L’Argentina Stuprata dalla IPPF e Tradita dal Progressismo Abortista

21 Giugno 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro José Arturo Quarracino ci ha inviato questo articolo estremamente interessante sulla realtà del suo Paese, l’Argentina, vittima di una nuova colonizzazione, favorita da collaborazionisti locali. L’articolo originale è in spagnolo, e lo trovate a questo collegamento. Ve lo offriamo anche nella nostra traduzione. Buona lettura. 

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ARGENTINA VIOLATA DAL PROGRESSISMO ABORTIONISTA IPPF e TROGLODITA

 

Nel suo abominevole sforzo di legalizzare la pena di morte prenatale, l’aborto, il progressismo argentino non ha potuto evitare che dietro la sua militanza pro-aborto fosse presente l’appoggio di organizzazioni internazionali, private e para-governative, non solo a livello comunicativo, ma anche finanziario ed economico. Nello specifico, è stata la britannica International Planned Parenthood Federation (IPPF) che attraverso la sua politica demografica imperialista ha sostenuto la lunga campagna iniziata nel 2005 in Argentina affinché entro la fine del 2020 venisse imposta la nefasta legge penale, attraverso personaggi e istituzioni vernacolari.

Questo non solo è stato reso noto da coloro che militavano attivamente nel campo della difesa della vita umana nascente, ma la stessa organizzazione imperialista si è fatta carico di riconoscere esplicitamente questo sostegno, subito dopo l’approvazione della legge, il 30 dicembre 2020. Quel giorno, non solo ha espresso la sua soddisfazione e la sua gioia per l’approvazione della legge sull’aborto da parte del Parlamento argentino, ma ha anche riconosciuto di essere stata la principale forza trainante dell’offensiva sull’aborto per 15 anni: “IPPFWHR ha alimentato un ecosistema di organizzazioni femministe e attiviste per più di 15 anni che hanno contribuito a rendere possibile l’oggi. IPPFWHR sostiene direttamente sette partner in Argentina, che a loro volta finanziano altre 20 organizzazioni di base in tutto il paese. Si sono riuniti intorno ad attività condivise, come consigliare i politici e assicurare che una forte comunicazione a favore dei diritti all’aborto rimanga prominente nel discorso pubblico. Stanno anche pianificando attivamente il modo migliore per sostenere l’attuazione della nuova legge”[1].

Le “7 sorelle” che beneficiano di questo contributo diretto della multinazionale anti-nascita e aborto sono: -Casa FUSA, Católicas por el Derecho a Decidir, CEDES (Centro de Estudio de Estado y Sociedad), Asociación Civil Pro Amnistía (la ragione sociale di Amnesty International in Argentina), Fundación Huésped, CELS (Centro de Estudios Legales y Sociales) e FEIM (Fundación para el Estudio y la Investigación de la Mujer, creata dalla dottoressa Mabel Bianco)[2].

In altre parole: la promozione e la legalizzazione dell’aborto in Argentina è stata una politica imperialista promossa e sovvenzionata in gran parte da un’organizzazione straniera, specificamente una multinazionale britannica, presente in 147 paesi. Eseguito con l’appoggio e la collaborazione di organizzazioni “nazionali”, in un chiaro atto di cipayismo.

Ma come dice la pagina web citata sopra, non si trattava solo di far approvare la legge, ma anche di migliorare la sua applicazione e di assicurare una solida comunicazione a favore dei diritti all’aborto in modo che rimanga nel discorso pubblico.

Questo spiega perché in questi giorni la genocida e falsa “organizzazione non governativa” è ricorsa alla collaborazione pagata di sepoys in vernacolo per elaborare un rapporto di intelligence volto a “smascherare” la “destra argentina” che realizzerebbe una “reazione conservatrice e antidemocratica” che si oppone all’aborto, come se uccidere un bambino prima che nasca fosse un diritto, quando in realtà è un “diritto” inesistente inventato da uno degli uomini più paradigmatici dell’oligarchia finanziaria globale, predatrice e genocida[3]. Pubblicazione che è stata rimossa da Internet poche ore dopo essere stata pubblicata, a causa delle reazioni avverse che ha generato.

La principale promotrice “argentina” del rapporto di intelligence è stata la giornalista Ingrid Beck, che ha riconosciuto spudoratamente che i fondi per realizzare il lavoro “investigativo” erano della stessa IPPF, sul suo account Twitter, il 13 giugno alle 15:13, confermando quanto era stato esplicitato nell’ormai “scomparso” rapporto di intelligence.

La giornalista investigativa dirige una società di consulenza in comunicazione, Magenta, con la quale ha realizzato campagne per Amnesty International Argentina e Fundación Huésped, entrambe legate all’IPPF, che sovvenziona anche il CELS (Centro di Studi Legali e Sociali), uno dei sette centri che hanno beneficiato di fondi per la promozione dell’aborto in Argentina. Come si può vedere, tutta questa offensiva abortista imperialista ha l’IPPF come asse integratore.

Ma la signora Ingrid Beck non solo vive di sussidi forniti da un’organizzazione straniera, ma anche le sue entrate nella sfera “privata” provengono dai media -Letra P, Radio con Vos, Radio AM870, che funzionano grazie ai contributi statali. Questo significa che, alla fine, il 100% del reddito di Ingrid Beck in Argentina proviene dallo Stato nazionale [4].

In altre parole: la “lunga marcia” del processo di legalizzazione dell’omicidio prenatale (aborto) in Argentina è stata sponsorizzata finanziariamente da un’istituzione para-governativa britannica, IPPF, che ha contato sul contributo di partner e complici “argentini”, in un vero atto di collaborazionismo epocale, al servizio delle potenze straniere che sostengono annualmente l’opera genocida della multinazionale abortista.

Diciamo che l’IPPF non è un’organizzazione non governativa, ma para-governativa, poiché più del 70% dei suoi bilanci annuali sono sovvenzionati con i contributi dei governi dei paesi altamente sviluppati, come si può vedere nei rispettivi rapporti: Germania, Australia, Belgio, Canada, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Francia, Olanda, Giappone, Malesia, Nuova Zelanda, Norvegia, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Thailandia e… Repubblica Popolare Cinese.

Negli ultimi l6 anni, la percentuale del contributo statale nel bilancio dell’IPPF è stata a) 74,58% nell’anno 2005, b) 71,87% nell’anno 2006, c) 71,93% nell’anno 2007, d) 76, 51% nel 2008, e) 69,46% nel 2009, f) 71,35% nel 2010, g) 69,24% nel 2011, h) 61,57% nel 2012, i) 74,04% nel 2013, h) 71,85% nel 2014, i) 67,66% nel 2015, j) 60,39% nel 2016, k) 86. 69% nel 2017, l) 84,17% nel 2018, m) 88,18% nel 2019.

 

E i contribuenti privati di IPPF – che a loro volta attingono a fondi governativi e statali – includono Melinda & Bill Gates Foundation, Open Society Foundation, Merck Sharp & Dohme Corp, The William And Flora Hewlett Foundation, David & Lucile Packard Foundation.

E come se non bastasse, anche organizzazioni internazionali come l’Unione Europea, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), United Nations Women stanno dando il loro contributo.

In breve, per imporre la legalizzazione dell’omicidio prenatale nel paese, i progressisti come Ingrid Beck e i suoi compagni vigilanti hanno fatto ricorso alla sponsorizzazione di uno delle più nefaste organizzazioni internazionali genocide, di matrice britannica. Sono gli attuali collaboratori dell’imperialismo demografico predatorio britannico, come lo furono i passati unitari e liberali della storia argentina, che non esitarono a mettersi al servizio delle finanze britanniche nel Río de la Plata. Grazie a loro, l’IPPF e gli interessi geopolitici britannici che rappresenta possono mantenere l’Argentina sottomessa.

José Arturo Quarracino

 

19 giugno 2021

***

[1] En https://www.ippfwhr.org/resource/argentina-becomes-largest-latin-american-country-to-legalize-abortion/. IPPFWHR se refiere a una de las ramas de la organización, la Región del Hemisferio Occidental.

 

[2] Ver https://kontrainfo.com/planned-parenthood-festejo-la-legalizacion-del-aborto-en-la-argentina-y-revelo-como-financio-durante-15-anos-a-los-referentes-de-la-campana/

 

[3] En https://www.reacciónconservadora.net

 

[4] Ver https://argentinatoday.com/2021/06/15/quien-es-ingrid-beck-la-periodista-feminista-que-uso-plata-de-planned-parenthood-para-hacer-una-lista-negra-de-la-derecha-argentina/

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5 commenti

  • Jsph ha detto:

    Come si può mai pensare di far fronte a questo delitto pandemico dell’aborto se noi non ci convertiamo, chiedendo a Dio l’aiuto, gridando a Lui la nostra responsabilità degli epocali gravi peccati, accusando le nostre omissioni, nello stare in silenzio quando invece la nostra coscienza ci spinge a parlare senza timore alcuno, sussurrandoci con insistenza la verità da affermare.
    Il Servo di Dio Padre Dolindo Ruotolo vede il dissesto dei popoli nella responsabilità di coloro che stanno a capo delle nazioni e che hanno abbandonato il Signore.
    E’ un imperativo che riguarda anche ciascuno di noi.

    “Non basta avere una cultura o una speciale attitudine al governo per poter reggere le nazioni e i popoli; occorre soprattutto lo spirito di Dio.
    Intorno al tabernacolo si formano veramente gli uomini di Stato, poiché governare è un gran dono di Dio.
    Perché oggi le povere nazioni della terra vanno a sfascio e sono continuamente turbate?
    Perché dolorosamente quasi tutti gli uomini di governo non solo non vivono di Dio, non solo non implorano da Lui i suoi lumi e le sue grazie, ma con satanico orgoglio si protestano o indifferenti o atei.
    Questa è la vera ragione del dissesto dei popoli, non ce n’è un’altra.

  • 👀 ha detto:

    mi pongo una sola considerazione:
    – povero Bergoglio
    – povero Parolin
    quanto dovranno rispondere a Colui che ha affermato “IO SONO LA VIA LA VERITA’ E LA VITA”

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Altre nubi all’orizzonte: attesa per oggi una dichiarazione da parte di un gruppo di “esperti” dell’ ONU «per costringere il Vaticano e la Chiesa cattolica ad arrendersi all’aborto e all’ideologia di genere».
    https://www.aciprensa.com/noticias/expertos-de-la-onu-emitiran-comunicado-el-lunes-para-desacreditar-a-la-santa-sede-55673

  • : ha detto:

    Mi piace l’espressione «pena di morte prenatale» come sinonimo di “aborto”. Essa esprime bene la condanna a un “imputato” che non ha nemmeno avuto il tempo di compiere un delitto prima di essere sottoposto a quella pena.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Senza denari non si cantano messe. Non è di oggi la scoperta… dell’acqua calda…
    Procede a ritmo serrato la campagna pubblicità progresso intorno a temi di attualità mondana per la conservazione della specie, raccontata dal martellante bla bla bla sulla via dell’estinzione a causa dei propri errori (???)… di valutazione, più verosimilmente, da quel certo punto di vista.
    Quello dell’aborto resta un argomento tabù e credo ci si azzecchi, pur cadendo nei peccati di pensiero e di parola, se si interpreti la scelta di non dare voce a chi non ha voce come il risultato di un calcolo di convenienza per opportunismo e interessi di ordine pratico.