Saga di Bose. Si Conclude Così: Enzo Bianchi si Trasferisce a Torino, non a Cellole.

29 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, sembra che la saga di Bose stia avviandosi al termine. Rilanciamo con piacere per vostra informazione – ci siamo occupati dell’argomento nel recente passato – questo articolo de Il Sussidiario, da cui si capisce che realmente questa vicenda penosa potrebbe terminare. Buona lettura. 

§§§

Alla fine il fondatore lascia la sua “creatura”: Enzo Bianchi ha deciso di lasciare definitivamente la Comunità di Bose e si trasferirà in un alloggio a Torino assieme a due fratelli monaci che hanno chiesto di vivere “extra domum” per poterlo assistere. 78 anni lo scorso 3 marzo, molto provato fisicamente da una salute precaria e dagli ultimi mesi di fortissime polemiche anche sulle cronache nazionali per il Decreto inappellabile del 13 maggio 2020 siglato da Papa Francesco che invitava l’allontanamento del fondatore di Bose dalla “sua” Comunità.

Come scrive Repubblica annunciando la decisione del “monaco laico” Enzo Bianchi avrebbe accettato di allontanarsi dopo le polemiche sorte all’interno del “nuovo” gruppo dirigente in Bose perché vi sarebbe stato un canale continuo di comunicazione con il Papa «Tant’è che Bianchi ha frenato tanti amici dall’intraprendere iniziative pubbliche d’impatto a suo favore». L’esilio accordato anche da Bianchi ora potrebbe dare quella serenità all’ambiente mancato per molti mesi dopo lo scontro con il delegato del Vaticano Padre Amedeo Cencini e l’allontanamento-cacciata di alcuni confratelli (gli ultimi tre negli scorsi giorni, Lino Breda, Antonella Casiraghi e Goffredo Boselli).

All’origine del caos in Bose vi sarebbero però non degli scandali economici o sessuali, ma delle “mere” beghe interne e gelosie tra i monaci più giovani e il gruppo storico fedele a padre Enzo Bianchi. Secondo La Stampa, il vero punto di svolta e di scontro è giunto negli scorsi giorni in merito allo Statuto della Comunità di Bose, contestato mentre vi era il braccio di ferro continuo tra Cencini e Bianchi sul mancato trasferimento del fondatore a Cellole in Toscana: «Il testo era stato approvato a Bose nel novembre del 2016, quando fratel Enzo decise di passare il testimone al nuovo priore Luciano Manicardi. Trentadue articoli e una norma transitoria, quella nella versione circolata, che attribuisce a Bianchi il ruolo di “priore emerito” con poteri di rappresentanza», scrive ancora Rep, ma è proprio il 17 marzo scorso che dalla Comunità arriva un netto “no” a quello Statuto, accusando di esserci delle versioni “contraffatte” che non aiutano a districare l’intera matassa. Dalle ricostruzioni fatte dal quotidiano in mano al gruppo GEDI, la norma transitoria sarebbe stata messa all’insaputa del fondatore da alcuni monaci di Bose per provare a “sanare” i dissidi interni, creando però di fatto un problema ancora più grande in quanto causando un autentico “falso in atto pubblico”. Nessuno però ha confermato né smentito questa ricostruzione e oggi, nel giorno della Domenica delle Palme, l’unico annuncio fatto è l’allontanamento a Torino di Enzo Bianchi. Probabilmente dopo Pasqua qualcosa in più si saprà nell’intricato e caotico “mistero-Bose”.




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39 commenti

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    E dopo questo, fine della trasmissione.
    Firmato : S.E.

  • Enrico Nippo ha detto:

    “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte … Quanto però a quel giorno e a quell’ora, nessuno lo sa, né gli Angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre”.

    Caro Boanerghes, forse la situazione in cui ci troviamo è molto diversa da quella di Ninive. La Valanga è prevista dal Vangelo! Non la si può evitare!

    Un saluto.

    • Boanerghes ha detto:

      La passione che ha vissuto il Signore, la dovrà vivere e superare anche la sua Chiesa.
      Certi teologi dicono che l’apocalisse è un riferimento alla persecuzione romana.
      Ritengo che sia uno straordinario accadimento ancora da venire, una purificazione come mai c’è stata e mai più accadrà.
      La nostra salvezza sarà il rifugiarsi sotto il manto di Maria.
      Anche le spade dei samurai saranno armi inutili.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Il signor Marco cita un testo del Budo : “aspettati l’inatteso”.

    Nippo aggiunge il precetto samuraico: ““Non ho princìpi: ho fatto dell’adattabilità il mio principio”.

    Ed ecco puntuale SE, che senza sapere nulla, sia di teoria sia di pratica del Budo, emette la sua sentenza: “Ahhhh, questa si che è logica : per principio non avere principi !”.

    A parte il fatto che la “logica” vattelappesca poiché alla fine ognuno impiega la propria, SE dovrebbe essere un po’ più prudente nell’intervenire su argomenti che non conosce (oso pensare che ci sia qualcosa che sfugge al suo sapere).

    Non è questa la sede per entrare nel merito dei princìpi del Budo che, certamente, sfuggono alla “logica” della presuntuosa mente occidentale (parlo in senso lato).

    Accenno soltanto al fatto che dietro alla capacità di adattarsi ad OGNI situazione c’è non soltanto l’immensa cultura nipponica, ma anche un profondità spirituale.

  • Bea ha detto:

    A me spiace solo che, se così fosse, sarebbe ancora troppo vicino a casa mia.
    Speravo in una metà più lontana… magari Lampedusa.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    @ NIPPO et aliis.
    Sociologia della “Gente della Valle” che “di fronte alla Valanga… pensa, parla, analizza, critica, ragiona, spiega, teorizza, inquadra, schematizza. E litiga.”

    • 0,5 %. I Blogghisti. Gli UNICI che “pensano, parlano, analizzano…”. Acculturati e meditabondi, frequentano i blogs come terapia, come difesa contro un realtà malsana e mefitica. Un po’ litigiosi. Un po’ provocatori. Un po’ impazienti. Un po’ insofferenti.

    • 98 %. La Valle Sterminata che non frequenta nessun blog. Meglio dire STEPPA. NON pensa, NON parla, NON analizza, NON critica, NON spiega, NON inquadra. Se lo fa, lo fa quando gli TOCCANO il suo tran tran, i suoi “interessi”, il suo orticello. Gli struzzi, i “si vive-una-sola-volta”, gli indefferentisti religiosi o gli ex-cristiani convertiti al buonismo, al pacifismo, al dialoghismo.

    • 1 %. Il docile docile, il mansueto, SEMPRE ubbidiente pusillus grex. La macchina che va in discesa con il cambio in folle.

    • 0,5%. Il clero della gerarchia cattolica. Quelli che “parlano” (eccome!), teorizzano (eccome!) manipolando a proprio “gusto” la Parola (dandola da bere al mite pusillus grex) per campicchiare quaggiù fino a quando se ne andranno lassù.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Dalla sua ultima affermazione il principale destinatario del tuo commento pare essere uno per il quale “A” = “Non A” e se A=B e B=C , non è detto che sia A=C , potrebbe essere anche A diverso da C . Basta un po’ di spirito di adattamento e anche ciò che è illogico diventa logico.

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Le menti mediocri condannano abitualmente tutto ciò che è oltre la loro portata”.

    Francois de la Rochefoucauld

  • renato ha detto:

    Condannare comporta a volte trasformare il condannato in ” martire ” perseguitato a torto. l’ intricata vicenda del commercialista che si è inventato una conventicola di eresiarchi sincretici mondialisti sembra essersi conclusa con il recersi in altra sede del nostro ” cardinale in pectore ” ( sic ) che speriamo si inserisca nell’ oblio anzichè tramare in silenzio con le sue affermazioni strampalate su Maria vergine, Cristo e escatologia. Dovevano fermarlo prima ; ma si sa anche gli infimi hanno un loro protettore un rasputin . Caronte lo sta aspettando sullo Stige.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Bianchi si trasferisce a Torino, per scelta autonoma, in un’abitazione capace di contenere la sua ricca biblioteca, e due confratelli lo seguiranno per prendersi cura di un uomo in età avanzata e con seri problemi di salute. Non a Cellole, come gli era stato imposto, con il rischio di essere allontanato da questa sede da un momento all’altro. È quanto ho letto ieri in un articolo – purtroppo scomparso da Internet; ho tentato un’inutile ricerca, oggi – nel quale si indicavano anche le date delle sue conferenze on line programmate per questi giorni e si preannunciava l’abbandono del monastero di Bose, nei prossimi giorni, da parte di una decina di monaci. Tanto di cappello all’ex priore per questa scelta in libertà e di libertà che può permettersi soltanto chi sa di non essere ricattabile!
    Non una libertà vigilata, dunque. Ma una libertà che gli ha concesso di lasciar balenare – sempre per quel che ho letto – l’evenienza di uno “scandalo” futuro. Non resta che aspettare per vedere se effettivamente il suo allontanamento dalla sua creatura segnerà la parola “fine” per questa “saga”, per un altro capitolo opaco e per nulla edificante del pontificato in corso, tutto: misericordia, amore per gli anziani e via discorrendo.
    Un altro scandalo alle viste? Bah! per quel che si vede: uno più uno meno ormai sembra che ci si sia fatto il callo. Non ci si meraviglia più. Lascio il verbo “stupirsi” ad altri usi, ad un frasario dal quale è scomparsa la parola “vergogna” e quel lamento di un momento che ora sembra lontanissimo e che evocava “la vergogna di aver perso la vergogna”.

  • Il complottista ha detto:

    Emerito e Nippo sono due pseudonimi della stessa persona: Enzo Bianchi, che pensa se stesso come samurai biblista!

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Quindi al miserando Enzo Bianchi rimangono solo due scelte : o il harakiri o la croce. La terza via è mandare tutti a quel paese come da giorni sto pensando di fare io, ma al momento sono ancora indeciso.

    • Enrico Nippo ha detto:

      🤣🤣🤣🤣🤣
      👏👏👏👏👏

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Non sempre l’imprevisto è una disgrazia o qualcosa di irritante. Può anche essere piacevole e benefico. Ma quando poi diventa ripetitivo e monotono finisce per essere ipnotico e far sbadigliare.

        • Enrico Nippo ha detto:

          Chiaro che non mi riferivo all’imprevisto piacevole. Ad accogliere il piacevole son buoni, come si dice Roma, “tutti li fregnoni”.

        • pasquale ha detto:

          A me ricordate Sandra e Raimondo 🙂

          • Enrico Nippo ha detto:

            Bene, così, almeno, si fa due risate.

            Però ad un patto. che io sia Raimondo. 😊

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            Per quanto mi riguarda non sto recitando a copione una lite con Nippo. Metto a confronto due mentalità, la mia e la sua e lascio agli altri di trarre le conclusioni e giudicare.

  • Nippo Troglodita ha detto:

    Da quel Troglodita che sono, vado chiedendomi da parecchio tempo a cosa serva davvero indagare e capire (ammesso che lo si capisca davvero) come stanno le cose; a cosa serva auto seppellirsi sotto montagne di indagini, ipotesi, discorsi, ragionamenti e illazioni; a cosa serva riempire caterve di pagine nelle quali fissare gli accadimenti che invece si presentano in un inarrestabile succedersi.

    Vado chiedendomi a cosa serva indagare e capire (ammesso che lo si capisca davvero) che cosa fa Biden , o il Papa (quale? visto che ce ne sono due), o Putin, o Xi Jimping, o Merkel, o Draghi, o Bill Gates, o Bianchi, o Amazon e via dicendo, la lista è pressoché infinita.

    Mi si risponderà, giustamente, che si tratta di una battaglia doverosa per combattere il Pensiero Unico Dominante, una battaglia prevalentemente mediatica dato che in quanto ad azione le possibilità (e le volontà?) sono risicate, e tale risposta è certamente plausibile e condivisibile.

    Ma, nel contempo, dal limitare della caverna di montagna in cui vivo, osservo col mio occhio poco intelligente, o per nulla intelligente, anche un eccessivo agitarsi e preoccuparsi per la Valanga che rotola inarrestabile e se ne buggera di chi si affanna a spiegarne il perché e il percome.

    Al mio sguardo da Troglodita, invece di preparare l’animo all’impatto della Valanga consolidando l’interiorità, la Gente della Valle si distrae proiettandosi sull’esteriorità in continuo divenire, sulla Valanga che sta precipitando a valle, nell’illusoria pretesa di tenere sotto controllo la situazione, o, forse, per un inconscio esorcismo della paura per una catastrofe più o meno imminente.

    Di fronte alla Valanga che agisce la Gente della Valle pensa, parla, analizza, critica, ragiona, spiega, teorizza, inquadra, schematizza. E litiga.
    E, certamente, la Valanga non potrebbe chiedere di meglio.

    Quando rientro nella caverna mi dirigo verso l’apertura che si trova agli antipodi di quella da cui si osservano la Valanga che precipita e la Gente della Valle che disquisisce su di essa: da questa opposta prospettiva, il Panorama è tanto diverso quanto ineffabile.

    Ma la Gente della Valle ride dei Trogloditi.
    😂

    • Paoletta ha detto:

      Nippo troglodita, come fare per evitare la valanga?

      • Nippo Troglodita ha detto:

        Non la si può evitare.
        Come il tempo non lo si può arrestare, così la valanga.
        Tempo che scorre e valanga che precipita sono inscindibili.

        E, in ogni caso, è Dio che lo permette ed una prova per l’uomo.

        “Estote parati”, “siate pronti” (Vangelo di Luca e Matteo).

        E per farsi trovar pronti, a mio avviso, meglio affacciarsi più spesso dal lato della caverna che si affaccia sul Panorama ineffabile: lì si respira l’aria pura che fortifica.

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Come evitare le valanghe lo sanno benissimo quelli come Scarpe Grosse che hanno fienili e cascine in alta montagna.
          Non costruiscono mai in luoghi dove a memoria d’uomo c’è il pericolo di valanghe e slavine. In ogni caso costruiscono in zone esposte al sole, poco battute dai venti e, se in pendio, a monte hanno un bosco di alberi d’alto fusto. Se il bosco non c’è, prima di costruire lo piantano loro. E, se nonostante tutto, arriva una valanga, passato lo stupore generale, nessuno più, che abbia un minimo di cervello, andrà a costruire in quel posto.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Basta non provocarla, come invece fanno i patiti del “fuori pista” a qualunque costo. E poi, quando è stata provocata, “stupirsi” e fare le vittime o darsi del troglodita per far scena.

        • Nippo Troglodita ha detto:

          Mi chiedo cosa sarebbe la tua vita se non ci fossi io a farti venire l’orticaria 😎.

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            Ti ritieni tanto importante?

          • Adriana 1 ha detto:

            Ragazzi, fate pace! Torino va benissimo : è la città d’Italia demoniaca per eccellenza.

          • Enrico Nippo ha detto:

            SE,

            il mio vero nome è IMPREVISTO.

            E nulla rompe le scatole come l’imprevisto.

            Ma nulla da senso alla vita come esso.

            Senza lo spirito del samurai, l’imprevisto è una disgrazia.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Ah … dimenticavo, SE,

            non sono io che mi ritengo tanto importante,, sei tu che me la dai intervenendo come una mosca cavallina su ogni mia esternazione.
            😃

          • Marco Tosatti ha detto:

            Nel Bubishi è scritto: aspettati l’inatteso…

          • Enrico Nippo ha detto:

            Il detto del Bubishi combacia con uno dei punti del codice etico del Samurai:

            “Non ho princìpi: ho fatto dell’adattabilità il mio principio”.

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            Ahhhh, questa si che è logica : per principio non avere principi !

      • Boanerghes ha detto:

        La valanga si evita facendo come gli abitanti di ninive: si sono convertiti. E ninive non è stata distrutta, con buona pace di Giona.