Russo-Boccacci. Due Profeti, Sheen e Meinvielle, Spiegano la Realtà di Oggi.

7 Aprile 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, offriamo alla vostra riflessione questo articolo del nostro poliedrico Sergio Russo, artigiano raffinato e scrittore e di Rosanna Boccacci, tratto dal loro libro “Cuori chiusi, menti chiuse, chiese chiuse… Cieli aperti!”, pubblicato in proprio dagli autori. Buona lettura.

§§§

 

CONSIDERAZIONI PROFETICHE DI DUE GRANDI AUTORI: ENIGMATICHE IERI, COMPRENSIBILI OGGI!

(per comprendere ancor meglio l’inedita situazione della “Chiesa dei due papi”, in cui soltanto uno però lo è veramente!)

 

In un modo del tutto inatteso e insperato abbiamo trovato in internet una predica del futuro beato Fulton John Sheen, che calza a pennello sulla situazione attuale e quindi la proponiamo nella sua stesura integrale:

«Come mai così pochi si rendono conto della serietà della crisi presente?

In parte perché gli uomini non vogliono credere che i loro tempi siano malvagi, in parte perché ciò richiede un’eccessiva ammissione di colpa e principalmente perché non hanno termini di raffronto per valutare la loro epoca al di fuori di sé stessi. Solo coloro che vivono nella fede sanno realmente che cosa sta accadendo nel mondo.

Il nostro Salvatore potrebbe ben dirci ciò che disse ai sadducei e ai farisei dei suoi tempi: “Quando è sera dite: sarà bello, perché il cielo è rosso. E al mattino: domani sarà tempesta, perché il cielo è rosso e basso. Sapete dunque come interpretare l’aspetto del cielo: e non riuscite a riconoscere i segni dei tempi?”

   Noi riconosciamo i segni dei nostri tempi?

Essi indicano due inesorabili verità, la prima delle quali è che siamo giunti al termine del capitolo post-rinascimentale della Storia, che ha reso l’uomo misura di tutte le cose. I tre dogmi fondamentali del mondo moderno si stanno dissolvendo proprio davanti ai nostri occhi. In primo luogo, siamo testimoni della liquidazione dell’homo oeconomicus, o dell’assunto per cui l’uomo, che è un animale altamente evoluto, non ha altra funzione nella vita che produrre e acquisire ricchezza e quindi, come il bestiame al pascolo, di vivere i suoi anni e morire.

In secondo luogo, stiamo assistendo all’abbandono dell’idea di bontà naturale dell’uomo, che non ha bisogno di un dio che gli accordi diritti, o di un redentore che lo salvi dalla colpa, perché il progresso è automatico, grazie alla scienza, all’istruzione e all’evoluzione, che renderanno un giorno l’uomo una sorta di dio egli stesso. È senz’altro possibile che il liberalismo storico sia solo una fase di transizione, da una civiltà che una volta era cristiana ad una che sarà decisamente anticristiana.

La seconda grande verità, che i segni dei tempi preannunciano, è che siamo indubitabilmente alla fine di un’epoca non-religiosa della civiltà: con ciò ne intendo una che ha guardato alla religione come ad un’appendice della vita, un pio sovrappiù, uno strumento per costruire una morale individuale, ma di nessuna rilevanza sociale; e a Dio come ad un partner silenzioso, il cui nome veniva usato dall’azienda per darsi una patina di rispettabilità, ma che non aveva nulla da dire sul modo di condurre gli affari.

Nella nuova era in cui stiamo entrando vi è nuovamente ciò che si potrebbe chiamare una fase religiosa della storia umana. Non mi fraintendete… con “religiosa” non intendo che l’uomo si volgerà a Dio, ma piuttosto che l’indifferenza, nei confronti dell’assoluto, che ha caratterizzato l’era liberale della civiltà, sarà seguita dalla passione, per un assoluto.

   Da adesso in avanti la lotta non sarà per le colonie e i diritti delle nazioni, ma per l’anima degli uomini. I lineamenti della battaglia si stanno delineando chiaramente e le questioni principali non sono più in dubbio.

D’ora in poi gli uomini si divideranno tra due religioni, intese di nuovo come resa ad un assoluto. Il conflitto del futuro è, tra un assoluto che è il Dio-Uomo, e un assoluto che è l’uomo-dio; tra il Dio che divenne uomo e l’uomo che si rende dio; tra “fratelli in Cristo” e “compagni nell’anticristo”. Tuttavia l’anticristo, non verrà chiamato così, altrimenti non avrebbe seguaci. E non indosserà calzamaglie rosse, né vomiterà zolfo, né porterà un forcone, né agiterà una coda a punta, come Mefistofele nel Faust. In nessun passo delle Sacre Scritture infatti, troviamo una giustificazione al mito popolare del diavolo come un buffone che si veste come il primo “rosso” della Storia. Piuttosto, viene descritto come un angelo caduto, come il principe di questo mondo, la cui preoccupazione è dirci che: non c’è altro mondo! La sua logica è semplice: se non c’è paradiso, non c’è inferno; se non c’è inferno, non c’è peccato; se non c’è peccato, non c’è giudice, e se non c’è giudizio, allora il male è bene e il bene è male. Ma, al di là di tutte queste definizioni, Nostro Signore ci dice che costui sarà a tal punto simile a Lui stesso, che trarrà in inganno anche gli eletti, e certo mai nessun diavolo che abbiamo visto nei libri illustrati potrebbe ingannare gli eletti!

Come verrà in questa nuova era per conquistare seguaci alla sua religione?

Verrà travestito da Grande Umanitario: parlerà di pace, di prosperità e di abbondanza, non come mezzi per condurci a Dio, ma come fini a sé stessi. Scriverà libri sulla nuova idea di Dio, per adattarla al modo in cui la gente vive; alimenterà la fede nell’astrologia, così da rendere non la volontà, ma le stelle responsabili dei nostri peccati; spiegherà psicologicamente la colpa come sessualità repressa; farà arrossire di vergogna gli uomini, se i loro simili diranno ad essi che non sono aperti e liberali; identificherà la tolleranza con l’indifferenza, per ciò che è giusto o sbagliato; solleciterà ancora più divorzi, con la scusa che un altro partner è “vitale”; incrementerà l’amore per l’amore e ridurrà l’amore per la persona; invocherà la religione, per distruggere la religione; parlerà persino di Cristo e dirà che è stato l’uomo più grande che sia mai vissuto; la sua missione, dirà, sarà liberare gli uomini dalla schiavitù della superstizione e del fascismo, che comunque non definirà mai. Ma al centro del suo apparente amore per l’umanità e del suo raffazzonato parlare di libertà e di uguaglianza egli custodirà un unico, grande segreto, che non confiderà a nessuno: non crederà in Dio.

Siccome la sua religione sarà fratellanza, senza la paternità di Dio, ingannerà persino gli eletti.[1] Istituirà una contro-chiesa, che sarà la scimmia della Chiesa, perché lui è il diavolo, la scimmia di Dio: sarà il corpo mistico dell’anticristo, che assomiglierà purtroppo, esternamente, alla vera Chiesa, corpo mistico di Cristo.

Egli indurrà l’uomo moderno, disperatamente bisognoso di Dio, nella sua solitudine e frustrazione, a desiderare sempre più di appartenere alla propria comunità, che gli fornirà un ampliamento di scopo, senza alcun bisogno della correzione personale e senza la necessità di ammettere una colpa individuale.

Questi sono i giorni nei quali al diavolo è stata data una particolare libertà d’azione. Poiché non dobbiamo mai dimenticare che Nostro Signore disse a Giuda e ai suoi accoliti: “Questa è la vostra ora.”

Dio però ha il suo giorno, ed il male la sua ora, quando il pastore sarà colpito e le pecore disperse.

E forse la Chiesa ha già fatto i suoi preparativi, proprio per un tale infausto giorno, in quel decreto del Santo Padre, che delinea le condizioni in base alle quali un’elezione papale può adesso aver luogo anche al di fuori della città di Roma…

Gli uomini che conoscono la storia hanno visto questi giorni oscuri arrivare.

Nel lontano 1842, centocinque anni fa, il poeta tedesco Heine scrisse: “Il comunismo, benché ora se ne parli poco, e si arrabatti su miserabili pagliericci in squallide soffitte, è l’eroe oscuro destinato ad un grande, per quanto temporaneo, ruolo nella tragedia moderna… Tempi selvaggi, cupi, ruggiscono al nostro indirizzo e il profeta che intendesse scrivere una nuova apocalisse dovrebbe inventare bestie interamente nuove: bestie così terribili, che i vecchi animali di San Giovanni sarebbero al confronto colombe gentili e amorini. Gli dèi stanno velandosi il volto, per pietà dei figli degli uomini e delle loro colpe di lunga data. Il futuro odora di cuoio conciato, di sangue, di ateismo e di molte frustate. E devo consigliare ai nostri nipoti di nascere con la pelle della schiena molto spessa.” Questo nel 1842. Davvero potremmo essere stati avvisati…

Per la prima volta nella Storia, la nostra epoca ha assistito, sia alla persecuzione del Vecchio Testamento, da parte dei nazisti, che a quella del Nuovo Testamento, da parte dei comunisti: chiunque abbia qualcosa a che fare con Dio è oggi odiato, che la sua vocazione sia quella di annunciare il suo divin figlio, Gesù Cristo, come fecero gli ebrei, o quella di seguirlo, come fanno i cristiani.

Poiché i segni dei tempi indicano che sta avvenendo una lotta fra assoluti, e possiamo aspettarci che il futuro sia un tempo di prova, per due ragioni.

La prima: la necessità di fermare la disintegrazione. L’ateismo avanzerebbe sempre più, se non ci fossero catastrofi. Ciò che la morte è per un individuo, la catastrofe lo rappresenta per una civiltà malvagia: l’interruzione della vita, e per la civiltà, l’interruzione del suo ateismo. E perché mai Dio pose un angelo con una spada fiammeggiante nel paradiso terrestre, dopo la caduta, se non per impedire ai nostri progenitori di rientrarvi e nutrirsi dell’albero della vita col quale, se ne avessero mangiato, avrebbero reso immortale la loro colpa? E quindi Iddio non permetterà all’iniquità di divenire eterna! Egli tuttavia permette che la rivoluzione, la disintegrazione, il caos, giungano a rammentarci che il nostro pensare è stato errato, i nostri sogni sono stati empi. La verità morale viene rivendicata dalla rovina che ne segue, quando viene ripudiata. Il caos dei nostri tempi costituisce la più forte argomentazione, in negativo, che si possa avanzare a favore del cristianesimo. La catastrofe rivela che il male si annienta da sé, e che non possiamo voltare le spalle a Dio, come abbiamo fatto, senza danneggiare noi stessi.

La seconda ragione per la quale una crisi deve giungere, è quella d’impedire una falsa identificazione tra la Chiesa ed il mondo. Nostro Signore volle che quanti erano suoi seguaci fossero diversi nello spirito, da coloro che non lo erano. Tuttavia, questa linea di demarcazione è stata offuscata. Al posto del nero e del bianco, c’è solo confusione. La mediocrità e il compromesso caratterizzano le vite di molti cristiani. Leggono gli stessi romanzi dei pagani moderni; educano i loro figli allo stesso modo ateo; ascoltano gli stessi commentatori, che non hanno altro criterio di valutazione che giudicare l’oggi dallo ieri e il domani dall’oggi; permettono che si insinuino nella vita familiare pratiche pagane, come divorziare e risposarsi; vi sono sedicenti leader cattolici che non chiedono mai nulla, ma che sostengono anzi, candidati comunisti al Congresso; oppure scrittori cattolici che accettano presidenze in organizzazioni comuniste di punta, per insinuare idee totalitarie nei film. Non vi sono più il conflitto e l’opposizione, che dovrebbero caratterizzarci. Stiamo influenzando il mondo, meno di quanto il mondo influenzi noi! Non c’è più separazione. Noi, che siamo stati mandati fuori a istituire un presidio sanitario, abbiamo preso la malattia, e perciò abbiamo perso il potere di guarire. E, dal momento che l’oro si è mischiato ad una lega, il tutto dovrà essere ora gettato in una fornace, cosicché gli scarti possano venire eliminati dal fuoco. Il valore della prova consisterà nel separarci. La catastrofe del male deve giungere a rifiutarci, disprezzarci, odiarci, perseguitarci e poi… poi marcheremo la nostra lealtà, affermeremo la nostra fedeltà, dichiareremo da quale parte stiamo. Il nostro numero, in verità, diminuirà, ma la nostra qualità, crescerà… Non è per la Chiesa che temiamo, ma per il mondo. Non tremiamo al pensiero che Dio possa essere detronizzato, ma che la barbarie possa regnare.

Infine, tre suggerimenti pratici per i nostri tempi, quando i cristiani si renderanno conto che: un momento di crisi non è un tempo pieno di disperazione, ma di opportunità. Noi siamo nati in una crisi, in una sconfitta: la Crocifissione. E, una volta che riconosciamo di essere soggetti all’Ira divina, diventiamo possibili oggetti della divina Misericordia. La disciplina imposta da Dio genera di per sé una speranza. Il ladrone di destra giunse a Dio attraverso la crocifissione. In secondo luogo, i cattolici dovrebbero ravvivare la loro fede, appendere un crocifisso in casa, rammentarsi che hanno una croce da portare: riunite la famiglia ogni sera, per recitare il rosario; andate a Messa quotidianamente; praticate giornalmente l’ora santa, alla presenza di Nostro Signore Eucaristia ed in particolare nelle parrocchie, in cui i pastori sono consapevoli dei bisogni del mondo e perciò guidano servizi di riparazione. In ultimo: ebrei, protestanti, cattolici, americani, tutti noi, dobbiamo renderci conto che il mondo ci sta chiamando a sforzi eroici per la sua spiritualizzazione. Non è un’unità della religione che imploriamo, perché ciò è impossibile quando la si ottiene sacrificando l’unicità della Verità, bensì una unità delle persone religiose, in cui ognuno marci separatamente, alla luce della propria coscienza, ma combatta all’unisono, per il miglioramento morale del mondo.

Le forze del male sono unite; le forze del bene sono divise. Potremmo non riuscire a incontrarci nello stesso banco – volesse Dio che lo facessimo – ma possiamo incontrarci in ginocchio. Potete star sicuri che nessun compromesso sordido, né la propensione a tenere il piede in due scarpe, vi toccherà. Quelli che hanno la fede, faranno meglio a mantenersi nello stato di Grazia, e coloro che non hanno nessuna delle due, faranno meglio a scoprire che cosa intendono fare, perché nell’era che viene ci sarà un solo modo per fermare le nostra ginocchia tremanti, e cioè: inginocchiarsi e pregare!

Pregate san Michele, Michele il Principe del mattino, che vinse Lucifero fattosi dio. Quando il mondo una volta si squarciò, per via di un sogghigno ribelle in cielo, egli si levò e trascinò giù, dalle sette sfere, l’orgoglio che avrebbe voluto guardare dall’alto in basso l’Altissimo.

E pregate anche, pregate Nostra Signora, e ditele: “A te fu dato il potere di schiacciare la testa del serpente, che mentì agli uomini dicendo loro che sarebbero stati simili a dèi. E possa tu, che trovasti Cristo quando fu perso per tre giorni, trovarlo di nuovo, perché il nostro mondo l’ha perso. Dona, all’incontinenza senile della nostra verbosità, la Parola. E, come formasti la Parola nel tuo seno, formala nei nostri cuori. Celeste Signora dei cieli, in questi giorni oscuri, accendi le nostre lampade: restituiscici la Luce del Mondo, così che una luce possa risplendere, persino in questi giorni di oscurità[2]

Concludiamo infine, con una riflessione teologica di un grande teologo argentino (sebbene al grande pubblico egli sia alquanto sconosciuto), Julio Meinvielle, presente nell’ultima opera che lui scrisse: “De la Cabala al Progresismo[3], in cui sembra fare un’incredibile profezia, e proprio sulla Chiesa contemporanea:

«… Non vi è alcuna difficoltà ad ammettere che la Chiesa della pubblicità [o anche Chiesa della propaganda… ed in ogni caso: l’attuale Chiesa contemporanea] possa essere conquistata dal nemico e convertirsi [da Chiesa Cattolica] in Chiesa gnostica.

Possono [così] esserci due chiese: la prima, quella della “pubblicità”, Chiesa magnificata dalla propaganda, con vescovi, sacerdoti e teologi “pubblicizzati”, avente un Pontefice di attitudini ambigue [attenzione qui, perché siamo soltanto nel 1970!]; la seconda, la Chiesa del silenzio, con un [altro] Papa (!) fedele a Gesù Cristo nel suo insegnamento, e con alcuni sacerdoti, vescovi e fedeli che gli siano devoti, sparsi come pusillus grex [il Piccolo Gregge!] su tutta la terra. Questa seconda, sarebbe la Chiesa delle promesse, non la prima, che può defezionare [da tali promesse].

   Un unico “Papa” presiederebbe entrambe le Chiese, che apparentemente ed esteriormente non sembrerebbero che [essere] una sola. Questo “Papa”, con i suoi atteggiamenti ambigui, favorirebbe [così] il mantenimento dell’equivoco. Perché da un lato, professando una dottrina impeccabile [ed infatti, ogni tanto, Bergoglio “fa anche il Papa”], sarebbe a capo della Chiesa delle promesse. D’altro [canto], producendo fatti equivoci e persino riprovevoli [il suo agire “pastorale”], sembrerebbe incoraggiare la sovversione ed il mantenimento della Chiesa gnostica [in quella] della “pubblicità”.

L’Ecclesiologia non ha studiato sufficientemente la possibilità di una ipotesi come quella che qui proponiamo. Ma a ben rifletterci, la promessa di assistenza alla [vera] Chiesa, si sostanzia in un’assistenza che impedisce all’errore d’introdursi nella Cattedra Romana e nella Chiesa stessa; inoltre, che la Chiesa [stessa] non scompaia né venga distrutta dai suoi nemici.»

E, come disse ancora il nostro vescovo americano: “… Sarà una specie di ‘corpo mistico’ dell’Anticristo, purtroppo simile al Corpo mistico, ingannando molti![4]

E troviamo lo stesso monito anche in nostro Signore: «Guardate che nessuno vi inganni… Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti Quando vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo (chi legge comprenda)…Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti »[5]

 

Sergio Russo e Rosanna Boccacci

(tratto dal libro “Cuori chiusi, menti chiuse, chiese chiuse… Cieli aperti!”, pubblicato sulla piattaforma di Amazon)

§§§




Ecco il collegamento per il libro.


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

 L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

ANDATE ALLA HOME PAGE

SOTTO LA BIOGRAFIA

OPPURE CLICKATE QUI




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto.

Se invece volete aiutare sacerdoti “scomodi” in difficoltà, qui trovate il sito della Società di San Martino di Tours e di San Pio di Pietrelcina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] Il “Pontefice ambiguo” (ma lo capirete nel prosieguo di questo capitolo il perché di tale termine) all’inizio disse che: “Nessuna fraternità è possibile senza Dio padre.” (La Nuova Bussola Quotidiana, 13.12.2013), ma in seguito poi ha smentito anche questa verità, vedi: “Fratelli tutti? Non è un’enciclica, è uno spot pubblicitario!” (Stilum Curiae, 4.10.2020).

[2] Trascrizione della puntata del 26 gennaio 1947 della trasmissione radiofonica “Light Your Lamps” (originale qui: http://thewildvoice.org/antichrist-fulton-sheen/). Traduzione a cura di Stefano Dal Lago [neretto nostro], tratto da: https://www.confederazionetriarii.it/unaltra-chiesa-di-fulton-jhon-sheen/).

[3] J. Meinvielle, Dalla Cabala al Progressismo, Effedieffe, Viterbo 2018 (pp. 474-476); ma vedi anche: “Un pontefice ambiguo… La ‘profezia’ di padre Julio Meinvielle nel 1970” di Maurizio Blondet, 4.10.2016, sul suo blog: Blondet & Friends.

[4] Fulton J. Sheen.

[5] Gesù ai suoi discepoli (Mt cap. 24).

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

18 commenti

  • Salocin de Juan ha detto:

    Disculpen que escriba en castellano, pero es para expresarme mejor.

    En cuanto a los últimos párrafos sobre lo que pareciera que la eclesiología no haya estudiado, pienso que mucho puede aportarnos el pensamiento de Tiiconio (fines del isglo IV), cuya eclesiología Ratzinger/Bendedicto XVI parece compartir.

    Giorgio Agamben en su opúsculo “El Misterio del Mal. La renuncia de Benedicto y el Fin de los Tiempos”, da muy interesantees pistas sobre la concepción eclesiológica de Benedicto XVI. Relata que el joven Ratzinger en 1956 escribe un artículo en la Revue des Etudes Augustiennes et Patristiques bajo el título de “Observaciones acerca de concepto de Iglesia en el Liber regularum de Ticonio”. En su Liber regularum Ticonio explica las 7 reglas para la interpretación de la Sagrada Escritura. Ratzinger se enfoca en la segunda regla, titulada “De Domini corpore tripartito” y en su relación con la séptima regla “De diabolo et eius corpore”. Ticonio sostiene que el cuerpo de la Iglesia tiene 2 partes, una izquierda, una derecha, una pecadora, la otra llena de gracia. “Fusca sum et decora” (Cantares 1,4): “Soy negra/oscurecida y hermosa”. En Ticonio no existe la antítesis Jerusalem – Babilonia, como se encuentra en Agustin, sino que para Ticonio Jerusalem es al mismo tiempo Babilonia! Ambas constituyen la misma ciudad. No hay 2 ciudades como en Agustín, sino una sola, con 2 partes. En la iglesia oscura/negra/oscurecida (fusca) se aglutinan los malvados, que constituyen el cuerpo de Satanás; en la Iglesia Hermosa (decora) los seguidores de Cristo. Ambas partes de la Iglesia están inseparablemente mezcladas (permixta) hasta que sean separadas al final de los tiempos. “Esto está sucediendo desde la Pasión de Nuestro Señor y continuará hasta que la Iglesia, que está resistiendo, se movida de lado por parte del misterio del mal (nysterium facinoris) de modo que, cuando el tiempo llegue, aparezca el Sin Dios, tal cual dice el Apóstol”. Ticonio se está refiriendo a la gran “discessio”, la separación de los fieles y de los malvados, la famosa parte dela segunda carta de Pablo a los Tesalonicenses (2 Tes 2, 1-10), donde se menciona al katechon .El mysterion tes anomias, que la Vulgata traduce como myterium iniquitatis, es lo mismo que Ticonio en su traducción llama mysterium facinoris. Este misterio ya ha estado actuando y está activo, solamente necesita que el katechon sea removido, para que el Sin Dios, el Anticristo, se revele y aparezca. Durante la historia de la Iglesia, teólogos y pensadores han tenido diversas interpretaciones sobre el katechon. Muchos han interpretado que el katechon era un poder político (el Imperio Romano o sus sucesores, como el Imperio Romano Germano, y luego su heredero, la corona de Habsburgo hasta la abdicación del Carlos de Austria).
    Sin embargo, Ticonio sostiene que el katechon y el misterio del mal están en la Iglesia. De esta manera, una vez que se remueve el katechon aparece el Anticristo.

    Lo que resulta sumamente interesante es constatar que, ya como Papa, Benedicto no se olvida de Ticonio, pareciendo compartir su concepción eclesiológica (y escatológica). En su audiencia general dada el 22 de abril del 2009, Benedicto, hablando del Misterio de la Iglesia, cita a Ticonio, explicando que el Misterio de la Iglesia se encuentra reflejado en el libro del Apocalipsis. “La Iglesia es un cuerpo dividido, una parte pertenece a Cristo, la otra parte a Satanás”.

    Yo no puedo más que pensar que las palabras del teólogo y papa Benedicto XVI, y su renuncia han de tener un gran significado escatológico. ¿Puede ser que la renuncia de Benedicto haya significado la remoción del katechon a fin de permitir el actuar del Falso Profeta y su iglesia “fusca”, provocar la aparición del Anticristo, y la venida de Cristo con la consiguiente separación definitiva de la Iglesia “decora” de la iglesia “fusca”?

    Por otra parte ,¿no sería un “Papa Negro” el líder más natural, más propio para una “ecclessia fusca” ?

    También me parece que el arzobispo Vigano con su descripción de la situación actual (estamos en el cono de sombra provocada por el eclipse, y la “anti-church” ha copado la jerarquía) no está muy lejos de la eclesiología de Ticonio.

    • Sergio Russo ha detto:

      Querido Salocin, però anche io parlerò in italiano: la figura di Ticonio mi affascina e mi ero messo seriamente a studiarla, soprattutto in relazione a Benedetto XVI…
      Alle due domande che pone alla fine dell’articolo io le rispondo: Sì, è proprio come lei dice!
      Comunque, avremmo piacere a metterci in contatto con lei personalmente, e la mia mail è info@pergamene.net

  • Enrico Nippo ha detto:

    Riepilogando:

    a) con la ragione si può dimostrare l’esistenza di Dio;
    b) con la ragione non si può conoscere Dio;
    c) altro è dimostrare e altro è conoscere;
    d) la dimostrazione resta separata dal suo oggetto che è Dio;
    e) la conoscenza (gnosi) unisce conoscente e sconosciuto;
    f) la ragione può condurre alla fede;
    g) la fede può darsi anche senza la ragione;
    h) la fede è un dono;
    i) la fede è un modo indiretto e dunque imperfetto di unione con Dio;

    Chi se la sente, contribuisca.

    • stefano raimondo ha detto:

      A me prima di tutto dovrebbero spiegare come hanno fatto a passare da elohim a Dio (come sappiamo elohim è la parola originale che si trova nella Bibbia, e che viene tradotta con Dio; ricordiamo che il concetto di Dio non esisteva neanche quando fu “elaborata” la Bibbia). E dovrebbero spiegarmelo prima di tutto gli ebrei, che sono i veri destinatari della Bibbia, e poi, ma molto poi, me lo dovrebbero spiegare pure i cristiani, che si sono accodati agli ebrei nel ritenere l’elohim Jahvè un (il) Dio. Altrimenti si parla di una mera costruzione teologica, si resta in un campo dove veramente si può dire tutto e il suo contrario. Sarò una testa dura, ma preliminarmente io mi attengo alla lettera, dato che ognuno dice la sua credo sia doveroso capire prima il testo nudo e crudo, e il fatto che non vi sia accordo tra gli studiosi non fa che aumentare la mia circospezione.

      La mia non è una domanda retorica o maliziosa: è proprio per capire. Faremmo un ingiusto salto logico se parlassimo dell’esistenza di Dio quando non è chiara nemmeno l’origine letterale del concetto di Dio: perché e come si è arrivati a concepire un essere perfettissimo, onnipotente, onnisciente, ecc. partendo dalla parola elohim? Una parola di cui nessuno conosce il significato.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Se ti può servire.

        E’ una citazione che mi appuntai molto tempo addietro da un testo di cui, però, non annotai il titolo.

        El Eljon: “El (l’) Altissimo”, reso dai LXX con Hypsistos. è nome-titolo divino veterotestamentario (Nm 24,16; Dt 32,8; Is 14,14; Sal 9,3, ecc.) ed è pure attestato come Dio supremo del Pantheon cananeo (con qualche riserva tuttavia da parte di alcuni esegeti), padre degli dei e degli uomini. Nel VT, oltre ad El Eljon, ricorre pure ELOHIM Eljon e IHWH Eljon.

        Come titolo divino Eljon è espressivo dell’archetipo della verticalità e dell’elevazione associato all’aspetto di fondazione e di potenza.

        • stefano raimondo ha detto:

          Grazie Enrico. I dati vanno ad aggiungersi a quelli già in mio possesso.

  • stefano raimondo ha detto:

    Comunque tutto sta nel capire dove allignano questi “falsi profeti” a cui alludono le Scritture: se questi fossero all’interno della Chiesa Cattolica stessa, non soltanto la gravità sarebbe inaudita ma inizierei a dubitare proprio in generale: come può Dio permettere questo? Si può accettare un nemico esterno fortissimo, contro il quale ti sembra di soccombere, ma com’è possibile che il nemico sia interno e sia al vertice della Chiesa a cui per secoli ti sei affidato? La maggioranza dei fedeli cattolici fa pur sempre riferimento al Papa, chiunque esso sia. Certo, poi si può affermare – argomentando anche a dovere – che la vera Chiesa non sia quella di Bergoglio, o cose simili, ma come può accadere che un Dio permetta la confusione?
    È come se dal quantitativo esorbitassimo nel qualitativo: un conto è affrontare una prova durissima, ma dove sai bene cosa devi e cosa non devi fare, altro conto è non saper proprio cosa devi fare! Un Dio perfettissimo non può consentire questo, un Dio che si vuole perfettissimo ha il dovere della chiarezza.

    Intendo dire che per il fedele si ridurrebbe tutto a una scommessa: fidarsi e seguire il gregge oppure seguire la propria coscienza rendendosi praticamente autonomi (perché di questo si tratta: o resti intimamente isolato, o ti affidi alla FSSPX o ad altre rispettabili entità che però sono fortemente minoritarie). In ogni caso c’è qualcosa che non torna.

    • Facta ha detto:

      Il nemico è sempre stato all’interno: vedi Giuda

      • stefano raimondo ha detto:

        Non lo escludo a priori, ma se veramente il nemico è all’interno, Dio dovrebbe dare ad ogni singolo fedele la capacità di discernere, e comunque la prova sarebbe prevalentemente intellettuale più che materiale.

  • Sergio Russo ha detto:

    Carissimo Enrico, intanto il predicatore Fulton Sheen mette “americani” perchè lui parlava negli Stati Uniti…
    Qui, il Beato Fulton Sheen vuole porre l’accento sul fatto che, tutte le persone che, indipendentemente dal loro credo religioso o meno, ma che in tutta coscienza seguono il Bene, si potranno ritrovare appunto su questo terreno comune di coerenza ed onestà intellettuale…
    Certo che è possibile una “spiritualizzazione del mondo” se le persone, a qualsiasi latitudine o longitudine, smettessero di servire i tre nemici, detto ora con le tre “s”: sesso, soldi, successo, certamente anche la società umana farebbe dei notevoli progressi, in senso spirituale…
    La “coscienza” è definita, dalla Dottrina Cristiana, il luogo dove Dio parla all’anima, e quindi se le persone seguissero questa luce divina che sentono dentro di sè, invece di seguire le suggestioni delle tenebre che deturpano l’anima, è ovvio che questo sarebbe un mondo diverso!

    • Enrico Nippo ha detto:

      Grazie della riposta, Sergio.

      Ma la questione della voce della coscienza che è la voce di Dio da ascoltare onde comportarsi rettamente, resta un argomento facile a dirsi ma …

  • Ippolito ha detto:

    Non vedo segni differenti, sicuri, dal passato. Non la butterei sull apocalittica. L apocalittica e’ una delle sconfitte della ragione. San Paolo era profeta più di Russo, scriveva prima e la sua prima ai ts e’ il più antico scritto cristiano (come 2 pt e’ l ultimo e forse apocrifo). San Paolo asserisce su una PAROLA DEL SIGNORE di essere vivo alla parusia. (1 ts). In più occasioni cita l anticristo e di essere negli ultimi tempi. Beh
    son passati 2020 anni….
    I due papi ….e quando c e n erano 3?
    Ratzinger, il Ratzinger che va oltre la preghiera ante concilio sui perfidi ebrei…dice che gli ebrei non devono convertirsi, sarebbe il vero papa?

    E poi sta faccenda dei castighi, le apparizioni. Ho già detto più volte di aver parlato con don Gobbi che a differenza pure di Mediugorje aveva l imprimatur.

    Comunque speriamo che Bergoglio sia l anticristo così siamo vicini al ritorno di Cristo.

    In quanto al non credere in Dio, che per me e’ la dirimente, la fede e’ un dono. Immagino molti santi abbiano avuto notti oscure, come altri furono indemoniati.

    La ragione non arriva alla fede. Quando Zichichi cita le forze create da Colui che ha fatto il mondo si basa sulla logica umana. Meno che un essere INCREATO come Dio e’ fuori dalla logica umana. Per cui il suo discorso cade.

    • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

      Occhio alle negazioni troppo nette; che l’ uomo possa conoscere l’ esistenza di Dio, creatore dell’ universo, è insegnamento vincolante del Concilio Vaticano Primo ( NON abrogato, perché non abrogabile, dal CVII). Certamente i due dogmi principali della Rivelazione, S.S. Trinità, Incarnazione-Passione-Morte-Resurrezione di NSGC, ci sono dati per Fede, necessariamente; ma l’ esistenza di Dio è verità di ragione.

    • Maria Cristina ha detto:

      Ippolito lei e’ un discepolo del defunto Hans Küng? Perche’ proprio Hans Kung cerco’ di dimostrare come la ragione non possa provare l’ esistenza di Dio. Nel suo libro “ Dio esiste?” un best seller degli anni 80 , smonta categoricamente tutte le prove dell’ esistenza di Dio. Invece di San Tommaso d’Aquino il Kung seguiva Kant e Hegel. L’ esistenza di Dio era considerata ragionevole da tutti i filosofi prima di Kant.
      Il Kung ce l’ aveva in particolare con Concilio Vaticano I e cerco’ sempre di smontare sia il dogma che Dio sia conoscibile dall’ uomo sia quello dell’ infallibilita’ del Papa.
      Ma per un cattolico il Concilio Vaticano I non e’ stato ne’ abrogato ne’ sconfessato

  • Ippolito ha detto:

    Non vedo segni differenti, sicuri, dal passato. Non la butterei sull apocalittica. L apocalittica e’ una delle sconfitte della ragione. San Paolo era profeta più di Russo, scriveva prima e la sua prima ai ts e’ il più antico scritto cristiano (come 2 pt e’ l ultimo e forse apocrifo). San Paolo asserisce su una PAROLA DEL SIGNORE di essere vivo alla parusia. (1 ts). In più occasioni cita l anticristo e di essere negli ultimi tempi. Beh
    son passati 2020 anni….
    I due papi e quando c e n erano 3?
    Ratzinger, il Ratzinger che va oltre la preghiera ante conciliare suo perfidi ebrei…dice che gli ebrei non devono convertirsi, sarebbe il vero papa?

    E poi sta faccenda dei castighi, le apparizioni. Ho già detto più volte di aver parlato con don Gobbi che a differenza pure di Mediugorje aveva l imprimatur.

    Comunque speriamo che Bergoglio sia l anticristo così siamo vicini al ritorno di Cristo.

    In quanto al non credere in Dio, che per me e’ la dirimente, la fede e’ un dono. Immagino molti santi abbiano avuto notti oscure, come altri furono indemoniati.

    La ragione non arriva alla fede. Quando Zichichi cita le forze create da Colui che ha fatto il mondo si basa sulla logica umana. Meno che un essere ingrato come Dio e’ fuori dalla logica umana. Per cui il suo discorso cade.

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Ebrei, protestanti, cattolici, americani, tutti noi, dobbiamo renderci conto che il mondo ci sta chiamando a sforzi eroici per la sua spiritualizzazione. Non è un’unità della religione che imploriamo […] bensì una unità delle persone religiose, in cui ognuno marci separatamente, alla luce della propria coscienza, ma combatta all’unisono, per il miglioramento morale del mondo”.

    Un passaggio ecumenico non propriamente chiaro.

    In primo luogo, perché fra tutti i popoli sono evidenziati solo gli “americani”?

    In secondo luogo, sembrerebbe che la “separazione” dovuta alla “luce della propria coscienza” debba dare adito ad un “unisono”. Ma, come avverrebbe che ciò che separa … unisce?

    Ci sarebbe un ideale trascendente religioni ed etnie che permetterebbe “il miglioramento morale del mondo” e addirittura la sua “spiritualizzazione”?

    E infine: che cosa s’intende per “luce della propria coscienza”?

    • Ippolito ha detto:

      Infatti sembra di sentire Bergoglio.

      Cimunque penso che esiste una differenza tra Cristo e Anticristo macnon può far oscurare la Verita’ che e’ l amore.
      Chi fa’ il bene non e’ anticristo. O almeno il suo gesto non lo e’. Come il buon samaritano. E quindi evitare inutili guerre e distruzioni del mondo e’ cristiano.

    • Sergio Russo ha detto:

      Le ho risposto più sopra…