Oltre la Dialettica e le Dispute. Il Vuoto, lo Zero, il Silenzio di Dio.

6 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, un amico fedele di Stilum Curiae ci ha inviato questa riflessione, che appare estremamente interessante e ricca di spunti di riflessione ulteriore. Buona lettura.

 

§§§

OLTRE LA DIALETTICA E LE DISPUTE

 

Potrebbe accadere che, sedendo in silenzioso raccoglimento, il tempo e lo spazio si contraggano fino a sparire e ci si venga a trovare in un “luogo” o in un “punto” ove la durata e l’estensione sono del tutto trascese; in un luogo o in un punto né immensamente grande né immensamente piccolo, o forse immensamente grande e immensamente piccolo, in cui la dialettica si estingue, con conseguente impossibilità dell’insorgere delle dispute.

Si tratta di un’esperienza vuota, senza alcun oggetto di conoscenza; di un ritorno ad un PRIMA che le cose siano e che acquistino un nome; PRIMA di “questo” o “quello”; PRIMA di “sì” e “no”; PRIMA di “è così” o “non è così”; PRIMA del “pro” o del “contro”; PRIMA di ogni giudizio, punto di vista, presa di posizione, schieramento.

Si tratta di un PRIMA da intendere in senso ontologico: un PRIMA che È, che STA oltre il pensiero. Quindi il trovarsi in tale luogo, o il ritirarsi in tale punto, in questo PRIMA, comporta l’abbandono del pensiero stesso, vale a dire il fermarsi della mente abituata a porre domande e a dare risposte, ossia a lasciarsi andare ad affermazioni e negazioni riguardo alle quali Dionigi Aeropagita avverte nella sua Teologia Mistica: 

«la causa perfetta ed unitaria di tutte le cose è al di sopra di ogni affermazione; e l’eccellenza di colui che è assolutamente staccato da tutto e al disopra di tutto è superiore ad ogni negazione».

In tale luogo, o in tale punto, la dialettica domanda/risposta, affermazione/negazione, non si pone e perciò qualsiasi disputa è assente, anzi inconcepibile. In tale luogo, o in tale punto, cioè in questo PRIMA, l’unico protagonista è il Silenzio quale realtà radicale: forse il Silenzio di Dio o forse Dio che è Silenzio.

Può risultare interessante un confronto di quanto sopra con un assai significativo brano del maestro zen Keizan, tratto dal DenkorokuRegistrazione della Trasmissione della Luce.

«Una volta raggiunto questo luogo, l’eternità è illuminata […] se volete raggiungere questo luogo, dovete lasciar andare tutto […] senza far sorgere nessuna concettualizzazione, guardate direttamente: c’è qualcosa che non ha pelle o carne, il suo corpo è come lo spazio senza nessuna specifica forma o colore. È come acqua pura, perfettamente chiara. Vuoto e chiaro, si tratta semplicemente di esserne consapevoli. Come spiegare questo principio? L’acqua è chiara fino in profondità; splende senza bisogno di pulirla».

Si noti la (non) sorprendente coincidenza fra l’“assolutamente distaccato da tutto” dell’Aeropagita e il “dovete lasciar andare tutto” di Keizan, che trova ulteriore (non) sorprendente conferma in san Giovanni della Croce nella Salita al Monte Carmelo:

«Per arrivare a essere tutto, non voler essere nulla in nulla».

Come dire che senza lo Zero nessun numero sarebbe possibile, così come senza il Vuoto non potrebbe darsi alcun pieno, e così come senza il Puro Nulla di Dio non potrebbe darsi alcuna creatura.

Si noti anche la (non) sorprendente coincidenza del “guardare direttamente” di Keizan con quanto esorta il sufi Jalal ad din Rumi:

«Hanno detto: “Da ogni parte c’è la luce di Dio”.
Ma gridano gli uomini tutti: “Dov’è quella luce?”
L’ignaro guarda a ogni parte, a destra, a sinistra; ma dice una Voce:
Guarda soltanto, senza destra e sinistra!».

“Senza destra e sinistra”, cioè senza che la mente/coscienza si lasci attrarre e distrarre dai dualismi  di cui all’inizio del presente scritto e con i quali (a)normalmente di identifica smarrendo la sua radicale unità e PRIMITÀ.

Notiamo di passaggio come il processo catartico da mettere in atto attraverso il silenzioso raccoglimento sia contemplato anche nel Neoplatonismo, in cui viene appellato aphairesis: astrazione, secondo l’imperativo aphele panta: “metti via tutto”, “liberati di tutto”, ossia dell’“estraneo” (il molteplice) all’essenza una dell’Anima.

Alcuni versi dal Pellegrino Cherubico di Angelo Silesio riassumono magistralmente tutto quanto sopra esposto:

“Uomo, se ancora qualcosa sei, sai, ami e possiedi,

Credimi, dal tuo carico libero non sei ancora”. (I, 24)

“L’esser davvero vuoto è come un nobile vaso

Che dentro ha nettare: ha e non sa che cosa”. (II, 209)

 

Il “nobile vaso” richiama quanto ce ne dice san Paolo nella II ai Corinzi:

“Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta”.

Sì: siamo fatti di un elemento umile come la creta, ma conteniamo un Nettare, un Tesoro, un Sole, una Luce, un Cielo, un Regno.

Ecco dunque che il silenzioso raccoglimento (aphairesis: astrazione) diventa necessario allo svuotamento di sé onde lasciare l’imperio al Nettare/Tesoro (a)normalmente oppresso da tutto ciò che si crede di essere, sapere, amare e possedere; ossia, direbbe un alchimista, liberare l’Oro dalle spesse o opache scorie del piombo, dacché è il piombo la causa di dispute e conflitti.

Non è difficile notare, infatti, come l’atmosfera che permea dispute e conflitti sia pesante e opaca come il piombo. E se non si toglie il piombo, l’Oro non può risplendere. Non in Se stesso, s’intende, ma in noi vasi di creta.

Enrico Salvi

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62 commenti

  • giorgio rapanelli ha detto:

    “Piatto ricco mi ci ficco”. Peccato che ho letto in ritardo lo scritto di Enrico Salvi e non ho provato il piacere di buttarmi in mezzo alla cagnara tra persone degnissime e tutte già salve in Cielo. Sto, in questi giorni, cercando di capire il “mistero” che è dietro la morte del nostro ambasciatore Attanasio, un cattolico, che in nome di un amore completo, aveva sposato una musulmana. Ambedue avevano accettato il diritto dell’altro di rimanere nella propria religione e di rispettarsi a vicenda. Avevano fatto battezzare le tre figlie. Avevano messo da parte gli ostacoli posti dalle registrazioni della loro mente e seguito solo la Via del Cuore. Perché è stato permesso questo sacrificio? Un po’ ciò che il Bergoglio tenta di fare con la religione musulmana (che potrebbe aiutarci a combattere attivamente il satanismo imperante), mettendo sulla sua stessa attenzione sunniti e sciiti, cercando magari di riunirli nel reciproco rispetto. Mentre invece si stanno scannando..
    Mi verrebbe da citare a Enrico Salvi il famoso detto di “non gettare le perle ai porci, poiché, non capendone il valore, le calpesterebbero”… Ma sarei ingiusto. Perché, pur capendo e apprezzando i suoi studi e i suoi sforzi per avvicinarsi – non riuscendovi, come chiunque – laddove è lo Statico (comunemente chiamato Dio), dovrei anche comprendere il motivo di altri, che per distaccarsi dalle passioni terrene del sesso, della cupidigia e dell’ingordigia, si frustano a sangue. Come faceva San Giuseppe da Copertino, il quale era talmente uscito dalle registrazioni mentali che lo tenevano inchiodato alla terra, che in levitazioni si innalzava fino in cima all’abside. Levitazione che è cosa normale in certi monasteri orientali.
    Marco Tosatti è un “provocatore”. E lo comprendo, in quanto a che a me piace “provocare” una reazione che possa far fare (se necessario) un passo verso una maggiore consapevolezza. Ciò che è importante comunque, caro Enrico, è che i tuoi “scatenati” critici facciano la Comunione e continuino ad espandere il Cristo, come Corpo e come Sangue, nella loro purezza, per le vie, le piazze, in famiglia, nel lavoro, tra gli amici. Certamente, se pur rimanendo con il Cristo nella parte Destra del Trono (la Via della mano Destra è il cammino da fare con la Chiesa cattolica), poi non seguono sistemi, o concezioni orientali, poco importa. Se tu ed io, percorrendo vie insolite per i molti, riusciamo ad arrivare alla comprensione e quindi alla fede nel Cristo, è un nostra esperienza. Altri avranno le loro vie: accettiamoli per come sono…
    Proprio in questo momento è terminato su RTM di un filmato in cui un sacerdote, con dovizia di concetti anche scientifici contesta il vaccino e lo considera “peccato mortale” per l’utilizzo che fa di feti umani abortiti volutamente e a pagamento. Cosa che non frega un bel nulla agli abortisti, ai loro sodali cattolici, alle banche investitrici e alle case farmaceutiche. Se poi, a pagamento dei crimini, continuerà la pandemia, o avverranno altre cose orrende e dolorose, sappiamo chi sono stati coloro che le hanno causate

  • Enrico Salvi ha detto:

    Credo che il titolo del mio scritto, che assieme alla figura è parte integrante del testo, sia stato del tutto ignorato da alcuni commentatori.

    PUNTO ALFA punta il dito contro i troll, sennonché dallo spirito che tracima dal suo esprimersi egli non sembra propriamente un elfo.

    TDAG2 dal canto suo non scherza quanto ad affermazioni “ex cathedra” e censura spietata, col suo gettare fango su tutto ciò che esula da ciò che la sua mente non può concepire.

    Può darsi che tali alfieri della verità 😊 manchino della minima capacità di discernimento, e ciò li fa rinchiudere al sicuro nel loro bozzolo, del tutto incoscienti del mondo che c’è fuori.

    In ogni caso, un cordiale saluto anche a loro.

    Chissà che un raggio di sole birichino non penetri nel loro bozzolo! 😉

  • stefano raimondo ha detto:

    Articolo interessante, che offre vari spunti di riflessione, un articolo da cui partire quindi, più che un punto di arrivo. E l’intento di Enrico credo sia proprio questo, anche allo scopo di rafforzare la nostra fede, dopo averla osservata dall’esterno (chiamiamola visione d’insieme). Non entro nel merito perché sulla maggior parte delle questioni ho una posizione in divenire e rischierei di affermare cose che magari non penso o penserò, circa l’IO dico onestamente che ho idee diverse dal bravo Enrico.

    • Enrico Salvi ha detto:

      Ciao. Hai stuzzicato la mia curiosità. Mi interessa conoscere le tue idee sull’IO. C’è sempre da imparare.
      Me le dici seppur brevemente?

      • stefano raimondo ha detto:

        Ciao Enrico. Semplicemente ho una formazione psicologico-culturale non “orientaleggiante”, per questo presumo che le nostre concezioni dell’IO siano diverse. Per il mio metodo, basato sulla coppia dicotomica *mi piace/non mi piace*, l’IO è imprescindibile: separazione IO-TU, differenziazione mondo interno-mondo esterno, attenzione e registrazione della prima sensazione di fronte all’evento, prima sensazione che è quella decisiva e che dobbiamo registrare (poi entra in gioco la parte sinistra del cervello, la parte razionalizzante, che porta fuori strada perché fa scattare le varie interpretazioni e può condurre all’adattamento, al conformismo). Quindi: preminenza della parte destra del cervello, la parte intuitiva. La sanità consiste allora nello scoprire l’IO senza contaminazioni, senza intermediazioni, solo dopo si può avere una relazione corretta con gli altri e con il mondo esterno in generale. Concordo con te riguardo la critica alla ragione e allo scientismo, critica implicita nel mio metodo. A dirla tutta, per me la causa primaria della sofferenza è proprio quella di non avere un IO compiuto: l’IO viene compresso e l’ambiente esterno ci chiede continuamente di umiliarlo, io provo ad andare contro questa corrente. Ritengo che per noi europei sia più comodo, più adatto, e forse anche inevitabile, usare criteri come quello di benessere/malessere, quindi non conciliazione degli opposti bensì esasperazione degli opposti… 🙂 Poi per carità, uno può anche non cercare il benessere, basta che ne sia consapevole!

        È durissima condensare il metodo che seguo (post-junghiano, ormai non più riconducibile alla psicanalisi, che anzi viene criticata), spero perdonerai l’esposizione grossolana, più in là avremo modo di chiarirci meglio.

        Caveau – La mia materia è il diritto, non è il Sacro o la psicologia, anche se sono stato allievo ricercatore di un Istituto post-junghiano anni fa, poi ho lasciato. Su certe tematiche ho più da imparare che da insegnare.

        • Enrico Salvi ha detto:

          Grazie, A risentirci.

          Prefazione alla prossima 😊:

          ” La sanità consiste allora nello scoprire l’IO senza contaminazioni, senza intermediazioni”.

          Mi sembra questo il punto cruciale.

  • Iginio ha detto:

    Chi è che va a farsi due chiacchiere con questo giovanotto a Genova?

    http://www.synod.va/content/synod2018/it/giovani-testimoni/credere-nonostante-le-strutture.html

    • Alda ha detto:

      Ma anche no!!! Questo auspica le donne diacono e gli pesa il “credere” vecchia maniera…. Questa smania di “svecchiare” quello che é SEMPITERNO!!!

  • Antonio ha detto:

    Ben ci sta una variatio. Paulo maiora canamus. A quando un excursus sulle pratiche ascetiche?

  • Enrico Salvi ha detto:

    Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno partecipato ai commenti del mio scritto,

    Si evince che l’argomento è di notevole (starei per dire fondamentale) importanza in merito alla vita interiore (ed esteriore).

    Particolarmente gradita, per me, l’atmosfera giocosa che s’è creata grazie ad alcuni interventi.

    Strepitoso quello che ha smascherato il sottoscritto e il signor Marco; “due fachiri”! 😂

    Al signor Luca dico, con sincero spirito fraterno: si faccia anche Lei una risata😄, abbandoni ogni tanto quel suo vedere eresie e satanisti dappertutto: i confini dell’anima, forse, sono infiniti come Dio che l’ha creata. Quando il cuore è sincero nella sua ricerca, tutto può essere utile per avvicinarsi al Castello del Re.😉

    • Punto alfa ha detto:

      Ho provato la curiosa sensazione che siano ricomparsi i troll, che sembravano scomparsi. E, mi domando se questa ricomparsa sia dovuta all’apparizione del nuovo libro del dott. Tosatti.
      Inoltre i carissimi trolls non sono così sprovveduti da non aver mai sentito parlare di quel personaggio un po’ misterioso che è Dionigi l’Areopagita.

  • pompeo ha detto:

    Carissimo M. Tosatti, che fine ha fatto il blog riguardante la disputa su il “munus” e il “ministeyrium” riguardante il papa emerito Benedetto XVI? Vedo che è sparito dall’elenco dopo che ho inviato delle mie riflessioni. Come mai?

    • Marco Tosatti ha detto:

      Non ne so nulla. Ho pubblicato tutto. Controllo.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Quello sulle 300 pagine c’è ancora. A quale si riferisce?

    • MARIO ha detto:

      Bravo Pompeo.
      La spiegazione (da te riportata) del vescovo Mons. Giuseppe Sciacca (segretario del Supremo tribunale della Segnatura apostolica) sul significato della rinuncia di Benedetto XVI e sulla non applicabilità della distinzione “Munus/Ministerium” nel caso del Pontefice, è davvero illuminante e istruttiva.
      Grazie.

  • Luca Antonio ha detto:

    Riposto , spero a beneficio di tutti, perche’ il tema e’ davvero stimolante , mio precedente post funestato…. ah gli occhiali !….da diversi errori di battitura.

    Molto interessante e condivisibile, Enrico – immagino Nippo -. Quello che manca , tuttavia , per essere completo, e’ il collegamento con le sacre scritture, in particolare, a mio avviso, con il Genesi.
    Li’ , in chiave psicologica , metafisica e metastorica, e’ contenuto tutto quanto da Lei espresso.
    La cacciata dal paradiso non e’ altro che la caduta nel mondo duale da una condizione di pura contemplazione.
    Adamo ed Eva , una volta deciso di conoscere il bene e il male – cioe’ di decidere, da loro stessi, cosa fosse il Bene e cosa fosse il Male, pretendendo di diventare come Dio – ,
    si accorgono di essere nudi.
    Cioe’, vedono la prima conseguenza della loro separazione dall’ Uno :
    il sorgere dell’ Ego, e il conseguente accorgersi della loro finitezza, l’ immergersi nel mondo duale .
    Io e il resto nel mondo.
    Attenzione, non come “noi ” – intesi come Adamo ed Eva uniti – ma solo come IO, tant’e’ che Adamo cerca subito di scaricare la colpa…” la donna che Tu mi hai messo al fianco mi ha dato …”.
    E’ la storia del mondo e la storia di ogniuno di noi, dalla fusione con la madre alla ribellione dell’adolescenza, per poi cercare per tutto il resto della vita quell’unita’ perduta.
    Temi abissali, che e’ possibile solo intuire , ma che non esauriscono mai di generare lampi.
    Cordiali saluti.

    • Luca Antonio ha detto:

      Con cio’ rispondo anche a coloro che hanno letto l’articolo di Enrico come completamente avulso dalla realta’ biblica e cristiana.

  • TdAg2 ha detto:

    Non c’è alcuna corrispondenza tra l’illuminazione buddista, l’esperienza della vacuità, altre robe gnostiche panteiste o fesserie guenoniane e la mistica cristiana.
    Se qualcuno tenta di accostarle sta sbagliando o sta operando una manipolazione, una truffa.

    Dio è l’Essere Necessario trascendente,
    non è uno spazio vuoto, non è il nulla, non è l’indeterminato, non è il mondo.
    Dio non è un ‘qualcosa’ di incomprensibile, a-logico, indeterminato, che non rispetta il principio di non contraddizione e non è certo il tao o l’unione degli opposti.
    Dio non è il silenzio, ma è il logos, il Verbo.
    Dio è la perfezione assoluta e il bene assoluto e non uno stato della coscienza a cui si arriva privandosi del pensiero cosciente e del desiderio (quindi anche del desiderio del bene).
    Certe filosofie e false religioni possono al massimo arrivare al nulla, all’essere del mondo (essere contingente delle cose) o al contatto con creature spirituali dannate, ma non a Dio.
    Invece di perdere tempo a respirare in un certo modo o a fare yoga o altre sarebbe meglio pregare, fare il bene e usare la ragione per comprendere la metafisica.

    • Enrico Salvi ha detto:

      “Non c’è alcuna corrispondenza fra l’illuminazione buddista, l’esperienza della vacuità, altre robe gnostiche panteiste o fesserie guenoniane e la mistica cristiana”.

      Lei afferma tutto ciò perché ha sperimentato di persona l’illuminazione buddhista, le robe gnostiche, le fesserie guenoniane e la mistica cristiana, e quindi SA quali sono le differenze, oppure lo dice per sentito dire o per averlo letto, insomma basandosi su ciò che ha appreso da altri?

      • TdAg2 ha detto:

        Quindi secondo lei per sapere che la droga fa male è necessario prima essere personalmente dei drogati?
        Per sapere che il politeismo è falso bisogna prima fare dei rituali agli dei pagani?
        Questi esempi per fare capire la mentalità sbagliata che c’è dietro all’argomentazione che ha usato. E’ un trucco usato spesso anche dagli ideologi e dalle sette per impedire al nuovo arrivato di fare troppe domande.

        Esistono due cose di cui sono dotati tutti gli esseri umani: la ragione e il libero arbitrio.
        E’ grazie a questi che possiamo valutare le cose e scegliere quella giusta. Si possono tranquillamente paragonare le dottrine buddiste, induiste e altro al cristianesimo e verificare che sono differenti.
        Questo paragone si può fare studiando e deducendo, non è necessario essere stato sia buddista che cristiano.
        Il panteismo non è il teismo, l’assenza totale di desiderio non è il desiderio di fare il bene, la negazione del pensiero cosciente non è la contemplazione della vera divinità.

        Se si iniziano a negare il valore della ragione e le differenze tra i concetti in nome della necessità di una esperienza iniziatica personale il cui contenuto è inconoscibile, non comunicabile e non identificabile allora o si diventa parte di una setta di qualche santone indù o altro oppure si diventa massoni e modernisti e si afferma che tutte le religioni sono valide perché “non si può dire che l’esperienza dell’indigeno che adora la divinità pagana sanguinaria sia falsa e inferiore alle altre”.

        E’ ora di smetterla di prendere le persone ‘non iniziate’ alla tale pratica orientale (o al tale pensatore di fine ‘800) per dei poveri idioti che devono solo stare zitti e smettere di pensare.

        • Enrico Salvi ha detto:

          L’esempio della droga che si sa che fa male si pone su un piano del tutto diverso dalla questione che ho cercato di porre col mio scritto.

          Secondo quel che Lei afferma in maniera ferrea, tutti i mistici che hanno “visto” qualcosa al di là della ragione (che in ogni caso resta lecita e necessaria, ma sul suo piano limitato ) sono dei settari santoni massoni e modernisti.

          Il “prendere le persone ‘non iniziate’ per dei poveri idioti” è una Sua affermazione, non certamente la mia. D’altronde è anche vero che coloro che si basano soltanto sulla ragione e sul libero arbitrio non possono pretendere di dettare legge per tutti. Piaccia o non piaccia c’è una sfera sovra-razionale che si può tentare di raggiungere proprio abbandonando la ragione, per poi farvi ritorno, ma con occhi ben diversi.

          Un cordiale saluto.

          • TdAg2 ha detto:

            Io ho fatto un discorso generale che vale per tutti quelli che vogliono spacciare pratiche e concetti di false religioni per qualcosa di accettabile e cristiano e per coloro che non rispondono alle obiezioni.
            Poi ho semplicemente smascherato il principio da te usato ‘non puoi dire che è falso o cattivo se non l’hai sperimentato di persona’.
            Tu invece (come fanno molti ‘santoni’, guenoniani, ‘iniziati’) stai continuando a rigirare la frittata a tuo piacimento e a confondere, trattando gli interlocutori come dei ‘poverini’ che non hanno fatto pratica con la meditazione e quindi sono degli ‘incapaci’ che usano la ragione, il principio di non contraddizione, sono attaccati ai dogmi, alle dottrine (cose ‘inferiori’, ‘opinioni’) e che quindi sono degli ‘ignoranti’.

            E’ un fatto che le pratiche orientali o occulte o pagane NON sono la via per arrivare al vero Dio. Questo perché non puntano a Dio, perché escludono la coerenza, la verità e il bene. Escludono i prerequisiti necessari.
            La vera spiritualità non è abbandonare la ragione, il pensiero e il desiderio (come nel buddismo) ma è il perfezionamento delle facoltà umane. La ragione totalmente tesa alla verità, la volontà tesa totalmente al bene, il pentimento per il male, la preghiera, l’adorazione.
            Il buddismo e altra robaccia invece rinnegano la vera divinità, il bene assoluto, la perfezione assoluta e puntano ad altro e per questo espongono all’influenza di spiriti immondi.
            E’ enorme la differenza tra la perfezione assoluta trascendente che non può essere totalmente compresa (ma comunque può esserlo negli aspetti fondamentali, per mezzo di facoltà umane e per rivelazione divina) e il rigetto della verità, del bene, del pensiero cosciente per arrivare a una ‘illuminazione’ incomprensibile o a una passività della volontà.
            Ripeto: bisogna smettere di tentare di spacciare per oro cose che non valgono nulla e anzi sono dannose.

  • Enrico Salvi ha detto:

    Secondo il signor LUCA il raccoglimento silenzioso (perché di questo si tratta) sarebbe una “pratica occultistica”.

    Mi permetto di osservare che è completamente fuori strada.

    Il raccoglimento silenzioso è un palesissimo morire a se stessi e al mondo: “se il chicco di grano non muore…”

    Ma ciò, occorre dirlo, non è da tutti. Anzi è per pochi.

    Sì: morire pur restando vivi è davvero per pochi.

    • Mario m. ha detto:

      Ehi Enrico tu mica stavi parlando di semplice raccoglimento silenzioso. Non facciamo trucchi da fachiro né? 😂

      • Enrico Salvi ha detto:

        Oilà, MARIO M.,

        il mio scritto comincia così: “Potrebbe accadere che, sedendo in silenzioso raccoglimento …”

        Mi sa che tu contro-fachireggi 😂

  • Mario ha detto:

    Zen e Cristianesimo sono incompatibili.

    http://www.aldomariavalli.it/2019/09/19/zen-e-preghiera-cristiana-parallelo-impossibile/

    Non fatevi incantare da Enrico il Fachiro 😂

    • MARIO ha detto:

      Oggi c’è l’inflazione dei Mario…
      Sarà un segno dei tempi: Mario Draghi, J. Mario Bergoglio, etc. etc.
      Però io non oserei mai definire Enrico come “il Fachiro”, perché il dott. Tosatti mi espellerebbe subito dal giro…
      Ciao Mario!

    • Enrico Salvi ha detto:

      Altro è il vero zen, altro è la new age.

      Personalmente sono per la OLD AGE 😊

      “Enrico il Fachiro”: fantastico! Mi piace! 😂

    • Luca Antonio ha detto:

      L’articolo da Lei postato termina cosi:
      “Diretta a Dio, non è mai riducibile a un esercizio di introspezione che termina in se stesso. Gesù non è venuto nel mondo per fare la sua propria volontà, ma per adempiere la volontà del Padre che lo ha mandato. Nella preghiera del Signore il centro non è costituito dai suoi desideri o dal raggiungimento della felicità terrena al di fuori di Dio, ma dalla comunione con il Padre. “Il criterio di autenticità della preghiera cristiana è la fiducia filiale in Dio, accettare la sua volontà, senza mai dubitare di Lui e mettendosi al servizio del suo piano di salvezza”.
      Mi sembra sia quello che dice, seppur con termini diversi, l’articolo : il male e’ l’ego.
      E’ l’ego che crea la dualita’ perche’ separa l’individuo dal resto del mondo, dalla comunione con il Padre Dio e dal prossimo.
      Certo e’ anche vero che certe “tecniche” di meditazione si siano “americanizzate ” – oh…maledetta ricerca dell’utile !- e abbiano dato luogo a pratiche tese al cercare piu’ la realizzazione della volonta’ dell’orante che dell’ Orato.
      Ma sul punto l’articolo mi sembra non dia luogo ad equivoci.

  • MARIO ha detto:

    Enrico,

    il “Puro Nulla di Dio”, come dici tu, o il “Puro Tutto di Dio”?

    Dio rivela il suo nome a Mosè: “ʾehyeh ʾašer ʾehyeh”.
    Traduzioni possibili:
    – Io sono colui che sono.
    – Io sono colui che esiste.
    – Io sono ciò che esiste.
    – Io sono tutto ciò che esiste.

    Personalmente propendo per l’ultima…

    • Enrico Salvi ha detto:

      Quindi sei un panteista? 😜

      Il nome di Dio è IO SONO … e basta.

      IO SONO COLUI CHE SONO conferma l’ESSERE ASSOLUTO.

      Aggiungere qualcosa appresso è particolareggiare l’ESSERE che invece è universale.

      Questo aprirebbe un profondissimo discorso inerente l’uomo abituato a dire IO SONO QUESTO, IO SONO QUELLO etc. etc.

      Ma me ne astengo per non esagerare 😊

      • MARIO ha detto:

        Enrico,

        io panteista? Dunque un eretico doc? Non esageriamo…
        Panteista è colui che identifica Dio con l’universo.
        Ma pensare che per me “tutto ciò che esiste” possa ridursi all’universo, sarebbe davvero troppo… roba da primitivi… o da cultori della New Age.

        Invece sul significato del nome di Dio rivelato a Mosè, la mia naturalmente era pura ipotesi, perché altro non si può fare… Sono state scritte migliaia di pagine in merito, sia da ebrei che da cristiani.
        Ma il problema era il Nulla o il Tutto di Dio. E sinceramente nell’ “Io sono” intuisco più il Tutto che il Nulla.
        O forse con “Puro Nulla di Dio” intendevi qualcos’altro…

        • Enrico Salvi ha detto:

          Il “nulla” e il “tutto” sono i due poli del “koan” (perdona il riferimento zen😊) che non si può risolvere pensandoci o parlandone.

          Consideriamo insieme, di nuovo, il koan proposto da san Giovanni della Croce:

          «Per arrivare a essere tutto, non voler essere nulla in nulla».

          Sembrerebbe che il nulla sia la condizione per il tutto. Ossia che Dio sia la condizione perché il creato sia.

          In effetti, quando ci si siede in raccoglimento silenzioso, ci si accorge sempre più, pur senza individuarlo, che oltre, assolutamente oltre il pensiero , le parole e l’immaginazione c’è … nulla, cioè un vuoto, un’assenza. Ora tutto sta (si fa per dire!) nel fare un salto in quel vuoto, che però esige l’abbandono di ciò che si crede di essere, sapere, amare e possedere (vedi Pellegrino Cherubico).

          Soltanto là, nel nulla, nel vuoto, si può essere ricreati dal Nulla, dal Vuoto di Dio.

          Il salto nel vuoto abbandonando il proprio tutto trova riscontro nel chicco di grano che muore (abbandona se stesso) e porta molto frutto.

          Buona domenica.

    • cattolico ha detto:

      significa io esisto, è un concetto copiato da Parmenide

  • Antonio ha detto:

    Parlando si rischia l’uscita dal seminato. Mi permetto una piccola notazione sul concetto di “oltre” : più che un NON fare e un NON dire (e l’equivoco qui è in agguato) si dovrebbe intendere un fare e un dire oltre e al di sopra del dire e del fare di cui abbiamo comunemente esperienza.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Non è detto che ad un cristiano cattolico sia vietato esplorare anche altre culture per trovarvi non soltanto i punti di contrasto ma anche quelli di contatto e di somiglianza. Nel multiforme panorama culturale umano, nelle diverse esperienze non solo mistiche ma anche sensoriali dovute al diverso ambiente fisico, trovano spazio pensieri divergenti e pensieri convergenti. L’articolo di Enrico Salvi ha aspetti alquanto strani, ma va preso per quello che è, senza scandalo: una personale e originale riflessione.
    Ciò che invece è grave è che un Papa di Santa Romana Chiesa faccia, in terra straniera e fondamentalmente musulmana un discorso come quello che si può leggere a questo link:
    http://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2021/march/documents/papa-francesco_20210306_iraq-incontro-interreligioso.html
    Oggi con questo discorso e con la preghiera che ne segue non c’è dubbio : Bergoglio vuole fondare una nuova religione l’ABRAMITICABERGOGLIANA.
    Io gli proporrei di farsi ristrutturare una parte della “casa di Abramo” a dimora abitabile e di lasciare Roma ed andare ad abitare là come profeta della nuova religione.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Vorrei ricordare timidamente che esiste una cosa – cristianissima – che si chiama esicasmo e che si basa esattamente su quel tipo di disciplina respiratoria.

      • Luca ha detto:

        È evidente che le pratiche zen e l’esicasmo hanno finalità opposte. Non finga che sia tutto un tema di respirazione.

    • Anonimo verace ha detto:

      In tutto il Vangelo è detto e ripetuto che amare Dio vuol dire osservare i suoi comandamenti. Ovvero quel decalogo che gli islamici non hanno e con cui spesso sono in opposizione.

  • Enrico Salvi ha detto:

    Carissimo Luca,

    può darsi che Lei sia preso eccessivamente da un fondamentalismo che (decida Lei) è inopportuno e controproducente. E che, oltretutto, non le permette di considerare con serenità ciò che viene proposto.

    E poi, san Giovanni della Croce è cattolico o no? E quando dice: “Per arrivare a essere tutto, non voler essere nulla in nulla”, dice qualcosa degna di attenzione o no?

    Un cordiale saluto anche a Lei.

    • Luca ha detto:

      Lei travisa la mistica cristiana per propagandare le sue pratiche occultistiche, complice Marco Tosatti. Io e lei sappiamo bene di che parliamo.

      • Zuzzerellone ha detto:

        Si è già detto e ripetuto che secondo il calendario tradizionale ortodosso, esistono due santi bizantini, Barlaam e Joasaf, a cui Rusconi , nel lontano 1980 aveva dedicato un libro. Gli autori della traduzione dalla lingua originale alla nostra erano Silvia Ronchey e Paolo Cesaretti.
        Libro perfettamente cristiano. Ma la vita dei due santi somiglia un po’ troppo a quella del Budda.
        Pertanto uno che ha l’aria di credere al buddismo ma non al cristianesimo ha detto di aver fatto un ‘ indagine accademica sui manoscritti originali affermando che la storia del Budda è antecedente al cristianesimo e che i bizantini hanno bisantinizzato la storia del Budda facendola diventare la storia dei santi Baarlam e Joasaf
        Solo che quella riportata sopra è solo un’opinione di parte, in cui non si tiene conto della tradizione orale e, perché no, originale. (suggerimento quell’aggeggio infernale).

  • Enrico Salvi ha detto:

    Ringrazio PUNTO ALFA per l’interessante contributo.

    Ringrazio anche Giuseppe per la sua osservazione, precisando però che con il citato san Paolo non può non esserci un riferimento implicito al Vangelo, quest’ultimo richiamato senza dubbio anche da parole quali Luce, Cielo e Regno.

    E poi nel PRIMA, cioè nel Puro Nulla di Dio, il Vangelo ancora non esiste, nel senso che ancora non è espresso in parole. Ed anzi, nel Puro Nulla di Dio nemmeno l’uomo e il mondo sono stati ancora creati e perciò non esistono dispute.

    Un cordiale saluto. Anche a p. Spadaro.

  • Luca Antonio ha detto:

    Molto intetessante e condivisibile, Enrico – immagino Nippo -. Quello che manca , tuttavia , per essere completo, e’ il collegamento con le sacre scritture, in particolare, a mio avviso, con il Genesi.
    Li’ , in chiave psicologica metafisica e metastorica, e’ contenuto tutto quanto da Lei espresso.
    La cacciata da paradiso non e’ altro che la caduta nel mondo duale da una condizione di pura contemplazione.
    Adamo ed Eva , una volta deciso di conoscere il bene e il male – cioe’ di decidere, da loro stessi, cosa fosse il Bene e cosa fosse il Male, pretendendo di diventare come Dio – , si accorgono di essere nudi.
    Cioe’, vedono per la prima conseguenza della loro separazione dall’ Uno :
    il sorgere dell’ Ego, e il conseguente accorgersi della loro finitezza, il sorgere del mondo duale .
    Io e il resto del mondo.
    Attenzione, non come noi – intesi come Adamo ed Eva uniti – ma solo IO, tant’e’ che Adamo cerca subio di scaricare la colpa…” la donna che yu mia hai messo al fianco…”.
    E’ la storia del mondo e la storia di ogniuno di noi, dalla fusione con la madre, alla ribellione dell’adolescenza, per poi cercare per tutto il resto della vita quell’unita’ perduta.
    Temi abissali, che e possibile solo intuire ma che non esauriscono mai di generare lampi.
    Cordiali saluti.

    • Enrico Salvi ha detto:

      Cordiali saluti a Lei e grazie.

    • cattolico ha detto:

      la genesi non parla di dio. eloym è plurale e significa governatori,guardiani.dio si scrive El.i due non vengono cacciati perché hanno disubbidito, ma per evitare che mangino dall’albero della vita e diventino immortali come loro. legga attentamente

      • Luca Antonio ha detto:

        ….e Lei legga attentamente quanto ho scritto, anzi riscritto con le dovute correzioni.
        Il fulcro dell’argomentare , qui, e’ la ricerca dell’ Uno perduto,
        non dibattere sulle tesi di Biglino.

      • Michele ha detto:

        Adamo ed Eva mangiarono il frutto dell’albero, non furono cacciati perché non ne mangiassero, legga bene anche lei:
        Genesi 3,6
        [6] Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.

        • Luca Antonio ha detto:

          ….forse non sono stato chiaro, la cacciata dal paradiso terrestre , in aderenza a quanto scritto da Salvi a proposito dell’unita’come bene iniziale e della dualita’ come caduta, non e’ una vera cacciata ma un’uscita, una auto-esclusione.
          Volendo diventare come Dio Adamo ed Eva decidono di scegliere loro cosa sia bene e cosa sia male ( il senso e’ questo infatti successivamente alla cacciata Dio dice “adesso che hanno conosciuto il bene e il male..” e questo suona strano avendo, a prima vista, conosciuto solo il male, cioe’ la cacciata ) e questo li porta da una condizione di unita’ contemplativa con Dio a una condizione di separazione da Dio, non guardando piu’ – “senza far sorgere nessuna concettualizzazione, guardate direttamente..” come riporta Salvi –
          l’ Uno ma guardando ormai solo se stessi si accorgono qui, ora, che sono nudi pur essendolo da sempre.

  • Luca ha detto:

    Sempre detto che Tosatti e soci non sono cattolici e che questo blog raduna solo eretici e satanisti. Prego San Michele.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Raduna anche qualcuno un po’squilibrato, direi.

      • Mike ha detto:

        😅😅😅😅😄😃😄 Tosatti a forza di dare dell’eretico e satanista a tutti e di vedere il demonio ovunque, si è preso del satanista ed eretico pure lui😄 I duri e puri finiscono tutti così, vedi Robespierre e Savonarola😄😅

    • giovanni ha detto:

      ‘Questo blog raduna solo eretici e satanisti ‘. Lo chiedo a titolo personale./ non scriva piu’ su questo blog , cosi’ risolveremo il problema senza scomodare S. Michele Arcangelo che ha cose molto piu’ serie da affrontare.

  • Punto alfa ha detto:

    Ecco un paio i brani presi a caso dall’opera di Dionigi , tanto per chiarire dove sia il punto alfa.

    …teniamo davanti agli occhi le norme della Sacra Scrittura;
    dimostrare quello che viene detto di Dio non con discorsi persuasivi di sapienza umana ma sulla base delle potenza ispirata degli scrittori sacri. E’ per questa virtù che noi veniamo a contatto , senza parole e non in forza della nostra conoscenza , con le cose ineffabili che non sono suscettibili di conoscenza. E questo avviene mediante un’unione che trascende ogni forza di umana ragione. In generale non si deve osare né di esprimere , né di pensare alcuna cosa riguardo alla divinità che tutto trascende e perciò rimane nascosta al di fuori di quello che ci è rivelato nella sacra Scrittura. Infatti l’essere supremo che è al di sopra di ogni ragione, di ogni mente e di ogni essenza ci è del tutto ignoto. A lui si deve dedicare una conoscenza soprasostanziale, volgendo in alto lo sguardo verso l’inaccessibile per quanto ce lo permetta il raggio dei Libri Sacri , limitando il nostro sforzo di tendere ai più sublimi fulgori, a quella moderazione e a quella santità che si richiedono quando si tratta di cose divine.

    • punto alfa 2 ha detto:

      Riguardo a questa divinità soprasostanziale e nascosta, come si è già detto, non si deve osare di dire o pensare alcuna cosa tranne quello che ci è stato divinamente rivelato nelle Sacre Scritture.
      Infatti, come esse stesse ci hanno detto benevolmente, nelle Scritture la scienza e la contemplazione della divinità è inaccessibile a qualsiasi ricerca di qualsiasi essere perché tutto trascende. E troverai che molti scrittori sacri l’hanno definita invisibile e incomprensibile, ma hanno anche affermato che che non si può indagare e nemmeno si possono seguire le tracce di chi ne ha fatto l’indagine perché non rimane alcuna traccia di quanti hanno varcato la sua misteriosa solitudine.

  • giuseppe ha detto:

    Trovo strano, che a supporto del discorso, in un blog come il suo, non ci sia alcun riferimento al Vangelo, strano, manca il punto “alfa” come nel concilio!