Mascarucci: Salvate Benedetto dai Suoi Consiglieri, Ridateci Ratzinger…

3 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Americo Mascarucci ci invia questa riflessione sull’intervista a Joseph Ratzinger apparsa sul Corriere della Sera, a firma di Massimo Franco. Buona lettura, e buona discussione…

§§§

Salvate Benedetto XVI dai suoi consiglieri e restituiteci il “vero” Ratzinger

 

Una leggenda nera ha cercato di accreditare per secoli l’idea che papa Bonifacio VIII avesse fatto avvelenare il predecessore Celestino V che aveva in precedenza rinunciato al trono, ma che i francesi, con l’apporto della famiglia Colonna, avrebbero voluto rimettere a capo del papato, dopo aver deposto Bonifacio come indegno e blasfemo. In realtà l’accusa di aver fatto uccidere il suo predecessore, sarà una delle tante calunnie costruite a tavolino dal re di Francia Filippo IV detto “il Bello” e dai suoi diabolici consiglieri (in testa a tutti lo spregiudicato e corrotto Guglielmo di Nogaret) per ottenere (inutilmente) la deposizione del pontefice in vita (altre accuse riguardavano la stregoneria, la simonia, la sodomia e tanto altro) e dopo la morte per macchiarne per sempre l’onorabilità. Accuse che però non trovarono alcun fondamento, al punto che il successore di Bonifacio, il francese  Clemente V che era talmente succube di Filippo da aver acconsentito a sciogliere l’ordine cavalleresco dei Templari e a celebrare un processo post mortem al suo predecessore, preso atto dell’inconsistenza delle accuse, non volle rendersi complice del tentativo di sporcare ingiustamente l’immagine di Bonifacio VIII, cedendo al re di Francia i possedimenti della Chiesa che il sovrano rivendicava, e che erano stati al centro dello scontro con il papa precedente, in cambio della rinuncia al processo. Eppure, nonostante ciò, per secoli ha continuato ad essere avvalorata la fake news sull’omicidio di Celestino V da parte di Bonifacio, nonostante come detto non esistano prove in tal senso, se non quelle costruite in maniera artificiosa dai francesi all’epoca dei fatti.

Un episodio storico tornato alla mente in queste ore in cui si sta molto dibattendo circa l’intervista di Benedetto XVI rilasciata al Corriere della Sera. Un’intervista che, come ha ben evidenziato monsignor Ics su Stilum Curiae, è altamente improbabile possa essere stata rilasciata dal papa emerito in piena lucidità e consapevolezza.

Perché si fa davvero una grande fatica a intravedere il “vero” Ratzinger dietro delle risposte così “terra-terra” che sembrano rilasciate da un qualsiasi rappresentante della Cei e che risultano completamente estranee al linguaggio e ai pensieri profondi e “teologicamente raffinati” che hanno sempre contraddistinto i discorsi e gli interventi di Benedetto XVI. Del resto, a leggere la cronaca del Corriere, emerge chiaramente l’immagine di un uomo stanco, fiaccato dagli anni, che risponde alle domande a fatica e che addirittura si limiterebbe a confermare con un gesto della testa i pensieri del suo segretario padre Georg.

Di certo sono lontani i tempi in cui si poteva arrivare ad ipotizzare l’omicidio di un ex pontefice scomodo ed ingombrante da parte di un suo successore, ma appare evidente come dietro l’intervista a Benedetto XVI si nasconda in realtà il tentativo di delegittimare la Chiesa “militante e resistente” quella cioè che si sta opponendo con forza alle svolte mondialiste, progressiste, moderniste di Bergoglio. Per bocca proprio del principale alfiere della tradizione, il difensore di quell’ermeneutica della continuità del Concilio Vaticano II che oggi di fatto è stata superata da un pontificato che sembra aver assorbito e fatte proprie le principali teorie di Karl Rahner e dei profeti della discontinuità, auspicato per oltre trent’anni dai teologi modello Alberto Melloni.

Non servono processi post mortem o accuse costruite a tavolino, basta la potenza dei media per ottenere l’effetto di neutralizzare un papa emerito scomodo, che non molto tempo fa, quando ancora forse possedeva la lucidità, scriveva prefazioni a libri di cardinali ultra conservatori in cui ribadiva l’indissolubilità del magistero rispetto alle aperture bergogliane; un emerito che provocava le dimissioni del responsabile della sala stampa vaticana colpevole di aver estrapolato i contenuti di un suo intervento per accreditare posizioni favorevoli a Bergoglio e contrarie al suo modo di intendere il magisatero. Capace di lamentarsi per il contributo offerto alle encicliche bergogliane da parte di teologi in passato molto critici con lui e con San Giovanni Paolo II.

Forse oggi Benedetto XVI non possiede più la lucidità necessaria per poter essere coerente con se stesso? Forse si lascia facilmente influenzare da chi gli sta intorno? O forse, come avanza monsignor Ics, forse qualcuno sta approfittando proprio di una debolissima lucidità del papa emerito dovuta all’età avanzata, per fargli dire ciò che lui non si sognerebbe mai? Questo ovviamente senza mettere in dubbio la professionalità di Massimo Franco che certamente prescinde dalle chiavi di lettura sopra prospettate.

Insomma, l’operazione sembra chiara: la prospettiva che il papa emerito stia  “giungendo al capolinea” (l’età avanza e i problemi di salute pure) si presenta tutto sommato ghiotta per poter mettergli in bocca concetti e pensieri destinati a restare nella mente di tutti e nella storia. E poter dire che, prima di morire, Benedetto XVI ha “scomunicato” tutti coloro che in questi anni, delusi e sconcertati dal pontificato di Francesco, lo hanno continuato a vedere come un importante punto di riferimento, una sorta di baluardo dell’ortodossia cattolica, di custode della vera dottrina rispetto ai tentativi modernisti di riformare il magistero. Ruolo che, seppur senza esposizioni pubbliche o prese di posizioni dirompenti, Ratzinger ha comunque ricoperto, ribadendo ciò in cui ha sempre creduto e riconfermando le sue convinzioni spesso divergenti da quelle del pontefice regnante e del teologo a lui più affine, Walter Kasper.

E il finale potrebbe essere per lui molto amaro con un’uscita di scena davvero dolorosa. Perché, comunque la si pensi, Ratzinger continuerà ad essere criticato, e in larga parte detestato, da quel cattolicesimo progressista che ruota intorno alle teorie di Raher, Kung, Lehman che hanno sempre visto in lui e in Giovanni Paolo II i principali responsabili del mancato compimento del Concilio Vaticano II, i fautori della restaurazione e dell’inquisizione contro il “libero pensiero” interno alla Chiesa. Ora però rischia di passare alla storia anche come il papa delle contraddizioni, capace di avvalorare alla fine della sua vita ciò che aveva in realtà sempre contrastato. Arrivando persino a giustificare un presidente come Biden, distinguendo  il “cattolico” dal “democratico”, e quasi accettando l’idea che si possa separare l’impegno politico dalla propria coscienza o dai valori della fede.

No, questo non è Ratzinger, qualcuno lo riporti alla luce, lo faccia uscire dalle tenebre della confusione e gli faccia riacquisire la sua inconfondibile “raffinatezza teologica”. Non fate che lasci questo mondo con il sospetto di essersi arreso al relativismo etico, il male assoluto che ha sempre combattuto. Che non sia dopo Celestino V, oltre al papa del “gran rifiuto”, anche il papa che “sconfessò se stesso”.

 Americo Mascarucci- giornalista e scrittore

§§§




STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti

Su Gab c’è:

@marcotos




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

 L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

ANDATE ALLA HOME PAGE

SOTTO LA BIOGRAFIA

OPPURE CLICKATE QUI




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto.

Se invece volete aiutare sacerdoti “scomodi” in difficoltà, qui trovate il sito della Società di San Martino di Tours e di San Pio di Pietrelcina

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

16 commenti

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Nemmeno al Papa Emerito, purtroppo, sono risparmiati i disagi e gli svantaggi legati all’età che – come per tutti – determinano una condizione di dipendenza dagli altri per le oggettive necessità quotidiane. Non è Ratzinger ad aver bisogno di aiuto per «uscire dalle tenebre della confusione», ma chi (e sono tanti) non riesce ad accendere una luce che diradi il buio che ci avvolge tutti.
    E si dovrebbe porre fine, una buona volta, al gioco delle carte che si sta portando avanti soprattutto negli ultimi tempi, nell’illusoria pretesa di convincere che sia in difesa di una Chiesa ormai compromessa (forse solo dell’immagine che se ne vuole dare), con l’uso strumentale dei mezzi di comunicazione ormai attestatosi come pandemia della spregiudicatezza. In tutto ciò ci si lascia confondere dall’ambiguità di un disegno che si vuole a tutti i costi realizzare senza rispetto innanzitutto per l’ uomo, ora in condizioni fisiche che non gli consentono più di essere libero nelle proprie azioni e pienamente padrone di sé stesso, tanto da farlo rientrare suo malgrado in quella partita che si gioca su più tavoli.

    • giorgio rapanelli ha detto:

      Se sul Papa morto dopo 33 giorni di pontificato possiamo pensare ad un assassinio (tanto non cambia nulla, dato che è morto e sepolto), su Papa Benedetto, vivente, possiamo dire tutto e il contrario di tutto.
      Non sappiamo perché si è dimesso… Poi, però, parla e scrive: oggi come ieri. Invece di tacere. Invece di esprimere una misteriosa opinione per fare chiacchere, o “chiacchiericcio”, come dice il suo Successore. Il quale è stato fatto eleggere dallo Spirito Santo per poi creare “chiacchiericcio” e confusione? Un sacerdote mi ha detto che lo Spirito Santo permette ogni tipo di Papa, affinché la Chiesa, posta in tentazione, si possa ravvedere nella Verità.
      Torno a ripetere che, fino a che rimane nei dogmi e non elimina la formula eucaristica con la “chiave” che apre il Regno di Dio per fare scendere il Cristo sul Gogola incruento per battere Satana, il Papa c’è e si chiama Francesco… La Chiesa cattolica è monolitica, con dibattiti interni: tanto c’è lo Spirito Santo che controlla e cambia le cose… Ma all’esterno, proprio per non mettere “in tentazione” i fedeli, la Chiesa dovrebbe apparire come una e indivisibile.
      E poi stiamo parlando di questo Papa? Abbiamo avuto altri Papi ben peggiori, che hanno scatenato scismi e divisioni fatali…
      Il dibattito è permesso su STILUM CURIAE che è un qualificato foglio che permette e alimenta il dibattito. Ma noi non siamo il Vaticano. Siamo liberi di pensare ciò che più ci aggrada. E di scriverlo…
      Fino a prima della pandemia ero contro Papa Francesco. Oggi sono cambiato, sono diventato più prudente. Come mai?
      Rispetto per il Papa a parte, il Nemico vero da combattere tutti insieme sono le logge angloamericane che hanno i fondi illimitati dell’Alta Finanza per convincere con le buone o con le cattive a non opporsi alla politica dell’Anticristo. Le quali, secondo Rudolf Steiner, sono gli strumenti materiali di Lucifero e di Arimane per mettere “in tentazione” l’umanità – e i cattolici. Vi assicuro che non è facile e prudente scoperchiare un vaso scritto cento anni fa. E richiuso in quanto all’epoca non comprensibile e attuale. Ma ritornato ad esserlo proprio oggi, con il potere mondiale imperante.
      Mi chiedo: fino a quando “costoro” permetteranno a STLUM CURIAE di esistere? A noi di dibattere? A noi di scannarci a vicenda?
      Lo permetteranno fino a che serviremo loro per mettere in discussione l’autorità del Papa regnante – non di quello che si è squagliato per misteriosi motivi. E che ha creato in tal maniera la confusione di cui si serve l’Anticristo per dividerci e batterci.

  • Carlo lotti ha detto:

    Il caso è semplicissimo, e, sta nel divenire continuo dell’essere. Tutti, o quasi, i grandi pensatori tedeschi hanno vissuto periodi apofatici e periodi catafatici: e Benedetto XVI, essendo un grandissimo, non fa eccezione. Tutto qui!! Troppo elementare, troppo semplice? No a me non sembra!!! Quando si entra nella fase escatologica della nostra vita non siamo l’essere che ci sosteneva, ma, siamo altro da noi! Stiamo trascendendo noi stessi in vista di qualcosa che solo immaginarla per un laico o un religioso lontano dal quel momento è impossibile e da irresponsabili, perché su tutto ciò non si possono rilasciare responsi.

  • Paolo O. ha detto:

    Ero inizialmente caduto nel trappolone del Corriere.

    Tuttavia restano dei fatti oggettivi che aiutano a respingere quell’articolo.

    Benedetto XVI
    1)veste da papa
    2)ha mantenuto il nome nuovo del (19 4 2005)
    3)ha mantenuto il titolo di papa
    4)ha mantenuto lo stemma papale
    5)si firma ancora con P.P.
    6)continua a vivere in Vaticano
    7)i neocardinali appena nominati vanno a visitarlo

    Pax Vobis

  • Victoria ha detto:

    Claro que éste no es Benedicto ni Ratzinger. Pienso qye la explicación es más simple: son las contestaciones del ventrilocuo de Bergoglio: Gaenswein. Si Benedicto apenas tiene un hilo de voz, seguramente Gaenswein “habla por él”, como para explicar lo que intenta decir, y Benedicto no tiene posibilidades físicas de rebatirle y decir otra cosa.

    • Victoria ha detto:

      Certo questo non è Benedetto né Ratzinger. Penso che la spiegazione sia più semplice: sono le risposte del ventriloquo di Bergoglio: Gaenswein. Se Benedetto ha appena un filo di voce, sicuramente Gaenswein “parla per lui”, come per spiegare quello che sta cercando di dire, e Benedetto non ha possibilità fisiche di contraddirlo e dire altro.

  • Furious ha detto:

    caro Mascarucci , a me basterebbe che venisse allontanato Georg Ganswein , il vero cattivo consigliere e MANIPOLATORE del buon papa emerito. Rifletta su questa considerazione . Chi ha concorso a determinare la rinuncia son stati anche sconsiderati comportamnti di Ganswein. Il non aver potuto reagire al golpe interno dei mafiosi sangallesi e segreteria di stato è dovuto anche alla ambiguità di Ganswein, Tutti gli incidenti negli ultii sette anni son dovuti a lui. E nelle foto ride sempre , si dipinge i capelli e ride

  • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

    L’ unica cosa certa, in questa triste faccenda è il risultato politico raggiunto (forse il principale obiettivo dell’ intervista) : la giustificazione accordata (con piccolissima riserva) al doppio codice col quale i “cattolici adulti” possono esercitare il potere in una società post-cristiana: aborto, eutanasia, abolizione della paternità e della maternità, monopolio educativo statale, divieto del culto religioso pubblico (divieto riservato ai cristianj sopratutto…) ec. ” io-personalmente-non-lo-fo-ma non-posso-imporre-agli-altri……..”. Biden non è il primo, ma attraverso lui, passa la fine della dottrina sociale cattolica, fondata sul Diritto Naturale; ma non solo, è la stessa morale cattolica che viene travolta.
    Certo che non può esser questa la volontà di Ratzinger, ma, nei fatti, cambia qualcosa?

  • Antonio ha detto:

    Le parole di Ratzinger non valgono nulla anche nel caso in cui le abbia pronunciate in piena lucidità: da papa si è voluto dimettere, è un cardinale in pensione. Che a 94 anni sia ancora un fine teologo in grado di dire cose nuove mi pare estremamente improbabile. Inoltre che rilasci interviste (sempre nel caso in cui lo abbia fatto di propria volontà) come un politico o un cantante non ha molto senso. Non è impossibile che sia manovrato da qualcuno per i propri interessi, ma questo in definitiva cambierebbe poco stante la superfluità in ogni caso dei suoi pronunciamenti.

  • Quantomidispiace ha detto:

    Pensiero terra terra: Se fosse restato al suo posto, pur con tutte le possibili nefaste(?) conseguenze (lo Spirito Santo, il Consolatore perfetto ai forti nella fede non nega il conforto), forse non sarebbe finito così. Purtroppo lo hanno attaccato i lupi ed è fuggito. il resto è venuto di conseguenza.

  • Pissi pissi ha detto:

    Da Stilum curiae abbiamo imparato a conoscere il prof. Nicolini di Loreto che si batte per la traslazione miracolosa della casa di Nazareth.
    Ora , in Abruzzo c’è un altro studioso che, con la stessa forza si batte per il martirio di Celestino. Non ricordo il nome, ma ricordo che aveva scritto due libri sull’argomento . Intanto dobbiamo ricordare che Celestino non era uno qualsiasi, ma il fondatore di un un’ordine monastico, che , al momento della sua elezione al soglio pontificio era piuttosto fiorente.
    Gli dobbiamo anche la costruzione della basilica di Collemaggio ? Non ricordo con precisione, ma di certo dobbiamo a Celestino l’introduzione della Perdonanza , che a distanza di secoli si continua a celebrare ogni anno nella suddetta basilica .
    Ritorniamo al fedele di Celestino. Quello che ricordo dei due libri è che il cranio di Celestino esiste e presenta un foro che , agli studi attuali, si crede sia stato provocato da un’oggetto contundente tipo un grosso chiodo fatto penetrare con forza nella scatola cranica .

  • Anonimo verace ha detto:

    Giovanni, nella sua prima lettera ci offre il criterio per distinguere i fedeli di Cristo da quelli dell’Anticristo.
    Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo.
    Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio : ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio.
    E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da Dio ; e questo è lo spirito dell’Anticristo che, come avete udito deve venire e ora è già nel mondo.

    Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio.
    (Versetti sparsi del quarto capitolo).

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Non fate che lasci questo mondo con il sospetto di essersi arreso al relativismo etico, il male assoluto che ha sempre combattuto”.

    A mio avviso, lui sa se si è arreso o no, e questo è quello che conta, visto che, come ognuno, dovrà presentarsi davanti a Dio.

    Quello che ne dicono gli altri: “esperti”, giornalisti, opinionisti o commentatori che siano, vale quanto il due di briscola.

    Quanto al “giudizio della storia”, non esiste giudizio più inattendibile e inutile. Anzi dannoso.

    • Marco ha detto:

      Ma Pietro non ha tradito Gesù? .. e quando Lui l’aveva anticipato ..ancora in Vita? Se gli apostoli avessero ragionato come noi ne avrebbero scelto un altro ed invece anche Paolo (+cultura etc..) si è confrontato con Pietro come Papa… E invece noi che si fa? Si gira il coltello e si da a lui la colpa invece di difenderlo e riconoscere che il Lupo ha preso il suo posto? E’ caduto ed allora? Ha però lasciato le tracce per poter, non dico riaverlo come Papa, ma almeno stoppare Berghy e la genia futura a cui ci stiamo invece abbandonando. Ed invece proprio chi ha cultura e mezzi (talenti…) che fa … si rimpalla ed attende…che ci sia una “forma” più gradevole ma se Berghy NON è il Papa la forma non salverà nulla, chi lo segue sarà solo un Lupo che si traveste meglio.

  • : ha detto:

    Forse si capirebbe qualcosa se si sapesse cosa gli dànno da mangiare e da bere; quali ingredienti ci mettono, insomma chiamiamoli pure integratori… Ad una certa età sono necessari, no? Forse non sempre fanno bene… e a distanza di qualche mese… se ne vedono gli effetti.