Stilum Curiae ha Ricevuto una Testimonianza Bellissima. Pasqua Reale.

2 Aprile 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi amici e nemici di Stilum Curiae, abbiamo ricevuto questo messaggio, che affidiamo alla vostra attenzione, senza nessun commento. Ringraziamo Fabio per questa sua testimonianza, di cuore. Buona lettura. 

§§§

Gentilissimo Dott. Tosatti,

mi chiamo Fabio R., sono un ragazzo Italiano di 42 anni. Sono cresciuto in una delle cosiddette “regioni rosse”, tra due “fuochi”: da una parte una maestra elementare pia, di profonda fede Cattolica, che mi ha trasmesso l’importanza di temere il Signore nelle azioni quotidiane, di pregare, di leggere il Vangelo e le Scritture tutte, introdotto il concetto di peccato fin dalla tenera età e insegnato a riconoscere sia la presenza viva e reale di Dio nelle cose che ci circondano, che l’azione malvagia e disgregatrice di Satana, senza negazioni ipocrite e narrazioni addolcite; dall’altra una madre ribelle, agnostica, “rossa” fino al midollo, cresciuta in contrapposizione alla sua famiglia di buona tradizione (papà, mio nonno mai conosciuto, ex partigiano nelle file del Partito Repubblicano, mamma, mia nonna che invece mi ha in pratica cresciuto, Cattolica di fede salda, entrambi credenti in ogni caso), femminista e rabbiosa, completamente genuflessa ai diktat sessantottini prima e pseudo-progressisti poi.

Radicale al punto che sono cresciuto senza riuscire a leggere una pagina di romanzo senza dovermi chiedere con paura viva se per caso non nascondesse qualche subdolo messaggio reazionario, qualche assunto troppo “di destra”, privandomi del piacere di leggere qualsiasi cosa e lo stesso è avvenuto con la musica e tutte le arti.

Ho sempre creduto fortemente in Dio, come molti ragazzi ho attraversato la fase in cui mi sono allontanato dal praticare e dai Sacramenti, per poi tornarvi definitivamente da alcuni anni. Da un paio avverto forte la chiamata a consacrare la mia vita.

Svolgendo la professione di operaio tessile per nove ore giornaliere, sei giorni su sette e vivendo con una madre ormai prossima alla terza età e bisognosa, anche se grazie a Dio non di assistenza continua, comunque sia di una presenza piuttosto costante al suo fianco, dopo essermi debitamente informato e dopo aver chiesto incessantemente al Signore di guidare il mio cuore in questo cammino e in una eventuale scelta, mi sentivo orientato verso il Diaconato Transeunte e in diversi momenti mi sono sentito sul punto di comunicare ai sacerdoti della mia Parrocchia l’intenzione di intraprendere il percorso.

E qui veniamo al punto.

Scelgo almeno per ora di non renderle nota la città in cui vivo, preferisco non sottolineare tanto la realtà geografica quanto l’ambito in cui quello che le racconto avviene, la Santa Chiesa Cattolica millenaria.

Il punto di cui le parlavo è che mi sono reso conto che la Chiesa odierna respinge chi cerca il Signore.

Lo avverto da tante piccole reazioni, da vari atteggiamenti, da molteplici proposizioni.

Mi sottopongo al Sacramento della Confessione e non di rado gli stessi Sacerdoti rimangono stupiti dall’utilizzo di alcune parole. Mi creda, non sono certo un Savonarola, è sufficiente usare espressioni come “mi sono sentito lontano dal Signore”, “ho sentito su di me l’ombra del peccato”, “sento di non aver lodato a sufficienza il Signore”, per vederli accennare un sorriso tra l’esterrefatto e il compassionevole.

Si vede bene che alcune espressioni suonano arcaiche, anacronistiche alle loro orecchie. Nelle attività che si svolgono in Parrocchia (che proprio per questo frequento “il giusto”) sembra di lavorare a pagamento in un albergo, si viene redarguiti e sgridati se “non si fa”, le ossessioni sono la raccolta differenziata, l’ecologia, il Coronavirus.

Le maniere non sono mai dolci e compassionevoli, si corre, si parla continuamente dei vari budget che servono per completare le varie operazioni necessarie – cose di cui tenere conto, per carità – ma non certo il nucleo della vita Cristiana, almeno a mio modestissimo parere.

Il resto si è letto e riletto sul suo blog (benemerito) e sui pochi altri che si occupano obiettivamente e senza censure e piaggerie varie di questi argomenti, e sono cose ormai tristemente comuni a tutte le realtà Cattoliche, con le dovute (rare) eccezioni.

Per questo ogni giorno che passa sono sempre più dell’idea che “farò da solo”, da laico. Chiederò al Signore Gesù e alla Vergine Maria la forza di continuare nel mio cammino con le mie forze, nonostante ci siano momenti in cui veramente sento forte la spinta a santificare la mia vita mediante una Consacrazione.

Poi però decido che no, “non ora, non qui”, non in questo clima che sbertuccia chi adora il Signore, chi chiede del tempo più lento per lodarlo, per pregare, per cercarlo e chiedergli di starci a fianco perché sia fatta la Sua e non la nostra volontà. Confidando nell’aiuto di Gesù, farò da me.

Si senta libero di pubblicare la mia testimonianza se vuole e mi perdoni se non mi qualifico con le mie reali generalità, preferisco così, non è importante chi io sia, sono certo che sono tanti i Cattolici che vivono la mia stessa situazione e spero di parlare anche a nome loro.

Rinnovandole i complimenti per il suo lavoro di informazione, che seguo con passione, le auguro una felice Settimana Santa nella quale entriamo, una meravigliosa Santa Pasqua di Risurrezione e tante cose serene nel Signore.

Distinti saluti,

Fabio R.

§§§




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25 commenti

  • Carmela Mastrangelo ha detto:

    Fabio, se può interessarti cerca l’Istituto Id di Cristo Redentore, Italia. Fa tante attività online ed ha tante sedi in tutta Italia e presso di loro potrai trovare ottimi direttori spirituali. Segui le tue ispirazioni e continua a pregare e a conversare con il Signore e troverai la strada.
    Pregherò per te.. Un abbraccio

  • Monica ha detto:

    Se il numero dei Santi Sacerdoti Cattolici (SSC..bell’acronimo!) , si è assottigliato, quello dei bravi confessori tende all’insieme vuoto.
    Nella mia piccola esperienza, anche fra i SSC, ho trovato rarissimi bravi confessori.
    Questo è veramente un problema. Tuttavia, onestamente, mi viene da chiedermi: accetterei quello che mi potrebbe dire un bravo confessore di, mettiamo, 100 anni fa? Perché poi quello che ti dice, lo devo fare ….. non è che poi, alla fine dei conti, mi sta bene un moderno confessore all’acqua di rose? Non è che chi ha inculcato ai nostri Sacerdoti l’idea che un Confessore troppo “rigido” fa scappare i già ultra rari Cristiani che oggi si confessano regolarmente, non avesse tutti i torti almeno dal punto di vista del “marketing”?

  • Stefano ha detto:

    Sono molto stupito che ancora adesso lettori di un blog come questo ritengano che chi dice la Messa in rito antico sia ipso facto fuori dalla Chiesa Cattolica oppure non distinguano la fraternità San Pietro della fraternità San Pio Decimo ( lefebvriana).

  • Marco ha detto:

    Grazie Fabio della tua condivisione che rispecchia in pieno quello che muove sopratutto in questi tempi tormentati e insidiosi le dinamiche parrocchiali. Una sera a una delle tante riunioni che si potevano fare in presenza il tema era come rivitalizzare la vita parrocchiale in un mondo sempre più scristianizzato. Interpellato su questo al mio turno ho raccontato come verso la fine degli anni ‘90 col mio primo eMac usato, in rete giravano notizie di un dottore che si buttava nelle guerre, qualsiasi esse fossero per salvare vittime e carnefici, non facendo distinzioni politiche e tantomeno moralistiche. Cavoli, mi sono detto! Finalmente una figura attuale di valore evangelico a cui guardare a cui in qualche modo ispirarsi nel servizio in seno alla chiesa. Ben presto infatti fu osannato e lo è tuttora negli ambienti cattolici al cui stile anche le parrocchie guardavano con interesse. Ero sicuro che fosse credente, ma con sorpresa scoprii che non lo era, anzi! La sua azione rimane immensamente meritoria ma che che riscuotesse il credito da profeta nelle parrocchie voleva dire che la figura di Gesù non era più necessaria a fare “opere di bene”, voleva dire che il primato, anche per i sedicenti cristiani sono le cose. Cose da fare, da programmare, da significare per rendere testimonianza, non a Lui, ma per celebrare spesso quanto siamo buoni, bravi e virtuosi agli altri. Il primato di Dio, dell’Adorazione Divina non esiste quasi più e chi la propone viene deriso e ostacolato in ossequio alla temperie culturale in atto.Non angustiarti e segui la tua vocazione; che sarà quella di staccarti dalle “cose” per un incontro più proficuo, uno “sparire” agli occhi del mondo, per essere vicino a tutti. Noi da sempre pensiamo che le guerre o le carestie, i poveri e il governo delle nazioni si possano salvare con le nostre buone opere ed è vero. Ma l’opera essenziale è lasciarsi amare da Lui, non ci chiede altro, per cambiare il mondo e per alcuni, molte volte il distaccarsi da questa ricerca nelle virtù e nelle opere “visibili”e il rifugiarsi nel “monachesimo personale”,se sincero, alla fine diventa l’atto di carità più grande per il mondo, la comunità ed I fratelli.

  • stefano raimondo ha detto:

    Grazie Fabio per la testimonianza, dirò una preghiera per te.

  • Giovanni ha detto:

    Non credo sia importante il come, ma piuttosto il semplice fatto che tu ti santifichi

  • Chiamatemi pure Torquemada. Me ne farò una ragione ha detto:

    Caro Fabio, se ti facesse piacere voglio raccontarti quello che è capitato a me.
    Una domenica decido di andare a confessarmi a Santa Maria degli Angeli. Sì, proprio in una Chiesa (Basilica) retta da ERETICI, millantatori discepoli di SAN FRANCESCO.
    Un frate (che ancora mando a quel paese con vigore) con rabbia e disprezzo mi ha detto di smettere di pregare: “Non sa che Gesù ha detto di non moltiplicare le parole…”
    Questa è la Chiesa di oggi, quella del pretaccio che si rifiuta di benedire le palme, quella di troppi preti che pensano che la RELIGIONE SONO IO e che non perdono occasione per sentirsi più saggi e intelligenti di 2000 anni di storia, tradizione e figure straordinarie della santità cristiana.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Caro Torquemada,

      forse quel frate, che Lei manda a quel paese “con vigore” e certamente con amore (“Amate i vostri nemici”) si è espresso male nel richiamarla a:

      “Non chiunque mi dice: “Signore , Signore ”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.

      Buona Pasqua.

      • Chiamatemi pure Torquemada. Me ne farò una ragione ha detto:

        Caro amico,
        la mia confessione non si è svolta sul binario da lei indicato.
        E se fossimo perfetti non avremmo bisogno del confessore.
        Il frate appariva visibilmente irritato dalle parole che avevo appena detto.
        Sui dettagli della mia confessione non mi dilungo, così come non sono uno che si dilunga troppo, stancando, il confessore.
        E sono certo che un confessore non possa dire certe parole

  • Grazia Maria ha detto:

    Caro Fabio, è possibile che abitiamo nella stessa regione rossa anzi rossissima. Per cercare di fare una buona confessione generale mi sono rivolta ai sacerdoti della fraternità San Pio X al priorato di Rimini facendo circa 500 km (tra andata e ritorno) nella stessa giornata. Ma ne è valsa la pena. La chiamata a cui rispondere è importante e va fatto discernimento con un vero sacerdote. Ma il Sacramento è estremamente importante.
    Ormai i sorrisi si sprecano in molti confessionali e non viene neanche più data la penitenza.
    Buona Pasqua

  • Luisa ha detto:

    Caro Fabio, non preoccuparti, devi soltanto “occuparti” di ascoltare quello che il cuore ti suggerisce e lo farà presto. Ti metterò nel mio gruppo di preghiera che da 36 anni si riunisce ogni sabato a pregare la Vergine, soprattutto per le vocazioni. Nel nostro gruppo siamo soliti concludere la preghiera con l’invocazione “… e dona santi sacerdoti e ferventi religiosi alla Tua Chiesa.” Che la Vergine Maria ti faccia trovare prima di tutto un Santo Confessore e poi ti illumini per capire quale è la Volontà di Dio. Un abbraccio materno e un Augurio di una Pasqua serena.

  • Gianni ha detto:

    Caro Amico, devi sapere che non sei solo. Davanti a te c’è sempre Nostro Signore Gesù e in cammino con te c’è uno stuolo di uomini e donne che non mollano di un millimetro e si battono nel quotidiano e nel silenzio per servire Gesù e Maria Santissima.

  • Iginio ha detto:

    Beh, a parte il “ragazzo di 42 anni” che fa piangere (ma non è colpa sua, è il modo di dire odierno, per cui sono tutti ragazzi), quello che descrive della parrocchia non è poi diverso da tante altre parrocchie, persino a Roma. Ma era così già negli anni Settanta-Ottanta: nella mia parrocchia il parroco (attenzione: era anziano, quindi formatosi ben prima del Concilio) diceva che non gli serviva un ragazzo studioso bensì uno che andasse per strada a stare con gli altri coetanei, e che le funzioni religiose era inutile farle elaborate e tradizionali, tanto alla gente queste cose non interessano e le interessano invece cose pratiche.
    Ne consegue un isolamento delle anime sane.
    La superficialità e il conformismo sono sempre stati diffusi nel mondo clericale, anche prima del Concilio. Semplicemente, poi hanno cambiato colore e si sono, diciamo così, più secolarizzate.
    Posso dire a Fabio di pregare il Signore perché gli stia accanto e lo guidi.
    Poi, magari può provare a frequentare i carismatici, che praticano abitualmente la lode. Oppure vedere se diventare oblato di qualche monastero o terziario francescano. Ma dico senza avere la pretesa di indirizzarlo, non potrei, dato che oltretutto non lo conosco. Solo il Signore sa che cosa sia il meglio per lui.
    Buona Pasqua!

  • renato brandolese ha detto:

    Caro ” ragazzo ” la vita di ognuno di noi è nelle nostre mani anche le varie storiche stratificazioni culturali che ci portiamo appresso non sempre facilitano certe scelte di razionalià . Il linguaggio che tu usi con alcuni sacerdoti viene da costoro cassato in ragione della pochezza interiore di costoro e non perchè sia lingua di antico pensiero di fede. Lasciali perdere e. La tua pace sarà nella tua volontà. Deciderai . Un abbaraccio !!

  • Enrico Nippo ha detto:

    Oggi è Venerdì Santo.

    A MATTUTINO: o Sapienza del Padre, Iddio fatto uomo, è stato catturato alle prime luci dell’alba …

    ALL’ORA PRIMA: durante la prima ora conducono il Signore davanti a Pilato …

    ALL’ORA TERZA: all’ora terza gridano “Crocifiggilo!” …

    ALL’ORA SESTA: alla sesta ora Gesù viene inchiodato alla Croce …

    ALL’ORA NONA: all’ora nona Gesù spirò: gridando “Eli, Eli!” affido il Suo spirito al Padre …

    AI VESPRI: all’ora del vespro il Signore viene deposto dalla Croce …

    A COMPIETA: all’ora di compieta viene affidato alla sepoltura il nobile Corpo di Cristo.

    PREGHIERA: queste ore canoniche in Tuo onore, o Cristo, devotamente io intendo recitare con pia riflessione, affinché Tu, che hai sofferto per me con vivo fuoco d’amore, sia per me conforto nel cimento della morte.

    Estratto dal PICCOLO UFFICIO DELLA CROCE, che per la sua brevità e incisività pone con immediatezza l’orante di fronte al mistero della passione e morte di N.S.G.C.
    Proprio per questo fu carissimo al Cavaliere medioevale il quale, combattendo per la Croce, era ogni giorno prossimo alla morte e al Giudizio.
    Tutt’oggi è d’obbligo al Cavaliere Teutonico recitarlo quotidianamente per sé e per l’Ordine.

  • Chedisastro ha detto:

    Caro “ragazzo” di 42 anni, con tutto il rispetto per i suoi nobili e intimi sentimenti, con tutto il riconoscimento delle sue ragioni sullo stato attuale della Chiesa, diventi un uomo come alla sua età già è e se non trova corrispondenza umana alle sue aspirazioni, si consacri a Dio con tutta la forza del suo essere e agisca di conseguenza nei mille modi che un vero cristiano sa individuare. Sicuramente il Signore le sarà vicino (come tuttora lo è) e la sosterrà nell’arduo cammino della vita che è tutta in salita per ognuno di noi, perché è in salita la via stretta che conduce alla felicità eterna.
    Le auguro tanta serenità e una Santa Pasqua.

  • Donna ha detto:

    Fabio, grazie per la sua testimonianza.
    Se posso un consiglio, non smetta di pregare per chiedere al Signore di indicarle la strada ,quella che Lui vorrà, cioè il meglio per lei.
    Per piccola esperienza,le dico che il Signore, quando lo si cerca, si fa sempre trovare e quasi sempre non nel modo che noi pensiamo, ma sempre comunque la sua azione stupisce perché dona di più di ciò di cui abbiamo bisogno.
    Le auguro una Buona Pasqua.

    • briciola ha detto:

      Quanto afferma DONNA è vero : se qualcuno lo cerca il Signore, Lui si fa sempre trovare, e ci dà quello che è meglio per noi.
      Nel suo caso, l’attesa potrà essere lunga, ma non abbandoni la speranza, che ogni cristiano deve coltivare nel proprio cuore.
      Nel frattempo continui nelle sue preghiere, Si avvicini alla Bibbia, questa sconosciuta, legga i Salmi e continui la sua vita cercando di dar lode al Signore, come può.
      A me piace molto il salmo numero 5, che leggo ogni mattina, ma tutti sono splendidi per dar lode al Signore.

  • Chiara De lorenzi ha detto:

    Rivolgiti alla Fraternità Sacerdotale di S. Pio X

    • Enrico Nippo ha detto:

      O anche alla Fraternità San Pietro, o all’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote.

    • Boanerghes ha detto:

      Non dar retta a queste tentazioni. Rimani nella chiesa Cattolica e prosegui nella preghiera

  • Blog Coscienza Maschile ha detto:

    Bellissima testimonianza dolceamara, solo una domanda: perché corrisponde alla chiamata del Signore in un ordine tradizionale, che celebra la Messa antica?
    C’è gran bisogno di santi sacerdoti!

    • Boanerghes ha detto:

      Tutti hanno bisogno di santi sacerdoti, di veri pastori.
      È bene rimanere nella chiesa cattolica Romana.
      Non lasciarti fuorviare, Fabio.
      Il signore ti darà le luci necessarie