Il Motu Proprio di papa Bergoglio, la Messa e la Paura del Sacro.

20 Luglio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Il M° Aurelio Porfiri ci offre questa riflessione sulla paura che la categoria del “Sacro” sembra inspirare a tanti liturgisti moderni, e il suo collegamento l’attacco condotto dal Pontefice regnante nei confronti del Moti Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI. Buona lettura e riflessione.

§§§

 

La paura del sacro

Il grande sommovimento che ha creato il Motu Proprio di papa Francesco sulla Messa Tridentina, ha causato numerosi commenti che si sono soffermati spesso sul merito del documento stesso o della situazione che andrebbe a creare. Io invece vorrei riflettere sulla situazione che determina in alcune persone, non poche, la necessità di assistere alla Messa Tridentina piuttosto che al Novus Ordo.

Questo penso possa essere identificato con il fatto che in quest’ultimo, tranne rarissime eccezioni, vi è stata una perdita del sacro con conseguente mancanza del senso di adorazione.

Il “sacro” è categoria molto difficile da maneggiare ed esso ovviamente va ben oltre l’ambito nostro specifico del Cattolicesimo. Sacro, dal latino sacer, è ciò che è consacrato, ciò che viene separato per la divinità. Si oppone al profano e si oppone ancora di più all’intrattenimento (la cui musica è ora spacciata da alcuni per musica adatta alla liturgia) nel senso che ci ha insegnato l’antropologo Victor Turner, per cui intrattenimento (dall’antico francese entretenir) significa anche “tenere separato”, quindi una separazione che si oppone a quella del sacro (Dal rito al teatro).

Eppure questa categoria del sacro sembra far paura a tanti moderni liturgisti, anche se è questa categoria che costituisce il sacerdote (sacra dans), non altre pur nobili attività. Anche il sacerdote è separato, riservato per il suo alto compito di celebrare il sacrificio che ci merita la salvezza. Tutte le altre cose connesse al ruolo del sacerdote, dalla sua empatia alla sua sensibilità ambientale, sono ampiamente secondarie rispetto a questo ruolo che lo costituisce come “uomo del sacro”.

Il sacro fa paura perché ovviamente può sfuggire in direzioni non sane. Mircea Eliade diceva a Fausto Gianfranceschi: “Sì, mi sembra ormai acclarato che l’esperienza del sacro non è qualcosa di contingente, riferibile soltanto a certi periodi e a certe condizioni, ma costituisce una struttura permanente dello spirito umano, nonostante le eclissi e i camuffamenti” (in Miti delle origini e ritmi cosmici).

Questa esigenza del sacro a cui corrisponde il ruolo della religione (da re-ligare, tenere avvinti a certi riti) è stata terribilmente offuscata grazie al camuffamento che si è fatto dell’azione sacra nel Novus Ordo, un generalizzato uso dell’abuso che non è mai stato colpito con la necessaria forza e decisione.

Lo stesso Mircea Eliade diceva a Alfredo Cattabiani: “La perdita della sacralità conduce invece all’angoscia di fronte allo scorrere banale dell’esistenza” (op. cit.). Ma il problema è che poi il sacro non va perduto, ma viene deviato su qualcosa di improprio. Ecco vediamo tanti sacerdoti che invece di essere coloro che comunicano il sacro che viene da Dio, divengono loro stessi “sacralizzati” ponendosi al centro dell’attenzione e incentrando il rito sui propri sproloqui e su una verbosità che nulla ha a che fare con la liturgia.

Si dovrebbe ammettere che la crescita della Messa Tridentina denuncia in modo chiaro il fallimento del progetto di riforma postconciliare. Invece di prendersela con i “tradizionalisti” sarebbe il caso di punire coloro che hanno tradito la Sacrosanctum Concilium, che chiedeva ben altro rispetto a quello che vediamo in tante, troppo chiese.

Nessuno dice che la Messa nel Novus Ordo non sia valida, ma un conto è quanto sia valida un altro quanto sia edificante. A volte prende una profonda tristezza ad osservare sacerdoti che deviano dal testo liturgico, canti inadeguati e male eseguiti, fedeli del tutto spaesati…sarà anche valido, ma non è certo edificante.

E non mi si dica che queste sono eccezioni, tutti sappiamo che questa è oramai la regola. Il sacro che sfugge da questa parte poi lo si va a cercare da un’altra e la migliore delle ipotesi è proprio quella della Messa Tridentina (perché la stragrande maggioranza di quei fedeli vuole rimanere in comunione con Roma, altro che divisione o scisma) ma molti lo vanno a cercare in altri movimenti religiosi o negli UFO (che non a caso stanno conoscendo un revival).

Le chiese si svuotano sempre più, è un processo inarrestabile. Facciamo in modo che il sacro ritrovi posto laddove deve giustamente manifestarsi e non lasciamolo scorazzare in modo che esso si estrinsechi in manifestazioni deviate che saranno inesorabilmente fuori controllo e, per alcuni, veicolo di perdizione.

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29 commenti

  • CREONTE ha detto:

    Ai sacerdoti secondo cui i fedeli innamorati del V.O. sarebbero degli illusi perché attribuirebbero alla cosiddetta “messa di sempre” una qualità “mistica, spirituale e adorante” che nella realtà dei secoli passati fu tutt’altro che onnipresente, va ribattuto che tale qualità è presente ora, in gran parte delle S. Messe V.O. celebrate in questo XXI secolo, e che proprio il contrasto con l’atmosfera di volgarità e dissacrazione del mondo postmoderno (e presto transmoderno) di questo inizio di millennio permette a quei tanto biasimati fedeli e ai sacerdoti che celebrano per loro in V.O. di cogliere più profondamente la natura mistica, spirituale e adorante dell’antico rito, attivandola in un modo forse più pieno e intenso di quanto non avvenisse talora in passato.

  • CREONTE ha detto:

    Il fatto è, caro Porfiri, che tanti, troppi, uomini di Chiesa non comprendono l’essenzialità della dimensione estetica e simbolica in ordine alla salvezza (il primo passo che mi viene alla mente: Mc 14,15 e Lc 22,12: κἀκεῖνος ὑμῖν δείξει ἀνάγαιον μέγα ἐστρωμένον· ἐκεῖ ἑτοιμάσατε / et ipse ostendet vobis cœnaculum magnum stratum, et ibi parate). Non ricordano Sono un genere di idiota evidentemente ben diverso da quello dostoevskiano. Liquidano le persone che trovano compiuta sacralità nel venerabile rito antico come fedeli in cerca di emozioni, li tacciano di indulgere in forme di spiritualismo emozionale e di ridurre la liturgia a bellezza estetica ed emozioni soggettive. È gente che giudica il cuore del prossimo senza farsi troppi riguardi. Va considerata con compassione.

  • Slave of JMJ ha detto:

    List of bishops banning the latin mass:
    https://www.lifesitenews.com/news/list-of-bishops-already-suppressing-tentatively-supporting-latin-mass-after-popes-attack?utm_source=featured&utm_campaign=catholic

    May the God of wisdom and clarity truly bless your day! Our Lady of Fatima, pray for us.

  • Slave of JMJ ha detto:

    Message from holylove.org:
    July 20, 2021
    “Once again, I (Maureen) see a Great Flame that I have come to know as the Heart of God the Father. He says: “Children, you see the necessity of being united in faith and in Truth. As heretics and unbelievers are given credence through the mass media, My Remnant must be a strong, united force in the support of the Truth. Your faith must be protected through Mary, Protectress of the Faith, to survive the decadence of unbelievers.”

    “Trust in Me when I tell you that evil is in the forefront – united towards perverse goals. The strength of My Remnant is unity and faith-filled prayer. Satan knows this and uses seemingly good people to undermine the Truth. The Holy Mother* is uniting the faithful in the Victory of Her Immaculate Heart. She is calling to each soul to enlist in Her Army of Truth.”

    Read Philippians 2:1-2+

    So if there is any encouragement in Christ, any incentive of love, any participation in the Spirit, any affection and sympathy, complete my joy by being of the same mind, having the same love, being in full accord and of one mind.

    Read 2 Timothy 4:1-5+

    I charge you in the presence of God and of Christ Jesus who is to judge the living and the dead, and by his appearing and his kingdom: preach the word, be urgent in season and out of season, convince, rebuke, and exhort, be unfailing in patience and in teaching. For the time is coming when people will not endure sound teaching, but having itching ears they will accumulate for themselves teachers to suit their own likings, and will turn away from listening to the truth and wander into myths. As for you, always be steady, endure suffering, do the work of an evangelist, fulfil your ministry.

    Read 2 Thessalonians 2:13-15+

    But we are bound to give thanks to God always for you, brethren beloved by the Lord, because God chose you from the beginning to be saved, through sanctification by the Spirit and belief in the truth. To this he called you through our gospel, so that you may obtain the glory of our Lord Jesus Christ. So then, brethren, stand firm and hold to the traditions which you were taught by us, either by word of mouth or by letter.”

  • marzio ha detto:

    E’ una spinta per uno scisma che lasci campo libero a lui e a quelli come lui. Sarebbe la situazione ideale, con i fuoriusciti destinati a scomparire un po’ per volta a meno di una controrivoluzione che avrebbe solo nemici, non solo in ambito cattolico, a partire dall’Onu, ai ghei, alle ghee, a Biden e quello che resta della chiesa cattolica fermamente insediata in Vaticano, libera di stravolgere tutto senza nessuno che fiati. Il silenziamento di Don Minutella del mese scorso non è stato un caso. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Benedetto XVI, se è al corrente di quello che è successo.

  • antonio cafazzo ha detto:

    Tradizionalisti di tutto il mondo rallegratevi.
    Non perché “Ercole” Tosatti è tornato alla sue fatiche per nostro giovamento (galeotto fu il Motu “suo” e chi lo ha scritto?).
    Dobbiamo rallegrarci:
    1. Perché per reazione ci siamo “irrigiditi” ancor di piú. Nella teologia dogmatica si chiama “perseveranza nella verità”. E quindi ci salveremo.
    2. Perché – dopo lo schiaffo – è aumentata la nostra simpatia/amore per il papa Benedetto, vero oggetto leso di un “rigido” Papa progressista.
    3. Perché abbiamo ri-comprovato che fra le molte ignoranze (dottrinale, teologica, economica) del Regnante c’è anche quella della “psicologia dell’uomo”. Se vuoi che il mulo ti dia un calcio, non dargli biada e ogni giorno bastonalo.
    4. Perché Il Papa-Re “progressista” brilla di “conservatorismo”. Sfrutta quell’autoritarismo (infallibilità, obbedienza…) che gli arriva dal passato, dalla “tradizione”. Poverino, non si rende conto che se i Papi del passato fossero stati “Traditionis custodes” come lui, oggi la Chiesa non sarebbe stata l’istituzione che l’ha fatto diventare “Papa” e lui non sarebbe stato neppure “prete”.
    5. Perché ci conferma che non siamo noi che non lo amiamo. È lui che ci odia pur senza avergli fatto alcunché. Anzi da veri cristiani lo perdoniamo 70 volte 7. Noi lo perdoniamo e lui ci odia perché “esistendo” mettiamo in cattiva luce la sua “pastorale” fiacca e progressista che da 8 anni non converte alla religione cattolica nessuno di questo mondo a-religioso.
    6. Perché l’abbiamo beccato in fallo: predica l’inclusione e a noi ci esclude.

    Pace e bene a lui ed ai suoi fans in affannosa ricerca di “difenderlo”.

    • GMZ ha detto:

      Caro Antonio,
      non posso che sottoscrivere tutto quello che ha espresso così chiaramente.
      Ossequi.

  • Rosa Rita La Marca ha detto:

    Apprezzo ogni parola espressa dal Maestro Porfiri e soprattutto anche per il modo sempre composto e preciso di puntualizzare i fatti come ogni artista: portando armonia in mezzo al frastuono della volgarità desacralizzante che vuole ergersi a sostituto del Vero, Bello e Buono.
    Sapete cosa faccio per prendere una decisione? Penso se mio padre mi avrebbe dato il consiglio di fare o non fare quella cosa, in quanto egli mi amava con sincerità e profondità. Ebbene, mio padre mi manderebbe in un luogo in cui vengo offesa, umiliata, minacciata di morte, molestata e dove mi si intima di andarmene e nessuno prende le mie difese ma si uniscono insieme per proteggere i loro loschi affari interni?
    No. Nessun Motu Proprio arcigno di un padre arcigno potrà mai imperdirmi di seguire i consigli di chi, padre, mi diceva di frequentare solo i posto dove vengo onorata, rispettata, accolta e istruita con amore e dedizione.
    Noi siamo meritevoli di essere serviti, come laici.
    Noi siamo il fine ultimo della chiamata al sacerdozio.
    Chi vuole schiavi e schiave, vada via presto perchè ci sarà la ribellione ai soprusi del mondo intero di persone sanissime che non si fanno pestare dai veri problematici, che sono coloro i quali credono la Chiesa un luogo dove scorazzare per fare carriere sulla pellaccia dei fratelli.

  • Enrico Nippo ha detto:

    https://youtu.be/SABhiH9vag4

    Non c’è partita.

    Il novus ordo andrà a morire. Forse è già morto.

  • angeles wernicke ha detto:

    Gracias por este artìculo… Sì, el hombre necesita lo sagrado… la Presencia Real de Cristo en la Eucaristìa debe ser vivida y evidente en la Santa Misa, y la adoraciòn del Señor en la Consagraciòn debe permitirnos estar con El, adorarlo y amarlo en esos momentos preciosos, diariamente…

  • angeles wernicke ha detto:

    Que brille en la Santa Misa la fe del sacerdote en la Presencia Real de Cristo en la Eucaristìa, que toda la Santa Misa evidencie la representaciòn del Sacrificio de la Cruz… Esa Presencia, evidenciada en la reverencia del sacerdote, en la adoraciòn profunda… Eso es lo que se añora en muchas celebraciones… Cuando tenemos incluso a sacerdotes que continùan el sermòn luego de la Consagraciòn… como si su sus palabras fueran importantes, estando Dios presente en la Santa Ostia…Tantos celebrantes que escasamente se inclinan ante la Santa Ostia luego de la Consagraciòn…. lo que pone de manifiesto que no estàn creyendo en la Presencia Real del Señor en la Eucaristìa! Poco espacio nos dejan a los fieles para la adoraciòn callada e ìntima del Amado…

  • Alessandro Mirabelli ha detto:

    Dal 2013 al 2020 la cei ha perso ben il 26% delle firme dell’8 per mille. Il tracollo c’è stato fra il 2019 e il 2020 quando ne ha perse in una sola volta ben un milione e centomila. Mica male come perdita di fiducia.

  • Luciano Micchini ha detto:

    A me pare chiara una cosa. Non potendo arrestare il ritorno crescente alla messa antica da parte dei fedeli, il bestemmiatore eretico che siede sul trono di Pietro, cerca di provocare lo scisma, sperando che i tradizionalisti escano dalla Chiesa, lasciando a lui e ai suoi accoliti campo libero. Io che sono sempre stato un fervido sostenitore dello scisma dico che, in questo caso, bisogna resistere.

    • Pissi pissi ha detto:

      Infatti Bergoglio lo ha già detto in passato che non teme lo scisma. Poiché finora non si è verificato forse cerca di agevolarlo con quest’ultima iniziativa. Nel suo pensiero vede che gli scismi del passato non hanno portato ad una vera chiesa antagonista.
      Ma dall’alto viene sostenuto chi proclama la verità non chi spaccia la menzogna per verità.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Sforzandosi nella ricerca della verità sulle cose del mondo, rincorrendo quella “voce” che porta alla conoscenza di Dio, per rifugiarsi in Lui “sola salvezza” dell’anima inquieta, Sant’ Agostino confessa che, perdendosi dietro «illusi illusionisti, che parlano e parlano e son muti, perché non è alla Tua parola che prestano voce» (2.3), si è disposti a credere all’ineluttabilità del male «piuttosto di ammettere che sia l’uomo a farlo» (5).
    Il cuore, tormentato da quel qualcosa che sfuggirebbe al pieno controllo, finisce nella morsa della paura per quello stesso qualcosa che è esso stesso «un male tanto più grave in quanto ciò di cui abbiamo paura non esiste, e noi ne abbiamo paura lo stesso. Perciò o c’è il male di cui abbiamo paura, oppure la stessa paura è il male». (5.7, Libro VII delle “Confessioni”)
    Il primo passo da compiere per imparare a gestire la paura, curarne i sintomi e sanare alla radice le cause che la scatenano, comporta un bagno di umiltà per prendere coscienza della propria ignoranza e sollevare lo sguardo verso l’Alto, scendendo dal piedistallo che consolida limiti ed eccessi dell’ego e smettendola di fare da piedistallo per opportunismo e tornaconto personale all’ego di altri, di quelli che “contano”, o che mostrano l’apparenza di “contare” più di tutti .

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Nessuno dice che la Messa nel Novus Ordo non sia valida”.

    Beh, ci sarebbe da discutere.

    • angeles wernicke ha detto:

      Por supuesto que la Misa Novus Ordo es vàlida de toda validez! ! ! Nadie en su sano juicio dice lo contrario! ! !

    • Boanerghes ha detto:

      La messa NO è validissima. Come lo è la VO. E non c’è proprio nulla da discutere a riguardo della validità.
      Affermare il contrario è pura eresia. O forse solo stupidità

      • Enrico Nippo ha detto:

        Disastrosa ratzingeriana “ermeneutica della continuità”.

        • Kolja ha detto:

          La nuova Messa è certamente valida – si pensi ai miracoli eucaristici – ma “rappresenta, sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla
          teologia cattolica” (lettera a Paolo VI dei Cardinali Ottaviani e Bacci).

          Da parte mia, che frequento da sempre solo la nuova Messa, ritengo che le critiche di cui essa è destinataria da parte dei cosiddetti “tradizionalisti” siano perlopiù fondate.
          Pur non volendo approfondire questo tema, che è davvero un mare magnum, sono tra coloro che ritengono sussista una correlazione tra l’abbandono del rito antico e la presente crisi di fede, espressa tanto nella defezione dalla pratica religiosa, quanto all’interno della Chiesa.

          “Dio ci ha donato una tavola per la festa e non un altare per offrirvi una qualsiasi vittima; non ha consacrato dei preti per offrire dei sacrifici, ma dei ministri per condividere con gli altri il banchetto sacro” (cit. Giovanni Calvino, eresiarca). Quanti cattolici oggi condividerebbero?

          Si pensi poi alla musica liturgica, spesso costituita da canzoni in stile Cristina D’Avena, piuttosto che da canti coerenti con la sacralità e la natura del rito stesso; un esempio su tutti: si è passati dal cantare “T’adoriam Ostia Divina” (dal lat., hostia, vittima) a “La nostra festa non deve finire e non finirà, perché la festa siamo noi”.
          Come non comprendere la dicotomia teologica sottesa a questi due canti?

          E chissà se la diffusa incredulità nella Reale Presenza non sia stata alimentata dall’aver permesso, decenni or sono, che l’Eucarestia fosse ricevuta sulle mani, quasi come un alimento, anziché in ginocchio come si converrebbe?

          E ancora, non occorre particolare perspicacia per comprendere che l’attribuzione a donne laiche di funzioni tradizionalmente sacerdotali – lettorato, accolitato e, di fatto, poteri amministrativi parrocchiali – avrebbe, prima o poi, portato a rivendicare, democraticamente, il sacerdozio femminile: il cammino sinodale tedesco non è l’inizio, ma la fine di un processo pluridecennale.

          Vi è poi il non detto: verità di fede non espressamente negate, ma minimizzate o taciute (si pensi ai novissimi).

          Stat Crux dum volvitur orbis, la Croce resta salda mentre il mondo gira.
          Purtuttavia a me sembra di essere come una di quelle foglie secche, portate qua e là dal vento novembrino. E allora, avendone l’opportunità, senza esitazioni inizierò quanto già da tempo prefigurato: frequentare la Messa tradizionale e in essa, cristianamente, crescere.

        • STESICORO ha detto:

          Ma no, certo che è valida! È però scalcagnata e soprattutto si presta alle più spericolate intavolature. Il suo stesso spazio liturgico, d’altronde, è frutto di un’alterazione arbitraria, a partire dall’instaurazione della mensa in luogo dell’altare. Si è evidentemente trattato di un tentativo di riassorbire in salsa cattolica l’impianto liturgico protestante. Il risultato è stato lo smarrimento del senso della Presenza reale, sia in molti celebranti che in molti fedeli. Secondo me il futuro della liturgia cattolica sarà una riforma della riforma, con ampi ripristini del rito antico. Non che tale soluzione mi entusiasmi (preferirei un ritorno integrale al rito tridentino), ma credo che alla fine andrà in questo modo.

      • Luciano Micchini ha detto:

        Sarà pure “valida” come dice Lei, ma io ho smesso da vent’anni anni di parteciparvi per l’incontenibile senso di nausea che mi suscitava.

  • Claudius ha detto:

    Grazie al M.o Aurelio Porfiri per questa osservazione molto profonda.
    Purtroppo, in questi nostri tempi in cui la stragrande maggioranza della gente riesce a usare un solo bit per ogni questione, in pochi saranno in grado di capirla.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Oggi dobbiamo diventare puri come colombe e prudenti come serpenti. Forse, di fronte ad un attacco per nulla camuffato del Nemico a livello mondiale, molto clero si sente impreparato tecnicamente e dialetticamente. E psicologicamente. Teme di sbagliare quando sale sul pulpito. Ma qui, si vuol vedere un attacco al “latino” ed alla “vera” Messa. Ho sentito dire da tempo, negli ambienti che frequentavo, che la Vera Messa era quella di San Pio V e non quella del Concilio. Forse il Papa ha voluto colpire questa opinione assurda. Certo, possiamo contestare che nella formula della Consacrazione è sempre stato detto “versato per molti”, invece dell’odierno “versato per tutti”. Ma non è questo che conta. La “chiave” è un’altra parte della formula. Quella “chiave” è stata sempre uguale, che io sappia, fin da quando la Messa era recitata in Greco, poi in Latino, ed oggi in tutte le lingue nazionali e tribali esistenti nel pianeta.
    Ricordo quando, da ragazzo, la messa era in latino, con il sacerdote che volgeva le spalle ai fedeli e si rinchiudeva nel Mistero… Adesso, il mistero è scomparso e riusciamo a capire cosa il sacerdote dice. Solo che rimane sconosciuta la parte “meccanica” e “scientifica” di ciò che avviene nel Mistero.
    E’ per questo che la gente, non conoscendo la parte “scientifica” del Mistero, abbandona la più alta “Magia” che si ha sulla terra, ossia, quella che un “iniziato”, quale è il sacerdote, che ha il Potere, con mezzi visibili e parole comprensibili, di fare scendere la Massima Entità (termine inesatto) esistente nel Sistema Solare e nell’Universo? Volete ancora che la gente creda per Fede, proprio oggi che chiede di risolvere tutto con la “scienza”? Poiché “altri” ti danno la “scienza”, come Scientology, la gente abbandona il Cattolicesimo e va da Scientology. Tanto per portare un esempio.
    Io abbandonai la Chiesa perché Dio era diventato ingiusto e capriccioso. Che permetteva la morte di tanti innocenti bambini… Mi detti di nuovo una fede con Scientology, per poi evolvermi con i Rosacroce e la Teosofia, che mi riportò nella Chiesa Cattolica. Quando conosci la parte “scientifica” e “meccanica” dei “passaggi” del Mistero e dei vari “piani di consapevolezza” dell’individuo, e tutto ciò che “mette in moto” la liturgia dei sacramenti, non puoi non accettare il “Meglio”, abbandonando il “parziale”. Non è stato quindi – per me – un Padre spirituale, né un Vescovo, o Medjugorje, nè la chiaroveggenza (che può essere sempre pilotata da “altri”) a riportarmi nella Chiesa. Ma la Teosofia e lo Spirito Santo, a cui chiesi di darmi una “via”, che fu tortuosa – sì – ma sempre di più verso i Piani Alti. Poi sta a me rimanerci, o a tradire.
    Smettiamola quindi di cercare le giustificazioni che la “mente” pone ai nostri limiti. Cerchiamo di essere puri come colombe e magari pure prudenti come serpenti, in questi tempi perigliosi. E confidiamo totalmente nello Spirito Santo, che metterà a posto le cose quaggiù… E lo farà in forma apocalittica, quando verrà deciso dai Piani Alti dello Spirito.

  • Brasi ha detto:

    Sarà, ma la lettera di Bergoglio sulla Messa Vetus Ordo assomiglia tanto a un muro… (cit.)