Legge Zan: Liberticida, Inutile e Dannosa. Un Libro vi Spiega Perché.

31 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, come sapete noi viviamo in un paese in cui i problemi non esistono; non ci sono alla Caritas le file di persone che chiedono un pasto, le attività commerciali non chiudono a decine ogni giorno, la gente sta bene ed è curata bene. Quindi è giusto che la nota lobby spinga in Parlamento affinché sia approvata una legge inutile, danno e liberticida. Parlaimo della legge Zan, cofirmatari dalla Boldrini, quella che farebbe meglio a pagare le colf e a non licenziare collaboratori con figli malati. Oggi vi presentiamo un libro, edito da Cantagalli, “Legge Omofobia, perché non va”, a cura di Alfredo Mantovano. Qui sotto trovate alcuni brani che danno un’idea della situazione. Buona lettura.

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I dati messi a disposizione dal Ministero dell’Interno, in particolare dall’organismo che in esso ha il compito di monitorare gli hate crime fanno escludere che ci si trovi di fronte a un fenomeno sociologicamente rilevante. L’esame altrettanto obiettivo delle norme contenute nel t.u. Zan fa invece intravvedere, al di là delle intenzioni dei promotori, il rischio di un effetto liberticida derivante dalla loro eventuale introduzione nell’ordinamento.

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Sarebbe gravemente discriminatorio nei confronti delle persone omosessuali ritenere non applicabile nei loro confronti una o più di tali disposizioni a causa del loro orientamento sessuale: ma nell’ordinamento non vi è nulla di tutto questo. Una tutela rafforzata nei loro confronti sarebbe però egualmente discriminatoria verso le persone eterosessuali, o comunque verso soggetti il cui orientamento sessuale non sia in alcun modo emerso nella vicenda concreta oggetto di giudizio. Se, per es., fosse penalmente sanzionata soltanto l’ingiuria contro persone omosessuali, ciò costituirebbe una violazione del principio di uguaglianza in danno delle persone eterosessuali, poiché – si ha disagio nel sottolineare un dato così elementare – la dignità personale è lesa dall’ingiuria allo stesso modo per un omosessuale e per un etero- sessuale, e quindi integrerebbe una discriminazione per il secondo.

Uno screening appare tuttavia essere stato operato per identificare, nell’ambito delle segnalazioni, quelle che appaiono propriamente hate crime e hate speech: esse sono in totale 1512. 897 (59.3%) hanno come matrice la razza o l’etnia, 286 (18.9%) la religione, 118 (7.8%) la disabilità, 197 (13%) l’orientamento sessuale, 15 (1%) l’identità di genere. Dunque, in otto anni l’insieme di presunte – è lecito adoperare questo aggettivo, poiché il riferi- mento è, lo si ripete, a segnalazioni e non a condanne definitive – condotte illecite con intenti di discriminazioni per ragioni di orientamento sessuale o di identità di genere sono 212: 26.5 segnalazioni all’anno. Si potrà convenire che non appare un numero da emergenza.

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Quanto fin qui sintetizzato fa escludere che nella materia di cui ci si occupa vi sia un vuoto normativo, o che vi sia una impellente esigenza di nuove disposizioni. Il dibattito alla Camera non ha chiarito su quali elementi si fondi l’affermazione, contenuta nella relazione alla originaria proposta di legge presentata dall’on. Zan e altri, di “una vera e propria escalation dei crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere, anzi di azioni di violenza inaudita”.

La ricerca sui numeri dei reati non è mai stata semplice, a fronte di nessun fenomeno criminoso, ma in questo caso alla enunciazione dell’escalation non viene fatta seguire l’indicazione di dati a supporto. Non è una operazione particolarmente avvincente, ma non c’è altro modo per capire se si è davvero dinanzi a una diffusione di comportamenti di dimensioni tali da essere in- quadrata come fenomeno emergenziale. Scorrendo le relazioni che accompagnano le cinque iniziali proposte di legge, le perplessità aumentano perché quelle che forniscono i numeri, li riferiscono principalmente alle donne (come nella p.d.l. Boldrini); quando sono relativi a persone LGBTI i dati attengono alle “minacce” o alle “aggressioni fisiche” (sempre p.d.l. Boldrini), ovve- ro alle “lesioni, violenze private, atti di bullismo, stalking, omicidi “(p.d.l. Perantoni). Si è visto come siano atti e comportamenti che già cadono sotto la scure della sanzione penale: peraltro neppure tra le più lievi, trattandosi di delitti per una parte dei quali è consentita l’applicazione di misure cautelari personali, e la con- cessione di qualsivoglia beneficio in sede di esecuzione della pena è fortemente limitata.

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6 commenti

  • Alta portineria ha detto:

    Secondo questo oggetto, cioè lo smartphone, i capigruppo della commissione giustizia del Senato non hanno calendarizzato la legge Zan sull’omotransfobia. Esultanza del senatore Pillon. Ma, bisogna sottolinearlo, si tratta solo di un rinvio.

  • ' ha detto:

    Vorrei spostare il tiro su ciò che si può fare per evitare questa deriva anticristica, del male che si sta compiendo oggi su più fronti con l’umanità che precipita verso il baratro. L’unica via per il cristiano è affidarsi alla fede: Eucaristia, preghiera, azione di carità. Si dovrebbe convenire che l’energia spirituale e psichica che si sviluppa dentro di noi e fuori di noi non è qualcosa di poco, va a beneficio del capitale sociale,, del capitale etico-morale. Ci aiuta ad essere resilienti, nonostante le debolezze, e dunque a tenere la barra del timone diritta su Cristo. Ci si fa Cristo, per non regredire la coscienza nell’incoscienza. Se per la ragione umana siamo arrivati ad un punto di non ritorno, non lo è per il soprannaturale che è in noi, che poi è l’essenziale. In questo tempo di Grazia, siamo chiamati a fare di più. E’ evidente che quello partorito da Zen è un’assurdità per il cristiano, ma per l’ideologia del relativismo è la normalità. Chissà perchè mi viene da pensare all’azione che possono promuovere le comunità cristiane all’interno delle parrocchie. Se si vuole promuovere la verità di Cristo, ebbene che ci si svegli dal sistema autoreferenziale in cui si è incardinati. “A salvare la Chiesa è sempre il popolo di Dio” affermava quel beato uomo di chiesa Fulton Sheen Questo sistema si caratterizza per essere nè carne, nè pesce, Non si decide per decidere. Azioni di senso sono l’eccezione. In generale non vi è quell’impronta che lascia il segno, che spronano i fedeli ad essere sentinelle di Cristo al servizio della verità e dunque che la legge sull’omofobia è un atto contro la verità cristiana. L’ideologia gender è solo un fronte di tanti fronti di una guerra sferrata dal pensiero unico dell’ideologia progressista anticristica. Lo scatenamento delle forze del male interpellano la coscienza, ora più che mai da rieducare per ritornare a percepire l’umano in noi e dunque ritornare alla fonte della vita, al Padre della verità. La lezione credo sia evidente. Rialzarci dalle debolezze, Cristo non ci vuole mettere a terra, ma sviluppare la Grazia. Ci chiama alla preghiera e al digiuno… strumenti che ciascun cristiano può e deve utilizzare per scolpire la coscienza e una volta che l’opera d’arte in noi è giunta ad equilibrio, essere testimoni della verità di Cristo in contrasto allo strapotere del male, oggi più che mai evidente. Il resto lo farà la Provvidenza, che già opera. Non avranno scampo, anche se siamo il resto, ma lievitato dalla forza che imprime lo Spirito Santo, così come ai primi tempi della Chiesa.

  • Adriana 1 ha detto:

    Una fiaba “educativa” per le giovani generazioni: C’era una volta ( 1999)…due omaccioni grandi, grossi e forzuti: i fratelli Wachowski. Furono i registi del noto film Matrix che parlava di un Grande Architetto creatore di una realtà logaritmica e assurda per uscire dalla quale bisognava soffrire, soffrire, soffrire …Al loro posto ora ci sono due registE : due donnone grandi, grosse e forzute; le sorelle Wachowski , Matrix è arrivato al 4° Sequel e le due “signore” vengono omaggiate su tutti i media che non dimenticano MAI di sottolineare come la ” genialità” delle due creature sia dovuta alla loro “traslazione” da un sesso all’altro ( grottesca nei risultati estetici, grottesca anche nella scelta “matrimoniale” dei due soggetti). La “genialità” intesa come “genitalità”. “Famolo il più strano possibile” è il nuovo imperativo…a spese nostre-non solo in obbligata stupidità, ma anche in obbligati finanziamenti- https://www.aldomariavalli.it/2021/03/31/e-i-centri-trans-li-paghiamo-noi/?fbclid=lwAR2_rfWQA

    • bilancio statale ha detto:

      Infinite grazie ad Adriana per la segnalazione, ma, se fossimo in grado di analizzare i bilanci statali voce per voce quanti finanziamenti, perfettamente inutili, che cioè appesantirebbero inutilmente il deficit statale,a carico di noi italioti probabilmente riusciremmo a trovare ! E, sia chiaro, probabilmente sia a enti cosiddetti di destra che, e forse in quantità ancora maggiore ad altrettanti enti di sinistra !!!
      Se poi passiamo alla beneficenza delle banche, sembra, secondo un articolo della Verità di ieri, che almeno tre banche di una certa importanza avessero stanziato cospicui finanziamenti al monastero di Bose per l’organizzazione di convegni di spiritualità ortodossa. E se si tratta di beneficenza, probabilmente non c’è bisogno di rendiconti.

  • Betta ha detto:

    Ottimo lavoro.
    Ma il vero problema non è l’omofobia.
    Lo dimostra un caso capitato in questi ultimi giorni e che ha, per protagonista un magistrato da sempre in prima linea : Nicola Gratteri.
    Ho seguito solo superficialmente il caso e quindi perdonatemi se l’informazione non è corretta al 100%.
    Nicola Gratteri ha scritto la prefazione ad un libro. Gli autori della suddetta opera rifriggono le solite accuse antiebraiche che, a volte si incontrano anche qui. Bisogna chiarire che il multimilionario Soros, così generoso nei confronti delle opere caritatevoli dei gesuiti, non e’ simpatico neppure agli ebrei, che lo considerano un persecutore dei suoi stessi correligionari essendosi arricchito appropriandosi delle ricchezze dei suoi correligionari finiti nei campi di sterminio. Per loro insomma Soros e’ uno sciacallo.
    Nel caso in questione ciò che fa indignare gli ebrei è il fatto che un magistrato, facendo quella prefazione, dimostri un forte pregiudizio antiebraico e che quindi questo lo collochi accanto ai negazionisti della Shoah. Ne segue che un magistrato con questi pregiudizi non può essere, secondo alcuni ebrei, un buon magistrato della repubblica italiana.
    Si afferma che se fosse già approvata la legge in questione, Gratteri dovrebbe essere sanzionato. Si arriva, forse esagerando, a chiederne le dimissioni.

    • Betta ha detto:

      Per leggere tutti gli articoli relativi al caso in questione si può andare sulla rassegna stampa di informazionecorretta.com degli ultimi giorni.