO ROMANO PONTEFICE BENEDETTO XVI stabilito da Cristo?
    Il Sacro Magistero della Chiesa sbaglia forse quando afferma, che per salvare la Chiesa dall’impostura, è “ASSOLUTAMENTE NECESSARIO” CHE OGNI CATTOLICO RICONOSCA IL LEGITTIMO ROMANO PONTEFICE? ”
    Fa davvero tanto male assistere a questo generale disprezzo nei confronti del nostro Santo Padre Benedetto XVI, del Suo Sacro Magistero e sopratutto della sua DICHIARAZIONE UFFICIALE del 27 febbraio 2013, in cui ha ribatito sette volte, dico sette non una, che ESSENDO PERENNE IL MANDATO PETRINO DATOGLI DA CRISTO, pur rinunciando all’esercizio attivo, di fatto NON RINUNCIAVA A TALE DIVINO MANDATO!
    (vedi il video nel sito vaticano)
    Ma allora, perché tanta falsa UMILTÀ verso il card. ANTIPAPA BERGOGLIO che non ha mai ricevuto il mandato da Cristo ma piuttosto dalla MASSONERIA ECCLESIASTICA con l’obbiettivo di DISTRUGGERE CRISTO E LA SUA CHIESA? Introducendo nel Tempio Sacro di Dio l’ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE? (abolizione del s Sacrificio)
    Egregio Avv. Luca De Netto, la ringrazio sentitamente per sua encomiabile esposizione in difesa della S. MESSA TRIDENTINA, DEL DECRETO INDEFETTIBILE STABILITO DAL SANTO PADRE in “SUMMORUM PONTIFICUM”, MA SOPRATUTTO per aver difeso il CVII, che CRISTO STESSO HA PRESIEDUTO E CONVALIDATO attraverso il Suo legittimo Vicario SAN PAOLO VI e tutti i papi successivi❗️ (DOGMA)
    Ed è proprio perché la CHIESA ha bisogno di veri SOLDATI DI CRISTO come lei, che le chiedo umilmente di unire le forze assieme a giornalisti come Marco Tosatti, Andrea Cionci e all’avvocato TAORMINA e ai giuristi Giorgianni e Patruno, per partire con una DENUNCIA PENALE nei confronti degli astuti nemici che hanno occupato invalidamente la CATTEDRA DI PIETRO❗️
    AFFINCHÉ siano APPLICATE le NORME PENALI di SCOMUNICA LATAE SENTENTIAE già comminate da papa Leone X a Lutero e a TUTTI i suoi seguaci; dalle norme del CJC come ad es. 332&2; dalla COSTITUZIONE “UNIVERSI DOMINICI GREGIS” per INVALIDE ELEZIONI; e dalle nuove norme aggiunte da papa S. Giovanni Paolo II nella sua Lettera Apostolica Motu Proprio “AD TUENDAM FIDEM” che così recita:
    🔴 Can. 1371 – SIA PUNITO CON UNA GIUSTA PENA:
    1) CHI oltre al caso di cui nel can. 1364 § 1, INSEGNA UNA DOTTRINA CONDANNATA DAL ROMANO PONTEFICE o dal Concilio Ecumenico oppure respinge pertinacemente la dottrina di cui nel can. 750 § 2 o nel can. 752, ed ammonito dalla Sede Apostolica o dall’Ordinario non ritratta;

    🔴 Can. 1436 – § 1. COLUI CHE NEGA UNA VERITÀ DA CREDERE PER FEDE DIVINA e CATTOLICA o la mette in dubbio oppure ripudia totalmente la fede cristiana e legittimamente ammonito non si ravvede, SIA PUNITO COME “ERETICO” o come “APOSTATA” con la “SCOMUNICA MAGGIORE”;
    il chierico può essere punito inoltre con altre pene, non esclusa la “DEPOSIZIONE”❗
    Egregio Avv. De Netto, sono certa che di fronte agli attuali “astuti nemici” in Vaticano, il Santo Papa Pio X, non si farebbe nessun scrupolo di coscienza nel ripetere a gran voce la stessa esortazione che rivolse allora ai vescovi francesi, riferendosi ai nemici della chesa:

    “SE GESÙ NON FOSSE STATO TERRIBILE NEL CACCIARE I PROFANATORI DEL TEMPIO CON LA FRUSTA, NON CI SAREBBE STATO DI ESEMPIO!”

    https://youtu.be/aA_0DELSc-4

    Grazie Avv. per la sua cortese attenzione.
    Che Dio la benedica e la Madonna, nostra Mamma e Condottiera, ci guidi tutti verso il trionfo del Suo Cuore Immacolato e della SANTA MADRE CHIESA!
    A NOI LA BATTAGLIA A DIO LA VITTORIA!
    VIVA CRISTO RE!

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Poiché a torto o a ragione si fa sempre più spesso riferimento al Concilio Vaticano II, al momento dichiaratamente preso a pretesto per la pubblicazione del Motu Proprio “Traditionis custodes”, non sarebbe superflua una rilettura meditata dei Documenti che ad esso afferiscono e, per quanto riguarda la presenza e il ruolo responsabile dei laici nella Chiesa – oggi più che mai contrastato e ininfluente – su cui riflette e pone legittimi interrogativi l’ articolo portato alla nostra attenzione, sarebbe almeno opportuno rileggere l’ Esortazione Apostolica “Christifideles laici” di Giovanni Paolo II (30 dicembre 1988) su “vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo”, che era stato il tema del Sinodo dei Vescovi del 1987.
    L’Esortazione, con mirati e puntuali richiami ai testi conciliari, costituisce un valido supporto per la riscoperta e una proficua sinergia fra i membri di un unico corpo: il “corpo di Cristo”.
    Di seguito qualche stralcio che ritengo significativo.
    (20) – Il fedele laico «non può mai chiudersi in sé stesso, isolandosi spiritualmente dalla comunità… Lo Spirito del Signore dona a lui, come agli altri, molteplici carismi, lo invita a differenti ministeri e incarichi, gli ricorda, come anche lo ricorda agli altri in rapporto con lui, che tutto ciò che lo distingue non è un di più di dignità, ma una speciale e complementare abilitazione al servizio (…). Così, i carismi, i ministeri, gli incarichi ed i servizi del Fedele Laico esistono nella comunione e per la comunione. Sono ricchezze complementari a favore di tutti, sotto la saggia guida dei Pastori».
    (23) – La missione salvifica della Chiesa nel mondo è attuata non solo dai ministri in virtù del sacramento dell’Ordine ma anche da tutti i fedeli laici: questi, infatti, in virtù della loro condizione battesimale e della loro specifica vocazione, nella misura a ciascuno propria, partecipano all’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo.
    I pastori, pertanto, devono riconoscere e promuovere i ministeri, gli uffici e le funzioni dei fedeli laici, che hanno il loro fondamento sacramentale nel Battesimo e nella Confermazione, nonché, per molti di loro, nel Matrimonio.
    (31) – Essere responsabili del dono della comunione significa, anzitutto, essere impegnati a vincere ogni tentazione di divisione e di contrapposizione, che insidia la vita e l’impegno apostolico dei cristiani. Il grido di dolore e di sconcerto dell’apostolo Paolo: «Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: “Io sono di Paolo”, “Io invece sono di Apollo”, “E io di Cefa”, “E io di Cristo!”. Cristo è stato forse diviso?» (1 Cor 1, 12-13) continua a suonare come rimprovero per le «lacerazioni del Corpo di Cristo». Risuonino, invece, come appello persuasivo queste altre parole dell’apostolo: «Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d’intenti» (1 Cor 1, 10).
    Così la vita di comunione ecclesiale diventa un segno per il mondo e una forza attrattiva che conduce a credere in Cristo: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17, 21). In tal modo la comunione si apre alla missione, si fa essa stessa missione.
    (44) – Meritano di essere qui riascoltate alcune espressioni particolarmente significative della Esortazione Evangelii nuntiandi di Paolo VI:
    «La Chiesa evangelizza allorquando, in virtù della sola potenza divina del Messaggio che essa proclama (cf. Rom 1, 16; 1 Cor 1, 18; 2, 4), cerca di convertire la coscienza personale e insieme collettiva degli uomini, l’attività nella quale essi sono impegnati, la vita e l’ambiente concreto loro propri. Strati dell’umanità che si trasformano: per la Chiesa non si tratta soltanto di predicare il Vangelo in fasce geografiche sempre più vaste o a popolazioni sempre più estese, ma anche di raggiungere e quasi sconvolgere mediante la forza del Vangelo i criteri di giudizio, i valori determinanti, i punti d’interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e i modelli di vita dell’umanità, che sono in contrasto con la Parola di Dio e col disegno della salvezza. Si potrebbe esprimere tutto ciò dicendo così: occorre evangelizzare _ non in maniera decorativa, a somiglianza di vernice superficiale, ma in modo vitale, in profondità e fino alle radici _ la cultura e le culture dell’uomo (…). La rottura tra Vangelo e cultura è senza dubbio il dramma della nostra epoca, come lo fu anche di altre. Occorre quindi fare tutti gli sforzi in vista di una generosa evangelizzazione della cultura più esattamente delle culture…».

  • GINO ha detto:

    In aggiunta: La messa antica in unione al falso Papa serve solo a prendere in giro Dio, e ve l’ ha tolta.

  • GINO ha detto:

    I laici li ha ascoltati, si deve avere il coraggio di dire quale tipo di laici: I Kiko, i Martines, i chiara miragnez, i franceschielli, i riccardini, i lubicchini.. Il problema dei laici tradizionalisti è che si sentivano su di un altro livello, loro sono gli aristocratici quindi mai e poi mai il Papa li avrebbe gabbato, loro si sentivano più importanti dei sacerdoti, non ascoltavano nemmeno i consigli dei poveri preti di fanteria che gli servivano solo per predisporre il rito, per tutti gli altri affari loro avevano diretto accesso alle sacre stanze, il Papa era loro compare.
    Comunque, coloro che vogliono allentare la loro superbia possono riconoscere che Benedetto XVI è il Papa. Ma è problema di superbia o di denari e prebende?

  • Gionata Fiorino ha detto:

    Io ho scoperto il VO solo all’inizio del 2021, per il resto l’esperienza descritta in questo articolo sembra pari pari la mia. Mi fa piacere sapere che non sono il solo a vederla così. Senza nessuna contrarietà nè per il CVII, nè per il Papa. Dobbiamo solo pregare tanto per il bene della Chiesa tutta.

  • Antonelko ha detto:

    Sinodalità, sinodalità, sinodalità…

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Benedetto XVI si rivelava essere così uno dei più grandi interpreti del Concilio, nel solco di tutta la Tradizione della Chiesa”.

    Ancora con “l’ermeneutica della continuità”?

    E sarebbero questi i frutti?

    Aver tentato, in modo fallimentare, di salvare capra e cavoli vorrebbe dire essere “uno dei più grandi interpreti del Concilio”?

    Aver fatto rientrare dalla finestra la Messa Tradizionale con il SP sarebbe stata una mossa felice?

    La Messa Tradizionale come una “concessione”? Come un qualcosa di tollerato?

    Ma stiamo scherzando???!!!

    • Forum Coscienza Maschile ha detto:

      Era un primo passo, nullificato (temporaneamente) da Bergoglio. Sempre meglio che creare una Chiesa parallela-protestante da parte di preti che si improvvisano giudici di Papi (per quanto in odore di eresia possano essere). Lo fecero i Vecchi Cattolici e guardate come sono ridotti ora.
      Come ripeto spesso, fuori della Chiesa ci devono stare gli eretici, non noi. Dio provvederà con Bergoglio, in un modo o in un altro

      • Gaetano2 ha detto:

        Tutto può essere. Però se il Padreterno, data la codardia dei sedicenti cattolici che non ha permesso loro di distinguere un vero papa da un impostore, voluto, come conseguenza permettesse un’altro impostore?