BDV. Perché il Papa Parla Tanto di Ambiente,e Così Poco dei Santi?
8 Luglio 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Benedetta De Vito ricorda un giorno di luglio di otto anni fa…e ne trae spunto per parlarci di qualche cosa che le dà forza. Anche adesso. Buona lettura.
§§§
In un giorno di luglio, di qualche estate fa, forse proprio del 2013, all’ombra della bella isola di Tavolara nel suo abito rosa e celeste che si bagna nel mare turchino della Sardegna, parlavo con i piedi tuffati nella calda rena, con un giornalista del Gr Rai che, s’occupava, allora (e ora non più) di Vaticano.
Parlavamo, io giornalista senza più giornale e lui forte di Mamma Rai, lo ricordo bene, di Benedetto XVI e di come io lo amassi tanto (e lui così così) e di quanto mi avesse lasciata, nuda di speranza e sola in aridità, il suo addio al Soglio petrino. “Per carità – mi rispose il mio interlocutore quasi salutando con un ciaone alla Renzi il Papa in blue jeans appena eletto – non se ne poteva più di Ildegarda di Bingen!” E con questa esclamazione che mi lasciò attonita e al principio muta, girò le spalle e via da sua moglie che lo chiamava per la cena. Io, dietro di lui, in fiato e sospiro: “Ma guarda che Ildegarda è una santa magnifica e…”.
Ma non mi ascoltava più e con un saluto a mano aperta, mi lasciava sulla spiaggia, mentre le prime ombre del tardo pomeriggio mangiavano l’anello di sabbia e conchiglie che aveva visto lui e io bambini, ragazzi e ora genitori. Qualche anno più tardi, lo incontrai di nuovo (e s’occupava adesso di economia) e sempre tuffati, pur lontani, nel nostro mare comune. Corse ad abbracciarmi e mi disse: “Avevi ragione tu! Molto meglio Benedetto XVI!”.
E mentre sorrido al ricordo di quell’abbraccio tardivo (che pure mi riempì di gioia) e penso che adesso non potrebbe neppure più abbracciarmi, causa covid, penso più che a Papa Benedetto (che pure amo tanto) alla dolce Ildegarda e alle tante sante e beate che mi paiono inghiottite dall’oblio in questo tempo senza speranza che ci fanno ingoiare, a forza di paura, terrore e incertezza.
Tolta la catena d’oro che ci lega, stretti nei grani del rosario, al Signore, umiliata la santa devozione che, se praticata, è più contagiosa anche del coronavirus, abbattuto il ponte levatoio che teneva, anche attraverso la maestà della Comunione dei Santi, la Chiesa nella vera vita, invisibile e radicata nell’Eterna Legge di Dio, anche i santi, le sante, i beati, i servi di Dio, tuti i martiri e i grandissimi Papi, sono stati messi, mi par – e soprattutto dal Pontificato attuale – in una valigia e riposti a dormire in cantina, come si fa con il vecchio che non serve più. Il Papa in carica non parla quasi mai degli uomini e delle donne che, innamorati di Dio, il Signore amò, infiammandoli di Spirito Santo e che, da lassù, intercedono per noialtri quaggiù.
No, preferisce parlare di problemi ambientali, sociali e poco si preoccupa della salvezza delle anime e dei novissimi. Le devozioni popolari, così care al Signore perché rendono i grandi piccoli, sono immalinconite e derelitte, i Santuari vuoti…
Ma non è così! Noi, cattolici, noi Romani, viviamo nella stupenda Comunione dei Santi. Insieme a loro, camminiamo, danzando, nel mondo che cerca di soffocaci nelle sue spire. Nella Comunione dei Santi, in cui crediamo, si respira tra fratelli e sorelle, che confermano nella fede, e tutti, in gloria, cantiamo col cuore acceso d’amore, la gloria del Signore! Sarà che io, per i dieci anni della mia lunga conversione nel fuoco che arde il cuore, ho avuto l’onore e la gioia di aver sempre con me la Beata Elisabetta Canori Mora (come me sposa e madre), sarà che Santa Caterina, che mi è venuta incontro durante le tante mie messe nella chiesa a lei dedicata nella piazzetta di Magnanapoli, tempera la penna quando scrivo. Santa Emerenziana, martire bambina, mi ha presa per mano, insegnandomi a non avere paura mai e a difendere la verità anche quando tutt’intorno il fiato della menzogna opprime e soffoca. Santa Marcella, poi, mi ha insegnato a mettere il sale dello studio nel mio fuoco ardente.
Tra i Santi “miei”, il dolcissimo Pippo Neri, che ho incontrato per le strade di Roma, così com’era, in gioia, e mi ha rassicurato quando mi pareva che i dardi nel mio cuore fossero superiori alla mia piccolezza. Ho incontrato Sant’Alfonso de’ Liguori, cantando a squarciagola “Tu scendi dalle stelle”, e commossa ho scoperto che fu fatto vescovo nella stupenda basilica domenicana di Santa Maria sopra Minerva, che è chiesa cara al mio cuore. E a volte, quando vado a trovarlo nella chiesa a lui dedicata, che sì affaccia, moderna e in capo a una scalinata, su Via Merulana, mi regala i consigli che cercavo, stendendo sul tumulto interiore il velo della pace. Così quando cammino lungo i sentieri della vita, e le tenebre scendono sulla spiaggia sarda e sulla mia vita, non sono mai sola. Mi volto e ci sono loro, tutti loro, con me e mi fanno forza!
I santi vivono, verdi, gioiosi, pieni di acqua nutriente nelle nostre vite. Non sono santini secchi, ma persone innamorate del Signore e in quell’amore, ardenti, scintillanti, vivono nella vera vita che non è quaggiù, venendo a noi per aiutarci ad arrivare a Lui. Ed ecco perché li amo tutti quanti, e se è vero, come è vero, che ho i “santi miei”, è vero e verissimo che tutti quanti io li sento vivissimi e pronti ad aiutar noialtri qui nella prova. Ho scoperto, in preghiera, che Sant’Espedito poteva aiutare mio nipote brasiliano e che la Beata Anna Maria Taigi era vicina a un certo ragazzo sardo che, pur non conoscendolo, amo, e che, su mio marito veglia San Gaetano, che Nennolina ha fatto una grazia grande, grandissima, come lei mi ha detto, alla mia migliore amica… Va bene la finisco qui, con l’augurio che questa dolce devozione dei santi torni ad animar la Chiesa e a dar sugo e gioia a chi crede. E che non senta mai più dire che non se ne poteva più di Ildegarda di Bingen…
§§§
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
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Tag: bdv, de vito, luglio, santi
Categoria: Generale
BENEDETTA DE VITO:
https://www.marcotosatti.com/2021/06/13/bdv-dal-golpe-di-san-gallo-lestremo-attacco-alla-messa-di-sempre/
Allora:
per Benedetta De Vito il papa è Bergoglio;
per Sergio Russo il papa è Ratzinger.
Come la mettiamo?
Non so chi fosse il giornalista in questione, ma la sua esclamazione su Hildegard von Bingen è una palese professione di inscienza e inanità. Lungi dall’essere quella protofemminista di rottura che certi ambienti, specie in area germanica, cercano di spacciare, Ildegarda è una santa maiuscola, una santa, per così dire, di prima fascia (passatemi l’espressione): teologa, visionaria, profetessa, musicista, terapeuta… Il fatto che uno degli ultimi atti di Benedetto XVI (pochi mesi prima della fuga/deportazione in elicottero) sia stato quello di sancirne formalmente la santità per la Chiesa universale non aggiunge nulla né al culto di cui Ildegarda è sempre stata fatta oggetto né alla di lei grandezza. Aggiunge però qualcosa al profilo di papa Ratzinger, che forse con tale atto ha inteso lanciarci un segnale e certamente ha voluto indicarci un faro cui guardare (come assai opportunamente aveva in precedenza fatto con Agostino e con la Patristica in generale).
Scusi, che c’entra quel che Lei dice col tragico dilemma che è sul tappeto?
Come ho già risposto a don Pietro Paolo, io non so chi è il vero Papa.
Lei, invece, con che fazione si schiera? Con quella di Bergoglio o quella di Ratzinger?
L’argomento è piccantissimo, e infatti non sembra riscuotere molta attenzione.
Il commento del mio fratellastro Aiace è finito nel luogo sbagliato. Si riferiva al passo del post di Benedetta in cui veniva chiamata in causa santa Hildegard di Bingen. Se leggi il post, il qui pro quo è evidente.
Dice bene Milli: “il suo modo di scrivere, così attento ai dettagli”.
Quindi non dovrebbe scrivere “…che aveva visto lui e io bambini”!
“IO” come COMPLEMENTO OGGETTO è veramente troppo!!!
Bergoglio non ama riproporre modelli di santità «che appaiono irraggiungibili» e potrebbero scoraggiarci (12). Pur riconoscendo che il primato spetta alla relazione con Dio (104), preferisce additare il comportamento ideale, dal suo punto di vista, per «chi realmente anela a santificarsi»: «tormentarsi, spendersi e stancarsi cercando di vivere le opere di misericordia» (107).
Lo mette subito in chiaro (2) introducendo l’Esortazione Apostolica “Gaudete et exsultate” (19 marzo 2018) “sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo” «cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità» in conformità all’elezione da parte del Padre in Cristo «per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità» (Ef 1,4).
Quindi l’invito a guardare ai “santi della porta accanto”, al modello di santità che è del “popolo di Dio mite e paziente”.
«Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, “la classe media della santità”» (7).
E: la manifestazione della santità va ricercata soprattutto in coloro che vivono “la grande regola di comportamento” proposta nel Vangelo di Matteo (25, 35- 36): la concreta misericordia verso il povero.
Un incentivo per una santità più popolare.
Articolo scritto in maniera magistrale e pervaso dal sottile humor che ne contraddistingue appunto l’Autrice.
Un solo piccolo rilievo, quando lei dice “il papa in carica”: iun vero papa è davvero il Vicario di Gesù Cristo e conseguentemente promotore di tutti i suoi Santi…
Il Santo Padre è sempre Benedetto XVI, mentre Bergoglio è quel noto “mercenario” già da secoli profetizzato, ed un mercenario non può che essere al soldo di chi lo paga e, proprio in questo caso, egli è “pagato” dalle elite massoniche, che porti avanti l’agenda mondialista, in cui sono presenti: ambiente, riscaldamento globale, depopolazione attraverso i vaccini, ecc.!
Il riscaldamento globale è dovuto dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo. Ma gli alberi assorbono anidride carbonica e immettono ossigeno nell’atmosfera. Quindi potrebbe essere estremamente utile al fine di ridurre il riscaldamento globale piantare alberi. Molti alberi. Durante la seconda guerra mondiale l’uomo, per procurarsi il riscaldamento disbosco’ molti monti che al termine della guerra apparirono brulli. Oggi su quei monti fa la sua comparsa una vegetazione costituita da cespugli. Ma se l’uomo si rendesse conto di essere in grado di collaborare con la natura ed iniziasse a piantare sistematicamente alberi potrebbe accelerare il processo di rimboschimento e collaborare così a ridurre il riscaldamento globale.
per salvare alberi non faccamo
scrivere motu proprio a bergoglio ,
infatti dagli alberi si fa la carta ,
e qualcuno gli nasconda
le penne
Yo vivo sola, pero no sola. … Mi casa està tan habitada por mis muertos y tantìsimos santos, que se dirìa que nunca estoy sola… Siempre he amado las buenas biografìas de santos, y desde chica las he tenido gracias a la biblioteca de una abuela, santa alegre… Asì que siempre he amado a los santos, y tengo tanta experiencia de milagros en mi vida debidos a ellos, que serìa demasiado largo de contar. Sì, se extraña las grandes homilìas de Benedicto XVI sobre los Padres de la Iglesia y los santos… Muchas cosas de Benedicto se extrañan…,
Yo vivo sola, pero èso es una mentira… Mi casa està tan habitada por mis muertos y tantìsimos santos, que se dirìa que nunca estoy sola… Siempre he amado las buenas biografìas de santos, y desde chica las he tenido gracias a la biblioteca de una abuela, santa alegre… Asì que siempre he amado a los santos, y tengo tanta experiencia de milagros en mi vida debidos a ellos, que serìa demasiado largo de contar. Sì, se extraña las grandes homilìas de Benedicto XVI sobre los Padres de la Iglesia y los santos… Muchas cosas de Benedicto se extrañan…,
Perché i Santi, quando si donavano agli altri, lo facevano pensando al paradiso mentre la prospettiva di Bergoglio si esaurisce sul piano materiale. Bergoglio ama Cristo, ma come grande uomo. Probabilmente non crede in Dio.
In sostanza, Bergoglio parte dall’uomo e finisce con l’uomo. Non c’è spazio per la trascendenza nella sua visione delle cose. Questo spiega anche perché, alla faccia del preteso ecumenismo, sia un fan della Cina comunista e non gliene freghi niente del Dalai Lama che da decenni si batte contro il materialismo ateo del dragone.
B-ORGOGLIO ama Cristo?
Sta scherzando, vero?
No, lo penso davvero. Il SUO Cristo, però, il quale è un collage delle tante versioni che sono state imbastite nell’ultimo secolo ad uso e consumo delle mode e dei movimenti sociali: in questo collage vi si ritrovano sia il Gesù santone Indiano che il Gesù proto-comunista sudamericano. In fondo Bergoglio è un prodotto degli anni ’60.
Proprio quando ho realizzato che nessuno riesce a fare a meno di Gesù e che alla fine tutti cercano ancora di impossessarsi della sua immagine, a dispetto dei tempi che corrono, sono tornato Cristiano. Perfino gli atei capiti che lo usino come esempio di moralità, scagliandosi poi contro l’istituzione Cattolica.
Ma, certo, il Gesù Cristo di Bergoglio ha poco che vedere con quello della Chiesa Cattolica.
Scusi tanto , Sora Veronica. Cosa sappiamo noi di Luca ? Forse Luca ha studiato più di altri gli scritti di Bergoglio e da ciò ne deduce che Bergoglio ami Cristo ma solo come uomo.
Ma se Cristo non fosse Dio non avrebbe potuto fare i miracoli che ha fatto.
Qui stiamo parlando dei Santi, della loro attenzione verso di noi, ed anche delle grazie e dei miracoli che a loro possiamo attribuire .
Credere significa vivere in Lui. Confidare nella sua protezione e in quella dei suoi santi.
Chi nega la possibilità dei miracoli (e ci sono molti gruppi che lo fanno) di conseguenza negano la Divinità di Cristo e la vita eterna.
A me così pare dopo otto anni di pontificato. Non mi sembra che non nomini mai Gesù, come molti scandalizzati detrattori asseriscono. Il problema è più profondo. Del resto, tutto acquista senso se visto dalla mia prospettiva. Quando una persona arriva a credere che Gesù Cristo sia Dio e non solo un grande maestro, capisce che non potrà tenere questa “scoperta” per sé ma dovrà cercare di comunicarla anche ad altri, mettendoci la propria vita. Bergoglio è contrario a ciò che definisce “proselitismo” perché se Gesù Cristo è stato solo un eccelso maestro di morale, un illuminato rabbino, allora non ha senso “imporlo” ad altri così come non avrebbe senso se un appassionato di Marco Aurelio tentasse di imporre le sue Confessioni a terzi poco interessati. Io personalmente amo Platone e la sua scuola, però effettivamente riterrei una stupidaggine tentare di convertire la gente al Platonismo.
Bergoglio è tremendamente ignorante: per lui i maestri religiosi avrebbero lasciato ai loro seguaci messaggi grossomodo equivalenti (da qui si denota la sua pochezza di pensiero; nemmeno i perennialisti la pensano così, credono piuttosto che ogni religione fornisca una sua peculiare chiave di lettura del mistero Divino). Se sapesse chi è stato Mohammed, per esempio, dubito avrebbe il coraggio di accostarlo alla sua visione distorta di Cristo, perché sarebbe incoerente. Non puoi, infatti, promuore la pace e la tolleranza universali e poi allo stesso tempo metterci dentro l’Islam sostenendo che sia una religione di pace (assurdità che irrita gli Islamici stessi, dal momento che la loro pace èsemplicemente l’unità del mondo sotto l’Islam – fosse anche ottenuta massacrando milioni di infedeli).
Ma tant’è. Non gliene frega niente a nessuno fuori dai blog e da ambienti ristretti. Il mondo ha abbandonato la logica.
Lei dice bene, Luca. Se Bergoglio sapesse veramente chi fu Mohamed non farebbe tanti atti fraterni nei confronti degli islamici. Ma lei forse non sa che esistono vite di Maometto in cui di quel poco di buono viene fatta l’apologia. Ne ho letta una di un certo Virgil Gheorghiu. Dicono fosse un sacerdote ortodosso ma quella vita di Maometto è da cestinare.
Poiché Bergoglio a Buenos Aires aveva per amici un rabbino e un imam forse gli avranno fatto leggere la biografia scritta da Virgil Gheorghiu.
E io penso alla mia cara Santa Teresina che, dopo un lungo viaggio, ho raggiunto ad Alencon e Lisieux dove mi pareva di vederla, graziosa nelle belle stanze delle sue case e infine tutta rivolta al cielo fra le mura del suo carmelo. Santa Teresina da cui non molto tempo fa ho ricevuto una rosa: il suo modo per dirmi:”Tua figlia è guarita”.
Come non parlare di Santa Valburga
del Wessex che aiutò San Bonifacio
ad evangelizzare la Germania .
Ancora oggi il suo corpo
secerne olio profumato .
E soprattutto San Pio V terrore
delle streghe e degli omosessuali .
“perchè il Papa parla di ambiente e non dei Santi?” E aggiungo provocatoriamente: “perchè si parla così tanto del Papa come personaggio in sè?”. Se non ci fossero i media a sostenerlo ci si dimenticherebbe presto di lui.
Culto della personalità e niente altro. Vecchio e obsoleto strumentone di potere dei dittatori di tutte le epoche e di tutte le latitudini e longitudini.
Come sempre Amedeo ha ragione. Ma forse bisogna aggiungere che la Russia comunista ha portato questa tecnica del culto della personalità alle sue più eccelse vette.
I Gesuiti che hanno studiato approfonditamente la costituzione dello Stato Sovietico, hanno anche imparato alla perfezione le tecniche relative al culto della personalità, tecniche che oggi mettono in pratica per sostenere il pontificato di Bergoglio.
Domani è Santa Veronica Giuliani, la santa con nel cuore i segni della Passione.
https://it.aleteia.org/2019/11/04/santa-veronica-giuliani-stimmate-cuore-autopsia/
Una santa mistica e che ha visitato l’al di là.
Affidiamoci anche a lei per sollevarci dal piattume.
Il Regno di Dio è proprio vicino: accessibile senza dover fare molta strada fisicamente. Ma che salto per i cuori induriti, sapienti di mondo e che dal mondo e nel mondo cercano attenzione.
A proposito di santi: è vero che domenica verrà chiesto ai fedeli di fare una preghiera a s. Benedetto a favore dei migranti?
Richiesta del Papa regnante.
Magari San Benedetto, protettore dell’Europa cristiana, li convincerà a rimanere a casa e a non rischiare la loro vita inutilmente.
TALE E QUALE. GRAZIE. SEMPRE I SUOI PEZZI RINFRESCANO L’ANIMA.
Domenica scorsa ho letto che negl’ultimi 4 anni, dopo che hanno cambiato il regolamento, i Boys Scouts in USA, permettendo i gays e lesbiche, da 3 milioni all’incirca degli scritti, incredibile…sono adesso in 762 milla…dunque più di 2 milioni fuggiti…una mamma diceva che non voleva inviare più suo figlio adolescente nei campi estate, perche essendo dormono e fanno la doccia i maschi insieme, non voleva che capitasse chi sa cosa con degl’istrutori apertamente gay. Poi sono in bancarrota, per i tanti giudizi in corso, 0⁰per i tanti istrutori denunciati pederastri.
Ma ha una lettura positiva nel messo del disastro, perche con tutto, la maggioranza anche se sembrano sotto il controllo anestesiati dai mass media e la dilagata corruzione morale e di tutti tipi, in fondo ancora qualcosa cè.
Mentre il james martin con berORGOGLIO hanno abbinato apposta con il gay senza dignità di Roma 26.6 scorso, una messa in scena che invece che chiamarli alla conversione, essendo due ex-gesuiti pervertiti e pervertitori, appunto, li rinforzano nelle loro perdizioni.
Qui in parrocchia ci teniamo tanto, forte, alla amicizia con i Santi. Sono amici sicuri, immancabili, e nel linguaggio divino, con occhi cateriani (di Santa Caterina da Siena), come ben Lei pure nomina, si capisce loro presenza ed intercessione, più di qualsiasi amico terreno, dato che vivono in Dio senza tempo.
ET EXPECTO TRIUMPHUM CORDIS IMMACULATI MARIÆ.
https://investigatorebiblico.wordpress.com/2021/07/07/indizio-n-68-bibbia-cei-2008-la-strategia-del-depistaggio-dei-traduttori-cambiare-il-nome-ai-peccati-lettera-di-giuda-di-investigatore-biblico/
Pater Luis Eduardo,
la faccenda è ancora più grossa e mondialista.
https://www.maurizioblondet.it/invasamentum/
Prepariamoci a una serie di nuovi ” santificati”.
Grazie cara Sgra. Adriana, per la segnalizzazione. Certamente la cosa è assai grossa e mondialista…il primo ministro lussemburghese da la risposta: oltre che cambia rettitudine della sua madre, dicendo invece che “mi odia”, la mamma sa molto bene che lui non è nato così; è quello che gl’oligarchi pervertiti globalisti -come vostro vendola, che con “marito” cresce un povero bimbo in disgrazia di quei due pervertiti che li faranno credere che pure è nato così…da due uomini- vogliono corrompendo tutto, instaurare un mondo satanizzato 100%. Ma questo che ho riferito sui Boys Scouts in USA, porta speranza e cè più probabilità di conversione ancora, e per quello la Pazienza Divina.
Adesso ho letto il seguente articolo qui SC dove il caro Marco rimanda ad un del tale Luis, cileno. Mi rallegro invece, con un Sergio Russo che qui sopra la spiega bene. berORGOGLIO deve pagare tutto il danno che ha fatto. Viva ancora lunghissimi anni il Papa BENEDETTO XVI, anche se nascosto nei Giardini Vaticani, l’unico Papa.
E non cè altra VIA che la SANTITÀ, chiamata per ogni Battezzato.
Mi piace la narrazione così delicata di questa signora e mi ricorda le stesse impressioni da me provate nel girovagare all’alba per le strade e le Chiese di Roma. Anche a me piace immaginare S.Filippo Neri che incontra San Felice da Cantalice in giro per la questua,che incrociano S.Ignazio di Loyola e S.Camillo che torna dall’Ospedale S.Giacomo e S.Carlo da Sezze che va elemosinando col somarello su via Capo le Case .Mi piace talvolta rifugiarmi a S.M.Maddalena a parlare col Crocifisso di S.Camillo:”Di che ti affliggi o pusillanime?Seguita l’impresa, ch’Io ti aiutero’,essendo questa opera mia e non tua”.
Chissa’ forse l’ho incontrata,nel nostro girovagare..
Lode Eterna a Maria Regina di
Scozia e saluti e baci ai tifosi
del Celtic Glasgow .
Dedico a DONATELLA la canzone
“se ” di Ennio Morricone dalla
colonna sonora di nuovo
cinema Paradiso cantata da
Josh Groban..
La comunione dei santi esiste veramente.
Ma non tutti ne fanno esperienza. Perché ?
È chiaro che se non c’è l’esperienza di questa comunione dei santi, qualcuno può dimenticarsi della sua esistenza.
Grazie comunque per averci parlato di Santa Marcella : ho sempre pensato che fosse il femminile del corrispondente santo maschile. È come se Santa Marcella avesse, oggi, fatto ingresso nella mia comunione dei Santi.
Benvenuta santa Marcella.
Cara Benedetta, mi piace il suo modo di scrivere, così attento ai dettagli, pieno di calore e umanità.
Aggiungo qualcuno dei “miei” santi: Sant’Antonio di Padova, che mi aiuta a trovare le cose, soprattutto un parcheggio quando serve, Santa Rita da Cascia, protettrice della famiglia e per i casi impossibili, San Giuda Taddeo, il caro cugino di Gesù, anche lui soecializzato nei casi impossibili,San Guiseppe e infine, San Martin de Porres (sì, il campanaro) , difensore dei poveri, degli ammalati e degli animali ( un San Francesco sudamericano).
Saluti e che il Signore la protegga e benedica.