Nuovo Presidente all’Istituto per la Famiglia. Il Contrario Esatto di Caffarra.

12 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per la Scienza del Matrimonio e della Famiglia avrà un nuovo presidente a settembre, secondo Riposte Catholique: il vescovo Philippe Bordeyne, attualmente rettore dell’Istituto Cattolico di Parigi, che è un sostenitore di Amoris Laetitia, un critico di Humanae vitae, e un sostenitore almeno  indiretto di un approccio più accogliente alle coppie omosessuali. Con la sua nomina Il Pontificio Istituto compie un’inversione a U rispetto alle basi sulle quali Giovanni Paolo II l’aveva voluto, e il cardinale Carlo Caffarra guidato per molti anni.

La sua nomina è stata presentata con poche parole nella versione inglese del quotidiano non ufficiale dell’episcopato francese, La Croix International: “Il vescovo Philippe Bordeyne è stato scelto per continuare la riforma dell’istituto che il defunto papa polacco ha creato nel 1981 per promuovere il matrimonio tradizionale e la vita familiare”.

 

Secondo Jeanne Smits, al cui blog  vi rimandiamo per un esame completo e una attenta esposizione delle ide del nuovo presidente la parola chiave è infatti “riforma”: negli ultimi anni, l’Istituto Giovanni Paolo II, un tempo presieduto dal cardinale Carlo Caffarra – uno dei firmatari, ora deceduto, dei Dubia presentati a papa Francesco dopo la pubblicazione di Amoris Laetitia – è stato teatro di varie rivoluzioni che vanno dalla modifica del nome e dalla riscrittura degli statuti all’improvvisa sospensione di tutti i suoi professori nel 2019, con il più rappresentativo dell’era Giovanni Paolo II che è stato poi licenziato in tronco. Questo “colpo” contro l’orientamento tradizionale dell’Istituto Giovanni Paolo II è stato realizzato sotto la direzione dell’attuale gran cancelliere dell’Istituto, l’arcivescovo Vincenzo Paglia (ben noto per il dipinto omo-erotico che ha commissionato per la sua ex cattedrale di Terni). L’epurazione mira a mettere da parte l’approccio metafisico dell’Istituto originario e ad adottare un punto di vista più pratico e sociologico, opponendo le “questioni reali” all'”idealismo astratto”, come dice La Croix International.

 

 

Paglia ha confermato la nomina dell’arcivescovo Bordeyne, specialista in teologia morale, su Twitter lunedì. La nomina non è ancora stata proclamata ufficialmente, ma secondo l’agenzia di stampa italiana ANSA, un rescritto è stato inviato il 22 febbraio dal cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, e dal suo segretario mons. Vincenzo Zani, che hanno anche firmato una lettera per ringraziare l’attuale presidente dell’istituto, mons. Pierangelo Sequeri, 76 anni, e per porgere i loro migliori auguri a mons. Bordeyne.

 

Oltre a promuovere la visione di Papa Francesco sul matrimonio e gli insegnamenti morali della Chiesa, cosa che ha sempre fatto nei suoi precedenti incarichi, uno dei compiti più urgenti dell’arcivescovo Bordeyne sarà quello di arginare l’attuale declino dell’Istituto: secondo La Croix International, “alcuni corsi hanno perso il 90% dei loro studenti, mentre altri sono stati tagliati a causa del numero insufficiente”. Questo a causa delle modifiche volute da mons. Paglia e dal cambiamento totale di prospettiva teologica

Scrive Jeanne Smits: “Sì, il futuro presidente di quello che una volta era l’Istituto Giovanni Paolo II per il Matrimonio e la Famiglia sta essenzialmente dicendo che un matrimonio indissolubile può essere considerato morto, e che la chiamata di Dio ad essere fedeli al proprio impegno irreversibile, a nome proprio, con il proprio legittimo coniuge o non esiste o non deve essere ascoltata in un dato momento”.

Bordeyne ha anche spiegato a padre Thomas Rosica che ha particolarmente apprezzato il fatto che Amoris Laetitia (paragrafi 36 e 37) “avvicina il tema della coscienza a quello dei limiti personali”, in altre parole: la nostra coscienza ci dice di cosa siamo capaci in un dato momento della nostra vita, tenendo conto delle nostre debolezze. Questo suona pericolosamente come un’etica della situazione.

Di papa Francesco Bordeyne scrive: “Mi colpisce la sua insistenza sul carattere sociale della persona. Tradizionalmente, la Chiesa presenta la famiglia come “la cellula fondamentale della società”, una formula piuttosto astratta. Papa Francesco, d’altra parte, mostra concretamente come sia un microcosmo dove ognuno impara la vita in società: attraverso la tenerezza materna, attraverso la magnanimità del padre… Le sue formule parlano da sole: ‘La madre che protegge il bambino con affetto e compassione, (…) lo aiuta a fare esperienza del mondo’. La società ha bisogno della famiglia – che non si ferma al triangolo piccolo borghese di padre, madre e figli – perché è il luogo dove ogni individuo cresce come persona in relazione. Disprezzare le famiglie diverse sarebbe anche disprezzare questo lavoro di socializzazione”.

 

Nota giustamente Jeanne Smits che “Il termine “famiglie diverse” nel linguaggio odierno si riferisce alle unioni coniugali non tradizionali: famiglie miste, convivenze e coppie dello stesso sesso con figli”.

 

Sull’enciclica di Paolo VI Bordeyne afferma: “L’enciclica Humanae vitae insegna che solo i metodi naturali di controllo della fertilità sono leciti. Bisogna riconoscere, però, che la distanza tra la pratica dei fedeli e l’insegnamento magisteriale è aumentata. Si tratta di pura sordità alle chiamate dello Spirito o del frutto di un lavoro di discernimento e di responsabilità tra le coppie cristiane sottoposte alla pressione dei nuovi stili di vita?

“Le scienze umane e l’esperienza di coppia ci insegnano che la relazione tra desiderio e piacere è complessa, eminentemente personale e quindi variabile a seconda della coppia, e che si evolve nel tempo all’interno della coppia. Di fronte all’imperativo morale di lottare contro le tentazioni dell’aborto, del divorzio e della mancanza di generosità nella procreazione, sarebbe ragionevole lasciare il discernimento dei metodi di controllo delle nascite alla saggezza delle coppie, insistendo sull’educazione morale e spirituale che permette loro di lottare più efficacemente contro le tentazioni in un ambiente spesso ostile all’antropologia cristiana”.

Chiosa la Smits: “Così, agli occhi di Bordeyne, la contraccezione non solo può essere considerata “lecita” da un punto di vista morale, ma come “medicina”, una “tecnologia” che può essere “umanizzata” perché le coppie cattoliche devono amarsi il doppio quando la usano. Questa è una contraddizione dell’insegnamento della Chiesa e un’inversione di valori su scala monumentale”.

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17 commenti

  • Shalom ha detto:

    A quanto pare, secondo i “nuovi riformatori bergogliani”, il volto della famiglia umana non è più quello stabilito da Dio stesso, il Creatore che lo ha donato all’uomo, sua creatura, in armonia con la sua natura e con il fine della sua vita, ma quello riformulato e stabilito da loro stessi! Più intelligenti e bravi di Dio!…

  • Marco Matteucci ha detto:

    I FIGLI DELLE TENEBRE SONO MOLTO PIÙ FURBI DEI FIGLI DELLA LUCE

    “Pregate per la Mia Chiesa, perché un evento che verrà la farà traballare; il mondo cattolico sarà costernato da notizie così deplorevoli che porteranno milioni di anime a perdere la fede.
    Gregge mio, restate saldi nella fede, pregando e vigilando, perché una grande prova per la Mia Chiesa sta arrivando; ricordate che siete già come pecore in mezzo ai lupi e quindi non potete allontanarvi dalla preghiera.”…

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.com/2021/03/12/i-figli-delle-tenebre-sono-molto-piu-furbi-dei-figli-della-luce/

  • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

    Ma davvero ha detto “….triangolo piccolo borghese, padre, madre, figli….” ?! non si sentivano simili espressioni da trent’anni…….tutto ciò sembra un incubo, un passato che si rifiuta di passare, una cultura che non vuole prender atto del proprio fallimento; e la cosa peggiore è che proprio “dentro” la Chiesa, essa ha trovato un habitat favorevole, che le permette di sopravvivere!

  • Lucy ha detto:

    All’Istituto Giovanni PaoloII per gli studi (ora derubricati in ” scienze” ) sul matrimonio e famiglia non ci sono cambiamenti ; l’Istituto è stato semplicemente sciolto mantenendo in perfetto stile farisaico soltanto il nome , una foglia di fico per attirare ancora qualcuno a iscriversi. Non ha funzionato : le iscrizioni sono crollate dato che chi può essere attirato e spinto a sentire , peggio imparare ,da teologi che mancano di speranza e di fede ? I loro discorsii sono basati sulla sociologia dell’etica della situazione , al soggettivismo e al ralativismo ; hanno smesso di credere , col loro capo in testa, alla Grazia che viene dal vivere nella santità del sacramento del matrimonio e credono che questo sia un ” ideale” impossibile da realizzare .
    La nomina del nuovo presidente mons. Philippe Bordeyne è l’ultimo colpo di grazia alla devastazione operata dai ” nuovi Vandali uomini testardi e spietati ” (definizione perfetta di George Weigel).Il capo degli antichi Vandali era Genserico , chi è il novello capo dei nuovi Vandali che devastano e saccheggiano non le strutture esterne della Chiesa ma la sua stessa essenza identitaria ?

    • Lucio ha detto:

      Lei ha i dati delle iscrizioni dell’ultimo quinquennio per poter dir che sono crollate? Può condividerli con noi?

      • Agostino ha detto:

        Sig. Lucio, mi perdoni, ma non faccia lo gnorri, stiamo commentando un articolo pubblicato dal blog di Jeanne Smits, ripropostoci dal nostro Tosatti, la quale scrive fra le altre cose “Oltre a promuovere la visione di Papa Francesco sul matrimonio e gli insegnamenti morali della Chiesa, cosa che ha sempre fatto nei suoi precedenti incarichi, uno dei compiti più urgenti dell’arcivescovo Bordeyne sarà quello di arginare l’attuale declino dell’Istituto: secondo La Croix International, “alcuni corsi hanno perso il 90% dei loro studenti, mentre altri sono stati tagliati a causa del numero insufficiente”. Questo a causa delle modifiche volute da mons. Paglia e dal cambiamento totale di prospettiva teologica” per cui non è a Lucy e nemmeno alla blogghista in questione che deve chiedere col piglio “fuori le prove” i “dati del crollo” ma a “La Croix International”. Ad ogni modo di fronte ad una impostazione eretica della famiglia e della relativa teologia e da chiunque provenga, compreso Bergoglio, c’è poco da discutere. Se la si accetta si è eretici. Non esiste una terza possibilità alla luce del Vangelo e del Magistero perenne della Chiesa Cattolica, (quella vera naturalmente).

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Appunto: «scelto per continuare la riforma dell’istituto».
    Chi vivrà, potrà verificare se la realizzazione dei propositi di “umanizzazione” della società – in versione riveduta e corretta – in ogni ambito e ad ogni livello, avrà almeno frenato l’emorragia delle iscrizioni ai corsi di questo Istituto e la fuoriuscita da ogni altro avamposto della fede.

  • giovanni ha detto:

    Perfetto, in pieno stile da cappellano dell’ onu che il suo principale ha adottato. Dando una occhiata alla situazione complessiva in rapida evoluzione, l’unica speranza e ‘che NS Gesu’ Cristo, mosso a pieta’ dalla condizione della parte di umanita’ che in Lui spera, chieda a Dio Padre di anticipare la Parusia e porre fine a questa farsa.

  • paolo deotto ha detto:

    Nulla di strano, purtroppo. Continua la furiosa marcia di autodistruzione. Ormai per salvare la Fede è necessario non ascoltare più le voci “ufficiali”. Voci di persone che meritano un solo titolo, quello di traditori. Dobbiamo pregare, mantenerci saldi e ricordarci che, a fronte dei deliri di un manipolo di degenerati (e di una folla di conigli che li seguono), abbiamo duemila anni di Tradizione che ci guidano. La Storia della Chiesa è piena di bellezza e di armonia e ci insegna la strada per la salvezza. La Storia di questi ultimi anni è piena di malafede, follia e pochezza intellettuale. Quando Dio vorrà, ci donerà un nuovo San Francesco. Ripeto “San” Francesco, che riparerà anche ai danni fatti da chi sta usurpando il nome.

  • tT ha detto:

    di Caffarra ne abbiamo avuto uno solo .

  • Antolini Dario ha detto:

    Appare evidente dalla foto di questo signore, la sua chiara inclinazione.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Invece di un commento dò una testimonianza.
    Sposato il 7 ottobre 1957 a Caravaggio, rimasto vedovo il 27 febbraio 2012 porto ancora la fede al dito anulare sinistro.
    Se il Signore non costruisce la casa,
    invano vi lavorano i costruttori…..

  • Fr.Boussuet ha detto:

    Mons Philippe Bordeyne conosce bene il mondo coi cui deve interloquire . Ha studiato alla London Bus.School ed alla New York University. Nel 2014 i Presidente della republique francese Francois Ollande , gli ha conferito la Legion d’honneur per meriti acquisiti .

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Prova sicura di appartenenza a certi ambienti? Sa tra fratelli in grembiule o comunque iniziati ci si intende..