Identità di genere – Ddl Zan – Protesi sensoriale in vista! Siamo alla Farsa.

12 Luglio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il direttore de Il Borgo Mensile di Monopoli ci offre questa riflessione sul DDl liberticida Zan, di cui ben sapete cosa pensiamo…E per rafforzare quanto scrive, ci permettiamo di citare qualcuno che di sicuro è ideologicamente ben lontano da noi, e che non si può accusare certo di servilismo nei confronti della Chiesa, Marco Rizzo, che trovate nell’immagine qui sotto. Ringraziamo di cuore Marasciulo, e vi auguriamo buona lettura.

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 Identità di genere – Ddl Zan

Protesi sensoriale in vista!

 

Il Vaticano per voce del ministro degli Esteri e dello stesso segretario di Stato, rispettivamente l’arcivescovo Paul Richard Gallagher e il Card. Pietro Parolin, ha preso posizione sul discutibile DDL Zan che introduce i reati di omofobia, transfobia e lesbofobia. La breccia si è aperta il 17 giugno scorso con la richiesta formale al governo italiano fatta da Gallagher: “Il ddl Zan violerebbe l’accordo di revisione del Concordato”. La Santa Sede chiede di “rimodulare” il testo Zan.  La presa di posizione della Santa Sede è stata fatta propria da più parti del mondo laico. Il giurista Cesare Mirabelli, ex presidente della Corte Costituzionale e vice presidente del Csm ha affermato: “Ci sono aspetti del ddl che possono ledere i diritti fondamentali”. Già i diritti fondamentali che fa dire che quel testo lederebbe e avrebbe in ultima istanza la pretesa di “riscrivere” per legge la natura umana e di educarla a colpi di codice. Vi è però da fare una distinzione che nel mondo arcobaleno vi sono delle differenze che sintetizziamo nella parte fanatica e nella parte buona quest’ultima è del parere che il testo Zan va equilibrato, rimodulato.

Dai parlamentari di sinistra si parla “d’intromissione indebite da parte della Santa Sede”. Lo stesso    Presidente del Consiglio, Mario Draghi ha affermato “che il nostro è uno Stato laico e non confessionale”. Facciamo un po’ di chiarezza e la chiarezza vorrebbe che quel testo andrebbe rivisto e corretto alla luce del rischio di interpretazioni difformi, fuorvianti e finanche liberticide che potrebbero palesarsi, favorite dalla discrezionalità della Magistratura Italiana.  Il termine laico (popolo) usato dal premier Draghi non ha più una stabilità di significato; nel tempo ha subito una progressiva evoluzione e a volte un punto di vista personale dalla parte politica in cui si milita.  Ci troviamo dunque di fronte ad una varietà di accezioni che fa perdere l’originale significato. Personalmente non voglio cucirmi addosso il termine laico come oggi lo si concepisce, perché mi sento libero dalla prigione del pensiero unico, libero di pensare, eticamente saldo nelle verità cristiane, non appartenente al popolo bue in cui i diritti naturale sono alterati.  Se laico è riferito al popolo e dunque alla democrazia del popolo, il popolo oggi non c’è più, perché la società è individualista, l’uomo è polverizzato nella sua identità, è volatile, ancorchè emancipato tecnologicamente e nella conoscenza. Tanto sapere, tanta libertà, tanta tecnologia, di converso sul piano etico si trasformano in negativo con i diritti e i doveri disarmonici con la naturale costituzione dell’uomo. Per dirla evangelicamente modus operandi “senza sale”, perché ha smarrito il senso d’essere cristiano, d’essere figlio di Dio, per meglio dire, dipendente e arruolato a Lui. Perché l’uomo è uomo quando si annulla e vive in Cristo (S. Paolo).

Il significato di laico è inficiato dall’ideologia del pensiero unico dell’elite massonica, che ha trasformato gli Stati occidentali da sovranisti in globalisti. Quest’onda malefica si è riversata inficiando anche la Costituzione Italiana nell’art. 21 e nei primi tre articoli. Si dovrebbe concludere che l’affermazione del premier Draghi “Lo Stato è laico” è inopportuna, perché si dovrebbe parlare di cittadinanza. Che fa ricordare non il popolo greco (ignoranza) ma la cultura romana, la “civitas romana”, lo status giuridico della cittadinanza romana, basata sulla legge, non sula retorica greca. Ancora. Il significato di laico oggi non garantisce la democrazia, semmai la dittatura democratica: da una parte il rispetto di ciascuna persona, di ciascuna libertà d’espressione e di coscienza, di confessione, dall’altra la dittatura democratica che abbatterebbe le libertà e il rispetto delle coscienze in nome di un laicismo sfrenato e in ossequio del Pensiero Unico, non rispettoso della dignità sacrale dell’uomo, animato da libertà senza freni e da diritti ideologici da psichiatria se è vero come è vero che esistono – secondo la senatrice del PD, Monica Cirinnà –  “più di 100 specie di identità di genere”. Se l’ideologia di sinistra è da psichiatria si dovrebbe convenire che vi è una grave distonia che dovrebbe portare i nostri governanti a comprendere meglio del perché esistono più di 100 identità di genere; a capire meglio del perché oggi vi è un proliferare di varietà di genere. C’è un’unica via tra l’altro suggerita dall’art 9 della Costituzione che parla dello sviluppo della ricerca scientifica: investire nella ricerca, anche se la scienza ha già appurato che la verità biologica è scritta nel patrimonio genetico.

Ad inficiare il significato di laico nella connotazione positiva troviamo anche la Chiesa cattolica, fino al 1984 religione di Stato. L’istituzione gerarchica ecclesiale nel tempo si è man mano sgretolata, fino ad entrare oggi in piena crisi, non più in grado di guidare il popolo di Dio, il fedele laico.

Permettetemi di fare una riflessione: il testo Zan se venisse approvato senza correzioni, aiuterebbe e migliorerebbe l’occupazione in Italia e dunque favorirebbero le industrie, perché quest’ultime produrrebbero protesi di sensori genitali. Ne consegue che i  cittadini oltre alle mascherine dovrebbero dotarsi della tecnologia sensoriale per capire a quale punto sessuale si trova a che fare; a che livelli, chi sta di fronte, è dal punto di vista dell’identità sessuale. Siamo alla farsa.

Un ultimo appunto. Tutto il discorso dell’approfondimento sul termine laico dovrebbe portare a cogliere il senso della cives. E’ più consone parlare di cives e non di laico, in quanto il soggetto è un cittadino culturalmente preparato ed essendo libero, sa, e per ciò stesso non è più laico o del popolo (profano – ignorante).  La persona culturalmente preparata è un cittadino che produce pensiero, attività, associazione, rispetto.

 

Vitantonio MARASCIULO

                                                                                                                                                              (borgomensile@libero.it)

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3 commenti

  • giovanni ha detto:

    Ma di che’ parliamo, il ddl zan sfugge ad ogni ragione giuridica e naturale. La ”logica ” unica per cui se ne persegue la approvazione e’ la massonico-satanica determinazione ad annichilire e distruggere gli esseri umani in spregio al Creatore. Non vi e’ altra ragione. Per l’umanita cio’ e’ paragonabile al canto del cigno.

  • GINO ha detto:

    Lo stato laico deve anche essere libero dai culti massonici, selvatici, orgiastici, ufologici e spiritisti a cui appartengono questi signori.