Pro Vita & Famiglia Ricorda Paolo Borsellino: No alle Droghe Leggere.

5 Luglio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato da Bologna. Si tratta di un’iniziativa di Por Vita & Famiglia, certamente giusta e condivisibile. Buona lettura.

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PV&F Emilia-Romagna: «No alla liberalizzazione delle droghe leggere, ricordare le parole di Paolo Borsellino»

COMUNICATO STAMPA

PV&F Emilia-Romagna: «No alla liberalizzazione delle droghe leggere, ricordare le parole di Paolo Borsellino»

 

Bologna, 2 luglio 2021

Sono stati affissi a Bologna i manifesti promossi da Pro Vita & Famiglia Onlus per dire no alla liberalizzazione delle droghe leggere.

Il manifesto è un omaggio al giudice Paolo Borsellino, nell’approssimarsi dell’anniversario della strage di via D’Amelio (19 luglio 1992). Nel corso di un incontro con gli studenti, avvenuto a Bassano Del Grappa il 26 gennaio 1989, Borsellino aveva dichiarato che «legalizzare le droghe leggere non sconfigge le mafie, ma espone le categorie meno protette ad essere investite dal mercato clandestino, che diventerebbe estremamente più pericoloso, alimentando droghe micidiali».

«Con questo manifesto, noi di Pro Vita & Famiglia abbiamo deciso di sottolineare un’importante verità con le parole di Paolo Borsellino», afferma Francesco Perboni, referente di Pro Vita & Famiglia onlus per la provincia di Bologna. «La droga, anche quella leggera, produce una dipendenza difficile da combattere e si traduce in una piaga sociale soprattutto per i giovani, che cadono in dipendenze terribili cercando una via di fuga dai loro problemi esistenziali. Legalizzare le droghe leggere può sembrare una soluzione per strappare questo mercato alle mafie, ma in realtà la legalizzazione di qualcosa di immorale o di dannoso nel lungo termine è sempre gravemente controproducente. Si produce uno shift culturale che porta le persone a pensare che sia normale entrare nei circuiti della droga. La sicurezza e il bene dei giovani devono tornare al primo posto».
La campagna di sensibilizzazione, ideata da Simone Ortolani (Pro Vita & Famiglia Emilia-Romagna), è sostenuta anche da: Movimento per la Vita di Bologna, Comitato Difendiamo i nostri Figli di Bologna, Centro Culturale G.K. Chesterton, Associazione Culturale San Michele Arcangelo, Articolo 26 e Identità Europea

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5 commenti

  • Francesca ha detto:

    Pro Vita è l’associazione più coraggiosa e determinata che esista in questo momento. Le ho dato il 5 per mille. Fatelo anche voi.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    A parte la doverosa riverente memoria di Paolo Borsellino, la parte riguardante la dipendenza dalle droghe, e l’arte di crearla da chi poi ci specula è scientificamente ineccepibile.

  • Astrolabio ha detto:

    Certo che non sconfigge le mafie. Dovrebbero ridarsi “al pizzo”. L’Italia non e’ uno stato sovrano. Il più grande reddito e’ la cocaina, gestita dalle mafie, e ripulita in commerci.

    Mi piace pero’ ricordare Borsellino. Un ITALIANO VERO. UN PATRIOTA. Per questo morto e pure infangato da chi ne avrebbe dovuto indagare 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🥰🥰🥰🥰🥰🥰🤣🤣🤣🤣🤣 la scomparsa. Leggevo ieri che Garibaldi era del GOI. Massone. C entrera’ qualcosa con uno stato che non ha mai vinto la mafia?

    • Adalgisa ha detto:

      È un bene che sia stata fatta l’unità d’Italia.
      Se Garibaldi c’è riuscito con soli 1000 patrioti, vuol dire che ha incontrato poca resistenza e che quindi i sudditi borbonici desideravano essere cittadini italiani.
      Così come i sudditi dello Stato pontificio.

      • Valeria Fusetti ha detto:

        Cara Adalgisa tutti noi abbiamo studiato a scuola le mirabolanti avventure dell’eroe dei due mondi, e già solo per questo dovremmo chiedere i danni per “intortamento reiterato” allo Stato. Le bugie non si devono dire né agli adulti né ai bambini, anche se le hanno dette “per il nostro bene”, e così continuano a fare. La resistenza c’è stata, eccome. Ma è stata stroncata, anche se non in brevissimo tempo. Che dire, che dovremmo disfare lo Stato perché le popolazioni, e non solo quelle del Sud d’Italia, non ne furono felici e furono costrette a subirne la “costruzione” ? Penso di no, e poiché sarebbe ora che fosse veramente “fatta l’Italia e pure gli italiani” penso anche che chi odia la nostra Patria e la vedrebbe volentieri resettata dovrebbe andarsene in Africa, anziché cercare di trasferire l’Africa da noi.