Diario del card. Pell. Soldi a Sette Cifre dal Vaticano all’Australia. A Chi? Mistero…

13 Maggio 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il cardinale George Pell ha scritto e pubblicato per i tipi di Cantagalli un diario della sua vicenda, tanto più incredibile  in quanto, come ben sapete se avete letto quanto abbiamo pubblicato nel corso di questi anni, il crimine di cui era accusato e per cui ha trascorso 404 giorni in carcere semplicemente non poteva essere stato commesso. Forse qualcuno può trovare consolazione nel pensiero che la Magistratura è qualcosa di arbitrario e ben lontano da una verosimiglianza di giustizia non solo nel nostro sventurato Paese (stiamo pensando alla vergogna dell’azione giudiziaria contro Marco Gervasoni e Francesca Totolo, al caso Palamara, all’occupazione della Magistratura da parte di un partito politico, che casualmente è lo stesso del Presidente del CSM, Mattarella, alla “Loggia Ungheria”; tutti casi in cui le cosiddette alte autorità dello Stato si guardano bene dall’intervenire); ma è una consolazione ben magra.

Pubblichiamo qualche riga dell’introduzione, scritta da George Weigel:

“Questo diario di prigionia non avrebbe mai dovuto vedere la luce.

Il fatto che sia stato scritto testimonia la capacità della grazia di Dio di ispirare discernimento, magnanimità e bontà in mezzo a situazioni in cui regnano male, cattiveria e ingiustizia. Che poi sia stato scritto con tanta eleganza è indice dell’impronta cristiana che la grazia di Dio ha impresso nel suo Autore, il Cardinale George Pell.

Come e perché egli si sia ritrovato in prigione, e per più di tredici mesi, per dei crimini che non ha commesso e, anzi, che non poteva nemmeno commettere, è un’altra storia, e molto meno edificante. Tuttavia, un breve resoconto di questa ignobile vicenda fornirà il contesto necessario per quanto il lettore si accinge a leggere, o quantomeno aiuterà a comprendere quanto straordinario sia questo diario”.

Weigel compie poi un parallelo con un altro famoso caso di ingiusta Giustizia:

“La pubblica ostilità che circondava il Cardinale, soprattutto nel Victoria di cui è originario, era analoga alla velenosa atmosfera che si respirò attorno all’Affare Dreyfus, in Francia, alla fine del XIX se- colo. Nel 1894, una politica senza scrupoli, antichi rancori, funzio- nari corrotti, una stampa assetata di sangue e un grave pregiudizio religioso cospirarono per condannare con l’accusa di tradimento un innocente ufficiale dell’esercito francese di origine ebraica, il Capita- no Alfred Dreyfus. Dreyfus fu congedato dall’esercito e condannato alla prigione nel terribile inferno dell’Isola del Diavolo, al largo della costa della Guyana Francese. La Melbourne Assessment Prison e la Her Majesty’s Prison di Barwon, le due strutture in cui George Pell è stato incarcerato, non sono certo l’Isola del Diavolo. Tutta- via, molti degli elementi che hanno condotto all’ingiusta condanna di Alfred Dreyfus potevano essere rintracciati anche nell’atmosfera pesante che si respirava nel Victoria durante la caccia alle streghe, in corso da diversi anni, contro il Cardinale Pell”.

Ma attenzione: questa atmosfera si respira ormai ovunque in occidente, nei confronti dei laici, sacerdoti, vescovi e cardinali che sono noti per non asservirsi alla cultura dominante. Ma c’è una lezione, da trarre, per ognuno di noi, come scrive George Weigel: “Il diario di prigionia del Cardinale Pell dimostra che la decisione dell’Alta Corte ha restituito la libertà a un uomo che non si può spezzare: un uomo al centro di incredibili pressioni sostenuto da una vibrante fede cristiana…proprio come More e Fisher, il Cardinale George Pell ha preso posizione in difesa della verità, consapevole che la verità renda liberi nel senso più profondo della libertà umana. Il diario che il lettore è in procinto di leggere è una luminosa attestazione di questa liberazione”.

Pell era stato incaricato da papa Bergoglio di mettere ordine nelle finanze e nell’economia della Santa Sede, con un Motu Proprio che gli concedeva poteri grandissimi, che piano piano con la tecnica del carciofo gli sono stati sottratti, dai vari centri di potere e interesse vulnerati dalla sua azione, con il beneplacito del Pontefice. In un’intervista concessa a “Oggi” il cardinale tocca questo aspetto. Riportiamo due frasi centrali:

Pensa che qualcuno abbia tramato contro di lei?

«Non ci sono prove di un legame tra il mio lavoro di riforma finanziaria in Vaticano e la mia vicenda giudiziaria. anche se molti dei miei collaboratori a Roma lo ritengono possibile. Dalla Segreteria di Stato fu inviata in Australia una somma di a sette cifre, ma si sa perché né dove sia finita. La non è chiara e potrebbe non esserlo mai. Un altro fatto curioso è rappresentato dal testo di un presunto messaggio di una persona esterna. indirizzato a un funzionario della Segreteria di Stato. che afferma: “Pell è in prigione. è fuori gioco; abbiamo la strada spianata”».

E sulla sua vicenda: Perché è finito in cella se era innocente?

Non so quanto le affermazioni del mio accusatore siano state frutto di fantasia o di speculazione. Ha cambiato versione ben 24 volte e il suo resoconto dei fatti era impossibile. Non voleva che il primo processo andasse avanti e si è opposto a un secondo processo, dopo che la prima giuria non era riuscita a trovare un accordo unanime. Ho il sospetto che venisse imbeccato. Non credo che avesse la capacità di inventare una storia tanto bizzarra: un’aggressione in una sacrestia affollata dopo la Messa domenicale in Cattedrale. Purtroppo la legislazione australiana non consente alla giuria di essere informata di eventuali problemi psichiatrici e dell’uso di stupefacenti da parte dell’accusatore».

Buona lettura!

§§§




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39 commenti

  • Giuseppe ha detto:

    Caro Tosatti , constato che alcuni suoi lettori hanno enormi difficoltà nel comprendere la lingua italiana; leggono Repubblica, e auspicano tamponi. Capisco sempre di più le difficoltà della Chiesa Cattolica .

  • d'Arimatea ha detto:

    Dottore Tosatti , è possibile provare la febbre e fare il tampone a chi manda commenti prima di pubblicarli ? Mi riferisco al commento di tal GIUSEPPE ( qui sotto) che ci spiega che Pell ha concorso a togliere letame GRAZIE a Bergoglio. .
    Questo GIUSEPPE merita la palma dell’Avvenire per la miglior scemenza del 2021.

    • Michele ha detto:

      A me sembra che la scemenza possa essere l’aver citato negativamente un uomo di fede cristallina, colto, preparato e onesto come Gotti Tedeschi; il riferimento al “beneplacito dell’umile misericordioso ” potrebbe anche essere ironico nei confronti dell’umiltà esibita e vanagloriosa, ma inesistente, del vescovo di Roma.
      Potrei però aver inteso male.

  • Roberto Donati ha detto:

    Il “caso Pell” ci aiuta a capire che cosa sarebbe accaduto a Benedetto XVI se non avesse rinunciato al ministerium.

    • Porfirio ha detto:

      Veramente un tentativo di incriminare Benedetto XVI per crimini contro l’umanità era stato fatto. Ma non era possibile processarlo davanti a un tribunale straniero. Quindi se non si fosse dimesso non avrebbe comunque fatto la fine di Pell.

    • jaquin ha detto:

      Ma no…Il caso Pell spiega che chi tocca Bergoglio viene fulminato.
      Il nostro Benedetto XVI è li in Vaticano da 8 anni ed è persino ringiovanito. E continua a ringraziare Bergoglio. o no ?

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Fuori tema, ma in tema con “i soldi”.
    Altro libro nelle librerie da oggi: “I mercanti nel tempio”, «un’inchiesta sull’obolo di San Pietro e i fondi riservati del Vaticano» col resoconto dei guadagni (rilevanti) conseguiti con gli investimenti sul film di Elton John.
    https://www.corriere.it/cronache/21_maggio_12/cosi-vaticano-guadagno-il-film-elton-john-46abb9a2-b361-11eb-a8d8-6fa95675e8be.shtml?fbclid=IwAR24fzG8biyULyWl2L2EIViay-RnDQ2NCYOSb7hi7T-827891Q3vFt_HS3Y

  • Lady Ypsilon ha detto:

    I numeri a 7 cifre sono quelli compresi tra
    1.000.000 e
    9.999.999.
    Ovvero 1.000.000<x<9.999.999
    come si usa scrivere in matematica
    Chiaro ?

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Chiarissimo ! E i numeri a 7 zeri sono compresi fra 10.000.000 e 90.000.000 tanto per chiarire le idee. Ma la matematica vaticana sembra che segua altre regole.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Il gioco degli scacchi.
    La leggenda narra che il meraviglioso gioco degli scacchi è stato ideato da un saggio che voleva far comprendere al suo scià che il Re, pur essendo il pezzo più importante , senza gli altri pezzi non può fare niente. Infatti si vince la partita catturando il re avversario, ma il re pur potendo muoversi in tutte le direzioni si muove di una casella sola alla volta e non può attaccare pezzi avversari che a loro volta possono attaccare lui perché in tal modo si farebbe catturare e la partita sarebbe persa. Probabilmente Bergoglio e i suoi complici non sanno giocare a scacchi e quando vengono attaccati non sanno come difendersi se non tentando di buttare nella spazzatura scacchi e scacchiera.

  • Marco ha detto:

    Una domanda innocente o meglio così sembrerebbe
    Ricordo che il papa bergoglio sul caso dichiarò di avere fiducia nella giustizia ovviamente non su quella divina ma su quella degli uomini in questo caso di quelli che dovevano giudicare il cardinale Pell per le accuse infamanti . Ora che il caso si è risolto con la piena assoluzione e il ns cardinale nonostante quanto ha dovuto patire è in piena salute e forma come mai il papa lo stesso che lo aveva nominato non l’ha REINTEGRATO al suo ufficio dal quale era stato cautelativamente rimosso con tanto dispiacere?
    Mi domando cosa significa tutto questo.?

    • Marco Tosatti ha detto:

      Credo che sia una questione di età, e comunque era stato nominato qualcuno al suo posto, se non sbaglio.

  • Un dubbio ha detto:

    Quando il cardinale in questione divenne il Prefetto della Segreteria per l’economia, non credo che molti di noi lo conoscessero.
    Ora ci sembra di conoscerlo meglio, ma ci rendiamo conto di non conoscere affatto l’ambiente australiano in cui il nostro era chiamato ad operare. In una trasmissione televisiva di diverso tempo fa, forse Protestantesimo , ma non ne sono certo, si descriveva l’Australia come una nazione in cui l’unificazione delle chiese cristiane fosse molto avanti. Ovvero quella religione unica mondiale, a sentire quella trasmissione, in Australia sembrava già parzialmente in atto.
    Ma conoscendo appunto un poco il cardinale non ce lo vedo ad annacquare la sua fede nel brodo dell’ecumenismo spinto in atto in Australia.

  • Carlo ha detto:

    La chiesa bergogliana è una associazione satanica e criminale, che molti insistono in identificare alla Santa Chiesa Cattolica il cui capo è Gesù Cristo, Dio Nostro Signore. Ciò dimostra l’assoluta putrefazione del loro senso ecclesiale e della loro fede cattolica.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Sette cifre significa decine di milioni. A chi? mistero. Ma il mistero è qualcosa di sacro. Qui di sacro non c’è niente : c’è soltanto omertà .

  • Giuseppe ha detto:

    grazie a Dio il Cardinale Pell non è Gotti Tedeschi, ed ha scoperchiato un poco la melma che giace in Vaticano con il beneplacito dell’ umile misericordioso.

    • tony ha detto:

      non capisco il paragone , mi sembra scritto da un balordo o invidioso o animoso. . La persona che lei cita ha fatto molto di più di Pell e in più ha anche insegnato a Pell a fare quello che Pell non aveva capito che doveva fare , tanto che lo ha pubblicamente ringraziato con una intervista su Repubblica . Questo lo spiegò il Controllore dei conti in Vaticano licenziato da Bergoglio.

    • Lucilla ha detto:

      quindi per lei Pell ha scoperchiato melma grazie a Bergoglio ? ma il Covid lei lo ha già passato ? o quel che scrive è frutto del vaccino AstraZeneca , che sembra confondere la mente ?

    • Raffaella ha detto:

      Lei ha dei problemi, si faccia visitare!!

    • Boanerghes ha detto:

      Chi sarebbe l’umile misericordioso?
      Ma lei sa cosa è l’umiltà?
      Ma lei sa cosa è la misericordia?
      Misericordia non è indire un anno della misericordia per giustificare la comunione ai divorziati, o a giustificare qualsiasi peccato che tanto Dio perdona.
      Il catechismo della chiesa cattolica è stato pubblicato, e prima c’era e c’è ancora il catechismo Maggiore

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Con una punta di ironia, poiché non credo – e sarei ben felice di essere smentita dai fatti – che sarà mai fatta piena luce anche su questa “ignobile vicenda”, ad essa non posso che adattare, parafrasandolo, il noto detto: non sarebbe potuta finire se non con un “Gloria”… per la gioia dei tanti o dei pochi che se ne stettero a guardare…

  • Porfirio ha detto:

    Salve Tosatti, sul flusso di denaro Vaticano/Australia le autorità australiane hanno già verificato che i soldi sono molti meno di quelli indicati e che non sussistono illeciti di sorta.
    Ha senso riproporre l’argomento/congettura/pettegolezzo? Stilum Curiae aspira a diventare un giornalino per negozi di parrucchiere?

    • Marco Tosatti ha detto:

      Ha senso riportare quello che in un’intervista di oggi dice il personaggio centrale della vicenda? Si rende conto di che cosa ha scritto? Una dichiarazione è cosa ben diversa da un “pettegolezzo”.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Amico Tosatti, mi permetta. Il suo blog è infestato da disturbatori che mettono sistematicamente in dubbio la validità e la veridicità di quanto lei pubblica. Che cosa aspetta ad estrometterli a pedate, alias ban per nick, ban per IP e quant’altro le è permesso di fare come amministratore e moderatore ? Stamattina ho letto commenti inverosimili, che stravolgono il senso dei miei commenti, e fanno finte deduzioni fingendo di usare il mio modo di ragionare. Faccio un appello urgente ed accorato a lei e a tutti gli stilumcuriali prima di rivolgermi ad uno psichiatra: che cosa c’è di sbagliato nel mio modo di ragionare?

        • Marco Tosatti ha detto:

          Mio carissimo Stilumcuriale emerito, cambiano nick e si presentano sotto altre forme, e io banno…ma li ringrazio, perché costituiscono per me una sicura via di espiazione. E la loro insipienza appare manifesta.

        • Iginio ha detto:

          Credo il Borsaro Nero si stia riferendo a me, che gli ho spiegato quanto sia ignorante sulle cose su cui sentenzia.
          Siccome non lo capisce, accusa gli altri. Dal che si seduce quanto sia problematica una certa età e quanto sia improprio sputare sentenze accusando gli altri dei difetti propri. Nonché l’opportunità di aver studiato e studiato, magari facendo un buon liceo di una volta, anziché leggere i riassuntini propagandistici.
          A proposito: la borsa nera continuò anche dopo la fine della guerra. E a reprimerla quindi non fu solo il nefasto regime, ma anche la democrazia. Chissà perché.

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            Sapesse, Sig. Iginio quanta gioia mi dà leggere i suoi commenti…. E’ veramente una fortuna incontrare persone gentili, raffinate, rispettose degli altri e intellettualmente superiori come lei, Sig Iginio. Penso che ad esserne estasiati non sia solo io ma tutti, o quasi tutti, coloro che da anni dialogano con me.

      • Porfirio ha detto:

        Non sia ridicolo. È sufficiente vedere il titolo da lei composto.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Lei è ridicolo, a non capire che il titolo è esattamente quello che Pell ha detto. Perché non legge, prima di ostentare la sua insipienza?

    • Alessandro ds ha detto:

      Il fatto che non ci sia la confessione di chi ha ricevuto i soldi per la causale per il quale li ha ricevuti non significa che l’illecito non esista, significa solo che non ci siano le prove evidenti per provarlo in tribunale.
      Se domani mattina il Dott. Tosatti mi fa un bonifico di 100.000 per commissionarmi un crimine e la polizia mi viene a interrogare e io mi avvalgo della facoltà di non rispondere oppure mi. Inventò un alibi plausibile, non significa che il resto non esiste, significa che l’ho coperto bene o che ho sfruttato la legge per non rispondere la verità.
      Mi sembra di aver letto da qualche parte che la persona che ha ricevuto i soldi era una persona molto vicina al l’accusatore di Pell?
      Beh, già il fatto che una persona vicina all’accusatore ha ricevuto soldi dal Vaticano la dice lunga, senza bisogno di continuare a indagare. Poi in tribunale bisogna dimostrarlo e questo non si può, ( ovviamente nessuno dirà mai la verità sui soldi)
      È emblematico anche il fatto che la stessa Segreteria di Stato Vaticana non abbia mai smentito o dato spiegazioni plausibili, come invece fu per il card. Becciu, che dalla segreteria uscivano smentite, spiegazioni e giustificazioni a ruota libera.

      • Rudi ha detto:

        Lei ha capito la questione? Sicuro?

        • Marco Tosatti ha detto:

          Tanto per dare un’idea delle persone con cui abbiamo a che fare. Questo signore ha scritto altri commenti, sull’articolo di Pell, spacciandosi per giornalista. Non ho trovato il suo nome da nessuna parte, e per curiosità ho scritto alla mail indicata. Che è tornata indietro….

    • MARCO NOCETTI ha detto:

      Ha senso prendere per oro colato quello che “le autorità australiane hanno già verificato”?

  • Mons. ICS ha detto:

    Caro amico Card.Pell , se lei avesse dato retta ai suggerimenti che le diede il prof.Gotti Tedeschi nella famosa intervista sul Catholic Herald , quanti problemi avrebbe evitato …

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      L’idea di suggerimento e di consiglio sembra essere una idea fissa dei sacerdoti della Chiesa. Ma la gente non accetta di norma i suggerimenti: va aiutata a risolvere i suoi problemi con la sua testa, razionalmente, giudiziosamente, consapevolmente, facendola ragionare. Non si può fare i pedagoghi se non si conosce come la gente apprende e nemmeno i moralisti se non si sa come la gente risponde ai nostri stimoli.