Formicola: Come la “Destra” da noi Sacrifica l’Italia sull’Altare della Viltà.

6 Maggio 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci sembra molto interessante condividere con voi questa riflessione dell’avvocato Giovanni Formicola che costituisce un seguito ideale all’articolo del prof. Marco Gervasoni che abbiamo pubblicato ieri, sulle elezioni in Spagna, e sulla negazione, in Italia, del diritto primario di ogni democrazia, cioè il voto dei cittadini, giustificato con il pretesto della pandemia. Che evidentemente non vale in molti altri Paesi europei, non sotto regime. Buona lettura.

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Il 4 maggio s’è votato per la presidenza e l’assemblea della Comunità di Madrid. Come ricorda Marco Tosatti, persino sotto un governo rosso-paonazzo si può votare ad onta della pandemenza. Basta che non ci sia un democristiano alla presidenza della Repubblica. E lì alla testa dello stato c’è un re. Le elezioni, anticipate – dovute al voltafaccia del centro moderatista di Ciudadanos, che non apprezzava la confidenza data dal PP alla destra di Vox, e andava proponendo in giro per la Spagna insieme con i socialisti mozioni di sfiducia contro governatori regionali di centrodestra -, si sono svolte di martedì all’americana, e hanno visto una partecipazione record di quasi l’80% degli elettori, alla faccia del covid.
I risultati sono stati inequivocabili.
Quello che in Italia si chiamerebbe “centro-destra”, unito in un solo partito, il Partido Popular, ha conquistato da solo più voti e seggi (44,73%, e 65 sui 136 dell’assemblea, oltre il doppio dei 30 che deteneva) della somma (58 seggi) dei tre partiti che, vero e proprio neo-frente popular rosso-fulvo, sono l’anti-Spagna al governo.
Inoltre, Vox, partito schiettamente di destra, ha a sua volta aumentato d’un seggio la sua rappresentanza (9,13%, 13 seggi), e soprattutto ha superato i neo-comunisti di Podemos, inducendo il loro capo, quel figuro di Iglesias, ad annunciare il suo abbandono della politica (e speriamo non ci ripensi).
I moderatisti di Ciudadanos – quelli della zolletta di zucchero da prendere con le pinzette -, invece, sono spariti dall’assemblea (ZERO seggi), passando dal 19% al 4%. Questa è la fine, prima o poi, d’ogni “destra” che piaccia alla sinistra, che perbenisticamente s’immerga nella palude centrista, e cerchi di non dispiacere il pensiero e la prassi dominanti. Insomma, quelli che, per dirla con il grande Domenico Giuliotti, si tengono lontani dai due “pericolosi estremisti, Dio e il diavolo” (cfr. L’ora di Barabba).
A Madrid la leader del PP e della Comunità, Isabel Dìaz Ayuso – la destra del PP, dopo che la democristianeria di Rajoi lo aveva un po’ sinistrato e perciò rammollito -, s’è opposta sempre alla limitazione delle libertà in nome dell'(inesistente: in nessun luogo del mondo le vittime hanno superato lo zero virgola duepercento della popolazione in quindici mesi) emergenza sanitaria, e ha sempre posto espressamente l’alternativa libertà o comunismo.
Vox, oltre ad opporsi anch’esso alla clausura di stato, non ha tenuto nascosto, anzi ha proclamato, il suo rifiuto dell’ideologia genderista; la sua difesa della famiglia com’è, della proprietà, della libertà economica contro le tasse, e di tutte le altre libertà naturali e legittime; mai ha chiamato i comunisti in modo diverso che comunisti, e la coalizione di governo in modo diverso che Frente popular. I suoi capi, in particolare Santiago Abascal e la coraggiosa Rocìo Monasterio, non hanno esitato, in piena campagna elettorale, a dire “verità”, “bene”, “bellezza” e a richiamare la “trascendenza che dà senso alla vita”. Naturalmente, la gran parte del clero era ostile. E così la classe dominante politica, finanziaria, burocratica, mediatica, che prima ha tentato di nascondere e tacitare Vox, poi, non potendo nell’intento a fronte della sua massiccia presenza nelle strade e del crescente consenso, ha cercato di demonizzarlo come “ultradestra”, “estremisti”, etc.
Certo, ci sono estremismi ed estremismi.
Quello del governo rosso-fulvo – inteso alla rivincita e vendetta della derrota del 1936-39, e alla cancellazione della storia che n’è seguita -, ch’è giunto al punto di decretare l’espulsione di un cadavere dal suo avello e rimuoverlo con la forza, che ha violato l’ordine di natura, negato tutela alla vita umana innocente, provato a rinchiudere gli spagnoli in una cupa clausura e devastato l’economia libera, che ha predicato e praticato la violenza contro gli avversari cui è negata la legittimazione politica, quello è un estremismo al più da “compagni che sbagliano”. L’altro, preteso, è invece intollerabile e delegittimante in modo assoluto. Non poteva ovviamente mancare l’accusa di fascismo e franchismo. E persino qualche buon commentatore ha parlato – per scagionarne Vox, ma ne ha parlato – di “orrori franchisti”, cedendo alla convenzione narrativa sull’argomento. Io, che ci ho scritto un librino, non li ho mai incontrati. Tutt’al più qualche (pochi davvero) orrore da parte di qualcuno tra i franchisti. Ma in una guerra chi è al riparo d’infiltrazioni da parte di sadici e criminali? Però da quelle parti non usava, come dalla parte rossa in modo sistematico e diffuso, e per fare un solo esempio, la somministrazione al nemico, specialmente clero, religiosi e religiose, d’un enteroclisma con un litro di cemento liquido.
In conclusione, tornando e per limitarci a questo tema, chi s’è opposto, con chiarezza e determinazione a tutte le misure claustrali covidistiche, vince.
Una buona lezione per le nostre “destre”. Che, o condividono la narrazione delle viro-star e dei comunisti nostrani, per propria natura ostili alle libertà, quindi favorevoli agli arresti domiciliari e ai passaporti interni “vaccinisti” per un’intera nazione, nonché alla devastazione della micro-struttura socio-economica, che da sempre vogliono desertificata, ed allora con me non possono aver nulla a che fare (naturalmente non gliene potrà fregar di meno). O hanno paura di perdere consensi “esponendosi”. Senza capire che cedendo al terrorismo sanitario, e ad ogni altra forma di correttezza politica e d’ideologia anti-umana e anti-cristiana, sacrificano l’Italia sull’altare della viltà, e che comunque chi come Vox invece dice la verità senza “pedir perdono ni permiso” è perciò stesso vincente.
Ecco, senza chiedere perdono né permesso alle sinistre mondiali e mondialiste. Senza complessi, dirla tutta. E ad alta a voce. E se proprio si deve spiacere a qualcuno, meglio a li nimici sui che a Dio. Ma all’Uno e agli altri non è proprio il caso.
Le sinistre, tra loro le lerce Femen, li hanno assaliti. Il diavolo sa sempre con chi prendersela, e così c’indica con buona approssimazione chi può essere amico nostro. Ad averli un Santiago Abascal e soprattutto una Rocìo Monasterio in Italia.




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

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6 commenti

  • Pasquale Orazzo ha detto:

    Grazie caro avvocato per la perfetta analisi.

  • Aurelio ha detto:

    Condivido le tesi dell’articolo, ma dissento sul fatto che le destre nostrane si siano piegate mentre avrebbero aumentato i consensi resistendo alle imposizioni claustrali: gli è che in Spagna si vota, a differenza che nel nostro paese oppresso da un attempato democristiano.
    E’ questo “blocco” della democrazia (o di quel che ne rimane) che stravolge le regole del gioco e induce al trasformismo.

  • Luciano Motz ha detto:

    Purtroppo, al centrodestra italiano manca un leader. Salvini è un opportunista senza strategia e anche scarso nella tattica, Berlusconi è ondivago e comunque tagliato fuori per l’età e la salute, solo la Meloni mostra qualità di leader, ma deve prendere il bue per le corna e fare opposizione vera al governicchio Draghi. Non che la sinistra stia meglio quanto a leader, ma ha un’esperienza consolidata di gestione del potere nonché l’appoggio dei poteri forti e, poiché sa che uscirebbe sconfitta dalle elezioni, trova tutti i modi per allontanarle. Il lockdown è funzionale per impedire riunioni e organizzare
    proteste di piazza, così la dis-informazione mainstream ha buon gioco a proclamare che tutto va bene. Il centrodestra deve assolutamente ricompattarsi, la Lega uscire dal governo, costringere Forza Italia da che parte stare, e organizzare la protesta, chiedendo elezioni immediate.

  • Davide Scarano ha detto:

    Articolo ottimo e condivisibile. Per capire perchè in Italia si è arrivati a tali risultati bisogna ripartire dalla Storia,dalla convenzione ad excludendum praticata verso il Movimento Sociale Italiano e la retorica dell’arco costituzionale fino all’ascesa ed al declino dell'”anomalia Berlusconi”. Evento chiave nella storia d’Italia sono state le dimissioni del suo governo nel novembre 2011, l’8 settembre della democrazia italiana.
    In questo quadro Berlusconi ha pensato alle sue aziende, Salvini si arrabbatta senza avere una visione politica chiara, vuoi per incapacità propria vuoi per pressioni esterne e la Meloni è la riserva in attesa di entrare in campo (vedremo quante macerie troverà alle prossime elezioni). L’unica giustificazione dei nostri politici è che scontano il maggior peso politico economico dell’Italia a cui corrisponde un maggior interesse di altri -ex multis Francia, Cina e Germania- verso la nostra ricchezza e il nostro “saper fare”.

  • Juan ha detto:

    vede avvocato Formicola , pur condividendo quello che lei ha scritto, io sono preoccupato. E” impensabile un sovranismo di destra spagnolo , e un esempio già lo abbiamo avuto per la Catalogna. Pertanto ora attendiamoci una reazione dura contro Vox oppure una giravolta sostanziale di Vox. Non pensarà che la Spagna sia disposta a fare a meno del Recovery plan , vero ?

    • Giovanni Formicola ha detto:

      Grazie per l’attenzione. Non saprei che cosa dirle sul futuro. Lo conosceremo solo vivendo. Sul sovranismo, la questione merita una disamina ben più articolata rispetto allo spazio di una risposta a un commento. Cert’è che v’è sovranismo e sovranismo. Quello catalano era di specie diversa e soprattutto sovversivo dell’ordine. Comunque, nemmeno io smetto d’essere preoccupato e Vox sarà ulteriormente aggredito.
      Cordialità
      Giovanni Formicola