Deotto. L’Idiozia Guardiani del Conformismo, e Striscia la Notizia.

17 Aprile 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’amico Paolo Deotto ci ha scritto questa lettera – che condividiamo alla vostra attenzione – sull’ennesima idiozia dei Pasdaran del Pensiero Unico e dei Guardiani dell’Antirazzismo manifestatasi negli alti lai elevati contro Striscia la Notizia. Siamo veramente ridotti male, temo. Buona lettura. 

§§§

Caro Marco,

premesso che da anni annorum sono un felice “non proprietario” di televisione, ho seguito sulla stampa l’incredibile vicenda che ha coinvolto Gerry Scotti e Michelle Hunziker, rei di aver commesso un orribile crimine, ossia di aver scherzato sui cinesi, facendo gli occhi  a mandorla e pronunciando la lettera “L” anziché la “R”.

Poiché se vado a casa di amici, inevitabilmente c’è un televisore acceso, ho visto qualche volta “Striscia la notizia”. Niente di eccezionale (anzi, mi pare un programma abbastanza nei canoni di un tranquillo conformismo), però comunque un programma simpatico, che ha fatto anche delle cose molto valide, come gli interventi di Brumotti nelle zone di spaccio.

Però i cani da guardia del Pensiero Unico sono sempre in servizio e attualmente, si sa, è severamente vietato scherzare sulle razze – che esistono – salvo, ovviamente, scherzare pesantemente sulla razza bianca, che sarebbe rea di tutti i crimini del mondo. E così, per uno scherzo assolutamente innocente, i due conduttori sono stati accusati di “razzismo” e, purtroppo, entrambi si sono sentiti in dovere di porgere le scuse. Spiace dirlo, ma Don Abbondio resta sempre un parametro e il coraggio, se uno non lo ha, non se lo può dare…

Deo gratias, leggo che la direzione di Striscia la Notizia si è rifiutata di porgere scuse, facendo notare che la satira è satira e , come tale, può essere anche irrispettosa.

Ma quello che fa paura in tutta questa vicenda è l’atteggiamento tanto aggressivo quanto cretino dei Cani da guardia del Pensiero Unico, pronti a scattare all’attacco, dimostrando il più delle volte la totale mancanza di senso del ridicolo.

Il loro sogno è un’umanità grigia, allineata, meglio ancora se tutta vestita allo stesso modo, che ride a comando o piange a comando. La satira, la comicità, li spaventa, perché sanno che finché la gente sa ridere è pericolosa. Sanno che il mondo da incubo che stanno cercando di forgiare non ha basi, né logiche né tantomeno spirituali. Sanno che una risata sempre più forte rischia di rovinarli.

No, cari amici Cani da guardia. Il diritto di ridere, di prendere in giro, di sbeffeggiare, non ce lo toglierete. E sapremo sempre anche ridere di voi, piccoli Suslov in servizio permanente, del vostro muso grigio e triste, dei vostri sentimenti regolati a bacchetta, del vostro desiderio malato di un grigiore diffuso e uniforme.

Cari amici Cani da guardia, recuperate un po’ di senso del ridicolo, imparate a sorridere e a essere liberi nel cuore. Così smetterete di odiare in modo politicamente corretto e imparerete a usare la vostra testa. Scoprirete tante cose interessanti, ad esempio che la vita è bella  e tra le sue bellezze c’è anche la capacità di scherzare.

E poiché naturalmente voi Cani da guardia siete tutti antifascisti (non si discute, perbacco!), vi voglio raccontare una cosa interessante. In periodo fascista esisteva una bellissima rivista umoristica, “Il Bertoldo”, su cui scrivevano i migliori umoristi dell’epoca. Metz, Guareschi, Campanile, Simili, Carletto Manzoni, per citarne solo alcuni. Ovviamente sotto il regime c’erano i Cani da guardia del Pensiero Unico, che alle volte si coprivano di ridicolo perché volevano strafare. Come voi.

Accadde che sul Bertoldo fu pubblicata una vignetta (non ricordo se di Guareschi o di Manzoni) in cui si vedeva Sandokan che ordina ai suoi pirati di andare all’arrembaggio di una nave. “All’arrembaggio, Tigrotti di Mompracen”, grida Sandokan. Poi, vedendo che uno dei suoi uomini non si muove, gli dice: “E tu perché non vai all’arrembaggio?”. E quello risponde: “Perché sono di Gallarate”.

Era una innocente vignetta, ma il Podestà di Gallarate si affrettò a scrivere alla direzione del “Bertoldo” per protestare e far presente che gli abitanti di Gallarate erano persone oneste e laboriose e mai nessuno di loro era stato coinvolto in atti di pirateria.

Vedete, cari amici Cani da guardia, state facendo la stessa penosa figura. Suvvia, state tranquilli, il mondo non smetterà mai di ridere, per quanto voi ringhiate. Imparate anche voi a ridere e vedrete che starete molto meglio.

§§§




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

 L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

ANDATE ALLA HOME PAGE

SOTTO LA BIOGRAFIA

OPPURE CLICKATE QUI




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto.

Se invece volete aiutare sacerdoti “scomodi” in difficoltà, qui trovate il sito della Società di San Martino di Tours e di San Pio di Pietrelcina

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

14 commenti

  • Lia ha detto:

    Ma quando la satira colpisce Gesù e tutto ciò che per i Cristiani è più caro stranamente non c’è mai un” cane” che se ne occupi.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Giusta l’osservazione, ma oggi succede anche di peggio. Che non solo si tace di fronte alle satire ma ci si fa fratelli di coloro che hanno declassato Gesù a profeta di Maometto.

  • Antonio Schiavi ha detto:

    “Il loro sogno è un’umanità grigia, allineata, meglio ancora se tutta vestita allo stesso modo…”:
    questo è il sogno di chi sfotte il diverso.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Castigat ridendo mores è un’espressione in lingua latina, pur non risalendo ai tempi del latino classico, che riassume in sè il valore di quel genere di letteratura, di teatro e di ogni altra forma d’arte, che sa mettere in risalto determinati difetti mettendoli in ridicolo piuttosto che attaccarli frontalmente con l’offesa e la violenza verbale. Il popolo l’ha sempre molto gradito e anche alimentato con battute, storielle e quanto altro. Può essere deprecabile quando scade nella volgarità o in un subdolo attacco a qualche specifica persona o popolo; ma nel caso riferito da Paolo Deotto non c’è offesa e non è nemmeno una novità: tutti abbiamo scherzato bonariamente sul cinesino che vendeva “una clavatta a una lila”. Forse lo sapeva anche lui e magari ci rideva anche sopra. L’importante era rifilarti la clavatta fabbricata a Como come se fosse di purissima seta cinese.

  • Davide Scarano ha detto:

    Leggendo questo resoconto si comprende meglio l’importanza di studiare, di pensare, di riflettere. Se siamo arrivati fin qui è perchè, a fronte di chi spinge per giungere a questi risultati, molti “per quieto vivere” hanno accettato di mettere il cervello in Freezer. Nulla accade per caso. E’ però vero che dagli errori, meglio dall’abisso del ridicolo suscitato dalla reazione a facezie da scuola elementare, ciascuno di dovrebbe imparare per migliorarsi; speriamo che la consapevolezza del delirio di stupidità a cui siamo giunti risvegli i più.

  • Monica ms ha detto:

    Non ditelo ai carabinieri

  • Maria Michela Petti ha detto:

    A quel che mi appare: più che sapere di «una risata sempre più forte [che] rischia di rovinarli», essi non sanno – o fingono di non sapere – che la loro ridicolaggine li ha già rovinati. “Una risata sempre più forte” non potrà che seppellirli.
    Il loro essere ridicoli, oltre che alla perenne ricerca del patetico che non poche lacrime ha fatto versare (altro che risate!) – unica prova di un’ (in)esistenza basata su una militanza ambigua – li ha già condannati ad una vita da servi.

  • Enrico Nippo ha detto:

    La satira mi ha sempre lasciato perplesso per la sua, così sembra, “sacra inviolabilità”. Basta etichettare anche lo sproloquio più insulso come “satira” e tutto va a posto.

    La satira avalla a sé l’assenza di limiti. La satira può permettersi di tutto. La qualcosa mi sembra subdola prima che demenziale.

    Il fatto che “la satira è satira e può essere anche irrispettosa” non mi sembra una giustificazione, ed anzi conferma che la satira può permettersi di non avere limiti.

    Sennonché Charlie Hebdo ci rammenta che scherzando col fuoco ci si può ustionare amaramente.

    C’è da aggiungere che i Cani da guardia puzzolenti di Pensiero Unico si guardano bene dall’abbaiare (perché possono solo abbaiare come … somari, chiedendo scusa ai cani e ai somari), se la satira vomita veleno verso chi osa non mettersi in fila, allineato e coperto, davanti alla Latrina Unica.

  • Donatella ha detto:

    Penso che stanno riuscendo bene ad ingrigire tutti noi….sono come l’erba cattiva : invade tutto e finisce per soffocare ogni cosa. Ahinoi.

    • alessio ha detto:

      Ma a me , il luogocomunismo fa
      morire dal ridere , come quando
      Draghi parla del grande ministro
      speranza; che già il cognome fa
      ridere , perché la stà togliendo
      a molti , e il mitico Colao che
      ci darà la connessione 5G a
      tutti ,così ci rinchiudono in
      casa a guardare la D’Urso
      che ci racconta cosa fà
      la sportiva col ragazzo
      in albergo .

  • briciola ha detto:

    ho il televisore, ma non guardo striscia la notizia. Grazie a Deotto che mi ha fatto capire perché stamane lo smartphone si affannasse a farmi sapere che Alessandra Mussolini si è espressa a favore della legge Zan. Evidentemente è contro Mediaset : da qualche tempo, infatti, l’Alessandra non è più ospite così assidua come prima nei salotti televisivi. Un domani Hunziker e Scotti (in rigoroso ordine alfabetico) potrebbero fare dell’ironia anche su di lei. Quindi meglio essere tutelati da una legge liberticida come la legge Zan.