Clandestini. Lamorgese Piange, ma in UK c’è una Donna Ministro. Sul Serio.

9 Luglio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mentre la Ministra delle Invasioni, Luciana Lamorgese, apre le braccia sconsolata, lamenta l’impossibilità di fare di più, denuncia l’Europa cinica e bara che avrebbe dovuto con l’accordo di Malta (hahahaha…) risolvere il problema dei clandestini come neanche Salvini ci sarebbe riuscito (ridiamo di nuovo) in Gran Bretagna c’è un Ministro degli Interni che sa fare il suo mestiere. E – guarda caso – è di origine indiana. Abbiamo pensato allo scempio che Il Peggiore  e i suoi cocchi – Speranza e Lamorgese – impongono al nostro stupido e sventurato Paese, e abbiamo provato un forte sentimento di invidia. Non solo la Gran Bretagna non ha subito catastrofi dalla Brexit come i giornalisti servi strombazzavano (chissà se riescono a vergognarsi…) ma affronta il problema dei clandestini in maniera seria. Ma già, loro non hanno mica le Coop, le Caritas e le ONG a cui il compiacente governo Draghi fornisce miliardi di soldi statali. Sarà un caso che la Cei ha deciso di istituire la giornata di preghiera per i migranti morti in mare? A nessuno è  venuto in mente, prima di questa trovata, che il modo migliore di non far morire in mare la gente è non alimentare il traffico e perciò non incentivare le partenze e l’accoglienza?

Ma leggete questi due brevi servizi che abbiamo trovato in rete e che volentieri rilanciamo. Buona lettura.

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Il Primo servizio è di Stop Censura.

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La nuova «Lady di ferro» inglese, il ministro dell’Interno Priti Patel è pronta ad un giro di vite sull’immigrazione illegale, con inasprimenti di pena, senza precedenti. Oltre a voler spedire i richiedenti asilo in Ruanda per decidere se hanno diritto a venire accolti in Gran Bretagna. Figlia di una famiglia indiana dell’Uganda è nata a Londra e ha le idee molto chiare. Purtroppo applicare il suo pugno di ferro in Italia, con Luciana Lamorgese al Viminale, è una chimera e per certi versi una missione impossibile.

Patel propone per i migranti illegali che attraversano la Manica, un aumento della pena da sei mesi a 4 anni di galera. In un paese buonista come l’Italia sarebbe arduo fare passare l’idea e soprattutto i tribunali (e le carceri) da intasati verrebbero travolti da cause infinite con avvocati delle Ong sulle barricate. E pensare che l’Inghilterra registra da gennaio appena 6mila approdi attraverso la Manica. In Italia sono già sbarcati oltre 21mila senza parlare degli arrivi da terra. Un fermo deterrente per gli immigrati illegali come i tunisini o quelli del Bangladesh, che non hanno diritto all’asilo, ci vorrebbe, ma la missione rischia di essere impossibile. Così il Giornale.

Più comprensibile e realizzabile l’inasprimento delle pene per i trafficanti che Londra vuole portare fino all’ergastolo. I decreti di sicurezza Salvini avevano gettato le basi per innalzare gli anni di galera, ma il problema è pizzicare i veri trafficanti. I capi dell’ondata via mare sono tranquillamente annidati in Libia. Una buona idea è inasprire le pene per gli scafisti, anche se sono migranti improvvisati al timone e per i passeur della rotta terrestre. Il piano inglese di selezionare in Africa i richiedenti asilo, studiato anche dalla Danimarca, non è campato per aria, ma di nuovo il mondo buonista di casa nostra insorgerebbe strappandosi le vesti.

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Il secondo servizio è di Euronews.

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Centri per i migranti clandestini e i richiedenti asilo in pieno Oceano.

Il governo britannico comincia l’iter per una nuova legge sull’immigrazione, che fa già discutere, da presentare a Westminster per l’approvazione: l’idea della ministra degli Interni Priti Patel è di creare centri di accoglienza (ma qualcuno li definisce “di detenzione”) sull’isola di Ascensione (Ascension Island), territorio britannico d’oltremar, proprio nel mezzo dell’Oceano Atlantico, a quasi 7.000 chilometri di distanza dalla Gran Bretagna.

Sarebbe un deterrente notevole all’arrivo dei migranti clandestini e, soprattutto, all’attività degli “scafisti”.

“Sconfiggere i vili criminali che trafficano in esseri umani”

Priti Patel, 49 anni, ministra dell’Home Affairs, di origine indiana, ha dichiarato che, con la nuova legge, scatteranno denunce penali per i migranti che arrivano consapevolmente nel Regno Unito senza permesso.

L’obiettivo della nuova legge è sconfiggere i “vili criminali” – cosi li ha definiti la ministra – che gestiscono operazioni di traffico di essere umani attraverso la Manica.

Se la nuova legge sarà approvata, il traffico di essere umani sarà punito con la condanna all’ergastolo.

Denominata ”The Nationality and Borders Bill”, la nuova legge contiene – secondo Downing Street – “i cambiamenti più radicali al sistema di asilo da decenni a questa parte”, rendendo più difficile, per coloro che entrano illegalmente, rimanere nel Regno Unito.

Rischio emergenza umanitaria

L’opposizione (i Laburisti in particolare) in Parlamento è contraria: e i critici (tanti) di questa la nuova legge la definiscono “sciagurata”, perche rischierebbe di respingere migliaia di migranti e richiedenti asilo, creando una situazione di “emergenza umanitaria” proprio ai confini del Regno Unito.

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Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 

Y este es el enlace al libro en español


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2 commenti

  • giovanni ha detto:

    Non e’ mia intenzione sminuire il lavoro del Ministro Inglese, ma non fa’ nulla di eccezionale. Adotta misure, nemmeno tanto stringenti, per impedire l’immigrazione.
    Questo succede da quando l’ Inghilterra e’ uscita dalla satanica ue. Ergo e’ la ue a sponsorizzare l’immigrazione in combutta con l’onu.
    Qui’ buona parte del politicame nostrano , tranne trascurabili differenze, accetta prono le politiche succitate. Il solito gioco delle parti pensando a spartirsi i voti. Pero’ vista la situazione, la domanda sorge spontanea/ come fa’ la popolazione a credere ancora in costoro la cui vacuita’,insipienza, sciatteria, mancato amore per il loro paese e per coloro che amministrano arriva al punto di finanziare, a spese dei contribuenti, i nuovi venuti con il reddito di cittadinanza ed abbandonare gli autoctoni alla loro sorte ? Questo comportamento non sfuggirebbe nemmeno ad un moribondo eppure……….. La strada imboccata conduce ,lentamente, ma inesorabilmente ad un caos micidiale che si propaghera’ ovunque , corrodendo tutte le istituzioni . Il processo e’ gia’ in atto e le conseguenze ricadranno su tutti. La mia speranza e’ che siano loro i primi a pagare.

  • Romolo ha detto:

    Gentilissimo Marco Tosatti
    Seguo da anni il fenomeno delle Ong e con esso quello del cosidetto traffico di clandestini . Quando dico cosidetto e perché e’ tutto programmato nel minimo dettaglio per apparire tale. Tutto parte dalle Nazioni Unite ONU la quale Organizzazione ha una sua rappresentanza UNHCR non in Libia come si suol dire genericamente ma, nella parte di Libia dove ci sono interessi ITALIANI ed europei cioe tra Zuara e Tripoli che distano tra loro 100 km di costa. Al largo sempre a 100 km ci sono le piattaforme ENI così da costituire un triangolo di 100 km di lato . All’interno di detto triangolo avviene da sempre il passaggio dei clandestini tra gli scafisti e le Ong. A metà tra Tripoli e Zuara c’è il distretto di Sabrata e Sorman sede della UNHCR che gestisce i campi profughi . Ed è da questi campi, che in presenza di una Ong al largo della costa, partono i gommoni . Tutto questo avviene in presenza di navi di appoggio alle piattaforme ENI tutte con bandiera italiana con nomi: “Asso ….25…26….27….28….29…..30 ….Almisan ecc “. E capitato più di una occasione che le stesse Ong fossero in contatto radio con le sale di controllo delle piattaforme ENI denominate BOURI FIELD. Premesso che le piattaforme sono strategiche suppongo ci sia la presenza di navi militari della Missione Irini e quindi mi chiedo , come le Ong possano scorrazzare attorno ad esse. Dico questo in quanto nel suddetto triangolo non si notano nevi da pesca come in altre zone del centro del Mediterraneo . Può capitare a volte che attorno a detto triangolo venga inibito il sistema AIS ( sistema di identificazione automatico ) ,per cui le Ong possono avvicinarsi a terra . Nella trasmissione di Radio Radicale Fortezza Italia di marzo 2020 , Andrea Billau e Michelangelo Severgnini ( regista di documentari sulla immigrazione )il quale regista si collegava telefonicamente da Roma con aspiranti clandestini proprio residenti dei campi UNHCR di SabrataeSorman . Esistono gli audio sull’archivio di Radio Radicale. I porti di partenza delle Ong sono quelli di Burriana in Spagna e di Marsiglia in Francia. In Sicilia le ong sostano per consentire gli sbarchi poi avviene il solito fermo amministrativo e la ripartenza in Spagna . Quanto detto avviene oramai come una routine con esito scontato aldilà delle imprecazioni di Meloni e Salvini. Cordiali saluti Romolo