Cristina, Denise, e l’Ingiustizia. E il Silenzio del Ministro Elena Bonetti.
8 Giugno 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, mentre la follia gender trabocca ovunque nel mondo occidentale, e spinge con il DDL liberticida Zan per irrompere anche in questo sventurato Paese, ci sembra interessante riportare la storia narrata su Facebook dal sen. Pillon. Una vicenda esemplare, testimonianza ulteriore di come quello sciagurato progetto sia in realtà contro le donne. Ma quelle de sinistra non se ne accorgono…un po’ come nel caso della ragazza pakistana. Buona lettura.
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Buongiorno amici. Oggi parliamo di cosa è successo in Italia in questi giorni a Cristina Sanulli e Denise Neumann. Si tratta di due atlete che hanno saputo costruirsi, a prezzo di duri sacrifici, un percorso di eccellenza sportiva nel panorama dell’atletica leggera, riuscendo a conciliare il loro lavoro e gli impegni familiari con il costante allenamento settimanale.
Erano imbattibili. Erano.
A fine 2020 tuttavia Cristina e Denise sono state costrette a lasciare la medaglia d’oro a Valentina Petrillo, atleta transgender uomo che si percepisce donna.
Sentiamo le loro parole: “L’altezza, la larghezza di spalle e bacino, il livello muscolare erano diversi dai nostri. A livello internazionale capita di incontrare avversarie – soprattutto tra le americane – grandi e potenti, ma con Valentina l’impressione è stata un’altra. Come detto, ho giocato a lungo a calcio, incrociando i tacchetti con atlete anche molto mascoline. Ma mi sentivo alla pari, sensazione che non ho mai percepito quando, in campo, giocavamo contro uomini che, per quanto scarsi, hanno una stazza e una potenza superiori. Sensazione che non ho percepito nemmeno ad Arezzo, contro Valentina”. “Condivido – aggiunge Sanulli –: non mi sono sentita di avere gareggiato alla pari. Era la mia gara, l’obiettivo della stagione. La preparavo da tempo, volevo vincere. È innegabile: l’amarezza c’è”.
In questi giorni, secondo quanto riportato dalla stampa on line, Cristina Sanulli, Denise Neumann e altre atlete hanno presentato ricorso e chiesto l’intervento del monistro Bonetti, che tuttavia fino ad ora ha rifiutato ogni risposta.
Mi chiedo se col ddl Zan le legittime pretese di parità e di lealtà delle competizioni sportive femminili non rischierebbero di esser processate e punite come transfobiche.
Eppure basta uno sguardo alla fotografia del podio per capire…
Massimo rispetto per tutti, ma i maschi gareggino coi maschi, e le femmine con le femmine.
E questa non è transfobia, ma autentico buon senso..
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Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
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Tag: bonetti, denise, PILLON, valentina, zan
Categoria: Generale
Mi spiace per le (vere) atlete, ma sorridere prima davanti al fotografo e lagnarsi poi a telecamere spente, non mi pare una gran gesto di coerenza. Al loro posto, alla cerimonia di premiazione, mi sarei girato di spalle.
Mi sembra giusto.
Condivido : le donne si rifiutino di gareggiare, appoggiate ovviamente anche dai loro allenatori. Sarebbe un atto eccezionale e ripreso (spererei) da tutte le testate giornalistiche e sportive…. sfiderei i trans e tutti i sinistroidi a dire che le donne sono omofobe !!!
Ma se la medaglia d oro domani si sente una bambina di 5 anni la facciamo entrare in materna ?
Perché no!
Bisognerà allargare i bagni .
Ci ho pensato bene, facciamo le transolimpiadi.
Con gli uomini non possono gareggiare, con le donne neppure, facciano allora una loro categoria.
Dopo le paralimpiadi, ecco le transolimpiadi.
E che cavolo.
Non tutti/e i/le trans sono vigliacche. L’icona USA Catylin Jenner ( ex campione olimpico) si è pronunciata contro le trans nelle competizioni sportive femminili. Se ne deduce che da noi le evolute signore sportive hanno ancora bisogno della voce del padrone maschio per ottenere i propri diritti, anche se si tratti di un maschio artefatto.
Tutte le donne atlete dovrebbero ribellarsi e rifiutarsi di gareggiare, perché la’ dove la società ormai nega l’evidenza la natura mostra ineluttabilmente che le differenze sul piano fisico (muscoli,potenza, resistenza ecc.)ci sono e permangono, e ciò si vede semplicemente anche guardando la foto, ma tant’è …..
E comunque mi chiedo che gusto vi sia a vincere facile,….
Alla sordina l’Italia è già discesa agli inferi? accusavamo Biden e qui in Italia era già tutto compiuto?
L’unica cosa è unificare le gare tra maschi e femmine, così quei vili finiranno di essere spavaldi con le donne.
Massimo rispetto? No! Posso avere compassione, ma non rispetto.
Dovevano fare come è stato fatto con Vladimiro Luxuria che, non mi ricordo più in che ambito , è stato cacciato da alcune donne dal bagno delle donne.
https://youtu.be/JXJ-a_1qKo0
🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Come far coincidere il discorso con la dedicatio. :-))
Sono profondamente convinto che non valga la pena guastarsi il sangue per lo squallore e la demenzialità dilaganti. Fanno parte del gioco e dobbiamo starci, ovviamente distaccandocene ma, è questo il punto importante, con un certo spirito goliardico, un spirito da Matti che rifugge dal “Gesù , Gesù!!! Oddio!!!”, dal mettersi le mani nei capelli perché il Diavolo fa il suo mestiere.
Lui, il Diavolo, fa il suo mestiere e noi facciamo il nostro, e meglio lo facciamo e più il Cornuto rimane scontento.
Al riguardo, scompisciamoci davanti al genio malefico, ebete ma anche buffo di Michela Murgia, vero e proprio disonore per le donne (vere), la quale, apprendo stamani, nei suoi articoli (scialbi) usa lo schwa, il segno del genere neutro “ə”, in linea con il gender fluid che va tanto di moda.
Povera Michela! Almeno avesse un briciolino di sexy appeal!
Una volta i pagliacci (persone serie) facevano ridere nel circo, oggi i buffoni (cripto esseri solfurei) ce li ritroviamo in mezzo alle scatole. 😂😂😂
A proposito di follia gender lgbt, ecco un video delle proteste a Parigi contro il progetto di fecondazione eterologa.
https://youtu.be/nu32CXWxCuw
Non ci si può opporre legalmente all’iscrizione di maschi nelle gare riservate alle donne ?
Se uno non ha fatto operazioni varie può dire di essere qualsiasi cosa ma non lo è .
Mi permetta di dire che anche se un uomo si opera rimane sempre un uomo, biologicamente, ossa, muscoli sono maschili.
Però di queste faccende bisognerebbe parlarne di più nelle campagne elettorali. In queste settimane, per esempio, Lega e Forza Italia stanno trattando alleanze o addirittura una fusione; gli elettori di centro-destra hanno diritto di conoscere, senza furbate, la posizione di FI (devo essere sincero, io non la voterò mai, comunque) su questi temi, così come su animalismo ec.
Per quanto riguarda le femministe, beh per quanto combattive restano tuttavia femmine; questi travestiti hanno ben altra aggressività e determinazione. Detto ciò, continuo a provare per loro una gran pena, anche perché sarà sempre più difficile, anzi forse impossibile, offrir loro una possibilità di “riconversione”; forse solo qualche chiesa evangelica fondamentalista avrà l’ audacia di farlo (progetto “Coraggio”). In ambito cattolico….
Dato che posso ancora dirlo, lo dico forte: che schifo!!!
A passi distesi e veloci verso la Fine
Ma te pareva che il ministro intervenisse e tanto meno si degnasse di rispondere! Poveri noi come siamo messi male! Speriamo che cambi qualcosa molto presto: Auguriamocelo.
Basterebbe che le donne vere si rifiutassero di gareggiare con quelle finte e il problema si risolverebbe fa solo.
Voglio proprio vedere a chi interesserebbero i cimenti di travestiti!
Sarebbe un’ottima soluzione, senonché lo sport ad alti livelli è frutto di anni e anni di esercizio, allenamenti, fatiche, spese, insomma di una gran mole di sacrifici. Mica facile, a quel punto, rinunciare per testimoniare ciò che il semplice buon senso imporrebbe.
Per le atlete donne “vere” è una situazione che, in inglese, si definisce lose-lose.
Oppure potrebbero evitare di posare nelle foto sorridenti, come niente fosse. Vabbè, si rischia di essere bollati come omofobi, ma questi trans sono misogini, altroché!